SALUTE E BENESSERE   |   Tempo di Lettura: 9 min

Guida all'Utilizzo dell'Acqua Alcalina e/o Ionizzata - Anteprima del libro di Rocco Palmisano

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pH ed equilibrio acido-basico

Estratto del libro "Guida all'Utilizzo dell'Acqua Alcalina e/o Ionizzata" di Rocco Palmisano

L'acqua è tutta uguale?

L'acqua disponibile sul pianeta non è tutta uguale. Basti pensare all'acqua salata del mare e all'acqua dolce di laghi, fiumi e sorgenti. L'acqua piovana, teoricamente l'acqua potabile ideale, è diventata, oggi-giorno, praticamente imbevibile in tutte le zone ad alta densità demografica, industriale e zootecnica. Pertanto, a causa dell'inquinamento delle falde acquifere e della radioattività atmosferica è sempre più difficile trovare acqua potabile da bere con sicurezza.

L'acqua che cade sulla terra con le piogge, nella realtà, non è più acqua distillata a causa dell'inquinamento atmosferico. Inoltre, a contatto con il suolo e il sottosuolo si lega a sostanze organiche (compreso i batteri) ed inorganiche (minerali, metalli pesanti e qualsiasi altro inquinante chimico e radioattivo). Poiché il suolo ed il sottosuolo non sono tutti uguali sulla terra, l'acqua potabile ha diverse caratteristiche organolettiche e chimico-fisiche da una zona all'altra.

A causa del potere solvente dell'acqua, più tempo essa resta a contatto con il suolo maggiori saranno le sostanze (anche i minerali) in essa disciolte. Le acque che contengono pochi minerali vengono chiamate "dolci" mentre quelle con molti minerali sono dette "dure". I minerali che essenzialmente determinano la durezza dell'acqua sono il calcio ed il magnesio. Il calcio è il minerale più abbondante nel nostro corpo ed è essenziale per la robustezza delle ossa ma troppo calcio nelle parti molli dell'organismo può creare problemi a livello renale, dei capillari, delle articolazioni, dei muscoli (anche di quello cardiaco), ecc.

Qual è l’acqua più adatta al metabolismo umano?

Ma allora qual è l’acqua più adatta al metabolismo umano? I cultori più radicali dell’Igiene Naturale sono convinti che solo l'acqua contenuta nella frutta e nella verdura è adatta al fabbisogno del corpo. In linea teorica, condivido questa opinione ma, nella pratica, penso che l'acqua contenuta nei cibi odierni non sia sufficiente a soddisfare le necessità biologiche, soprattutto per la scarsa qualità dei cibi che assumiamo.

In primo luogo, l'acqua contenuta nei cibi è inquinata dalle più svariate sostanze chimiche usate nell'agricoltura e nella trasformazione delle derrate. In secondo luogo, la quantità effettiva dell’acqua biodisponibile nei cibi che mangiamo non è sufficiente perché non mastichiamo a sufficienza. Mangiando 250 grammi di frutta contenente 200 grammi di acqua, voi pensate che questi 200 grammi di acqua entrino totalmente nella circolazione sanguigna?

Solo bevendo acqua viva e pura si può garantire l'idratazione per una perfetta funzionalità cellulare. Infatti, la biodisponibilità dell'acqua che beviamo non è uguale per qualsiasi tipo di acqua. L'acqua "dura" non viene assorbita in modo appropriato dalle cellule mentre l'acqua "dolce", soprattutto se ionizzata, è facilmente assorbita da esse. Il fattore di maggiore biodisponibilità (penetrazione) dell'acqua nei tessuti e nelle cellule risiede nella minore dimensione dei suoi cluster e nella sua capacità di scissione molecolare (autoprotolisi, autoionizzazione).

L'acqua alcalina, l'acqua minimamente mineralizzata e l'acqua distillata sono più biodisponibili perché hanno una maggiore capacità di scissione molecolare. Pertanto, possiamo affermare che sono più energetiche. Sì, perché quando la molecola d'acqua si trasforma nella forma gassosa delle sue componenti, l'idrogeno e l'ossigeno (H2 e 02), viene liberato un elettrone.

Inoltre, paradossalmente, mangiando molta frutta, pur avendo essa un alto contenuto d’acqua, si rischia un'ulteriore disidratazione a causa dell'elevata presenza di zucchero. Elevate dosi di fruttosio creano fermentazione intestinale con conseguente infiammazione, ulteriore fattore di disidratazione tissutale.

Bere acqua è l’atto nutritivo più semplice e naturale che si possa immaginare. Non dimentichiamoci che l'acqua, assieme al sole e all'aria, è l'elemento vitale indispensabile per ogni essere vivente.

pH ed equilibrio acido-basico

L'acronimo pH (potential Hidrogen) si utilizza in chimica per misurare quanti ioni H+ sono presenti in una soluzione acquosa. La soluzione per eccellenza e più diffusa sul pianeta è l'acqua. Basti pensare, infatti, all'acqua degli oceani che ricoprono ben il 70% della superficie del pianeta. La scala del pH va da 0 a 14. Al centro della scala si colloca il valore 7 che rappresenta l'equilibrio tra gli ioni H+ (indice di acidità) e gli ioni OH (indice di alcalinità) presenti in una data soluzione. Gli ioni acidi e alcalini sono elementi chimici antagonisti che, in genere, coesistono in una medesima soluzione in modo inversamente proporzionale: con l'aumentare degli uni diminuiscono gli altri.

