Spesso si identifica il gioco col semplice svago e giocare è considerato meno rilevante rispetto ad altre attività, come lo studio o i compiti. Il gioco, invece, ha un ruolo centrale nella crescita di tuo figlio, e non va trascurato. Scopri perché.
- Quando il tuo lavoro era giocare: che nostalgia!
- Gioco e apprendimento: un binomio vincente
- 1. Giocare è divertimento
- 2. Giocare è imparare cose nuove
- 3. Giocare è scaricare la tensione
- 4. Giocare è dare spazio alla fantasia
- 5. Giocare è scoprire l’importanza delle regole
- E per riassumere, giocare fa bene perché:
Quando il tuo lavoro era giocare: che nostalgia!
Anche tu ricordi con nostalgia i tuoi giochi di bambino? Anche tu conservi ancora i tuoi vecchi giocattoli in soffitta, magari ricoperti da un abbondante strato di polvere? E anche tu, a volte, sei tentato di riprendere in mano quei piccoli tesori (il tuo peluche preferito, la bambola alla quale amavi tanto spazzolare i capelli, le macchinine dai colori fiammanti, e ancora il domino, la trottola, i puzzle, i giochi in scatola coi quali ti divertivi a sfidare gli amici)?
Per me, devo ammetterlo, è proprio così. Ricordare i tempi in cui il gioco era una parte preponderante della mia vita mi fa tornare indietro nel tempo, a una fase in cui il mondo era ancora tutto da scoprire, l’approccio alla realtà circostante era istintivo e mosso da una naturale curiosità, e tutto era una continua fonte di stupore e meraviglia.
Ma parlare di gioco e infanzia non ha solo a che vedere col richiamare alla memoria i bei tempi andati. Quando si affronta il tema del gioco, infatti, entrano in gioco valenze ben più serie.
Gioco e apprendimento: un binomio vincente
Come sottolineano psicologi e pedagogisti, il gioco riveste un ruolo assolutamente centrale nei processi di apprendimento: è proprio giocando, infatti, che il bambino ha la possibilità di sviluppare una serie di importanti capacità.
Secondo uno studio dell’Accademia Americana di Pediatria, il modo più potente che i bambini hanno di imparare non ha a che fare con le aule scolastiche o con le biblioteche, bensì con quei luoghi che fanno da sfondo ai loro giochi.
Per questo motivo, conviene non sottovalutare l’importanza del gioco: l’attività ludica non è affatto qualcosa di frivolo o irrilevante; al contrario, essa rappresenta una modalità grazie alla quale i tuoi figli possono sviluppare una maggiore coscienza di sé e del mondo che li circonda, e crescere in maniera sana ed equilibrata.
Ti basti pensare che, secondo i pediatri dell’Accademia Americana di Pediatria, il gioco è talmente importante che andrebbe addirittura prescritto alle famiglie, alla stregua di un vero e proprio farmaco.
Il problema, mettono in luce gli esperti, è che l’attuale impostazione del sistema scolastico è quasi esclusivamente finalizzata a coprire un certo programma e testare gli alunni su di esso, dimenticando l’importanza dei momenti da dedicare alle attività ludico ricreative, che si tende a considerare più che altro come una perdita di tempo.
Questo tipo di approccio, però, può essere dannoso, se non addirittura pericoloso. I bambini, infatti, dovrebbero poter dedicare al gioco buona parte del proprio tempo, meglio ancora se il gioco prevede attività da svolgere all’aria aperta, alla larga dagli schermi dei cellulari e di altri dispositivi elettronici.
Anche Valentina Conte, Paolo Sabba e Alessandro Rocco, creatori del metodo W LA DISLESSIA, sono dell’avviso che giocare sia fondamentale, e proprio per questo motivo dopo aver scritto un utilissimo libro hanno ora creato un divertente gioco in scatola che è indirizzato in particolar modo, anche se non in maniera esclusiva, a quei bambini e ragazzi che hanno difficoltà nell’apprendimento.
Se ciò che abbiamo detto riguardo alle valenze del gioco è valido per tutti i bambini (e a dire il vero anche per gli adulti), lo è in misura ancora maggiore per quei bambini che hanno difficoltà di varia natura nell’apprendimento.
W LA DISLESSIA è un gioco didattico di comprovata efficacia che può aiutare i tuoi figli nel momento in cui si approcciano al complesso ma meraviglioso e sfaccettato mondo della lingua italiana.
