SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO

Elementi di Anima e Spirito e la loro interazione col mondo fisico

Vaccini Anti Covid da un Punto di Vista Spirituale - Thomas Mayer - Speciale

Come il Covid-19 influenza la nostra anima e il nostro spirito? Quali sono gli arti costitutivi dell'Uomo? Scoprilo, leggendo il nuovo libro di Thomas Mayer.

Elementi di anima e spirito e la loro interazione col Mondo Fisico

Ricerca soprasensibile

L'esperienza soprasensibile esiste sin dagli albori dell'umanità. Che il mondo venga sperimentato solo come fisico-sensoriale è un’eccezione. La storia culturale è piena di prove che testimoniano l’esperienza di forze ed esseri, ma la connessione con la sfera spirituale deve essere sempre riconquistata nuovamente.

Com'è possibile afferrare il mondo spirituale con le attuali forze di consapevolezza e pensiero? Questa era una domanda dei filosofi e scrittori dell’Idealismo tedesco: Johann Gottlieb Fichte, Friedrich Schlegel, Novalis, Friedrich Schiller e Johann Wolfgang von Goethe.

Sulla scia di questa corrente spirituale, Rudolf Steiner (1861-1925) — scienziato e ricercatore incaricato dell’edizione delle opere scientifiche di Goethe — divenne un pioniere della moderna ricerca soprasensibile. I suoi 354 libri contenenti scritti e conferenze racchiudono qualcosa di infinito e in effetti egli tentò di creare un’ampia base per la scienza dei mondi spirituali su cui poter costruire.

Il termine antroposofia fu coniato da Steiner con un significato simile a “scienza naturale” o “scienza sociale”. Si tratta della percezione e della ricerca pienamente consapevoli dei mondi soprasensibili riguardo a tutte le loro diramazioni e i loro esseri.

Come le scienze naturali si suddividono in fisica, chimica, geologia, biologia e così via, l’antroposofia si suddivide in studio e conoscenza negli ambiti dell’eterico, degli angeli, degli esseri elementari, della vita dopo la morte, della ricerca sul karma e simili.

 

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Esattamente come le scienze naturali si basano su una teoria della conoscenza e su una metodica scientifica, nell’antroposofia è stato elaborato in vari modi il percorso di apprendimento meditativo e la metodica della percezione soprasensibile.

Una particolarità del lavoro di Steiner è che lui descrive il mondo spirituale con una tale ampiezza e precisione che si trova solo di rado, tanto che ha coniato numerosi nuovi termini scientifico-spirituali esatti.

Descrive inoltre processi ed esseri del mondo spirituale in forma di pensiero, sicché un’altra persona riesce a comprenderli anche se essa stessa non è ancora in grado di sperimentarli.

L’impulso di Steiner fu dunque quello di costruire un ponte tra la ricerca rivolta al mondo terreno e quella rivolta al mondo spirituale, affinché si potessero fecondare vicendevolmente. Egli ambiva a una ricerca spirituale all’altezza degli standard scientifici, e adoperò per essa le forze animiche della chiarezza di pensiero e dell'essere desti nei sensi.

In questo modo portò l’esperienza spirituale nella coscienza terrena esprimendola in pensieri e parole.

Le scienze naturali liquidano sensazioni e sentimenti umani come soggettivi e inutilizzabili per una conoscenza oggettiva. In questo modo escludono dalla ricerca una parte essenziale dell'essere umano e del mondo. L’antroposofia come scienza dello spirito mostra una via mediante la quale l’uomo può trasformare i propri sentimenti riferiti all’ego in sentimenti riferiti al mondo e diventare così capace di percepire il mondo animico-spirituale.

I principali metodi di percezione della ricerca soprasensibile — immaginazione, ispirazione e intuizione — vennero descritti dettagliatamente da Steiner, ad esempio, nel libro "I gradi della conoscenza superiore".

 

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La desta percezione spirituale avviene concretamente in quattro gradi che voglio caratterizzare brevemente:

  • Incremento della concentrazione, aumento della consapevolezza, graduale incontro con parti animiche non purificate di sé stessi, legate alla terra, e collegarsi con il sé superiore attraverso questo portare dinanzi a sé e accogliere l’io inferiore.
  • Conoscenza immaginativa: io ricevo o creo immagini, rappresentazioni, pensieri oppure gesti indipendenti dal mondo dei sensi e presto attenzione se questi vengono colmati da forze o esseri e acquistano una vita propria. Un’immaginazione è sempre permeata da ispirazione e intuizione, per questo si manifesta contemporaneamente il contenuto del significato.
  • Conoscenza ispirativa: elimino le rappresentazioni create e mi trattengo solamente nei sentimenti, moti e attività interiori, che sono stati necessari per la loro creazione. Mediante questa forte spinta verso l'interno può iniziare una “conversazione” con gli esseri. Si tratta di una conversazione personale, di una relazione con un Tu.
  • Conoscenza intuitiva: elimino anche l’attività interiore, ma rimango desto ed entro nell’altro essere spirituale e sperimento la sua vita, la sua organizzazione e connessione con il mondo spirituale. In questo momento io “non esisto più”, esiste solo l’essere contattato, che ora sono io. La conoscenza intuitiva è sempre una relazione che ha qualità di Io.

