SELF-HELP E PSICOLOGIA   |   Tempo di Lettura: 9 min

La Forza Vitale: Il nostro dono più grande

Life Force - Anthony Robbins - Speciale

La Forza Vitale, il nostro dono più grande: come potenziarlo? Scoprilo leggendo l'anteprima del libro di Anthony Robbins, Peter Diamandis e Robert Hariri.

La Forza Vitale: Il nostro dono più grande

Il vostro meraviglioso corpo

Quando ci sentiamo pieni di energia e il corpo non ci dà problemi, tendiamo a dare la salute per scontata. Ma a pensarci, il corpo umano è più complesso, sofisticato e impressionante di ogni macchina mai inventata.

Prendete questi semplici dati:

  • Il vostro prodigioso corpo è composto di circa 30.000 miliardi di cellule e ogni giorno ne produce di nuove: circa 330 miliardi.
  • Ma il numero di cellule del nostro corpo è addirittura superato da quelle batteriche presenti nel nostro intestino. Quante sono? Circa 39.000 miliardi.
  • Il cervello contiene circa 100 miliardi di neuroni, tanti quante le stelle della Via lattea!
  • E l’occhio umano? Be', è composto da oltre 2 milioni di parti mobili.
  • I nostri femori sono più resistenti del cemento.
  • La pelle perde all’incirca 40.000 cellule al minuto, vale a dire oltre 50 milioni al giorno, rimpiazzandole con cellule sane senza che voi dobbiate fare alcunché.
  • I globuli rossi possono sfrecciare attraverso il vostro intero corpo in meno di 20 secondi.
  • Messi in fila uno dopo l’altro, i vasi sanguigni misurerebbero oltre 95.000 chilometri, cioè più del doppio dell’equatore.
  • Le informazioni attraversano le sinapsi del cervello a oltre 43 chilometri l’ora, una velocità superiore al record stabilito sul circuito di Indianapolis.

 

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Dovevo dare il massimo

Oltretutto abbiamo ricevuto questa straordinaria dotazione gratis, ed è probabilmente per questo che molte persone non se ne prendono granché cura. Io, tuttavia, ero determinato a sfruttare ciò che avevo ricevuto. Dovevo dare il massimo. Lo richiedeva la missione che mi ero dato: portare gli altri a nuove vette.

Da quando lavoro in tutto il mondo, viaggio senza sosta. In un anno visito di solito più di cento città in sedici paesi diversi. Sul palco devo catturare l’attenzione di un pubblico che va dalle 10.000 alle 15.000 persone — o persino alle 35.000, se parlo in uno stadio — giorno dopo giorno, per un periodo che oscilla dai quattro ai sette giorni per ognuno dei miei programmi.

Quando non sono su un palco faccio da coach a fuoriclasse di livello mondiale come Serena Williams e Conor McGregor, o a squadre come i Golden State Warriors, plurivincitori del titolo NBA, e i Washington Capitals, che hanno vinto la Stanley Cup della National Hockey League.

Questi atleti fenomenali si aspettano che anche io — proprio come loro — mi esprima al massimo delle possibilità umane. Non credo ascolterebbero i miei consigli se trascorressi le giornate sdraiato sul divano a rimpinzarmi di biscotti e patatine.

Così trasformai il mio corpo in una macchina ad alte prestazioni per la produzione di energia illimitata.

 

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Non avere limiti

Se volete aiutare le persone a compiere enormi progressi, avete anzitutto bisogno di energia, e più precisamente di un'enorme quantità di energia. Non è possibile portare avanti con costanza i comportamenti necessari a superare i propri limiti e le proprie paure senza mettere in campo una forza e un dinamismo straordinari.

Il mio mestiere è rendere tutto ciò possibile, tuffandomi letteralmente tra la folla, salendo in volata le scalinate di uno stadio e tenendo migliaia di persone con il fiato sospeso per 12 o 14 ore al giorno, un giorno dopo l’altro, una sera dopo l’altra. E l’energia che generiamo tutti insieme gioca un ruolo fondamentale.

Se vi è capitato di partecipare a uno dei miei eventi, sapete cosa intendo. È una carica travolgente, sfrenata, che esplode dentro e intorno a voi e scorre pulsando nella vostra mente e nel vostro corpo. È la sensazione di ron avere limiti, la consapevolezza che raggiungerete tutti i vostri obiettivi.

Vi proietta in uno stato mentale straordinario, in cui siete liberi di vivere, amare e svolgere un'attività a un livello completamente nuovo. È questo che crea la trasformazione. Per rendere possibile tutto ciò imposi al mio fisico uno sforzo incredibile, affinché mi garantisse l’energia indispensabile a questi profondi cambiamenti.

Alcuni anni fa l’organizzazione di ricerca Applied Science & Performance Institute decise di misurare cosa accadeva all’interno del mio corpo durante questi eventi molto intensi. Mi collegarono a un congegno da 65.000 dollari e registrarono tutto: dalle variazioni della frequenza cardiaca alla quantità di acido lattico che accumulavo.

Mi analizzarono il sangue e la saliva a intervalli regolari per misurare i livelli ormonali nel corso della giornata. Dopo nove ore l'apparecchio non dava più segni di vita; io, invece, andai avanti per altre tre! I ricercatori non riuscivano a credere a ciò che vedevano, così mi sottoposero agli stessi test in occasione di altri quattro eventi, ottenendo sempre gli stessi risultati.

Venne fuori che saltavo più di mille volte al giorno; una prestazione straordinaria, mi spiegarono. Io peso 128 chili, e ogni volta che tocco terra dopo un balzo il mio corpo deve sostenere una forza pari a quattro volte il suo peso.

