I cristalli hanno un'aura? Come si genera e come può influire sul nostro benessere? Scoprilo leggendo l'anteprima del nuovo libro di Michael Gienger.
Il fenomeno dell'aura nella Cristalloterapia
Come agiscono i minerali
Come dovrebbe ormai essere chiaro, minerali e pietre preziose posseggono proprietà terapeutiche ben definite, la cui natura, grazie alle numerose ricerche compiute, è oggi abbastanza ben compresa. Tuttavia, la domanda sul come i minerali producano i loro effetti, rimane ancora aperta. Che rapporto vi è fra pietre ed uomo?
Come possono questi frammenti di materia esercitare un’azione terapeutica sul nostro organismo? Se si fosse in grado di "ingerire" una pietra, di "inalarla" o di assorbirla in qualche modo nel proprio corpo, sarebbe più facile comprendere come essa esplica i suoi effetti. Ma in che modo questi possono essere spiegati quando essa viene semplicemente posta a contatto con la pelle oppure indossata come ornamento?
L'azione terapeutica delle pietre non appare, però, più tanto strana se sì abbandona l’idea, diffusa quanto erronea, che identifica l’uomo con il suo corpo. In fisica, è infatti noto da oltre un secolo che ogni corpo, ogni organismo, ogni cosa materiale, sia che si tratti di una roccia, di una pianta o di un secchio di plastica, possiede un campo energetico, talvolta chiamato aura. In molti processi fisici, e nella quasi totalità di quelli chimici, si verifica un assorbimento o un’emissione di luce.
In altri termini, possiamo dire che qualsiasi fenomeno naturale è accompagnato dall’assorbimento o dall’emissione di calore, luce o radiazioni elettromagnetiche, in un continuo scambio di energia.
Vi ricorderete forse dell’epoca in cui alcuni televisori erano collegati a delle antenne da camera, e di quelle fastidiosissime serate nelle quali lo schermo, accuratamente regolato, registrava continui disturbi indotti dalla nostra stessa presenza.
Talvolta non si riusciva a capire dove mettersi per non interferire con la trasmissione. Che non si trattasse di un mero problema di schermatura, era provato dal carattere personale del fenomeno: non tutti i presenti avevano lo stesso effetto sul televisore.
Quest’esempio descrive eloquentemente la nostra facoltà di irradiare o di assorbire energia. Ulteriori esempi al riguardo sono l'inquinamento da radiazioni’, cioè la provata azione patogena della corrente elettrica e delle onde radio, e l’influenza esercita dai corsi d’acqua sotterranei e dalle faglie presenti nel sottosuolo.
Le radiazioni delle pietre
Come già detto nella prima parte del capitolo precedente, un analogo potere irradiante contraddistingue anche le pietre. Alla base di questo fenomeno, vi è il fatto che le pietre posseggono la capacità di assorbire e di trasformare la luce, prevalentemente nella gamma degli infrarossi e, in misura minore, in quella delle radiazioni visibili e delle microonde.
Tuttavia, sono proprio queste ultime a rivestire maggiore importanza, in quanto, mentre le radiazioni infrarosse interessano solo gli strati superficiali del corpo — e per questo motivo vengono percepite come calore — le microonde attraversano l’intero organismo, raggiungendone i tessuti e gli organi profondi.
Il fatto che l’occhio normalmente non riesca a percepire la parte visibile dell’alone aurico dei minerali e delle pietre preziose, dipende esclusivamente dalla bassissima intensità di quest’ultimo. La luminosità dell’aura di una pietra può essere paragonata, per fare un esempio, a quella di una candela posta a circa 20 km di distanza.
Anche se è invisibile quando vi è luce, si può gradualmente imparare a percepire l’aura nella completa oscurità. Il fatto che la scienza non sia ancora riuscita a identificare questo fenomeno non significa che esso sia irreale, ma piuttosto che ancora non sono stati sviluppati strumenti abbastanza sensibili.
