Anteprima del libro "Quantum" di Damiano Lazzarano

Alla scoperta delle tue parti

Usiamo il termine Persona per indicare l’essere umano. Ma, di cosa siamo fatti? La Persona è formata da una moltitudine di dimensioni assai complesse e non ancora completamente conosciute. Rispondere a questa domanda è un azzardo (e anche una pretesa). Per quelle che sono le mie conoscenze attuali, dentro ognuno di noi coesistono tre parti che definisco:

  1. dimensione mentale (per comodità espressiva lo ritroverai anche come psiche/mente/Io mentale/Io psichico/dimensione psichica)
  2. DIMENSIONE CORPOREA

C. DIMENSIONE ESISTENZIALE/SPIRITUALE:

  1. Il potere dell’intenzione creativa.
  2. sé profondo -► Quantum di Bellezza Esistenziale.

Da sempre, la dimensione mentale viene considerata come la nostra Persona. Trovo questa affermazione sbagliata, un fatto puramente convenzionale, pericoloso, il vero limite.

Conosciamo la dimensione mentale.

E tutto ciò che riguarda la nostra psiche, sia essa conscia che inconscia. E tutto il bagaglio psicologico che ci accompagna sin dalla fase prenatale, e comprende tutte le fasi dello sviluppo dell’essere umano.

È una dimensione riguardante in modo particolare le emozioni, i sentimenti, gli affetti, e le risposte connesse alla qualità del rapporto con i genitori e le figure importanti della nostra vita.

Abbiamo risposto con Amore se ci siamo sentiti accolti, desiderati, riconosciuti nell’identità con la quale abbiamo deciso di nascere, oppure in maniera reattiva attraverso la chiusura e il rifiuto se ci siamo sentiti rifiutati, abbandonati, minacciati e in qualche modo in pericolo. Il nostro vissuto ha creato la nostra personalità, ma non la nostra Persona, che è ben altro rispetto a ciò che crediamo di essere.

La dimensione mentale segue unicamente il principio del piacere

È stato Freud a scoprire il principio del piacere mentale e del potere che agisce nell’inconscio (un pozzo senza fondo) di ognuno di noi. Questa forma di appagamento immediato e le sue rigide leggi deterministiche hanno il compito di fare di tutto pur di evitarci una sofferenza, un dispiacere più grande, un dolore. Ed è proprio questa modalità che paradossalmente non ci fa evolvere dai condizionamenti ricevuti e dalle credenze limitanti che abbiamo sviluppato. Il principio del piacere mentale, dunque, è il nostro più astuto, ambiguo e abile nemico interno con il quale bisogna fare i conti. Attraverso i seducenti meccanismi che mette in atto, ci manipola e ci spinge a ripetere sempre le stesse azioni, le stesse risposte reattive. Evolversi dal principio del piacere è un fatto inaccettabile per la mente. Ma è in questo andare oltre i meccanismi e i determinismi mentali, che consiste la via verso la capacità di prendere nuove decisioni fondate sulla libertà, per trasformarci e trasformare la nostra Vita.

Magari starai pensando: “Ma come, la mia mente vuole farmi evitare un dispiacere, e tu mi dici che questo è il vero problema che ho da trasformare?”. Sì, è così.

Ti faccio un primo esempio per farti inoltrare nella questione. Supponiamo che tu abbia un progetto al quale tieni moltissimo e che desideri realizzare, ma qualcuno per te importante in qualche modo ti spinga a non realizzarlo (e lo può fare in vari modi, uno tra tutti è quello del ricatto affettivo - spesso travestito d’Amore -). Ora, se tu rinunci al tuo progetto (i motivi possono essere molti, come ad esempio: il senso di colpa, l’idea di non farcela, la mancanza di sostegno, la paura del rifiuto...), vivrai un dolore perché senti di rinunciare a qualcosa che ti fa battere il cuore. Ma, se decidi di agire per realizzare ciò che desideri, inevitabilmente ti troverai a dover fare i conti con il dolore di affrontare la questione con la Persona che proprio non vuole saperne di renderti libero di realizzare il tuo sogno.

Come vedi ti trovi di fronte a due tipi di dolore:

  • rinunciare al tuo progetto per il “quieto vivere”
  • separarti dalla Persona per realizzare te stesso.

La tua mente, per quelle che sono le sue rigide leggi, cercherà sempre di agire in funzione del “male minore”, e/o verso ciò che ti procura più piacere. E se il dolore di prendere le distanze dalla Persona che ti sta bloccando, non permettendoti di realizzare ciò che desideri, è più forte del dolore che proveresti nel rinunciare al tuo sogno, beh, stanne pur certo, opterai per la scelta meno dolorosa. La tua mente sceglierà di farti rinunciare al tuo desiderio. Ma se invece agisci in funzione della decisione di attivarti per realizzare il tuo sogno, questo significa che ti stai scegliendo e che preferirai È una dimensione riguardante in modo particolare le emozioni  sentimenti, gli affetti, e le risposte connesse alla qualità del rapporto con i genitori e le figure importanti della nostra vita.

