SELF-HELP E PSICOLOGIA   |   Tempo di Lettura: 9 min

Le Emozioni dell'Enneagramma

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Rune ed Enneagramma - Anteprima del libro di Sigfrid Licari

Le Emozioni dell'Enneagramma

Le emozioni

Ed eccoci qui alle prese con quanto di più lontano da me possa esistere in questa fase della mia vita: le emozioni. Credo di potermi definire un personaggio abbastanza cerebrale o quantomeno mentale. Che non è la stessa cosa. Effettivamente non faccio particolarmente fatica a capire e memorizzare concetti e pensieri di tipo logico deduttivo più di quanto possa faticare ad aprire scatole di cereali per la colazione. Poi però arriva il momento di verificare cosa creano queste informazioni all’interno di me. E lì iniziano i problemi. Ormai dal 2010 frequento un percorso di formazione un po’ particolare, che come molti di voi ormai sapranno, è la Grande Opera di Ramtha. Tralascio i particolari che il sito della R.S.E. vi può fornire e vado dritto al nocciolo della questione. In una delle discipline viene richiesto di formulare un desiderio per il futuro che poi deve essere trasformato in disegno sul quale focalizzarsi per permettere lo svolgimento di alcune discipline. Ricordo ancora quando il primo anno disegnai una casa tutta colorata con il giardino, in cima ad una collina, con alberi da frutto, ortaggi, animali e me e mia moglie felici ad una finestra. Poi dovetti andare in mezzo ad un campo bendato a visualizzarla. Bene: 10 ore a vedere il nulla. L’anno dopo capii che forse dovevo togliere alcuni particolari e optai per la casa sulla collina e solamente me e mia moglie. Non andò molto meglio. La volta dopo ancora feci solo le linee esterne della casa sopra la classica montagna stilizzata con i soli nomi di me e mia moglie. Nulla anche quella volta. Fu la volta di disegnare solo la casa. Solita storia. Alla fine capii che una bella “C” di casa forse per me era la cosa migliore: e infatti tutto funzionò alla grande. Da allora sono un po’ migliorato ma quando poi parlo con chi nelle visualizzazioni vede grandi prati fioriti dove orde di bambini felici corrono e ridono gettando le basi per il mondo del futuro, intanto che astronavi giocano festosamente con elfi e fate bellissime in una danza di suoni e colori celestiali, mentre io me ne sto lì a faticare a concentrarmi sulla mia “C”, comprendo che forse mi manca un pezzo della storia. Bene: questo libro è proprio quella storia. È la storia di come un concetto che ho studiato e compreso così nel profondo come l’Enneagramma, possa diventare uno strumento per farci trovare le stesse risposte che il cervello ci descrive, proprio dove non ci aspettavamo di trovarne traccia, ossia nei reami meditavi più profondi.

Il concetto di personalità

Rendersi conto di come un semplice segno tracciato su di un sasso, abbia raccontato ancora prima che la neuropsichiatria potesse definire il concetto di personalità, quello che i nostri istinti più primordiali creeranno come traccia per la nostra vita ed il nostro futuro è un esperienza veramente mistica e profonda. Quanti libri sono stati scritti per trovare dei test che con domande descrizioni cercano di definire chi siamo, che Tipo ci caratterizza di più… Qui è arrivato qualcuno che afferma che semplicemente gettando una Runa sia possibile definire con la stessa precisione le medesime caratteristiche. Sembra impossibile? Un tempo lo credevo anch’io, prima di vedere con i miei occhi come le definizioni millenarie delle Rune descrivano in modo assolutamente coerente le caratteristiche base delle tipologie dell’Enneagramma. Lo sapete come la penso sul caso e sulla sua non ragione di esistere. Qualcuno nella notte dei tempi si è reso conto prima dell’avvento della fisica dei quanti che davvero tutto è connesso e che, con la decriptazione di un codice, qualsiasi cosa può essere descritta con assoluta precisione e certezza.

Questo mi ha obbligato a guardarmi dentro e a ricercare quella parte del mio percorso che relegavo al “sta roba non fa per me”. Se tutto è parte del disegno unificato che dice chi siamo, ogni nostra frammento deve cantarne lo stesso canone. E anche solo una singola cellula immaginativa dovrà rispondere allo stesso modo al richiamo di chi siamo. Non arrivare a conoscere e dominare ogni singola parte di noi stessi significa affermare che non tutto ciò che siamo ci importa. E dato che il nostro obiettivo non è vivere felici ma vivere per sempre riprendendoci il sacro potere dell’onnipotenza che ci ha creato, beh, direi che forse è arrivato il momento per portare la nostra attenzione proprio dove abbiamo deciso solo di sbirciare ogni tanto.

