SALUTE E BENESSERE   |   Tempo di Lettura: 9 min

Dove iniziare per praticare Yin Yoga

Guida Completa allo Yin Yoga - Bernie Clark - Speciale

Che cos'è lo Yin Yoga? Da dove iniziare? Quali sono i benefici? Scopri tutti i segreti della pratica dello Yin Yoga, leggendo l'anteprima del nuovo libro di Bernie Clark.

Come praticare lo Yin Yoga

Dove iniziare

"Dimorando in una... cella lo yogin, abbandonata ogni ansietà, pratichi sempre ed esclusivamente l’Hatha yoga nel modo insegnato dal maestro."

È un consiglio semplice e diretto. "Ma che tipo di cella?" ti starai forse chiedendo. Be’, si tratta di una stanza ed è facile averne una:

trova una piccola cella solitaria, libera da rocce, acqua e fuoco per lo spazio di un dhanus tutt'intorno, in un regno ben governato, libero da calamità e lotte, nel quale si osserva la Legge e dove vengono elargite buone elemosine. La cella deve avere una piccola porta, nessuna finestra, deve essere senza avvallamenti nel pavimento e senza fori, non troppo alta né troppo bassa, ben intonacata con sterco di vacca, pulita, senza alcun insetto.

Ovviamente i consigli dati nelle epoche passate potrebbero non essere l’ideale per noi. Avere un buon insegnante in grado di interpretare le istruzioni e le intenzioni dei guru di un tempo e presentarcele in maniera moderna è di inestimabile valore. In India, quando le giornate erano molto calde e a volte anche torride, le pratiche di asana venivano spesso eseguite la mattina presto. È questo il momento migliore di fare Yin Yoga? Vediamo di analizzare la questione.

 

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Quando praticare Yin Yoga

Di assoluti non ce ne sono. La domanda di quando praticare Yin Yoga non ha un'unica risposta. Dipende da cosa vuoi ottenere con la pratica. Tutto sta nella tua intenzione.

Possiamo fare la nostra pratica yin:

  • Quando i muscoli sono freddi (così non sottrarranno le sollecitazioni ai tessuti più profondi come spiegheremo nel capitolo 6).
  • La mattina presto (quando è più probabile che i muscoli siano freddi).
  • La sera tardi prima di coricarci (per calmare la mente prima di dormire).
  • Prima di una pratica yang attiva (di nuovo, prima che i muscoli si scaldino troppo).
  • In primavera o estate (per equilibrare un periodo dell’anno naturalmente yang).
  • Quando la vita si fa frenetica (per bilanciare le energie yang delle nostre vite).
  • Dopo un lungo viaggio (viaggiare è molto yang, anche se stiamo per lo più seduti).
  • Durante il ciclo mestruale (per conservare energie).

Potremmo definire un’intenzione per massimizzare i benefici fisiologici della nostra pratica Yin Yoga: lavorare sulle articolazioni e sui tessuti connettivi. Oppure potremmo avere l’intenzione di massimizzare i benefici emotivi o psicologici per rendere più profonda la nostra pratica di mindfulness.

 

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O potremmo decidere di lavorare sul corpo energetico per aumentare il flusso di energia o rimuovere dei blocchi. Il momento migliore per praticare può variare in base all’intenzione che ci proponiamo.

Fisiologicamente, lo Yin Yoga interessa i tessuti connettivi più profondi. Se i muscoli sono caldi e attivi, tendono ad assorbire la maggior parte delle sollecitazioni causate dalla posizione, perciò vogliamo che i muscoli siano rilassati.

Quando facciamo Yin Yoga la mattina presto, i muscoli non si sono ancora risvegliati: è per questo che a volte ci sentiamo rigidi appena alzati dal letto. Analogamente, una pratica yin eseguita prima di una pratica yang attiva consente alle sollecitazioni di penetrare più in profondità nei tessuti.

A fine giornata i muscoli sono caldi alla loro lunghezza massima. A quest'ora i benefici fisici di una pratica yin saranno minori, ma quelli psicologici potrebbero essere maggiori. Le ore diurne sono yang: una pratica yin prima di andare a dormire può equilibrare questa energia.

Anche la primavera e l’estate sono stagioni yang. Quando viviamo una vita piena di impegni o trascorriamo tante ore in viaggio, questi sono periodi yang e si ottiene l’equilibrio coltivando le energie yin.

La pratica yin non è tuttavia consigliata se abbiamo già trascorso molto tempo in tranquillità. Dopo essere stati seduti a una scrivania per otto ore in una fiacca giornata d’inverno umida e buia, una pratica più attiva può creare più equilibro di una pratica yin. Ascoltando la tua guida interiore puoi ottenere la risposta migliore alla domanda: questo è un momento per yin o yang?

 

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Prima della pratica

Anche se lo Yin Yoga è considerato una pratica più dolce del suo fratello yang, è comunque importante tenere presenti le precauzioni più comuni. Questo non è un elenco esaustivo. Se hai delle domande, consultati con un insegnante o con il terapeuta che ti segue.

