IL GIARDINO DEL BENE   |   Tempo di Lettura: 4 min

Dell'eterna lotta tra veglia e sonno

Dell'eterna lotta tra veglia e sonno

Il Giardino del Bene - Cronache Gentili dal Mondo

In questo delicato periodo storico la lotta decisiva non si sta consumando fuori, tra persone o fazioni di persone, ma dentro, tra le diverse parti che determinano il pensiero e l’agire di ogni persona. E’ questa la battaglia più lacerante, di cui l’esteriore è estensione, riflesso e conseguenza. Tolstoj nei suoi diari ricordava l’importanza di questa contrapposizione interiore e soprattutto di quanto determinante sia l’esito con cui si risolve. 

Durante la vita cosciente, l’uomo può spesso avvertire in se stesso due diversi esseri - scriveva - uno è cieco, e percepisce la realtà soltanto attraverso gli altri sensi del corpo; l’altro è l’essere che vede, ed è l’essere spirituale. L’essere cieco, animale, mangia, beve, riposa, dorme, procrea, e si muove così come si muove una macchina a cui è stata data la carica; l’essere spirituale, che è invece è dotato della vita, e che è congiunto all’essere animale, non fa nulla di per sé, ma si limita a vagliare l’attività dell’essere animale, e se questa attività coincide con lui, essere spirituale, allora egli l’approva, mentre essa discorda da lui, egli non l’approva”. 

Noi possiamo scegliere di silenziare l’essere spirituale, la nostra coscienza, e lasciare che sia l’essere animale a guidarci con le proprie paure, le proprie reazioni meccaniche, sprofondando ancora di più in un sonno sordo e avvolgente, o invece possiamo ascoltare il grido di ciò che in noi è spirito, di ciò che in noi è vita e vita reclama, e partecipare con consapevolezza a un processo di rinascita collettiva che, con noi o senza di noi, condurrà a una nuova luminosa fase storica. 

Arriverò un giorno a non dipendere da alcuna influenza esterna? - si chiedeva Tolstoj, individuando in quel momento il massimo traguardo per l’uomo, in quanto nell’uomo “che non dipende da alcuna influenza esterna, lo spirito con le sue esigenze prevale necessariamente sulla materia, e allora l'uomo realizza il suo scopo”.

L’uomo che si risveglia dal sonno e spezza le catene con l’esterno e con il tempo, è un uomo libero.

C’è un altro autore che ha saputo magnificamente evocare con parole questa luminosa tensione, si tratta di Gustav Meyrink. A lui dobbiamo alcune delle più belle pagine su questo argomento. Pagine che si richiamano all’importanza di essere presenti, svegli, di ridestarsi da quel sonno ottenebrante che colpisce coloro che non vivono in consapevolezza e presenza la propria esistenza, schiavi del tempo e seppelliti da una coltre di condizionamenti, credenze, paure, finzioni. Vorrei leggervene alcune righe, tratte da un suo romanzo. 

 

“La chiave del dominio sulla natura interiore consiste nella veglia! RESTARE SVEGLI E’ TUTTO. Di nulla l’uomo è tanto certo come di essere svegli; in realtà, è catturato da una rete di sonno e sogni che lui stesso ha tessuto. Più fitta è la rete, più potente domina il sonno; quelli che vi restano imprigionati sono i dormienti, che attraversano la vita come un branco di animali diretti al macello: ottusi, indifferenti e spensierati. (…) Restare svegli è tutto. Sii sveglio in ogni cosa che fai! Non credere di esserlo già. No, tu dormi e sogni. Mettiti d’impegno, raccogli le forze per un unico istante e lasciati pervadere completamente da questa sensazione: ORA SONO SVEGLIO! Se riuscirai a provarla, ti accorgerai subito che lo stato in cui ti sei finora trovato era una sorta di torpore, di stordimento. Hai mosso il primo timido passo del cammino che conduce dalla schiavitù all’onnipotenza…”

 

Ora, più che mai, siamo chiamati a restare svegli. 

 

L'esercizio
Per questa settimana rileggiamo ogni mattina il monito di Meyrink, sentiamo la vibrazione che rilascia e portiamola con in ogni istante della giornata. Possiamo aiutarci mettendo un'allarme nell'orologio ogni tre ore: 9.30 - 12.30 - 15.30 - 18.30. Al suo suono fermiamoci qualche istante, chiudiamo gli occhi, tiriamo un profondo respiro e poi pronunciamo questa frase: "ORA SONO SVEGLIO"

 

 

Prima di salutarvi e darvi appuntamento a giovedì prossimo vi ricordo la mia mail: riccardo@lospiritoinfantile.it Se vi va, scrivetemi, per raccontarmi una vostra storia sul "bene", qualcosa di voi o semplicemente per un saluto. 

Qua invece trovate le altre puntate della rubrica Il Giardino del Bene - Cronache Gentili dal Mondo

 

Data di Pubblicazione: 26 maggio 2021

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