SALUTE E BENESSERE

Come guarire in modo naturale con i batteri: la terapia del microbioma

Guarigione naturale con i batteri

Scopri una nuova terapia che permette di guarire ripristinando la sottile interazione tra batteri e organismo umano leggendo l'anteprima del libro di Anne Katharina Zschocke.

Una cura per tutto il microbioma

Come si possono coniugare le esperienze millenarie con i batteri con le conoscenze microbiologiche accumulate dal XIX secolo fino ai nostri giorni, e sviluppare una terapia del microbioma che possa portare guarigione alle persone malate oggi e in futuro?

La premessa indispensabile è anzitutto liberarsi totalmente dell’idea che i batteri siano “agenti patogeni”, e sostituirla con la consapevolezza che i microrganismi hanno il loro significato e il loro compito, e questo vale per ogni specie, senza eccezione. Che non “hanno colpe”, né sono “cattivi” o tantomeno “pericolosi”, ma che sia individualmente, sia a livello superiore di specie sono parte di un organo collettivo costantemente in comunicazione con ogni sua parte, il cui compito è la promozione della vita, non solo nell’essere umano, ma in tutto il mondo. Senza la loro presenza sulle sue superfici di confine interne ed esterne, l’essere umano non potrebbe esistere.

E importante rendersi conto che il microbioma umano è suddiviso in aree caratterizzate da composizione e attività diverse nelle differenti regioni del corpo, come pelle, cavità orale, stomaco, polmoni, cistifellea, intestino e così via, ma che agisce sempre nella sua interezza. Una terapia del microbioma è promettente solo se riguarda tutto il microbioma dell’individuo.

Questo organo collettivo, il microbioma, che è profondamente interconnesso con tutti i cicli vitali e tutte le cellule del corpo, è unico e individuale in ognuno di noi. Si viene a formare dal flusso batterico ereditario, dalle esperienze dell’infanzia e da tutti i fattori intervenuti nella vita successiva, ed è costituito da gruppi batterici duraturi e mutevoli, laddove questi ultimi si configurano in seguito a eventi a breve termine. Questo si verifica costantemente con l’apporto di cibo, che i batteri provvedono a rendere disponibile per l’organismo con la digestione sottile, creando così un ponte fra il mondo esterno e quello interno all’organismo umano.

Le caratteristiche del microbioma dipendono al tempo stesso da influssi esterni e interni, come circolazione sanguigna, ormoni, contatti, costituzione psichica, e dunque da tutto l'ambiente del corpo, che si crea anche in seguito ai ritmi e ai processi oscillatori, oltre che ad altre circostanze in cui l’essere umano può venire a trovarsi.

Stimolazione dell'autoregolazione

Il microbioma come organo collettivo è organizzato in gruppi di attività collegati da innumerevoli interconnessioni. Maggiori sono la biodiversità e la ricchezza che lo caratterizzano, e tanto meglio sarà possibile traslare le alterne richieste del mondo esterno, cibo compreso, nella continuità dell’organismo, formando un ponte flessibile fra l’essere umano e il suo ambiente.

Se un individuo è malato, il microbioma è inevitabilmente coinvolto, spesso prima ancora che compaiano sintomi fisici. Di norma l’insorgenza della malattia è preceduta da un qualche squilibrio che oltrepassa la soglia di tolleranza dell’individuo, a volte sul piano fisico-materiale, a volte su quello sociale o a un livello più profondo. Se i batteri non riescono a compensare questo superamento della soglia di tolleranza, così da mantenere l’omeostasi nell’organismo, si hanno tentativi di regolazione che per il corpo rappresentano uno stress eccessivo. Tutto questo si manifesta sotto forma di malattia. Per un ritorno nella fascia di tolleranza all’interno della quale l’equilibrio dell’organismo riprende a regolarsi da solo, una persona gravemente malata ha bisogno di sostegno. E la terapia del microbioma glielo può fornire.

