SELF-HELP E PSICOLOGIA   |   Tempo di Lettura: 10 min

La Guarigione Olistica per la Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia

La Via della Guarigione Olistica Secondo la Pnei - Nicoletta Merli - Speciale

Che cos'è la Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia? Esiste davvero una connessione tra scienza e spiritualità? Scoprilo leggendo il nuovo libro di Nicoletta Merli.

La Guarigione Olistica per la Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia

"Scienza e spiritualità" del Dottor Arcangelo Tocci

In questi ultimi anni la concezione mistica dell'essere umano, per come ci è stata tramandata dalle antiche tradizioni spirituali, sta lentamente cambiando forma.

Questo lo si può facilmente notare osservando l'enorme quantità di proposte, etichettabili come percorsi di “Evoluzione interiore”, che ci vengono suggerite quotidianamente dalle innumerevoli piattaforme di comunicazione.

Analizzandone attentamente i contenuti, possiamo trovare tracce di minuscole modifiche rispetto alle versioni classiche.

Aggiustamenti dati anche dalle necessità del mercato di dare valore e unicità all’offerta ma che, in concreto, ne modificano passo dopo passo il significato originario.

Queste considerazioni non sono meramente tese a sottolinearne l’aspetto negativo, ma ad evidenziare come sia in atto un rapido e profondo processo di adattamento, da parte della società a rapido consumo, che coinvolge anche i contenuti riguardanti la spiritualità.

Ed è in questo processo di trasmutazione che osserviamo come la scienza, contraltare storico della spiritualità, stia invece rivelandosi una nuova preziosa alleata, o ancor meglio, un vero e proprio motore del cambiamento stesso.

 

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E quella che sembrava essere un'incolmabile distanza sta lentamente sparendo, mettendoci di fronte ad una intrigante novità.

Per approfondire queste considerazioni, proviamo a farci aiutare da questa affermazione:

"L'essere umano è la semplice e perfetta convergenza di sistemi complessi."

R. Sheldrake - Biologo

In prima istanza possiamo sottolineare come questo ossimoro linguistico faccia implicito riferimento alla psicologia e alla fisiologia, al corpo e all'anima, come componenti uniche della stessa identità.

Non più parti distinte e separate, non più cavallo e cavaliere, ma “un'entità complessa, unica e inseparabile”.

Ci chiediamo quindi come mai la scienza, dopo secoli di avversa opposizione, si stia avvicinando così tanto alla concezione di essere umano che la spiritualità da secoli condivide e propone.

Innanzitutto, riferendosi ai sistemi complessi, Sheldrake cosa intendeva?

Nei prossimi paragrafi proveremo ad accennare delle risposte utilizzando neonate evidenze a sostegno della scienza, e consolidate storie, soggettive ed esperienziali, a sostegno della spiritualità.

Iniziamo descrivendo, in maniera sintetica, il significato di spiritualità nella visione arcaica e in quella moderna/scientifica.

 

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Spiritualità arcaica

Impossibile anche solamente elencare, in questo contesto, le antiche forme di spiritualità esistite. Molti sono i testi che esistono sull'argomento ma la nostra intenzione è stimolare nuove considerazioni ed approfondimenti su questa rinnovata relazione tra spiritualità e scienza.

A questo scopo, tra le innumerevoli primigenie forme spirituali esistite, abbiamo deciso di identificarne tre, sottolineandone brevemente alcune caratteristiche funzionali alle nostre riflessioni.

La selezione è stata fatta sia sulla base della loro influenza e importanza storica, sia perché ancora fortemente presenti ai giorni nostri nelle regioni di origine ed anche nella cultura occidentale.

Il periodo storico che le ha viste nascere è collocabile tra i 3.000 ed i 2.000 anni or sono, mentre quello geografico si divide tra l'Oriente e l’area europea.

 

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La spiritualità cinese

Nella Cina di millecinquecento anni prima dell'avvento di Cristo esisteva una forma di spiritualità con elementi fortemente riconducibili alla dimensione dello spirito, è soffi, dove questi rappresentavano sì la sostanza impalpabile dell'anima dei defunti, dei demoni e delle divinità (ci riferiamo alla spiritualità cinese antecedente l'epoca del Buddhismo, ovvero al I millennio a.C.), ma altresì la sostanza responsabile dell’origine della vita stessa.

Parliamo di una pratica spirituale molto intima, che si tramandava di famiglia in famiglia, di casa in casa, regione per regione.

Il termine soffi veniva inoltre utilizzato per descrivere alcune pratiche respiratorie, meditative o terapeutiche, espressione indispensabile per descrivere e regolare anche gli stati fisiologici della salute psicofisica.

I soffi erano la materia ancestrale che creava la vita e ne regolava lo stato quotidiano collegandosi con tutte le manifestazioni della realtà, del mondo visibile, di quello sottile e di quello onirico.

L'interno e l’esterno erano correlati, il dentro e il fuori (biao/lì) rappresentavano la fortissima relazione tra l’individuo ed il cosmo, universo che contemporaneamente lo proteggeva e minacciava.

La forma di pervasività di questi due aspetti si rivelava attraverso un'unica forma energetica psicofisica: il Qi.

A testimoniare questa relazione ci sono arrivati diversi ritrovamenti di quel periodo, alcuni dei quali raffiguravano l’uomo come ponte (altare) del matrimonio tra il cielo (divino) e la terra. Reperti dove l’essere umano (simile nei disegni stilizzati all'uomo vitruviano di Leonardo) veniva rappresentato in piedi, con le braccia larghe e dirette verso l’alto, pervaso da linee (meridiani) che collegavano l’alto (il cielo) con il basso (la terra).

