Che cos'è il Friluftsliv? Entra nel mondo della filosofia nordica e il suo ritornare alla natura, leggendo l'anteprima del libro di Linda Åkeson McGurk.
- Friluftsliv: Il benessere a contatto con la natura
- Un friluftsliv per i miei pensieri
- Che cos'è il friluftsliv?
- Cosa significa friluftsliv?
- Il friluftsliv oggi
- Le idee alla base del friluftsliv
- I dieci principi-chiave del friluftsliv
- 1. Sii un tutt'uno con la natura
- 2. Non curarti del tempo (o della stagione)
- 3. Usa il corpo
- 4. Apprezza la Natura attorno a te
- 5. Acquisisci abilità utili
- 6. Resta sul semplice
- 7. Non competere
- 8. Disconnettiti per connetterti
- 9. Muoviti
- 10. Nutri il tuo senso di stupore
Friluftsliv: Il benessere a contatto con la natura
Un friluftsliv per i miei pensieri
Se hai familiarità con la cultura nordica, potresti aver sentito parlare del fatto che chi vive al Nord ha un legame innato, quasi mitico con la natura, conferito dagli antenati centinaia se non migliaia di anni fa.
L’aspra bellezza delle vaste aree selvagge disabitate e il netto contrasto tra la piega oscura delle notti polari in inverno e il perpetuo bagliore rosa del sole di mezzanotte in estate forniscono lo sfondo perfetto per l’immagine che i nordici hanno di se stessi come un popolo strettamente legato alla natura.
La mitologia norrena abbonda di dei e dee che incarnano il vento, i boschi, la pioggia, le stagioni e la fertilità del suolo, il che dimostra come la natura fosse una presenza profondamente sentita nella vita delle persone, non solo perché dava sostentamento con legna, cibo, medicine e altri beni essenziali, ma anche perché collegava l’esistenza terrena al mondo spirituale (fedele al debole del popolo nordico per gli sport invernali, c’era persino una dea dello sci e delle racchette da neve: Skadi).
Le antiche montagne, i cieli luminosi e le silenziose foreste del Nord hanno poi ispirato innumerevoli leggende e folklore legati al mondo naturale e si ritiene che almeno in parte il tradizionale diritto di pubblico accesso risalga al Medioevo.
Pur tuttavia, l’idea di utilizzare consapevolmente la natura per il riposo e lo svago nel modo che oggi chiamiamo friluftsliv ha meno di duecento anni ed è stata indirettamente una conseguenza dell'Illuminismo, allorché Cartesio, principale filosofo dell’epoca, notoriamente affermava: “L'uomo è sovrano e padrone della natura”.
La visione del mondo di Cartesio ha aperto la strada alla Rivoluzione industriale, che avrebbe cambiato per sempre il rapporto degli uomini con la natura e avviato la spirale discendente del degrado ambientale in cui viviamo ancora oggi.
L’urbanizzazione che ne è conseguita ha allontanato le persone dai boschi, dalle montagne e dai campi coltivati che le avevano sostenute per millenni. Come tutti i grandi movimenti, l’industrializzazione ha innescato un contromovimento, il Romanticismo.
I seguaci, tipicamente presenti tra artisti e intellettuali nelle alte sfere della società, glorificavano la natura e la vedevano come la fonte ultima di ringiovanimento spirituale. L’unico problema era che questi ricchi non avevano alcun legame naturale con la terra: non erano cacciatori, pescatori o agricoltori, perciò dovevano crearne uno.
Lo hanno fatto fuggendo dalle città per rilassarsi ed esplorare la natura in campagna, dove hanno gettato le basi di quello che in seguito sarebbe stato conosciuto come friluftsliv.
Che cos'è il friluftsliv?
In seguito, negli anni Trenta, quando ebbe più reddito disponibile e più tempo libero, anche la classe operaia si unì al fiume di persone, per lo più benestanti e di città, che fino ad allora aveva sciamato al mare, in montagna, nei boschi e sui prati aperti.
