SALUTE E BENESSERE   |   Tempo di Lettura: 5 min

Diabete: Che Cos'è Davvero?

Diabete: Che Cos'è Davvero? - Marcello Pamio - Speciale

Il diabete è una patologia molto antica. Ma in che cosa consiste veramente? Scoprilo, leggendo l'anteprima del nuovo libro di Marcello Pamio.

Un po' di storia

Il termine "diabete" deriva dal verbo greco "diabainein" che significa "attraversare" e ci si riferisce al fluire dell'acqua, poiché il sintomo più appariscente di questa malattia è proprio l'eccessiva produzione di urina.

Nel Medioevo la parola fu latinizzata in diabètés. Il suffisso "mellito" (dal latino "mel": miele, dolce) è stato aggiunto dal medico inglese Thomas Willis nel 1675 perché il sangue e le urine delle persone con il diabete avevano un sapore dolciastro, caratteristica peraltro conosciuta da indiani, greci, cinesi ed egiziani.

Quindi la definizione di "diabete mellito" letteralmente significa "il dolce che passa attraverso" poiché lo zucchero effettivamente attraversa il corpo ed esce con l'escrezione urinaria.

Dopo oltre duecento anni di consumo di zucchero, specie da parte delle persone ricche e famose, che potevano permettersi un medico come lui, perché non chiamare la nuova malattia "polyuria saccharitis", espressione latina che sta per "infiammazione da zucchero"? 

Il dottor Willis, che divenne in seguito medico personale di re Carlo II, era non a caso immerso fino al collo nel redditizio commercio zuccherino... Perché rischiare di offendere la miglior clientela, se non addirittura rischiare di rovinarsi la carriera puntando il dito contro la polverina bianca?

Meglio dare alla nuova malattia un nome greco, e meglio ancora dare la colpa alle api...

 

Diabete Zucchero

 

Una piaga sociale pandemica

Thomas Willis ebbe però l'intuito di individuare la relazione tra consumo di zucchero e scorbuto secoli prima che fosse scoperta la vitamina C.

Uno dei primi accenni scritti su una malattia riconducibile al diabete lo troviamo in un papiro egizio del 1500 a.C., ma la prima suddivisione nei due tipi principali (tipo 1 e tipo 2) è avvenuta attorno all'anno 1000 grazie al medico, filosofo, matematico e fisico persiano Ibn Sina, conosciuto come Avicenna (980-1037).

Non c'è quindi da stupirsi se nel Medioevo i medici facevano la diagnosi del diabete assaggiando le urine dei pazienti e sentendo o meno il gusto "dolciastro".

Tutto questo per dire che il diabete è sì una sintomatologia conosciuta da molto tempo, ma nel corso dei secoli da qualche caso raro si è trasformata in una piaga sociale pandemica.

Questo lavoro è suddiviso in tre parti. La prima dedicata alla visione che la medicina allopatica ha del diabete, nella seconda invece comprenderemo il senso biologico di questa "attivazione" o programma biologico speciale e sensato, per poi alla fine vedere cosa possiamo concretamente fare.

Ma per sapere come intervenire è basilare sapere di cosa stiamo parlando!

 

Insulina e Diabete

 

Diabete: definizione ufficiale

Il diabete per la medicina ortodossa è una malattia cronica (incurabile) caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e dovuta ad un'alterata quantità e/o funzione dell'insulina.

L'ormone insulina viene prodotto dal pancreas e consente alle molecole di glucosio di entrare nelle cellule. Per l'organismo infatti lo zucchero non può rimanere libero di scorrere nel sangue in quanto è una sostanza che nel tempo può infiammare e danneggiare i tessuti.

Ecco perché il glucosio una volta entrato in circolo ematico dopo ingestione di carboidrati deve finire all'interno delle cellule. 

A questo serve l'insulina, ma se il suo meccanismo è alterato, lo zucchero si accumula nel circolo ematico. L'eziologia (dal greco "aitia", "causa", e "Adyoc", "logia", "studio"), cioè la scienza che indaga le cause di un determinato fenomeno, è sconosciuta.

Come sempre la medicina brancola nel buio più totale, ecco perché le ipotesi spaziano dalla familiarità, allo stile di vita, alla genetica, per arrivare alla causa virale.

 

Guarire dal Diabete

 

Diabete di Tipo 1

Riguarda il 5-10% delle persone; una volta insorgeva nell'infanzia o nell'adolescenza (da qui il nome "diabete infantile o giovanile"), oggi invece ci sono sempre più diagnosi che interessano persone adulte.

In questo caso le cellule Beta del pancreas non producono insulina o ne producono poca, per cui diventa necessario iniettarla dall'esterno. Ecco perché si parla di "insulino-dipendenza". Ufficialmente è classificato come "malattia autoimmune" causata da una non spiegabile reazione immunitaria diretta contro l'organismo stesso e in particolare contro le cellule Beta del pancreas.

Vedremo invece come il sistema immunitario, progettato da milioni di anni di evoluzione, non può attaccare se stesso e/o il corpo. Altre sono le motivazioni, ma non voglio anticipare nulla...

 

Salute e Diabete

 

C-Peptide

Il dosaggio del C-Peptide merita una piccola spiegazione a parte. Si tratta di un composto di aminoacidi che ha origine nelle cellule Beta, come visto quelle deputate alla produzione di insulina. L'ormone insulina e il C-Peptide vengono immessi nel sangue alle stesse concentrazioni e questo li rende un indicatore della secrezione insulinica.

La medicina considera molto importante tale rapporto: valori bassi di C-Peptide indicano una ridotta funzione da parte delle cellule Beta di secernere l'ormone che si traduce nella diagnosi di diabete di tipo-1!

Effettivamente una persona con il diabete mellito ha sempre valori bassissimi, prossimi allo zero che invece di salire scendono. Ma non è sempre così...

Data di Pubblicazione: 9 maggio 2024

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