Chi sente parlare per la prima volta di questi quattro gradi può avere l'impressione che siano estranei e irraggiungibili, ma questo passa quando ci si è abituati. Secondo la mia percezione lavorano con questi gradi tutti quelli che percepiscono con coscienza desta a livello soprasensibile.

Ciò richiede decenni di esercizio, meditazione, lavoro sulla propria ombra interiore e studio dell’antroposofia nonché di altre scienze dei mondi dell’anima e dello spirito. È importante che la ricerca sia basata su un ampio sfondo esperienziale. Un ulteriore elemento molto importante è il lavoro di squadra, l’analisi congiunta, lo scambio e il confronto per validare metodi e risultati.

 

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Alcuni concetti base della scienza dello spirito

Nei resoconti del presente libro si adoperano concetti che devo illustrare affinché il tutto sia comprensibile. Questi possono essere atipici nell’uso comune, ma sono concetti basilari di una differenziata ricerca scientifico-spirituale. Ovviamente le brevi descrizioni non possono rendere giustizia all’abbondanza e alla complessità, ma forniscono una visione generale.

Piani del mondo spirituale: Per l'orientamento ha senso distinguere fra i tre seguenti piani:

  • Mondo eterico (forze vitali e formative)
  • Mondo astrale (mondo animico)
  • Mondo spirituale (fonti creatrici per tutto quello che è stato generato)

Nell’uso linguistico si usa spesso “mondo spirituale” come termine generico per tutti i tre piani, che si suddividono a loro volta in numerosi altri ambiti abitati da esseri.

Gerarchie angeliche: sono abitanti del mondo spirituale. Possono essere immaginate come grandi, sublimi spazi di coscienza. Nel lavoro pratico è utile suddividere il mondo angelico in nove gerarchie, rispondenti alla terminologia cristiana indicata da Dionigi l’Aeropagita. Il mondo angelico è orientato verso la Trinità che sta sopra di esso: Padre — Figlio — Spirito Santo.

Esseri elementari: sono abitanti del mondo eterico e astrale, realizzano sul posto gli impulsi delle gerarchie angeliche superiori. Tutto è permeato animicamente grazie a loro: ogni luogo, ogni appartamento, anche ogni corpo. Senza il lavoro degli esseri elementari non esisterebbe nulla nel mondo esteriore.

 

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Gli arti costitutivi dell’uomo

L’essere umano vive oltre che nel mondo sensibile anche in tutti gli ambiti del mondo soprasensibile e consiste in molti arti costitutivi, che insieme compongono l’aura umana nella sua molteplice stratificazione.

In tempi passati gli arti costitutivi erano sempre parte integrante delle scienze e delle tradizioni spirituali, naturalmente con nomi diversi. L’arto costitutivo oggi meglio conosciuto è il corpo materiale.

Corpo materiale: lo percepiamo attraverso i nostri sensi, lo vediamo e lo tocchiamo, essendo fatto di materia. Oggi molte persone si identificano fortemente con il corpo materiale, che è oggetto della medicina ufficiale. In realtà il corpo materiale è solo una parte molto piccola dell’essere umano.

Se qualcuno osservasse solo le unghie tagliate delle dita di un uomo, allora diremmo che con una prospettiva così ridotta non si può comprendere l’essere umano. Lo stesso vale se si guarda soltanto il corpo materiale. Questo è permeato dagli altri arti costitutivi, ma di solito ciò non viene preso in considerazione in maniera differenziata. Ad esempio sperimentiamo il corpo materiale come vivo, ma questa vita è già una percezione del corpo eterico.

Corpo fisico, denominato anche corpo della forma o corpo fantoma: è l’immagine originaria spirituale in azione, il progetto costruttivo del corpo materiale. Viene creato prima di un’incarnazione a partire dall’uomo-spirito cosmico (vedi più avanti) e mantiene la forma del corpo materiale.

