SALUTE E BENESSERE   |   Tempo di Lettura: 7 min

Il digiuno ideale per il metabolismo delle donne

Il Digiuno per le Donne - Mindy Pelz - Speciale

Perché le diete non funzionano? Quali sono i cinque fallimenti delle diete? Come dimagrire? Scoprilo leggendo l'anteprima del libro di Mindy Pelz.

Non è colpa vostra

Il corpo è una macchina quasi perfetta: 30.000 miliardi di cellule che si muovono come una squadra affiatata e si fanno in quattro per farci vivere bene. Ogni singola cellula è una specie di fabbrica in miniatura, che produce energia bruciando lipidi (i grassi), metabolizzando glucosio (gli zuccheri) e generando antiossidanti.

Le cellule sanno quando abbiamo bisogno di più energia per compiere un'attività o, viceversa, i quando è ora di produrne meno perché dobbiamo riposare. Ogni volta che mangiamo, assorbono i nutrienti presenti negli alimenti e li usano per svolgere le funzioni necessarie a mantenerci in salute.

Se manca il cibo, attingono a una fonte alternativa di energia, per darci la forza e la lucidità che ci servono. Attraverso i recettori presenti sulla loro superficie, percepiscono la presenza dei diversi ormoni nel sangue e li accolgono al loro interno.

Sono molto efficienti nell’adattarsi ai cambiamenti fisici, chimici ed emotivi. Tutto ciò è impressionante, vero? Eppure hanno bisogno del nostro sostegno. Per funzionare bene, devono ricevere i nutrienti giusti: grassi sani, aminoacidi, vitamine e sali minerali.

Se il nostro aiuto viene a mancare, non riescono a svolgere il loro dovere. È per questo che le diete dimagranti non funzionano. In genere sono rimedi veloci che non lavorano di concerto con l'organismo, e che quindi non producono risultati durevoli, anzi, predispongono a scompensi che accelerano l'invecchiamento e favoriscono l'insorgere di malattie croniche.

 

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I cinque fallimenti delle diete

In questo capitolo voglio ripercorrere i cinque motivi per cui le diete ci portano fuori strada (anche se possiamo correggere la rotta in qualsiasi momento). Li ho chiamati "i cinque fallimenti" e sono: restrizione calorica, cibo scadente, picchi di cortisolo, carico di tossine e approcci generici.

Esaminandoli, capirete a che razza di stress abbiamo sottoposto il nostro fisico. Quasi tutte le diete sono slegate dal funzionamento dell’organismo e producono solo frustrazione, insicurezza e sfiducia nei confronti del corpo. Questa follia delle diete deve finire!

Otterremo dei risultati concreti solo quando abbandoneremo i regimi dimagranti e accoglieremo un nuovo protocollo che metta al centro la salute e che assecondi le necessità di questo meraviglioso corpo femminile che ci è toccato in dono.

Prima di addentrarvi nella lettura, prendetevi un attimo per voi stesse. So quanto sia avvilente che le vostre amiche hanno ottenuto successi seguendo qualche dieta alla moda e voi invece non ce l’avere fatta. So che è scoraggiante andare dal medico in cerca di risposte e sentirsi dire che dovreste abbassare il vostro indice di massa corporea.

 

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Stop soluzioni generiche!

So che siete stufe di soluzioni generiche, che dovrebbero andare bene per tutti, ma che in realtà non funzionano. So che le ore passate in palestra per rimettervi in forma non vi hanno portato a nulla, se non a chiedervi se non ci sia qualcosa di sbagliato in voi. Dimenticatevi di tutte queste frustrazioni perché non vi serviranno nel nuovo cammino verso la salute che state per intraprendere.

Abbandonate i sensi di colpa e la vergogna, e sappiate che non siete sole. Ci sono fin troppe donne che si sentono come voi. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention, il 41 per cento delle donne sopra i ventun anni è obeso, il 45 per cento soffre di ipertensione; una su due svilupperà un tumore nel corso della vita; una su cinque l'Alzheimer; una su nove il diabete di tipo 2; e una su otto un problema alla tiroide.

L'80 per cento delle malattie autoimmuni riguarda le donne. Stiamo parlando delle nostre sorelle, madri, nonne, zie, amiche, colleghe, responsabili e leader. Siamo quelle che si prendono cura della famiglia e della comunità.