Una terapia del microbioma comprende dunque l’impiego dei batteri stessi e l’organizzazione consapevole dell’ambiente in cui essi vivono. Questo approccio riguarda inevitabilmente la vita nella sua interezza. L’obiettivo è il ripristino del microbioma e di tutta la sua varietà, ricchezza, comunicazione e attività, così come le sue altre qualità in relazione con l’organismo: se queste vengono curate con successo, tutto il corpo si rigenera.

Della terapia fa parte la ricostituzione di superfici di confine e di transizione in buona salute: l’epidermide, la mucosa, in particolare quella intestinale, così come i confini in senso metaforico. I batteri svolgono il ruolo di mediatori di tutti i processi vitali, non solo di quelli fisici, e rappresentano l’anello di congiunzione fra la sfera del mondo visibile e invisibile.

La terapia del microbioma non va tuttavia a sostituire la medicina che finora si è dimostrata utile ed efficace, ma ne rappresenta un ampliamento. E auspicabile che ognuno si assuma la responsabilità di sé e della propria salute. Innanzitutto però c’è bisogno di una buona diagnostica. Senza conoscere le possibili cause che si nascondono dietro a un determinato disturbo è facile mal interpretare i sintomi e trascurare le esigenze. Tutte le malattie più serie andranno perciò affidate alle mani di medici, naturopati e terapeuti con una solida formazione professionale. Così come i batteri collaborano come individui per costituire una comunità, la guarigione si costruisce al meglio in una buona collaborazione interpersonale. In base all’esperienza, una terapia di altra natura, per esempio un rimedio omeopatico ben repertorizzato, può dare risultati solo se prima si è rimosso il blocco mediante la terapia del microbioma.

Sintonia all'interno dell'individuo

L’attuazione di una terapia del microbioma comprende sia un aiuto medico, sia un non meno importante stile di vita favorevole al microbioma stesso. Di questo è pienamente responsabile il malato con la sua situazione personale. I batteri sono esseri viventi: applicarli o ingerirli senza condurre una vita che ne favorisca la buona salute è una contraddizione che comporta uno spreco di energia, e l’esperienza indica che è insufficiente ai fini di una vera guarigione.

La guarigione avviene ripristinando la sintonia all’interno dell’individuo, e cioè quando:

  • all’organismo viene offerto ciò di cui ha bisogno, come cibo, batteri, fibre alimentari, ritmo o senso della vita;
  • l’organismo riceve impulsi per l’autoregolazione mediante i batteri e/o altri rimedi curativi;
  • vengono eliminate le cause dell’insorgenza della malattia come alimentazione innaturale, sostanze nocive, cattive abitudini o influssi antimicrobici.

Poiché questa terapia comprende una revisione dello stile di vita che soltanto il soggetto interessato può fare per se stesso, chi soffre di microbioma malato per guarire non può fare a meno di dedicarsi del tempo e attuare una qualche forma di bilancio della propria vita. In base a un’esperienza di oltre sedici anni, so che tutti quelli che l’hanno fatto ne sono usciti più sani, più felici e soddisfatti: anche malattie di lunga data, fra cui permeabilità intestinale, eczema, intolleranze, disturbi psichici, dolore cronico e malattie infiammatorie croniche intestinali, sono state curate con successo.

Se si soffre di una malattia di cui non si conosce la correlazione con il microbioma, si può curare quest’ultimo a scopo preventivo. Spesso questo modo di procedere ha portato a un’attenuazione, e a volte a un miglioramento e a un’inaspettata guarigione di un’altra parte del corpo.