La luce dell’organismo
Oggi persino i bambini sanno che le stelle sono sempre presenti in cielo, anche se non sono visibili di giorno, perché oscurate dalla luce solare. Lo stesso si può dire di noi che, fondamentalmente, siamo tutti fonti di luce. Il nostro organismo, infatti, irradia continuamente luce: ogni cellula, tessuto, organo, ha la sua specifica aura e genera, quindi, un suo specifico campo magnetico, che la medicina sfrutta a scopi diagnostici.
La tecnica della tomografia assiale utilizza i campi energetici dell’organismo, realizzando perfette rappresentazioni tridimensionali degli organi interni, di gran lunga superiori a quelle conseguite tramite i tradizionali metodi radiologici.
E questo non è tutto: i più recenti risultati della ricerca biochimica indicano che le cellule dell'organismo comunicano fra di loro tramite i fotoni. In tal modo, la crescita, lo sviluppo e la specializzazione di cellule, tessuti ed organi possono essere coordinati all’interno dell'organismo.
Il sistema nervoso e gli ormoni svolgono una funzione di guida in processi che sono fondamentalmente già autoregolati, grazie al fatto che la luce permette a cellule anche lontane fra loro di tenersi in comunicazione.
L’aura come veicolo di informazione
Cosa può fare effettivamente la luce? Ciò che definiamo "luce" è solamente quella piccola parte dell’intero spettro elettromagnetico, che siamo in grado di percepire con la vista. Detta porzione è nota come "spettro visibile" (dal latino "spectrum", apparizione).
Oltre a quelle dello spettro visibile, esistono altri tipi di radiazioni, come le onde radio, i raggi infrarossi (che trasportano calore) e ultravioletti (raggi UV), le microonde e le radiazioni ad alta energia (raggi gamma). Tutte queste radiazioni hanno un fattore in comune: sono "veicoli" d'informazione.
Innumerevoli sono gli esempi offertici al riguardo dalla realtà quotidiana: la radio, la televisione, i moderni telefoni cellulari, i diffusissimi telecomandi di ogni tipo. Tutti questi apparecchi operano in base al medesimo principio: la trasmissione di informazioni attraverso radiazioni invisibili.
L’azione terapeutica delle pietre come scambio d’informazioni
Tutto ciò è anche valido per quanto riguarda il rapporto fra uomo e pietre, in quanto anche queste ultime posseggono un'aura e, avendo una lunga esistenza, sono da considerarsi fonti costanti d'informazione. Le si potrebbe infatti paragonare ad emittenti radio costantemente sintonizzate sullo stesso programma.
Ogni pietra, inoltre, possiede una sua specifica "luce", ovvero, una sua specifica aura, che determina il modo in cui essa agisce sul nostro organismo. Se poniamo una pietra a contatto con il nostro corpo, l'energia irradiata da questa non potrà non influenzare la comunicazione fra le varie cellule, ed il modo in cui esse interagiscono fra di loro.
Vi sarà, comunque una certa azione. Che questa sia di tipo terapeutico o meno, dipende fondamentalmente da due fattori: dai nostri bisogni del momento e dal tipo di messaggio aurico inviato dalla pietra. È di vitale importanza che vi sia sintonia fra questi due aspetti.
L'azione terapeutica delle pietre rientra pertanto nel gruppo delle terapie basate sull’informazione, analogamente all’omeopatia, ai rimedi floreali di Bach e all’aromaterapia. Essa è caratterizzata, come già visto, non dall’azione chimica, ma dalla trasmissione di informazioni.
Nella prima parte del libro, è stato dettagliatamente analizzato il tipo di messaggio aurico che le pietre possono inviare. Sulla base dei dati mineralogici circa il sistema cristallino, il tipo di litogenesi, la classe, la composizione e, infine, il colore di una determinata pietra, possiamo determinare quale sia di volta in volta questo messaggio.
Abbiamo, in tal modo, a disposizione una precisa guida per individuare il minerale più adatto a noi ed alle circostanze che stiamo affrontando nella nostra vita. Per una trattazione sistematica di questo argomento, il lettore può fare riferimento al prossimo capitolo, "La terapia analitica".