La vita e la salute degli animali più evoluti, di cui noi facciamo parte, sono compatibili solo con un pH leggermente alcalino. Quando la nostra biochimica si discosta dal suo valore ottimale di 7,365, i processi cellulari e fisiologici si allontanano dalla normalità dando origine alle più svariate disfunzioni organiche. Con il tempo, poi, queste disfunzioni generano terazioni morfostrutturali classificate col nome delle svariate malattie croniche degenerative.

Per renderci conto di come l'acidità sia deleteria per il nostro corpo basti osservare cosa succede quando immergiamo un pezzo di carne cruda in un bicchiere di aceto dal pH 2,5-3. Basta lasciarlo tutta la notte e l'indomani mattina lo troveremo flaccido come se fosse stato cotto. Certamente, l'acidità riscontrabile nei nostri tessuti non sarà forte come quella dell'aceto ma è sufficiente un pH appena sotto il 7 per generare alterazioni funzionali e, con il tempo, morfostrutturali importanti incompatibili con la salute e la vita.

L'accumularsi dell'acidità

Un primo segno di acidosi tissutale è la stanchezza a cui si accompagnano sensazioni di bruciore e dolore di varia intensità in relazione ai livelli di acidità accumulata nei tessuti. L'acidità può accumularsi in qualsiasi zona del corpo dando origine alle più svariate malattie, dalla semplice influenza al cancro, una delle patologie odierne dalla prognosi maggiormente infausta. Un'altra malattia debilitante estremamente diffusa causata dall'acidosi è l'osteoporosi. L’organismo, infatti, per difendersi dagli acidi sottrae alle ossa minerali alcalini per neutralizzarli.

Dopo queste premesse, penso che siate interessati a sapere come far fronte nella vita pratica per mantenere l'equilibrio acido-basico necessario per le corrette funzioni fisiologiche ed il benessere complessivo dell'organismo. Il fattore principale dell'accumulo degli acidi neH'organismo è il carente drenaggio degli organi emuntori. Perché quest’ultimi non svolgono adeguatamente il loro lavoro? Semplicemente, perché vengono sovraffaticati da un eccessivo carico di tossine introdotte con farmaci, droghe e cibo inadeguato per il nostro metabolismo digestivo.

Come noi non rendiamo nel nostro lavoro quotidiano a causa della stanchezza dovuta all'eccesso di lavoro e, contemporaneamente, per carenza di riposo cosi i nostri organi interni, adibiti alle funzioni vitali, non riescono a svolgere adeguatamente le loro mansioni. Il nostro stile di vita odierno è decisamente stressante e sottopone tutto l'organismo ad un duro aggravio di lavoro metabolico. La conseguenza di tutto ciò è che esso invecchia prematuramente. Voi pensate che una persona anziana possa competere, in forza e performance, con una persona giovane? Allo stesso modo, un corpo invecchiato e debole non potrà funzionare come un corpo più giovane e nel pieno delle sue forze.

La funzione digestiva

La funzione metabolica che maggiormente sottrae energia all'organismo, paradossalmente, è quella digestiva. Noi ci alimentiamo per ricavare energia da quello che mangiamo ma, il più delle volte, il dispendio energetico utilizzato per la digestione non viene compensato dall'energia ricavata dalle relative sostanze nutritive rese disponibili con la digestione.

La causa di ciò è la carenza digestiva. Purtroppo, se non si digerisce correttamente, i nutrienti contenuti nei cibi non possono essere assorbiti e trasformati dal nostro sistema alchemico che trasmuta le sostanze ingerite in carne ed ossa. L'equilibrio del pH lungo tutto il tratto digerente assicura la massima digeribilità degli alimenti.

Ebbene, l'acqua alcalina, assieme all'utilizzo prevalente di cibi crudi, può darci una grossa mano nell'assicurarci l'equilibrio alcalino di tutto il corpo, condizione necessaria per una buona salute e una lunga vita. Ciò è possibile perché l'acqua alcalina aiuta il sistema digerente nel processo digestivo degli alimenti da cui l'organismo può ricavare tutte le sostanze nutritive ma soprattutto perché l'acqua, svolgendo il ruolo di trasporto e scambio, assicura l'approvvigionamento di tutti i nutrienti alle cellule e, nello stesso tempo, lo smaltimento dei rifiuti di scarto prodotti dalle stesse.

Poiché i rifiuti del metabolismo cellulare sono acidi, bere acqua alcalina è molto efficace nella neutralizzazione permettendo, così, al sistema drenante una loro maggiore e più facile espulsione. L’acqua alcalina contiene ossigeno prontamente biodisponibile e minerali alcalini che vanno a tamponare (neutralizzare) le tossine acide che si sono accumulate nell'organismo.

Pertanto, mangiare cibi alcalinizzanti e bere acqua alcalina permette al sistema immunitario di affrontare le situazioni avverse con più facilità.

Questo testo è estratto dal libro "Guida all'Utilizzo dell'Acqua Alcalina e/o Ionizzata".

Data di Pubblicazione: 29 settembre 2017

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