ALIMENTAZIONE   |   Tempo di Lettura: 9 min

Fuori Peso per Caso - Anteprima del libro di Libby Weaver

La prima tessera del puzzle: le calorie

La prima tessera del puzzle: le calorie

Ci è stato insegnato che la forma fisica dipende unicamente dal rapporto tra le calorie ingerite e le calorie bruciate, e per molti, almeno nella prima parte della vita, sembra che questa concezione sia fondata. Ma per alcuni mangiare di meno o avere una vita attiva non influisce sulla forma fisica come accadeva in gioventù, o forse non ha mai prodotto risultati. Per certe persone ridurre le calorie non incide affatto e, a prescindere da quante energie investono nel regime alimentare e nell'attività fisica, rimangono sovrappeso o continuano a ingrassare. In questi casi si fa presto a incolpare l'età, ma se così fosse, allora ogni ottantenne sarebbe sovrappeso. Piuttosto, nel mio lavoro riscontro ogni giorno che sono molti i meccanismi fisiologici che esercitano un impatto sul nostro metabolismo, e sono dovuti sia allo stile di vita che abbiamo scelto, sia alle nostre esperienze, sia allo stress reale o percepito, a cui siamo sottoposti. Molto spesso entrano in gioco tutti questi fattori. La nostra forma fisica dipenderebbe unicamente dall'equazione delle calorie solo se fossimo privi di emozioni.

Sai che devi mangiare di meno...

Non puoi mangiare come un porcellino e aspettarti che sia tutto a posto. Basta il buon senso per capirlo. Bisogna aver tenuto la testa sotto la sabbia negli ultimi trent'anni per non sapere che dobbiamo mangiare più frutta e verdura fresca e meno cibi elaborati, ed è ormai risaputo che non è salutare stare seduti tutto il giorno. Eppure ho conosciuto migliaia di persone che svolgono una regolare attività fisica, spesso intensiva - in molti casi persino ogni giorno -, ma i livelli del loro grasso corporeo non cambiano o addirittura continuano lentamente ad aumentare. Mi rattrista ascoltare storie di persone che si impegnano a fondo per mangiare bene e fare moto regolarmente senza ottenere risultati. Se decidi di seguire un regime salutare per perdere almeno una taglia e ciò non accade, probabilmente ti scoraggerai. In questi casi, molti tendono a buttare dalla finestra tutte le buone intenzioni e le scelte migliori dimenticando gli altri importanti benefici dell'attività fisica, come il rafforzamento della densità ossea, la stimolazione del sistema linfatico, la chiarezza mentale, il miglioramento della circolazione e, potenzialmente, un contatto più intimo con la natura, per citarne alcuni. Il solo fatto di non perdere peso o di non essere visibilmente ricompensati per i nostri sforzi ci porta a dubitare che ne valga la pena e a smettere di curarci.

Molti di noi passano da un estremo all'altro riguardo all'alimentazione e all'attività fisica: o è tutto bianco, o è tutto nero. O ci impegniamo a svolgere regolare esercizio fisico e a mangiare in modo corretto - scegliendo cibi sani e riducendo al minimo i cibi elaborati o i piatti pronti - oppure stiamo seduti sul divano senza badare a ciò che mettiamo in bocca, e allungando la mano per prendere il quarto biscotto al cioccolato pensiamo: "Beh, chi se ne frega, tanto ho già mandato tutto all'aria." Per la maggior parte delle persone la vita vera si svolge in qualche punto di quella zona grigia tra i due estremi. Il problema è che, anche quando ci sforziamo di mangiare meglio e di fare regolare esercizio fisico, troppo spesso non ci diamo un termine o non fissiamo una data per rivedere i nostri piani.

Promessa solenne

Molte persone promettono solennemente di alimentarsi in modo corretto e di mantenersi attive per poi trovarsi tre settimane dopo, al termine di una pesante giornata di lavoro durata più del solito, a comprare piatti pronti, a bere un'intera bottiglia di vino, ad addormentarsi sul divano e - ciliegina sulla torta - a saltare la sessione di attività fisica programmata per il mattino successivo. Ripensando alla promessa fatta tre settimane prima tanti si rimproverano, sentono di aver fallito e hanno il morale a terra. Ma se la tua migliore amica venisse da te a raccontarti che il giorno precedente ha avuto una pesante giornata di lavoro e per di più è rimasta in ufficio fino a tardi, quindi ha preso dei piatti pronti, ha bevuto un'intera bottiglia di vino, si è addormentata sul divano e quel mattino non si è alzata in tempo per fare la sua sessione di attività fisica, nonostante tre settimane prima avesse deciso di mangiare bene e di fare movimento, cosa le diresti? Forse qualcosa del tipo "Non preoccuparti, andrà tutto bene. Oggi è un nuovo giorno", o "Una piccola trasgressione non rovinerà i tuoi piani". Oppure "Ma almeno ti sei goduta la serata?".

