Impara a utilizzare i numeri nel tuo quotidiano e a fare la scelta giusta al momento giusto, leggendo l'anteprima del nuovo libro di Alberto Ferrarini.
Simbologia, metafore, teoria del precedente
Tutti i numeri possono essere buoni e possono essere cattivi, la differenza è data dall'associazione e da come dialogano tra di loro.
Immagina o visualizza un corpo. L'Universo manda continuamente energia a quel corpo, un'energia sottile, che non si vede ma c'è. Esiste.
L'uomo la chiama frequenza ma, in realtà, si tratta dell'energia che proviene dai vari pianeti e che ogni persona porta dentro di sé.
Dire che ogni numero può essere positivo oppure negativo significa che non dobbiamo mai attribuire tutta la responsabilità ai soli numeri, esiste infatti un fattore importante che non deve mai essere sottovalutato e che crea il destino di una persona: il libero arbitrio.
Ti faccio un esempio: un ragazzo cade dalla bicicletta e si fa male a un braccio. Se la sua prima reazione è disperarsi e farne una tragedia, quell'emozione verrà programmata nel suo sistema cellulare e così quel giorno, l'ora in cui è avvenuto il fatto, la condizione del tempo e l'anno che sta vivendo si uniranno tra loro, facendo sì che nel suo sangue e nella sua energia si programmi un episodio che verra registrato senza che egli ne sia consapevole.
Se poi in quel periodo il ragazzo vive uno stato di soppressione, cioè sta reprimendo le sue emozioni, questo facilita la creazione di un'ancora negativa per il suo sistema energetico.
Il risultato? A distanza di tempo, se il ragazzo si troverà a vivere una dinamica emotiva simile (per esempio una soppressione al lavoro o uno stato di tensione), e se alcune condizioni saranno simili al passato, come la temperatura atmosferica o il numero del giorno, la sua cellula riaccenderà l'avvenimento passato mettendolo nelle condizioni di fare un altro incidente, magari questa volta non più in bicicletta bensì in moto oppure in auto.
Se la soppressione è forte potrà anche rischiare la vita, senza esserne affatto consapevole.
Tornando a noi: è quindi negativo il numero del giorno o l'episodio? Dov'è lo sbaglio? Dov'è l'errore? L'errore sta a monte. Quando avviene un episodio negativo bisogna accettarlo, cercando di comprendere cosa sta accadendo nella nostra vita.
Accogliere e amare quell'esperienza con uno sguardo dolce e indulgente fa si che l'inconscio non registri questo sentito negativamente bensì lo approvi come esperienza positiva.
Così facendo non ci sarà nessuna teoria del precedente e non ci saranno più incidenti futuri per colpa di quella dinamica. I numeri, a volte, portano a sperimentare nella vita anche un fallimento o uno scontro ed è grazie a quell'esperienza che si possono conoscere i propri doni e talenti.
Un fallimento accade perché una persona non ha al suo fianco una guida forte che riesce a comprenderla e a dialogare con la sua energia; l'energia è forte e trova sempre il modo di farsi ascoltare, nel bene e nel male.
Quando una persona subisce un conflitto crea in sé una carica energetica che io chiamo «carica di mente critica». Il giudizio, le persone, la scuola e l'ambiente spesso e involontariamente rinforzano questa mente critica, facendoci cadere in trappola.
La mente critica, quando è negativa e subisce un evento non trovandone l'aspetto positivo, si riprogramma, innescando una nuova dinamica in cui l'Universo creerà un futuro attraverso il suo personale linguaggio: la simbologia, le metafore e i numeri.
Dov'è lo sbaglio? Ciò che per l'uomo è un fallimento, una sconfitta o un'esperienza negativa, per l'Universo, quello buono, è la «Prova».
L'essere umano deve affrontare delle prove nella vita e se non trova soluzioni positive alla velocità emozionale l'Universo dirà: «Quella persona, con quel codice di nome e cognome, con quella data di nascita specifica, che vive in quel luogo preciso, non ha superato la prova. Bene, creategliene un'altra!»
Ho compreso che l'Universo è spietato, ho compreso che l'attaccamento ci limita, ho compreso che in realtà nemmeno le mutande che portiamo addosso sono nostre... è tutto in prestito.
L'Universo vuole che noi superiamo le prove e ci vuole positivi e amorevoli, pretende che viviamo in armonia e che ringraziamo il nostro sangue; se questo avviene, ci spiana la strada e ci dà l'opportunità di crescere per andare incontro ai nostri doni e ai nostri talenti.
Ciò che l'uomo comune definisce «fortuna» è semplicemente l'Universo che gli dice: «Ti sto spianando la strada».
Un'ultima cosa: fare le vittime non è la soluzione, servirà solo a far sì che l'Universo ti programmi un nuovo fallimento. Spero di essere stato abbastanza chiaro. Se così non fosse, ti consiglio di rileggere quanto ho scritto.
Data di Pubblicazione: 31 maggio 2024