Con l'aiuto di una comunità batterica

L’elemento nuovo di questo percorso terapeutico è l’applicazione pratica e l’aiuto dei batteri sotto forma di squadra microbica viva. A monte c’è l’esperienza che nelle malattie che coinvolgono il microbioma non è sufficiente l’apporto di ceppi isolati. Finora i batteri sono stati somministrati a scopi terapeutici in ceppi singoli o come preparato composto da più ceppi, ma quando un microbioma è disturbato a causa di uno shock o per carenza microbica, il disturbo si riferisce sempre anche alla struttura complessiva. In questo caso non basta introdurre in un simile quadro caotico singoli ceppi batterici: la situazione di caos ne risulta senza dubbio arricchita, ma non necessariamente regolata. Per ottenere la guarigione occorre riorganizzare la comunità batterica. Poiché però tuttora non sappiamo quasi niente su questa organizzazione, gli interventi umani possono avere effetti di ancor maggiore disturbo rispetto ai fattori che avevano scatenato il disordine originario. E dunque meglio guardarsi dalle manipolazioni con i batteri e semmai affidare a loro i compiti che svolgono ininterrottamente da miliardi di anni sulla Terra: regolare da soli la propria vita di comunità.

Si potrà così ricorrere a un team di microrganismi naturali vivi che convivono già in modo sano grazie al tipo di coltivazione, per esempio i microrganismi effettivi. L’esperienza insegna che, una volta inserite in un ambiente disturbato, le comunità microbiche che vivono in cooperazione batterica non solo lo arricchiscono, ma vi impartiscono un impulso di riorganizzazione. La comunità microbica scompensata può in qualche modo essere ricondotta a quello che era il suo ordine intrinseco. In senso figurato, i batteri svolgono nell’organismo la stessa funzione di un direttore d’orchestra, quando con la sua bacchetta riporta in sintonia i musicisti che suonano fuori tempo. Ovviamente dovrà esserci ancora un numero sufficiente di orchestrali con gli strumenti possibilmente accordati, e dovranno avere spartiti a cui attenersi. A quel punto l’armonia sarà solo una questione di esercizio il più possibile pacifico.

Anche se la guarigione grazie alla terapia del microbioma appare uguale per i diversi quadri clinici, in un primo momento è consigliabile una diagnostica accurata. Sintomi uguali possono avere cause a monte completamente diverse, che andranno prima chiarite. Dietro a frequenti attacchi di diarrea possono ad esempio nascondersi malattie del pancreas o del fegato, proliferazioni di parassiti o funghi, intossicazioni, disturbi ormonali, effetti collaterali di farmaci o ostruzioni nell’intestino a causa di tumori. Ognuno di questi quadri clinici necessita di una terapia ad hoc.

Una terapia del microbioma è particolarmente interessante per tutti coloro che hanno un problema per il quale la medicina finora non ha individuato né una causa né una cura. Poiché fino a poco tempo fa non si conosceva il microbioma come organo collettivo, rispetto alla causa di molte malattie si brancolava ampiamente nel buio.

Per comprendere la terapia del microbioma è necessario conoscere e considerare il contesto a monte. In caso di malattie e terapie già in atto è consigliabile discutere con gli specialisti curanti un’integrazione con la terapia del microbioma. Attraverso di essa il sistema immunitario riceve un impulso di regolazione che dovrà essere compatibile con le altre terapie.

Nell’attuale fase di cambiamento nel campo della scienza e della medicina può accadere di imbattersi in persone che guardano ancora con scetticismo alla terapia con i batteri: a questo atteggiamento è bene reagire mostrando tutta la propria pazienza e comprensione. Se nella propria zona si cerca invano un medico o un terapeuta esperto in batteri, ci si potrà ad esempio informare presso i laboratori specializzati in microbiologia, facendosi indicare colleghi con i quali è in atto una buona collaborazione. Possibili interlocutori sono anche gli istituti e le associazioni che conoscono le terapie microbiologiche o microecologiche.

Una certa prudenza andrà adottata nei confronti del battage pubblicitario dei prodotti batterici. Con la recente ondata di interesse per l’intestino, sul mercato vengono lanciati anche prodotti del tutto inadeguati: sarebbe bene controllare sempre la storia, lo scopo e la composizione di questi prodotti del marketing. Non si tratta soltanto di riempirsi esternamente o internamente di costosi batteri liofilizzati o coltivati allo scopo: interventi di questo genere di norma non funzionano. Semmai il senso è ripristinare la salute generale di un sistema vitale disturbato o addirittura collassato.

Data di Pubblicazione: 14 gennaio 2019

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