Forse questa classe, proprio come i connazionali più ricchi, avvertiva dentro un desiderio di aria fresca, relax e ristoro mentale. Ma è diventata anche l’obiettivo di una deliberata campagna governativa per diffondere il friluftsliv tra la popolazione in generale.
Nel 1919 il governo svedese, così come i governi di molti altri paesi europei, ha finalmente risposto alle annose richieste dei sindacati adottando una nuova legge che limitava la settimana lavorativa a quarantotto ore e i politici erano profondamente preoccupati che i lavoratori avrebbero trascorso tutto quel tempo libero appena concesso nel modo “sbagliato”.
E se si fossero lasciati prendere dalla cultura spazzatura, dedicandosi ad attività dubbie quali ballare e bere? O peggio, se semplicemente fossero rimasti a oziare quando non avevano niente di utile con cui riempire il tempo? Il friluftsliv è stato scelto come antidoto per mantenere la classe operaia del paese fisicamente attiva e sana.
Anche l'Esercito nutriva un personale interesse per una popolazione forte e sana che potesse difendere la nazione dalle minacce e vedeva il friluftsliv come un mezzo a tal fine.
La socializzazione attraverso uno stile di vita fisicamente attivo e in comunione con la natura iniziava nell’infanzia, essendo il friluftsliv stato introdotto come parte obbligatoria delle lezioni di educazione fisica.
Alla fine degli anni Trenta il termine “tempo libero” era diventato essenzialmente sinonimo di friluftsliv e per accogliere il nuovo passatempo sono stati creati nuovi spazi verdi, parchi cittadini e riserve naturali.
In tal modo il Governo ha fatto con il friluftsliv ciò che IKEA in seguito avrebbe fatto con il design di mobili di alto livello: l’ha democratizzato rendendolo disponibile a tutti.
Cosa significa friluftsliv?
La parola friluftsliv però non è stata coniata dal governo svedese, bensì dal famoso drammaturgo e poeta norvegese Henrik Ibsen, che l’ha usata per la prima volta nel suo poema “Nell’immensità” del 1859, in un momento in cui era alle prese con la depressione.
La poesia ritrae il figlio di un contadino che si trova a un bivio, cercando di decidere se rilevare la fattoria di famiglia nel villaggio, ossia quanto ci si aspetta da lui, o seguire la sua voce interiore e condurre una vita da libero cacciatore negli altopiani.
Il protagonista intraprende un cammino trasformativo di un anno attraverso le montagne e alla fine sceglie la libertà della natura selvaggia, anziché la vita stabile come contadino nel villaggio, che arriva a vedere come una prigione, sia per gli umani sia per gli animali.
Gli studiosi ritengono che la poesia rifletta il desiderio di Ibsen della natura e di una vita senza problemi in montagna, dove si sentiva libero dalle norme della società e dalle aspettative altrui. Ha riassunto i suoi sentimenti nel vocabolo friluftsliv, un composto dei termini norvegesi e svedesi che indicano “libero”, “aria” e “vita”.
Il friluftsliv oggi
Dai tempi di Ibsen il significato di friluftsliv si è evoluto e probabilmente continuerà a cambiare man mano che questo stile di vita guadagna più seguaci. Storicamente parlando, la vita all’aria aperta era strettamente associata alle attività che le persone svolgevano nel tempo libero. Oggi i contorni sono più sfumati.
Nei paesi nordici il friluftsliv è entrato nel programma prescolare e negli eventi di team building sul lavoro, oltre a spianare la strada a varie forme di terapia della natura e innumerevoli nuove professioni nel regno dell’ecoturismo.
Inoltre, negli ultimi decenni le tradizionali attività friluftsliv come l’escursionismo, lo sci di fondo e il bushcraft sono state affiancate da una serie di attività all’aperto di nicchia, quali lo yoga nei boschi, il parkour naturale, il bagno nella foresta e la cucina gourmet sul falò.