Si può essere più o meno d’accordo con le descrizioni ed i collegamenti fatti tra una Runa ed un Enneatipo, tra un reame immaginativo e la sua personalità associata… ma per questo ci troveremo, se vorrete un giorno tutti insieme, a parlarne e disquisirne con l’autore davanti ad una bella coppa di vino rosso. Tante domande restano ancora aperte e questo è sempre un buon segno, perché significa che si può viaggiare ancora a lungo nella ricerca della verità. Ma non è questo il punto: ciò che conta è potersi rendere conto di come nulla di ciò che esiste fuori di noi, indietro nella notte dei tempi, resta escluso nella definizione di chi siamo e di chi vorremmo diventare. Solo rientrando in contatto con quanto scritto nel nostro D.N.A. ancestrale potremo giungere alla ridefinizione del nostro punto di partenza nella vita, tappa indispensabile per comprendere dove possiamo andare a parare nel futuro.

Grazie quindi a Sigfrid per aver accettato ormai un anno fa di verificare se un’ipotesi che, vai a sapere da dove mi era venuta, poteva avere ragione di esistere. E grazie a Sigfrid per esserci riuscito, oltre ogni più rosea aspettativa. Tutti gli dovremmo mostrare riconoscenza alla fine della lettura di questo libro, al quale sicuramente ci saranno dei seguiti molto interessanti.

Maurizio Forza

Introduzione

Scrivere un libro, di qualsiasi tema si tratti, per lo scrittore è un po’ mettersi alla prova con se stesso: le sicurezze acquisite nel tempo, le nuove consapevolezze maturate da poco, ma più spesso i ricordi che affiorano, mentre si tenta di riordinare mentalmente le idee, tutto questo nel tentativo di non tralasciare o dare per scontato nulla, in modo da formare un libro che contenga informazioni chiare anche per quelli completamente a digiuno degli argomenti trattati.

I ricordi, questa meravigliosa capacità che ci permette di evolvere la nostra vita dell’eterno presente grazie a quel presente ormai passato che rimane registrato come esperienza, importantissima per averci reso quello che siamo nell’istante dinamico che viviamo. È proprio grazie al Sistema dei Ricordi che l’evoluzione si attua in noi, come in tutto quello che ci circonda: animali, piante e perfino minerali! Grazie al sistema di memorie ogni parte di noi stessi attua processi di adattamento finalizzati a semplificare la Strada della Vita che vogliamo percorrere, questo principio cardine è reso ben evidente, principalmente sul fisico nello sport, quando vediamo gli atleti confrontarsi fra loro per poi scoprire che mentalmente la sfida era con se stessi, portare il corpo a fare “un passo in più” rispetto alle capacità precedenti; i medici e gli scienziati, quanto sono messi in gioco, sul piano mentale, nel miglioramento e l’esplorazione del lavoro su cui si dedicano; senza scordare gli artisti (attori, poeti, cantanti) esprimere le emozioni e i sentimenti in modo armonioso e piacevole da entrare in risonanza con il cuore degli spettatori; tutto questo ci ha permesso di Evolverci diventando degli organismi molto complessi (in tal senso intendo “Tutti gli Esseri che hanno la capacità di evolvere” cioè tutto il Creato). L’essere umano però, sembra essere l’unico ad aver sviluppato la capacità di trasmettere informazioni, percezioni, ricordi ed esperienze complesse in modo molto rapido, con il linguaggio e la scrittura. Questo “passaggio d’informazioni” si è svelato molto efficace nel tempo dal punto di vista pratico, poco opportuno se osserviamo l’evoluzione interiore dell’individuo e questo ci porta ad un altro punto, quello del “lato oscuro dei processi di evoluzione”.

A volte però accade qualcosa che porta questo processo a lavorare diversamente…

L’evoluzione come abbiamo detto è un “programma biologico” che ci porta ad andare inesorabilmente avanti nel percorso della vita, meraviglioso fintanto che tutto funziona, ma cosa accade quando sembra non funzionare? Accade che per qualche ragione andiamo fuori rotta e quindi il programma “adatta le cose come può” cercando la via più facile per proseguire il percorso evolutivo, che spesso si traduce in squilibri fisici, mentali o emotivi. Questi squilibri, se ignorati e prolungati, portano alla “malattia” con tutto quello che ne consegue; il modo più logico per evitare le spiacevoli conseguenze è chiaramente riconoscere i messaggi di questi squilibri e prevenire o aggiustare la rotta intrapresa, la parola chiave risulta la prevenzione!

Qui arriviamo al punto, prevenzione significa principalmente riconoscere le potenzialità del proprio essere in funzione delle possibilità e delle occasioni che ci si crea nel corso di tutta la vita; questo semplice concetto di prevenzione ha portato all’idea di far interagire in armonia due antiche pratiche di Conoscenza: l’Enneagramma, con il suo metodo di esplorazione delle Personalità secondo la visione Medio-orientale e le Rune, con il codice che rappresenta i gradini dell’Evoluzione Cosmica secondo le culture Indo-Europee.

Questo testo è estratto dal libro "Rune ed Enneagramma".

Data di Pubblicazione: 29 settembre 2017

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