La terapia analitica
Nella prima parte del libro, abbiamo trattato ampiamente dei princìpi fondamentali sui quali si basa la terapia con le pietre. Abbiamo parlato della formazione dei minerali, dei sistemi cristallini e dei colori ed abbiamo visto come questi siano in relazione con le condizioni e lo stile di vita dell’individuo.
I princìpi esposti ci permettono di individuare con chiarezza il minerale più appropriato per un certo disturbo o per una certa difficoltà esistenziale. In tal senso, la terapia analitica si stacca nettamente dai metodi sintomatici che si ritrovano in genere nella letteratura sull'argomento.
Nel nostro metodo ci si occupa delle cause alla base del problema ed è la comprensione di tali cause che permette di giungere alla soluzione. La pietra in questo modo individuata attiva le energie di recupero del soggetto, provandosi pertanto utile in situazioni per le quali i metodi tradizionali non offrono alcuna indicazione.
Se la situazione del paziente viene analizzata con sufficiente accuratezza, si riescono ad ottenere, in genere, tutte le informazioni necessarie per risolvere il caso. Abbiate quindi fiducia nella vostra scelta, anche qualora questa dovesse cadere su un minerale insolito o, quanto meno, atipico.
Tenete anche presente che la moderna mineraloterapia è una disciplina ancora molto giovane, e che pertanto solo una minima porzione di tutte le effettive possibilità di intervento è stata sin’ora esplorata.
Per questa ragione, nelle tabelle che seguono non sono state inserite solo le pietre descritte in questo libro, ma tutti quei minerali che si ritiene posseggano proprietà terapeutiche. Una breve descrizione di questi ultimi si trova nel mio libro "Heilsteine von A — Z", edito nel 1996 da Osterholz.
Nel presente libro, invece, ho preferito parlare solo di quei minerali le cui proprietà terapeutiche sono state adeguatamente verificate ad ogni livello. Ho presentato esclusivamente dati della cui validità sono certo, in quanto derivanti da esperienze personalmente vissute.
In linea di principio, in mineraloterapia non esiste una demarcazione precisa fra pietre terapeutiche e minerali comuni. Ogni minerale è in grado, grazie alle proprie qualità intrinseche, di influenzare l’uomo. Che questa influenza sia positiva o negativa, dipende interamente dal tipo di bisogni che il soggetto ha in un certo momento.
A tale riguardo, il lettore può utilizzare i princìpi esposti nella Prima Parte, ed applicarli a tutti i minerali. È importante, naturalmente, che egli diventi padrone di tali princìpi, in quanto dalla loro esatta applicazione dipende la scelta del minerale giusto e, in definitiva, l’efficacia della cura.
Nella seguente tabella, per ogni minerale, vengono riportati il sistema cristallino, il tipo di litogenesi e la classe, vale a dire, gli elementi indispensabili per identificare il minerale più adatto al caso che si sta esaminando. Se, in base ad essi, non si riesce a restringere la scelta ad un solo minerale, si può ricorrere a due ulteriori elementi distintivi: la composizione ed il colore.
Ai minerali che, pur avendo la stessa composizione, sono contraddistinti da processi litogenetici diversi, sono stati attribuiti nomi differenti. Abbiamo, comunque, in genere considerato i processi litogenetici più comuni, vale a dire quelli relativi alle pietre che più facilmente si trovano in commercio.
In qualche caso, i dati riportati nella tabella differiscono da quelli che in genere si trovano nella letteratura sull’argomento. Le formule chimiche sono state redatte secondo la simbologia ufficialmente accettata. Sono stati anche riportati quei componenti presenti nel minerale in piccola quantità (+x) o in tracce (+(x)).
Nella tabella, a pietre come il granito, il marmo, la porfirite, l’ossidiana, l’oolite e la riolite, è stato attribuito il sistema cristallino del principale minerale componente.
Data di Pubblicazione: 24 febbraio 2023