Poiché la denominazione “corpo fisico” viene associata facilmente al “corpo materiale”, adotterò nel seguito soprattutto il termine “corpo fantoma”. È sperimentabile a livello soprasensibile alcuni centimetri intorno al corpo materiale, il che però richiede un lungo esercizio. È più facile sperimentare il corpo eterico.

Corpo eterico, denominato anche corpo vitale o corpo delle forze formative: il corpo eterico conferisce vita alla materia morta e genera da molti singoli elementi (ad es. gli organi o le cellule) un organismo complessivo vivente. Il corpo eterico costituisce la base di ogni vita.

Il termine etere è paragonabile al prana in India, al Qi nell’antica Cina e al Ki in Giappone. Tutti gli esseri viventi, oltre all'uomo dunque anche animali e piante, dispongono di un corpo eterico. Se si segue mediante la meditazione la domanda "qual è la differenza tra i minerali e le piante?", si può arrivare a una comprensione e un’esperienza del corpo eterico.

 

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Il corpo eterico forma gli organi in base all'immagine originaria del corpo fantoma; è anche portatore dei ricordi, dei temperamenti e delle abitudini. Dei pensieri diventiamo solitamente consapevoli nel momento in cui ricevono una forma nel corpo eterico; solitamente le rappresentazioni diventano visibili nell’area del corpo eterico davanti alla testa.

Il corpo eterico si mescola sempre con l’ambiente circostante e così più corpi eterici possono anche collegarsi in modo durevole. Normalmente una famiglia o una comunità di vita forma un comune corpo eterico. Il corpo eterico è la parte più “densa” dell’aura umana.

Corpo astrale: è il corpo che costituisce le nostre esperienze e le nostre emozioni, che potremmo anche denominare “corpo esperienziale”. Se meditando si segue la domanda "qual è la differenza tra piante e animali?", si può entrare in una comprensione e un’esperienza del corpo astrale.

Esso è il basilare portatore della coscienza ma non dell’autocoscienza, la quale nasce solo tramite l’io. Attraverso di esso si sperimentano sensazioni come piacere e dispiacere, simpatia e antipatia. Rende inoltre possibile l’autonomo movimento del corpo e la percezione sensoriale.

Nel corpo astrale viene sperimentato anche tutto quello che è stato pensato e la parte conscia delle nostre intenzioni volitive. I diversi arti costitutivi non sono separati, bensì interconnessi. Quando esperienze del corpo astrale si imprimono nel corpo eterico nasce il corpo senziente.

 

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Io: in modo molto bello, Steiner lo definisce "il santuario nascosto dell'anima". L’io appartiene all’eterno nucleo spirituale dell’uomo ed è al contempo individuale e universale. Nella sua profondità, l’io non è facile da comprendere.

Permea gli altri arti costitutivi conferendo loro una nuova forma: ciò viene definito anche organizzazione dell’io. L’io è il “capitano” sulla “nave” degli altri arti costitutivi. Mediante l’azione dell’io nel corpo astrale sorge l’anima senziente nonché l’anima razionale e affettiva.

Anima senziente: è parte dell'anima umana; inoltre non soltanto trasmette tutte le percezioni e le impressioni sensoriali, ma è anche la sede di tutti gli istinti, le brame, le passioni e gli impulsi volitivi con cui l’io è collegato. Ma nell’anima senziente l’io rimugina solo ottusamente, l’autocoscienza dell’io è risvegliata a malapena.

Invece l’io si identifica con sentimenti, pensieri e contenuti percettivi e da ciò possono nascere ingarbugliamenti dell’ego. L’ego è l’io inferiore induritosi nell’egoismo, si raffigura come risonanza del vero io, come sua eco distorta.

Anima razionale e affettiva: questa vive in un gioco di alternanza tra ragione e anima affettiva o animo. La sola ragione rende la vita animica sobria, fredda di sentimenti e priva d’impulso. L’anima razionale è totalmente colmata da ciò che pensa o percepisce ed è come se vi si perdesse.

Il termine “corpo mentale” coincide in larga misura con l’anima razionale. Per contro, l’animo conferisce all’anima calore e forza per agire. Nell’animo si trovano, collegati in una sana unità, moti di sentimento e di volontà, di modo che, diversamente dalle cieche emozioni esuberanti dell'anima senziente, essi non tolgano all’io il dominio sulla vita animica.

L’anima razionale e affettiva è attualmente la condizione predominante della coscienza dell'umanità. In essa l’io agisce in modo evidente, ma senza diventare già cosciente di sé in modo chiaro. Questo accade solo nell’anima cosciente.

Data di Pubblicazione: 11 novembre 2022

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