Abbiamo risposto con Amore se ci siamo sentiti accolti, desiderati riconosciuti nell’identità con la quale abbiamo deciso di nascere' oppure in maniera reattiva attraverso la chiusura e il rifiuto se ci siamo sentiti rifiutati, abbandonati, minacciati e in qualche modo in pericolo. Il nostro vissuto ha creato la nostra personalità, ma non la nostra Persona, che è ben altro rispetto a ciò che crediamo di essere.

La dimensione mentale segue unicamente il principio del piacere

È stato Freud a scoprire il principio del piacere mentale e del potere che agisce nell'inconscio (un pozzo senza fondo) di ognuno di noi. Questa forma di appagamento immediato e le sue rigide leggi deterministiche hanno il compito di fare di tutto pur di evitarci una sofferenza, un dispiacere più grande, un dolore. Ed è proprio questa modalità che paradossalmente non ci fa evolvere dai condizionamenti ricevuti e dalle credenze limitanti che abbiamo sviluppato. Il principio del piacere mentale, dunque, è il nostro più astuto, ambiguo e abile nemico interno con il quale bisogna fare i conti. Attraverso i seducenti meccanismi che mette in atto, ci manipola e ci spinge a ripetere sempre le stesse azioni, le stesse risposte reattive. Evolversi dal principio del piacere è un fatto inaccettabile per la mente. Ma è in questo andare oltre i meccanismi e i determinismi mentali, che consiste la via verso la capacità di prendere nuove decisioni fondate sulla libertà, per trasformarci e trasformare la nostra Vita.

Magari starai pensando: “Ma come, la mia mente vuole farmi evitare un dispiacere, e tu mi dici che questo è il vero problema che ho da trasformare?”. Sì, è così.

Ti faccio un primo esempio per farti inoltrare nella questione. Supponiamo che tu abbia un progetto al quale tieni moltissimo e che desideri realizzare, ma qualcuno per te importante in qualche modo ti spinga a non realizzarlo (e lo può fare in vari modi, uno tra tutti è quello del ricatto affettivo — spesso travestito d’Amore -)• Ora, se tu rinunci al tuo progetto (i motivi possono essere molti, come ad esempio: il senso di colpa, l’idea di non farcela, la mancanza di sostegno, la paura del rifiuto...), vivrai un dolore perché senti di rinunciare a qualcosa che ti fa battere il cuore. Ma, se decidi di agire per realizzare ciò che desideri, inevitabilmente ti troverai a dover fare i conti con il dolore di affrontare la questione con la Persona che proprio non vuole saperne di renderti libero di realizzare il tuo sogno.

Come vedi ti trovi di fronte a due tipi di dolore:

  • rinunciare al tuo progetto per il “quieto vivere”
  • separarti dalla Persona per realizzare te stesso.

La tua mente, per quelle che sono le sue rigide leggi, cercherà sempre di agire in funzione del “male minore”, e/o verso ciò che ti procura più piacere. E se il dolore di prendere le distanze dalla Persona che ti sta bloccando, non permettendoti di realizzare ciò che desideri, è più forte del dolore che proveresti nel rinunciare al tuo sogno, beh, stanne pur certo, opterai per la scelta meno dolorosa. La tua mente sceglierà di farti rinunciare al tuo desiderio. Ma se invece agisci in funzione della decisione di attivarti per realizzare il tuo sogno, questo significa che ti stai scegliendo e che preferirai affrontare un dolore più grande (quello di separarti dalla Persona in questione con tutto ciò che ne può conseguire). Questa scelta non deriva dal tuo Io mentale, che vuole unicamente il tuo “bene”, bensì dal potere dell’intenzione creativa che ha la capacità di andare oltre i condizionamenti ricevuti, e le credenze limitanti che hai sviluppato, per dare vita al Tuo quantum di Bellezza Esistenziale.

Dimensione corporea

È il nostro corpo. Esso ha la capacità di “sentire” attraverso i sensi interni ed esterni. È il principio che organizza il funzionamento delle cellule e degli organi. Tutto ciò che è necessario per la Vita del corpo. Tuttavia i nostri dolori fisici, le nostre malattie, sono intimamente connessi con i nostri schemi mentali ed emozionali. Il corpo è un meraviglioso strumento di verifica circa la nostra dimensione esistenziale. È necessario prestare attenzione ai messaggi che ci invia.

Io amo molto dialogare con il corpo; ogniqualvolta mi si presenta un problema fìsico, mi fermo e chiedo a quel disagio: “Cosa ho da apprendere? Cosa ho da trasformare?”.

Il corpo non mente mai, è intimamente in relazione con il Tuo sé profondo. Un problema fìsico è la manifestazione della paura di essere ciò che veramente siamo.

Reprime la propria vera identità, e uccidere i propri autentici desideri, crea le condizioni per il disagio e l’apparire di malattie fìsiche e psichiche.

Dimensione spirituale

Per dimensione spirituale intendo la nostra vera identità, non quella che la mente vuole farci credere di essere attraverso le credenze limitanti che abbiamo sviluppato come risposte reattive ai vissuti che ci hanno colpito profondamente. Nella dimensione esistenziale sono contenuti:

  • il potere dell’intenzione creativa
  • il Tuo sé profondo
  • il Tuo quantum di Bellezza Esistenziale.