In un’epoca in cui il mondo ha molto bisogno di noi, fatichiamo a trovare la salute, ci sentiamo inascoltate dai medici e non sappiamo come riprendere in mano le redini del nostro benessere. La guarigione comincia con il perdono: perdoniamoci per gli errori del passato.

Mentre leggete i cinque fallimenti delle diete, sappiate che molto probabilmente non è colpa vostra se non hanno funzionato. Abbandonate la frustrazione, le diagnosi che vi sono state appiccicate addosso, ogni credenza limitante che avete consolidato nel tempo.

Lasciate andare i pensieri negativi: è il primo passo per trasformarvi nella versione sana di voi stesse.

 

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Il primo fallimento delle diete: La restrizione calorica

Se c'è un falso mito che vorrei sradicare per sempre dalla vostra mente è l’idea che per dimagrire si debbano contare le calorie. Vi è stato detto che mangiare meno e muoversi di più sono i due pilastri del benessere e della felicità. Questo approccio nutrizionale si rifà all'idea del bilancio calorico, ed è uno dei metodi più difficili per perdere peso in modo definitivo.

Perché? Ogni volta che mangi meno e ti muovi di più, il punto di equilibrio metabolico, cioè il range di peso che il corpo tenta di conservare, risulta alterato. Gli specialisti della vecchia guardia ritenevano che il tipo di metabolismo fosse determinato unicamente da fattori genetici: se eri fortunata, ce l’avevi alto, se eri sfortunata, basso.

Le ricerche più recenti dimostrano che si sbagliavano. Si è scoperto, infatti, che l'equilibrio metabolico è modificabile e che si abbassa se introduci meno calorie di quelle che consumi. Ecco perché le diete ipocaloriche sono destinate a fallire: se per un certo periodo riduci drasticamente l'apporto calorico, diventa più difficile tornare all’alimentazione abituale senza ingrassare.

Non appena ricominci a mangiare normalmente o riduci l’attività fisica, riprendi peso con più facilità di prima, perché la dieta ha alterato il tuo punto di equilibrio metabolico. Pazzesco, vero?

Sfortunatamente questo tipo di dieta è stato in voga per anni, soprattutto tra le donne. Spesso produce risultati temporanei che inducono a riprovarci ogni volta che si mette su qualche chilo. Con il passare del tempo, però, il corpo reagisce alla riduzione di calorie intensificando la sensazione di fame e rallentando il metabolismo.

È difficilissimo che una dieta ipocalorica produca risultati durevoli proprio per via dell’alterazione del punto di equilibrio metabolico. È altrettanto difficile demolire la fiducia che le donne ripongono in questo tipo di regime alimentare.

 

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Un esempio

Se questo è anche il vostro caso, proviamo a sfatare un mito prendendo in esame il più celebre studio in merito: il Minnesota Starvation Experiment. Sebbene risalga agli anni Quaranta, è tuttora considerato il più importante esperimento mai realizzato per verificare le alterazioni fisiche, emotive e sociali di una persona sottoposta a una dieta ipocalorica per un tempo prolungato.

Nel corso di tredici mesi, trentasei uomini ricevettero un'alimentazione sempre più scarsa, fino a scendere a una media di 1.500 calorie giornaliere. A quel punto i ricercatori osservarono un drastico cambiamento nelle condizioni psicofisiche dei soggetti.

Innanzitutto erano così ossessionati dal pensiero del cibo che non riuscivano a concentrarsi sul loro lavoro quotidiano. Mostravano i sintomi della depressione, dell’ansia, erano apatici, ipocondriaci ed evitavano di socializzare. Vi ricordano qualcuna quando si mette a dieta?

Tutto ciò è già abbastanza preoccupante, ma il risultato più inquietante si verificò quando i soggetti ripresero ad alimentarsi normalmente.

Continuavano ad avere problemi di salute mentale, nonostante l’esperimento fosse terminato. Ripresero in fretta tutti i chili che avevano perso, aggiungendovi un 10 per cento in più. Squilibri mentali e peso extra non sono certo gli obiettivi di una donna che si mette a dieta, ma senza volerlo molte di noi hanno riprodotto le stesse condizioni dello studio.

L'esperimento, quindi, dimostra che le diete ipocaloriche nuocciono alla salute.

Data di Pubblicazione: 5 marzo 2024

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