Laddove vi siano difficoltà di lettura (o di apprendimento in genere), ecco che questo gioco “entra in gioco” (non ho resistito al gioco di parole) per aiutare a gestire le parole in modo insolito e senza dubbio divertente.
Gli autori del metodo W LA DISLESSIA, in quanto esperti nell’ambito dell’educazione, della psicologia dello sviluppo e delle difficoltà di apprendimento, ci tengono molto a porre l’accento sull’importanza del gioco, attraverso il quale i bambini riconoscono, fin da molto piccoli, il loro modo di apprendere.
Il gioco consente infatti ai bambini di apprendere in maniera del tutto spontanea e naturale, di sperimentare il successo e l’insuccesso (imparando come gestirli) e di capire quali sono le aree in cui possono migliorare.
Ecco, secondo gli ideatori del metodo W LA DISLESSIA, i 5 punti per i quali il gioco è fondamentale (anche se ce ne sarebbero molti altri).
1. Giocare è divertimento
Quando si gioca ci si diverte, e il divertimento è importante perché sta alla base dell’apprendimento. Quando ci si annoia, infatti, la mente è meno ricettiva e tende a recepire molto meno le nuove informazioni.
2. Giocare è imparare cose nuove
Pensa per un attimo alla tua infanzia, oppure ai tuoi figli quando giocano: non è forse così che hai imparato, ed essi stessi imparano a osservare il mondo che ci circonda? E non stiamo parlando solo del recepire informazioni, ma anche delle regole, della collaborazione, della relazione con gli altri, del senso della propria competenza ed autoefficacia…
3. Giocare è scaricare la tensione
Il gioco può essere una valvola di sfogo, un modo per scaricare lo stress accumulato. Giocare, infatti, può costituire un valido aiuto nello staccare la spina da attività spesso ripetitive che caricano la mente di tensioni. Il gioco aiuta a far tornare il sorriso e a vivere con più leggerezza, imparando anche ad affrontare gli insuccessi e le piccole delusioni
4. Giocare è dare spazio alla fantasia
Il gioco è il regno della creatività: basti pensare a quando, da piccoli, ci si inventava storie e si impersonavano ruoli (la mamma con la bambola, la padroncina con il cagnolino di peluche ecc.) Nel gioco si possono far emergere le proprie naturali inclinazioni, dare libero spazio alla parte più autentica di sé e lasciare che ogni cosa sia possibile e concessa.
5. Giocare è scoprire l’importanza delle regole
Ogni gioco, per funzionare, segue diverse modalità, presenta differenti personaggi, ambientazioni e, soprattutto, regole. Queste cambiamo sempre, ma sono fondamentali affinché il gioco possa avere luogo. Se si vuole giocare, le regole devono essere accettate e rispettate. Ecco allora che bisogna tenere conto dei turni, dei tempi e delle modalità degli altri (siano essi compagni di squadra o “avversari”).
E per riassumere, giocare fa bene perché:
Oltre a quanto è già stato detto, il gioco è un'attività da non trascurare per una lunga serie di motivi. Vediamone alcuni insieme:
- contribuisce allo sviluppo cerebrale;
- migliora la capacità di apprendimento;
- limita la tendenza alla distrazione;
- favorisce la capacità di concentrazione;
- aiuta a sviluppare abilità sociali, emozionali, cognitive, linguistiche e di autocontrollo;
- permette di scaricare la tensione e gestire lo stress;
- aiuta ad accrescere l’autostima e il proprio senso di autoefficacia.
Per tutti questi motivi, se sei un genitore è importante che dedichi parte del tuo tempo a far giocare i tuoi figli, e magari a giocare insieme a loro. Condividere del tempo insieme giocando, e dunque divertendosi e sperimentando momenti di giocosa leggerezza, può essere utile a rafforzare il vostro legame.
Ricorda che è importante che gli adulti non siano troppo invasivi e non impongano al gioco una programmazione troppo rigida. Bandite anche le forme di controllo eccessive: il gioco dovrebbe essere un’attività che consenta ai bambini di esprimersi in totale libertà (ovviamente nel rispetto degli altri).
E ora che conosci l’importanza del gioco per i più piccoli (ma puoi star certo che giocare fa bene anche a te) non ti resta che ricordarti di ritagliarti del tempo per te e i tuoi bimbi e iniziare a giocare… buon divertimento!
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E se, dopo il gioco, fai fatica a far fare i compiti a tuo figlio, leggi il mio speciale sugli errori da non fare quando si parla di Compiti per casa.
Data di Pubblicazione: 26 novembre 2018