Vediamo nello specifico a cosa mi riferisco. Ti chiedo di pazientare un po’ rispetto a questa prima parte. Non voglio apparirti accademico spiegandoti questi concetti. È necessario farlo perché sono le fondamenta del libro e del prezioso lavoro di trasformazione che faremo insieme.

Dicevamo che nella dimensione spirituale è contenuto il potere dell’intenzione creativa.

Vediamo cos’è.

intenzione: s. f. (dal latino Intentio-onis, derivato di intendere “tendere, rivolgere”). Orientamento della coscienza verso ; i il compimento di un’azione, direzione della volontà verso una determinato fine.

il potere dell’intenzione creativa è la capacità decisionale, e di azione, per trasformare i condizionamenti ricevuti e le credenze limitanti sviluppate, perché la sola decisione non basta. Per il potere dell’intenzione creativa intendo dire: “Io decido di lasciar morire ciò che credo di essere per divenire ciò che veramente sono e in Essere realizzo tutti i miei autentici desideri”.

Quando parlo di SÉ profondo, non intendo nulla che abbia a che fare con la religione. Quando parlo del Tuo SÉ profondo, mi riferisco a una spiritualità pratica, concreta, realizzabile, possibile. Un percorso interiore in continuo divenire:

il divenire la Tua vera identità, ciò che potenzialmente sei sempre stato e per il quale sei al mondo.

Il sé è il Tuo tesoro da svelare. In esso è contenuto il Tuo quantum di Bellezza Esistenziale: la Tua vera identità, il Tuo autentico progetto di vita, i Tuoi autentici desideri e gli strumenti, le abilità e gli strumenti necessari per realizzarli.

Le Persone non realizzano ciò che desiderano per due motivi:

  1. L’uno è perché ciò che credono di desiderare di fatto non serve al proprio SÉ profondo, ma appartiene alla dimensione mentale connessa con la paura della mancanza, una sottile e seducente forma di avidità in cui l’Io psichico agisce creando l’illusione della felicità attraverso l’avere.
  2. L’altro motivo sono gli autosabotaggi, messi in scena dall’Io psichico in opposizione alla verità del Tuo SÉ profondo.

Gli autosabotaggi sono:

  • Da un lato un progetto di odio vendicativo verso chi ci ha “colpito”, che riproponiamo inconsciamente (o consciamente) come modalità reattiva in risposta a qualcosa che ci ha profondamente ferito e che è “scivolata” nel nostro “infinito pozzo”.
  • Dall’altra, da un punto di vista spirituale, attraverso gli stessi ci stiamo dando l’occasione di guarire queste ferite e di trasformarle in divenire la verità per la quale abbiamo deciso di nascere.

«La dimensione spirituale offre all’uomo la libertà, cioè il potere decisionale di andare oltre i condizionamenti ricevuti e di assumersi completamente la responsabilità della propria esistenza».

Questa è una delle perle di profonda saggezza del mio Maestro, il prof. Antonio Mercurio, fondatore della s.u.R. (Sophia University Of Rome), creatore della Antropologia Personalistica Esistenziale, che fonde: la Sophia Analisi (corrente psicoterapeutica che parte dalla psicoanalisi e ne integra la dimensione esistenziale/spirituale, filosofica, politica, sociale, antropologica), la Sophia-Art e la Cosmo-Art (metodologie che fondono l’arte e le leggi della Vita e del cosmo). Sono queste le metodologie dalle quali provengono le mie formazioni di Persona e di antropologo Personalista Esistenziale, esperto nella relazione di aiuto alla Persona, alla coppia, ai gruppi e alle aziende. Per ulteriori approfondimenti di ciò che io intendo come dimensione esistenziale/spirituale, del SÉ, e della Colpa Reale (che più tardi scoprirai), ti invito a leggere dello stesso autore La Sophia-Analisi e il Principio della Gioia.

Queste tre dimensioni saranno consapevolmente sperimentate dai partecipanti del quantum live. Durante il corso i partecipanti riceveranno efficaci strumenti utili per comprendere in che modo la dimensione mentale agisce per non farci divenire ciò che veramente siamo e in che modo crea la situazione ottimale per non realizzare i nostri autentici desideri. In altre parole, avranno l’occasione di scoprire cosa li blocca nonostante il desiderio di cambiare se stessi e la propria Vita e come poter avviare un reale processo di trasformazione per dare alla luce il proprio quantum di Bellezza Esistenziale.

Quello in cui credo

Un essere umano realizza se stesso quando tra l’odio e l’Amore sceglie l’Amore per se stesso per trasformare i condizionamenti ricevuti e le credenze limitanti alleandosi con il proprio SÉ profondo e centrandosi unicamente sul proprio quantum di Bellezza Esistenziale da realizzare. Questo vuol dire trasformarsi da vittime a creativi.

Questo testo è estratto dal libro "Quantum".

Data di Pubblicazione: 15 giugno 2018

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