  • Se sei incinta o hai dubbi importanti sulla tua salute perché hai delle lesioni alle articolazioni, hai subito da poco un intervento, soffri di epilessia, diabete o una patologia cardiovascolare (in particolare pressione alta), comunica al tuo medico che hai intenzione di praticare yoga.
  • Non metterti profumi o acqua di colonia quando pratichi. La respirazione consapevole è parte della pratica ed è bene non inalare questi vapori in profondità.
  • Non mangiare per almeno una o due ore prima della pratica ed evita pasti sostanziosi almeno nelle tre ore precedenti (per le pratiche yang metti in conto dei tempi più lunghi).
  • Prima di iniziare è bene farsi una doccia, svuotare l’intestino e la vescica. Sono tutte parti del normale rituale mattutino, il che significa che non praticherai Yin Yoga immediatamente dopo esserti alzato dal letto. Quando ti svegli, prenditi almeno 30 minuti di tempo prima di iniziare qualsiasi pratica yoga.
  • Se sei già esausto fisicamente, fai una pratica breve e dolce.
  • Evita di praticare se hai preso molto sole durante la giornata. L'esposizione prolungata al sole impoverisce il corpo: lascia che si rigeneri prima di sollecitarlo ulteriormente.
  • Togli orologi da polso e oggetti metallici che compiono un intero giro intorno al corpo. Se fattibile, togli anche gli occhiali.
  • Indossa abiti ampi e comodi, in modo da non limitare il corpo.
  • Dato che non produrrai calore internamente, puoi indossare più strati di abiti e calze. Mantieni la stanza un po’ più calda del solito.
  • Tieni a portata di mano cuscini, mattoncini e coperte da usare come sostegni e per sederti durante la maggior parte delle flessioni in avanti e la meditazione.
  • Eliminale distrazioni prevedibili: spegni il telefono, metti il gatto o il cane in un'altra stanza, di’ ai tuoi familiari che hai bisogno di stare in tranquillità per un po'.
  • Evita gli spifferi e le correnti d’aria fredda.

Soprattutto pratica in modo rilassato. Se devi fare una cosa subito dopo la pratica, decidi di terminare prima del necessario così da non doverti affrettare verso la fine. Non aspettarti di fare "un’ottima pratica", è un tipo di aspettativa che può essere controproducente. Aspettati di fare del tuo meglio e semplicemente sii presente a ciò che si manifesta.

 

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Yoga funzionale

Spesso, nelle lezioni di yoga le indicazioni dell'insegnante fanno sì che l'enfasi sia posta sulla posizione. È comprensibile, perché le posizioni sono gli strumenti da noi usati, ma l’intenzione di base dovrebbe essere quella di generare un effetto nel corpo, non di eseguire semplicemente la posizione e di farlo in modo elegante.

Questa è la principale differenza tra un approccio funzionale e un approccio estetico allo yoga. Quando l’insegnante o lo stesso allievo iniziano a giudicare una posizione da come appare piuttosto che da come viene percepita, si perde l'intenzione di migliorare la salute. Il modo in cui appari in una posizione è irrilevante: è quello che senti nella posizione che conta.

Un concetto importante da far proprio se si vuole adottare un approccio funzionale allo yoga è quello di "zona obiettivo": può essere qualsiasi parte del corpo su cui vogliamo porre l’attenzione e generare una sollecitazione fisica. Può essere un particolare muscolo, un'articolazione, un gruppo di tessuti fasciali, una regione o anche un organo interno. Il concetto può essere ampliato per includere anche intenzioni non fisiche, come quella di muovere l’energia, di prestare attenzione alle sensazioni o di rendere la meditazione più profonda.

Pensando alla pratica yoga in questo modo, si sviluppa naturalmente un approccio funzionale che prevale su quello puramente estetico o correlato alla prestazione. Se il tuo obiettivo è quello di massimizzare la tua capacità di eseguire determinate posizioni o movimenti ginnici, continua a seguire una pratica estetica, ma se la tua intenzione nel praticare lo yoga è quella di riacquistare o mantenere una salute ottimale, è essenziale avere un approccio funzionale.

 

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Questo si applica sia alla pratica yin sia a quella yang. Seguendo un approccio funzionale allo yoga sorgono tre domande importanti:

  1. Quali zone obiettivo stai cercando di raggiungere?
  2. Che cosa senti realmente nelle zone obiettivo?
  3. Se non senti la posizione nel punto in cui vorresti sentirla, come puoi modificarla in modo da generare l’effetto desiderato?

Allontanarsi da un allineamento esteticamente gradevole è consentito! Aggiustati pure. Muoviti nella posizione per capire se qualche lieve o drastica modifica genera le sensazioni che stai cercando (una volta raggiunga la sensazione desiderata, proponiti di restare immobile).

Ricorda: non importa come appari, se non senti dolore, a chi interessa come appari? Arriva fino al punto in cui percepisci un limite. A volte la modifica di cui hai bisogno può essere davvero minima. Magari solo usare un mattoncino o un cuscino ti dà il supporto che ti serve per trovare il limite.

Altre volte avrai bisogno di tornare un po' indietro. Sorprendentemente, per alcune persone tornare indietro in una posizione genera una sensazione più intensa di quando invece arrivano al limite massimo della loro mobilità. Per esempio, non occorre che tu abbia sempre le gambe aperte al massimo nella posizione della Libellula.

Tenerle più ravvicinate può agire su alcune parti degli adduttori che hai trascurato per anni. Se modificare la posizione non funziona, possono esserci altre posizioni che ti aiutano a ottenere la sollecitazione che desideri nella zona obiettivo.

Per esempio, se non percepisci l'esterno delle anche nella posizione della Stringa, ma le tue zone obiettivo sono i glutei e la banda iliotibiale, forse quella che ti serve è la posizione del Quadrato. E se non il Quadrato, prova l'opzione delle Radici ritorte nella Torsione da seduti. Sperimenta fino a ottenere le sensazioni che stai cercando.

 

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Data di Pubblicazione: 9 dicembre 2021

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