Significa che ogni salto comporta oltre 500 chili di carico, e per mille volte al giorno fa più di 500 tonnellate. Bruciavo 11.300 calorie ogni giorno, che è come giocare due partite e mezzo di pallacanestro in NBA o correre tre maratone. E lo rifacevo di nuovo il giorno successivo. E quello dopo, e quello dopo ancora...

 

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Aumentare la forza vitale!

Non dico tutto ciò per impressionarvi, ma perché vi rendiate conto di quanto sia importante per me mantenere una forma fisica perfetta. Per questo sono diventato un biohacker a tempo pieno. Per questo cerco costantemente nuovi strumenti per aumentare energia, vitalità e resistenza.

E, nel caso ve lo stiate domandando, non ho abbassato i ritmi con l’età. Oggi, a sessantadue anni, non solo risento più forte che a venticinque, ma corro più veloce e sollevo più peso, elementi misurabili. Lo devo a un regime di allenamento ben pianificato, a tecnologie d’avanguardia, a una dieta sana e alle potenzialità della medicina rigenerativa.

Ripeto, non è che intenda vantarmi. Vi parlo dei miei traguardi perché voglio sappiate che potreste raggiungermi anche voi. In fondo, se ho scritto questo libro è proprio per aiutarvi a liberare la più pura, vibrante turboenergia della vostra forza vitale.

Quale regalo migliore potreste farvi della capacità di mantenere inalterata la vitalità e la forza con l’età, e persino aumentarle? Cosa non dareste per invertire il percorso standard, quello che la maggioranza delle persone dà per scontato: un costante — o brusco — declino?

Tuttavia non intendo darvi un'impressione sbagliata: nemmeno io sono immune dai problemi. Tutt'altro! Ho attraversato momenti in cui la mia salute e perfino la mia vita erano in serio pericolo, e le mie convinzioni sono state messe alla prova come mai prima.

 

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Affrontai una di queste prove del fuoco a trentun anni. All'epoca seguivo come coach alcune tra le persone più influenti del pianeta e mi sentivo sul tetto del mondo. Un giorno andai dal medico per un controllo di routine, richiesto per rinnovare la patente di pilota di elicotteri.

Ero così in forma e attento alla salute che non mi passò nemmeno per la testa di poter avere un problema. Pochi giorni dopo, però, rincasai a tarda sera e trovai sulla porta, attaccato con il nastro adesivo, un messaggio del mio assistente: “Il suo dottore ha telefonato diverse volte, vuole essere richiamato. È urgente.” Purtroppo era mezzanotte passata, quindi potevo solo lasciargli un messaggio in segreteria.

Come reagisce la vostra mente in una situazione del genere? Be, la mia andò dritta a: Mio Dio, eppure ho fatto tutto il necessario per restare sano. Possibile che abbia un cancro? Mangio bene e mi alleno come un pazzo. Saranno le sostanze chimiche presenti nell'ambiente?

Tutto quei voli mi avranno esposto a troppe radiazioni? Quando ti trovi in balia dell’incertezza, a volte la testa parte per la tangente. Decisi di ricacciare indietro quei pensieri, di non preoccuparmi e stare a vedere come si mettevano le cose.

A quel punto della mia vita ero ormai fermamente convinto dell'importanza di avere un approccio coraggioso. Come si suol dire: “Un codardo muore mille volte, un uomo coraggioso muore una sola volta.” Qualunque cosa fosse, l’avrei affrontata il mattino dopo.

Il giorno seguente ero in preda al terrore, non mi sentivo così da anni. Telefonai al medico per sapere cosa non andasse. “Deve essere operato” mi disse. “Ha un tumore al cervello.”

Ero scioccato e smarrito al tempo stesso. Come faceva a saperlo sulla base di un semplice controllo di routine?

 

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Brutte sorprese

Il medico - un tipo burbero, che di certo non aveva frequentato un corso di bon ton — mi disse di aver richiesto alcuni esami del sangue aggiuntivi perché si era convinto che il mio corpo producesse una quantità abnorme di ormone della crescita. (Al secondo anno delle superiori ero alto un metro e cinquantacinque e nell’anno successivo crebbi di venticinque centimetri; oggi supero i due metri e porto il 50 e mezzo di scarpe: non ci voleva Sherlock Holmes per dedurlo.)

Ma c'era di più: sospettava che la mia crescita improvvisa da adolescente, quando mi ero alzato di 25 centimetri in un anno, fosse stata causata da un tumore nell’ipofisi, la ghiandola situata alla base del cervello.

Disse che avevo in testa una bomba a orologeria.

Il giorno dopo avrei dovuto volare nella Francia del Sud per uno dei miei seminari: Date with Destiny, “appuntamento con il destino”. Il dottore, però, voleva che saltassi l’evento e mi facessi operare d’urgenza.

Ovviamente non mi conosceva bene. Non avevo nessuna intenzione di accettare per buona la prima diagnosi e prendere una decisione affrettata sull’onda della paura, cancellando la conferenza all’ultimo minuto e deludendo migliaia di persone.

Quindi volai in Francia, tenni il seminario e trascorsi qualche giorno a Portofino per rilassarmi. Non funzionò. Le mie antiche paure di ammalarmi e morire riaffiorarono. Era dunque arrivato il momento? Ero proprio destinato a morire giovane?

Avevo allenato e condizionato per anni la mente e il corpo per vincere quei timori, in modo da sviluppare una forza e una sicurezza durature. È l’unico modo per spingersi ad agire. Ma adesso venivo di colpo riportato alla terrificante incertezza della mia infanzia, quando nulla sembrava stabile.

 

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Data di Pubblicazione: 24 maggio 2023

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