Questa arcaica interpretazione, fisiologica e spirituale, della relazione tra l’essere umano e l’universo, ha resistito quasi immutata nel tempo per arrivare fino ai giorni nostri.

Grazie alla longevità della Medicina Tradizionale Cinese, ancora ampiamente in uso sia in Cina che in Occidente, possiamo tutt'oggi confrontarci con questa visione ereditata dal passato, di relazione duale tra l’uomo e l’universo, identificabile nell’uso dei termini yin e yang o anche del microcosmo e il macrocosmo.

 

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La spiritualità indiana

Partiamo con una premessa filosofico-scientifica capace di inquadrare rapidamente, nel contesto delle nostre riflessioni, questa antica religione.

La concezione indù del tempo è circolare e l'universo è senza inizio e senza fine. Inoltre, come per la spiritualità cinese, troviamo anche una fortissima correlazione tra l’essere umano e la natura.

Proviamo a identificarne alcuni aspetti.

"Sarvam khalvidam Brahma."

(tutto ciò che ha esistenza è Brahman)

Secondo la filosofia induista, la realtà ultima di ogni cosa è il Brabman. Questi è privo di connotazioni, è senza forma o più precisamente informe o dalle forme inimmaginabili, infinito e onnipresente.

Chi è o cos'è Brahman?

Nella cosmologia induista esso è un Dio creatore che segue un processo eterno di emanazione e riassorbimento, corrispondenti all’espiro e all’inspiro del cosmo stesso.

E cos'è la natura?

"Tutto ciò che esiste è Natura."

E quindi tutte le forme viventi e non viventi si sviluppano, si eliminano e vengono nuovamente assimilate nel Brahman. In questa visione filosofica e spirituale, non viene concepita alcuna differenza di base tra la materia vivente e quella non vivente.

Ognuna di queste ha attributi specifici (fisici, chimici e biologici) con una connotazione definibile come “vita” che distingue l’una dall’altra. È il funzionamento biologico di un sistema che rende un'entità vivente e la sua “interruzione” rende la stessa entità non vivente.

E l’essere umano come viene visto in questa tradizione spirituale? Nella spiritualità indù il vero sé di un individuo (essere umano) è definito come l’Atman, che rappresenta l'essenza e la coscienza della vita, presente in tutti gli esseri viventi.

Quindi Brahman può essere semplificato nel concetto di consapevolezza dell’intero universo e Atman come la consapevolezza individuale.

In buona sostanza, la visione non duale di queste due entità porta a identificarli come se fossero la medesima cosa. Possiamo immaginare la consapevolezza individuale (Atman) come una goccia d’acqua mentre la consapevolezza universale (Brahman) come l’oceano; la goccia è l’oceano e l’oceano è la goccia e sono fatte della stessa sostanza.

 

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La spiritualità cristiana

La storia millenaria del Cristianesimo e il sensibile contributo che questi ha dato alla formazione della società, in particolare quella occidentale, ha lasciato un imprinting antropologico, sociale e spirituale ancora fortemente presente ai giorni nostri.

Per questo motivo ci faremo aiutare, per mantenere un focus di coerenza con l’argomento trattato, dall’affermazione di quello che è stato considerato il primo grande teologo della Chiesa cristiana.

"L'uomo è dotato di ragione, e in questo è simile a Dio, creato libero nel suo arbitrio e potere."

Sant'Ireneo di Lione, 160 d.C.

L'uomo, quindi, risulta esser stato creato ad immagine e somiglianza di Dio e di conseguenza ne è una sua creazione. E questo è il primo importante aspetto.

Proviamo ora a capire quale significato viene attribuito alla persona, all’essere umano. Da quali parti risulta essere costituito?

L'interpretazione tradizionale della religione cristiana descrive l’uomo come l’insieme del corpo (fisico) e dell'anima, come perfetta unione tra questi due aspetti.

L'anima viene descritta come sostanza spirituale (impalpabile), presenza indispensabile per l’uomo per la sua esistenza terrena. Un altro aspetto dell'anima è l'essere parte della triade: anima, corpo e spirito.

Quale differenza esiste tra l’anima e lo spirito?

Entrambe sono realtà spirituali ma l’anima è insita come implicito requisito dell’essenza vitale di ogni essere umano, il quale non potrebbe esistere senza di essa, mentre lo spirito rappresenta la capacità dell'anima di raggiungere Dio.

Nasciamo tutti con un'anima ma questo non è sufficiente per comunicare con Dio, perché questa azione è favorita solamente dall’intenzione spirituale che deve essere coltivata durante tutta la propria vita. In questo modo l’attitudine spirituale, grazie allo Spirito, consente la connessione tra Dio e l’uomo.

E lo Spirito Santo invece cos'è?

Le Sacre scritture ci raccontano dell'operato di Dio, della sua manifestazione che si emana attraverso lo Spirito Santo. Quindi rileviamo come Dio agisca attraverso questa essenza impalpabile, lo Spirito Santo, operando sull’uomo e sulla Terra (intesa come tutto il creato).

 

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Alcune macroscopiche differenze

La visione della relazione tra gli esseri umani e il Creatore, nella religione cristiana, differisce molto da quella induista e taoista.

Nella religione cristiana l’uomo è una creazione del proprio Dio e non un sogno o una emanazione. La struttura monoteistica di quest'ultima prevede una struttura relazionale tra l’uomo e il suo Creatore più rigida rispetto alle prime due.

Ma tutte e tre le religioni risultano essere accomunate dalla presenza di forze invisibili che, seppur con nomi e funzioni diverse, partecipano attivamente alla creazione ed allo sviluppo della storia collettiva prima, e individuale dopo, di ogni essere umano.

E soprattutto, queste forze invisibili spiegano l’inspiegabile.

Data di Pubblicazione: 27 dicembre 2022

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