Allo stesso tempo, è emersa una corrente del friluftsliv più ispirata allo sport e con attrezzatura, che si concentra maggiormente sulle avventure individuali attraverso attività come l’arrampicata, la mountain bike e il trail running.
Cercando tra il milione e più di tag friluftsliv su Instagram, si troverà inevitabilmente una miriade di splendide immagini di escursionisti solitari che stanno in piedi su scogliere che si affacciano sui magnifici fiordi norvegesi, si svegliano in tenda tra albe spettacolari in montagna o vengono abbagliati dall’ultraterrena aurora boreale nella Lapponia svedese (chiamata Sapmi dalla popolazione autoctona dei Sami).
Ma vivere una vita all’aria aperta è molto più profondo e avvolgente che scattare il selfie perfetto in una destinazione-simbolo. È il piacere di fare una camminata a passo sostenuto poco prima della tempesta, di sentire il sole sulla fronte in una fredda giornata primaverile e di preparare da mangiare sul falò in compagnia di buoni amici.
È la gioia di divorare una manciata di succosi frutti di bosco direttamente dalla pianta e l’entusiasmo per aver creato i primi angeli di neve della stagione, momenti concreti e quotidiani all’aperto che possono rientrare o meno nei nostri feed sui social.
Questo libro si concentra sulle forme tradizionali o nuove di friluftsliv che si allineano con il suo originario ethos di natura lenta. È per coloro che desiderano ardentemente allontanarsi dal rumore, dallo stress, dalla folla, dall’inquinamento, dalle cose da possedere e da fare nonché, più recentemente, dall’incessante suono di notifica dello smartphone.
Per coloro che si sforzano di vivere una vita più semplice, più sostenibile, profondamente legata alla natura.
Le idee alla base del friluftsliv
Gli studiosi a volte discutono se un concetto così strettamente associato al paesaggio, alle tradizioni e alla cultura dei paesi nordici possa essere applicato in modo rilevante altrove. Io sostengo che nel mondo è necessario ora più che mai.
Le idee alla base del friluftsliv sono universali e intramontabili, benché l’espressione della pratica possa cambiare nel tempo o essere adattata alla cultura locale. In tutto il mondo la vita si è fatta sempre più lontana dalla natura e conduciamo un’esistenza che non è sostenibile, né per la nostra salute né per il pianeta.
La vita all’aria aperta potrebbe essere il nostro biglietto per cambiare. O, come ha affermato Nils Faarlund, alpinista norvegese e grande guida friluftsliv, “La nostra cultura attuale è in rotta di collisione con la natura. Il friluftsliv è uno dei tanti modi che potrebbero aiutarci a evitare questa collisione. È un modo per riportarci a un contatto con ciò che abbiamo già perso”.
Attraverso il friluftsliv cerchiamo di connetterci con qualcosa che è reale e puro, le usanze dei nostri antenati e i nostri istinti di sopravvivenza più basilari. In natura possiamo eliminare le esigenze della vita moderna e concentrarci semplicemente sull’esistere. E con questa semplicità arriva la libertà.
I dieci principi-chiave del friluftsliv
1. Sii un tutt'uno con la natura
Il friluftsliv nasce dall'idea che la natura sia la vera casa degli esseri umani e che il mondo naturale debba essere preservato con cura, non sfruttato e distrutto.
Alimentando il legame con il paesaggio naturale e culturale, sperimentiamo un'unità spirituale con il mondo circostante e comprendiamo che quanto facciamo all'ambiente alla fin fine lo facciamo a noi stessi.
2. Non curarti del tempo (o della stagione)
Lo stile di vita all'aria aperta ci sfida a essere attivi fuori con qualsiasi condizione atmosferica. Vivendo la vita in modo friluftsliv, ci allineiamo ai cambiamenti ciclici della terra anziché al classico calendario e celebriamo gli aspetti positivi di tutte le stagioni.
Una volta che uscire entra a far parte del ritmo quotidiano, i cambiamenti stagionali diverranno inseparabili dal tuo tessuto interiore.
