ALIMENTAZIONE   |   Tempo di Lettura: 2 min

Fatto in Casa - Capitolo 2: Cosmesi Naturale

Fatto in Casa - Lucia Cuffaro - Speciale

Fatto in Casa - Capitolo 2: Cosmesi Naturale - Il manuale per la decrescita felice che ci aiuta a riscoprire il gusto di autoprodurre. Scopri di più!

CAPITOLO 2

COSMESI NATURALE

Iniziamo questo capitolo con un consiglio spassionato: dovremmo sempre leggere le etichette dei cosmetici, ovvero il codice INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), obbligatorio dal 1997 per tutte le case produttrici. I componenti sono elencati uno a uno, dal primo all’ultimo, in ordine decrescente rispetto alla quantità indicata in percentuale. In generale, i primi cinque ingredienti rappresentano il 50-80% del totale. Se ve ne sono in percentuale inferiore all’1%, questi possono essere messi in ordine sparso.

Il biodizionario, realizzato dal chimico Fabrizio Zago, è un ottimo alleato perché cataloga tutte le sostanze presenti nei cosmetici assegnando loro valori di tolleranza e indicando in modo semplice quelli che sono dannosi.

urtroppo, infatti, l’industria cosmetica utilizza una serie di elementi davvero preoccupanti per la nostra salute, oltre che inquinanti: - petrolati, derivati del petrolio come mineral oil, petrolatum, paraffinum liquidum, cera microcristallina; - parabeni, sostanze conservanti come methylparaben, ethylparaben, propylparaben, isobutylparaben, butylparaben e benzylparaben, che aumentano il rischio di patologie come le dermatiti da contatto e sono potenziali interferenti endocrini (studi rivelano che altererebbero l’equilibrio ormonale), per cui anche l’Unione Europea si sta muovendo cercando di limitarne l’uso; - tensioattivi dannosi come SLS (Sodium Lauryl Sulfate) e SLES (Sodium Laureth Sulfate), che trovano impiego nella maggior parte dei prodotti detergenti per viso, corpo e capelli per il loro potere lavante e che possono portare a problematiche cutanee (arrossamenti, forfora, chioma grassa, acne, allergie, perdita di capelli cute secca ecc.); - siliconi creati chimicamente in laboratorio per rendere i capelli fintamente lucenti, le creme più morbide, i cosmetici setosi; si riconoscono perché terminano in “one” (dimethicone, cyclomethicone, ciclopentasiloxone) e sono da evitare in quanto creano una barriera impermeabile che impedisce la traspirazione cutanea.

Dispersi nell’ambiente, sono fortemente inquinanti perché non biodegradabili; - profumi di sintesi e coloranti artificiali, per questi ultimi si utilizzano numerazioni secondo un registro di riferimento per le sostanze coloranti conosciuto come il Colour Index International, facilmente riconoscibili da una serie di cinque cifre precedute dalla sigla CI (CI xxxxx). Da evitare entrambi perché possono creare forti irritazioni; - EDTA, MEA, TEA, MIPA, ingredienti altamente inquinanti e allergizzanti.

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Data di Pubblicazione: 28 settembre 2017

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