Eppure quando capita a noi sembra la fine del mondo. E cosa succede quando sei sommerso dal senso di colpa e pensi che il mondo stia per finire? La sera dopo sarai più incline a fare scelte salutari circa la tua alimentazione o sarai più portato a fare il contrario? È molto probabile che tu faccia scelte sbagliate perché hai la sensazione di aver già rovinato tutto. In realtà non è affatto così. Se invece provi a pensare che ciò che è accaduto la sera prima fa parte della vita, che è un evento che appartiene al passato, che ha consolato la tua anima, ti sarà molto più facile sorridere, curare la tua alimentazione la sera successiva e riprendere il programma di attività fisica il mattino seguente. Se ti rinchiudi in una tana piena di sensi di colpa, frustrazione e disprezzo per te stesso ci vorranno giorni, settimane, mesi o forse anni prima che ricominci a impegnarti per prenderti cura della tua salute. Considera la sera prima per quello che è: solo una serata, una serata "grigia". Per la maggior parte delle persone una circostanza di questo tipo fa parte della vita reale. E posso dirti fin da ora che il senso di colpa e la tendenza a rimproverarsi sono molto più nocivi di qualunque biscotto al cioccolato. Sono le azioni quotidiane, non le trasgressioni saltuarie, ad avere un impatto sulla salute. Non rimprovereresti mai un'amica nel modo in cui fai con te stesso.

Senza la salute, non hai niente

Scolpisci queste parole nella tua memoria: senza la salute, non hai niente. Troppe persone hanno bisogno di arrivare a una crisi prima di fermarsi a riflettere su una verità che conoscono già da tempo: cambiare stile di vita. Probabilmente mentre leggi questa frase sai benissimo quali sono i cambiamenti necessari per te. Che si tratti di ridurre il consumo di zuccheri o di bere meno alcol o limitare la caffeina, nessuno sa meglio di te cosa devi fare, non occorre che sia io a dirtelo. Tutti nel nostro intimo sappiamo quando esageriamo nel consumo di qualcosa che sta compromettendo la nostra salute o la qualità della nostra vita. Cambia le tue abitudini adesso. Non domani, non lunedì: adesso. Sai meglio di qualunque terapeuta che cosa devi modificare, e man mano che leggi questo libro metterai a fuoco diversi problemi.

Durante la lettura entreranno nella tua mente verità che sono importanti per te; per esempio, magari sai già che devi limitare gli zuccheri, o che il caffè non ti fa bene perché accelera il tuo battito cardiaco e ti provoca tremori. Se queste sono le tue reazioni fisiche, pensi davvero che il tuo corpo ti stia dicendo "Oh, sono proprio felice che tu beva il caffè"? Il corpo non ha voce, può esprimersi solo attraverso sintomi per farti sapere se è felice o scontento. Presta quindi attenzione ai segnali che l'organismo ti invia. Prendi per esempio il reflusso e rifletti sul suo significato: ingoi un alimento e il corpo te lo rimanda indietro. Pensi che il tuo organismo stia dicendo "Sono contento di ricevere questo alimento, ti prego dammene ancora"? No, sta esprimendo esattamente il contrario! A volte la mente cerca di sovrapporsi al corpo con commenti del tipo "Oh, ma io adoro questo cibo, non posso farne a meno" per convincerti che la tua passione per un certo alimento è più importante dei disturbi che il suo consumo ti provoca.

Ascolta il tuo corpo

Come già detto, quando si tratta di cibo ragioniamo in bianco e nero. Il corpo non ti sta dicendo che non dovrai mangiare quel cibo mai più, ma che per il momento devi sospenderlo - sebbene, nel caso di alcuni alimenti, "mai più" potrebbe essere la scelta migliore per la tua salute e la tua longevità! Riduci al minimo o elimina temporaneamente gli alimenti e le bevande che non ti fanno bene, o consumali solo quando sai di essere in uno stato d'animo rilassato e di poterli gustare con calma, oppure quando sei in buona compagnia. Tieni a mente che sono le azioni quotidiane, non quelle saltuarie, ad avere un impatto sulla salute, e valuta se queste nuove modalità possono fare la differenza. Agevola il processo della digestione applicando i suggerimenti di cui abbiamo parlato e guarda se la situazione migliora. Non continuare a consumare senza ritegno i cibi e le bevande che costringono l'organismo a manifestarti le conseguenze negative di quel consumo. In ogni caso, fai uno sforzo per ascoltare i segnali che ti invia il tuo corpo.

Il cibo ha lo scopo di nutrirci e di fornirci energia, eppure molti di noi sembrano dimenticarsene. Se dopo mangiato senti il bisogno di distenderti, forse quel pasto non ti ha giovato (a meno che contenesse alte dosi di triptofano, una sostanza che effettivamente induce sonnolenza). Presta attenzione a come ti fa sentire il cibo che mangi. Nota se un pasto ricco di proteine o grassi, o ad alto contenuto di carboidrati, ti fa sentire energico o assonnato. Il pasto migliore per capirlo è la colazione. Una colazione a base di cereali, per esempio fette biscottate o muesli, ti sostiene fino all'ora di pranzo o dopo un'ora senti già il bisogno di uno spuntino? I cereali ti provocano sonnolenza o ti danno l'impressione di poter correre una maratona? Fa' attenzione. Il cibo ha lo scopo di fornirti energia, non di spossarti. Una domanda fondamentale da porsi prima di mangiare è: "Questo alimento mi nutrirà?". È una domanda a cui si può rispondere dal punto di vista nutrizionale, riflettendo sul contenuto di vitamine e sali minerali, o dal punto di vista "dell'anima". A volte mangiare patatine (biologiche) con un bicchiere di vino (biologico e privo di conservanti) in compagnia del tuo migliore amico è la cosa più bella del mondo. Per come la vedo io, basta non farlo tutti i giorni! Penso di aver reso l'idea.

Questo testo è estratto dal libro Fuori Peso per Caso

Data di Pubblicazione: 1 ottobre 2017

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