3. Usa il corpo
Friluftsliv significa provare piacere e appagamento dall'usare il corpo nel paesaggio naturale e culturale, da soli o con altri. Sebbene non tutte le attività all'aria aperta siano faticose, mettersi alla prova fisicamente all'aperto è considerato la chiave per mantenersi in salute, sviluppare resilienza e raggiungere uno stato mentale armonioso.
Inoltre, rende ancora più gradita la ricompensa del riposo.
4. Apprezza la Natura attorno a te
Cambiare paesaggio è un aspetto importante del friluftsliv, ma non è necessario avventurarsi in profondità nella natura selvaggia per uno stile di vita in comunione con la natura. Essere attivi all'aperto ogni giorno nella propria comunità aiuterà a sviluppare un senso dei luoghi ed eserciterà un impatto ben maggiore sulla salute rispetto al recarsi in un'area selvaggia una volta l'anno.
Inoltre, ridurre al minimo i viaggi è in linea con l'etica ambientale friluftsliv.
5. Acquisisci abilità utili
Per godersi appieno il friluftsliv non è necessario saper fare venticinque nodi diversi o accendere un fuoco usando una pietra focaia. Basta avere una genuina curiosità per il mondo naturale e il desiderio di apprendere abilità utili attraverso l'esperienza pratica.
La vita all'aria aperta ti dà l'opportunità di accrescere la sicurezza attraverso una maggiore fiducia in te stesso, ma anche di sviluppare una conoscenza più profonda di te e del tuo ruolo nel mondo al di là della civiltà.
6. Resta sul semplice
Semplicità e frugalità fanno parte del fine della vita all'aria aperta, quindi cerca di resistere alla tentazione di ricorrere troppo all'attrezzatura. Avere indumenti di base da esterno e sapere come indossarli a strati è necessario per proteggerti dalle intemperie, ma un garage pieno di attrezzature all'avanguardia non è un requisito per il friluftsliv e non ti avvicinerà per forza di cose alla natura.
7. Non competere
La vita all'aria aperta è un'opportunità di sfidare te stesso a uscire dalla tua zona di comfort e vivere la natura in modi nuovi, ma non è una gara. Nel momento in cui introduci la competizione nell'equazione, allontani l'attenzione dalla tua esperienza nel mondo naturale, cambiando così il carattere delle tue interazioni con esso e perdendo le qualità poco impegnative del friluftsliv che lo rendono tanto benefico.
8. Disconnettiti per connetterti
In una società che idolatra l’idea di avere impegni su impegni ed essere sempre online e disponibile, il friluftsliv è un invito a spegnere le distrazioni e rimanere radicati nel momento presente.
Accantonando i dispositivi elettronici e attivando tutti i nostri sensi all’aperto, allentiamo la tensione della prevalente cultura generatrice di stress e ci permettiamo di sintonizzarci sulla natura, su noi stessi e sui nostri cari.
9. Muoviti
Raggiungere una zona naturale a volte richiede trasporto motorizzato, ma il friluftsliv non comincia finché il motore non viene spento. Camminando, andando in bicicletta, sciando, pattinando, pagaiando, pedalando, nuotando o muovendoti con altri mezzi, ti immergi nel paesaggio e impari a spostarti in prima persona, mentre i veicoli a motore tendono a disturbare la fauna selvatica e creano una barriera tra te e la natura.
10. Nutri il tuo senso di stupore
Tradizionalmente friluftsliv vuol dire trarre gioia dalle esperienze quotidiane della natura piuttosto che rincorrere scariche di adrenalina temporanee in attività estreme che possono danneggiare l'ambiente.
Affina la capacità di provare stupore facendo emergere il bambino interiore e permettendoti di vedere il mondo attraverso i suoi occhi. Quando ti senti appagato e in pace guardando il cielo notturno o le braci ardenti di un falò, sai di essere a casa.
Data di Pubblicazione: 29 maggio 2023