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Human Design System® e i Proiettori

Human Design System®: Proiettori Riformatori Motorizzati

Scopri i diversi tipi di Proiettori e l'importanza della consapexvolezza leggendo l'anteprima del libro di Alokanand Del Rio Diaz.

Trasformazione attraverso il legame o no

Quando parlo del Proiettore in un certo senso mi riferisco ad una Consapevolezza di un altro mondo, ma non aliena, non è un dio, non è un diavolo; un Proiettore è solo un essere umano potenzialmente consapevole e presente. Mi sento fortunato ad aver incontrato il Sistema del Disegno Umano dopo aver frequentato la grande scuola emozionale di Osho. Il suo primo libro che ho letto si intitola “Dal sesso all’eros cosmico” ed avendo definito nel mio Disegno il Canale 36/35 - Il Jolly dei mille cammini - posso affermare che la mia vita rappresenta proprio questo tipo di viaggio: dal sesso ad una super-coscienza. Si potrebbe anche dire: “dalle emozioni elementari e primitive ad una coscienza trascendente”, che in fondo è la stessa cosa in quanto il sesso non sarebbe così interessante se non fosse per le emozioni che scatena, che si arrivano a sperimentare attraverso di esso.

Osho ha combinato il sesso - il corpo - con la meditazione: fare l’amore in modo meditativo, non di fretta o con vergogna, non per il mero riprodursi, né per liberare la frustrazione o per compensare qualcos’altro; fare l’amore per davvero, spudoratamente, senza sensi di colpa, celebrando la sessualità, celebrando il corpo, sentendo l’energia, amando il corpo, amando sé stessi nel corpo e non come idea.

Con ogni probabilità Osho non sapeva nulla riguardo ai Proiettori e ai Tipi Energetici; tuttavia, poiché la maggior parte degli esseri umani sono Tipi Energetici il suo esperimento funzionò molto bene. Prima di incontrare il Sistema del Disegno Umano avrei definito le persone intorno a lui come “sessualmente liberate”; ora, con la comprensione che ho di queste dinamiche, posso vedere che molto di tutto quello non fu tanto una liberazione, quanto una compensazione ed una amplificazione.

Ad ogni modo vi era questa combinazione di sesso - le emozioni più primitive - e meditazione - la riflessione. Lui era un Proiettore e con lui imparammo a meditare, ad essere presenti, a non credere ciecamente a quello che veniva dato per scontato. A Pune nessuno era interessato alla Mente, la sfida non era competere per l’intelligenza ma nel puntare ad essere veri nell’energia, veri con le emozioni, ad essere autentici soprattutto riguardo al sesso. Si trattava di una vera sfida perché le emozioni non sono facili da gestire per nessuno ma in quel laboratorio vidi persone presenti, consapevoli di sé stesse, della propria mente e della propria forma.

 

proiettori

 

Sono bambini e sono vivi

Ho conosciuto molti Proiettori e ogni volta che incontro un Proiettore, ho la percezione di incontrare un Buddha. Sono come bambini cresciuti, questa è la mia sensazione, questo è lo spirito con cui incontro i Proiettori, non importa quanti anni abbiano: sono bambini e sono vivi.

In questa infantilità, non intendo in senso fisico, intravedo una mente più aperta del normale, una mente che sa molto bene quanto sia difficile trarre conclusioni; un’intelligenza così profonda che rende difficile credere alle proprie fandonie; è una mente che è pronta per imparare, a testare, è pronta a mettere in discussione il proprio punto di vista e vedere cos’altro c’è. Il Proiettore non è un Tipo energetico ma questo non significa non poter fare qualcosa o non potersi godere l’energia. Io, per esempio, ho un Centro G - il Centro del Sé, della Direzione e dell’Amore - completamente bianco, non definito. Prendetemi tutto ma non l’amore perché per me è finita, il gioco non è più interessante per me. Così è se sei un Proiettore, magari con quattro motori aperti e ti portano via l’energia: che senso ha contemplare un film in cui non succede mai niente? Nessuno uccide mai nessuno, nessuno abusa mai nessuno, nessun dramma, nessuna commedia! Siamo umani, siamo qui per sperimentare il dramma e la commedia della vita e come sperimentiamo tutto questo dipende da quanto lo prendiamo sul serio. Siamo presenti? Siamo consapevoli di essere solo dei Passeggeri?

Ho il Centro Sacrale aperto non sono qui per produrre, mi piace definirmi “un turista cosmico”, mi piace sentirmi in una vacanza cosmica. Ecco cos’è la vita: è divertente, è bella di per sé e non per ciò che posso fare né per ciò che posso costruire. La vita non è nelle mie mani né, allo stesso modo, è nelle mani dei Proiettori. Il primo passo per diventare saggi sulla vita è abbracciare la morte perché nascere significa iniziare a morire. Non si è mai troppo giovani per morire e non è mai troppo tardi per iniziare a imparare a vivere per davvero.

La consapevolezza del Proiettore non è mondana, non riguarda il denaro, non riguarda gli obiettivi, non tratta delle solite cose, dei soliti vecchi sogni; non ha niente a che fare con tutto questo. Si tratta di essere un passeggero che vive in un processo di auto-realizzazione: “benvenuto nel viaggio, fai parte del piano della vita, cerca di non rovinare tutto. Rimani al tuo posto e lascia che il film si svolga! Aspetta e vedi dove ti porta. Arrenderti e non sapere è ciò che mantiene tutto così interessante”. Ogni volta che guardiamo un film del quale conosciamo la trama e il finale ci annoiamo. È ovvio voler cambiare una vita così, ma molto diverso è vivere una vita dove ogni momento è pregno di un proposito intrinseco, senza sapere dove si sta andando e non importa, perché ovunque la vita vada ci conduce verso noi stessi, verso esperienze in cui possiamo continuare ad essere sempre il centro del nostro film, in un luogo di riferimento in cui siamo sempre in grado di decodificare tutto ciò che accade.

In questo spazio c’è quella consapevolezza egoistica dove essere noi stessi è sufficiente, dove non abbiamo bisogno di approfittare di nessuno, né di essere disonesti, di mentire o imbrogliare. Poter dire agli altri quello che diciamo a noi stessi è il vero lusso. Il vero Successo nella vita materiale è il lusso di non aver bisogno di essere altro che quello che sei e poter attraversare la vita senza fingere di essere ciò che non sei, senza fingere di non essere ciò che in realtà sei. Questo fa una profonda differenza nel modo in cui si dice “io”, in come ci si sente dentro ogni volta che si parla ad un altro dalla nostra prospettiva unica di una presenza vera.

Proiettori Riformatori Motorizzati

Ci sono diversi tipi di Proiettori

Non si può essere un Proiettore e non avere almeno una Definizione, altrimenti il Disegno sarebbe quello di un Riflettore. Se sei un Proiettore sei uno dei tre “tipi solari” e questo significa che porti una forza vitale come fondamento della tua differenziazione. Come ci sono diversi tipi di Generatori, ci sono diversi tipi di Proiettori e molti modi di catalogarli: Proiettori motorizzati, Proiettori non motorizzati, Proiettori splenici, Proiettori emozionali, Proiettori mentali; naturalmente hanno tutti qualcosa in comune: sono tutti Proiettori, Tipi non energetici.

Desidero che capiate che queste categorie di Proiettori sono solo un modo per inquadrare le meccaniche della forza vitale incarnata: stiamo parlando di un “veicolo” e di ciò che è consistente nel veicolo, nella forma, nel corpo; di ciò di cui ti puoi fidare, ciò su cui puoi contare, ciò che è sempre lì. Queste forze vitali sono una caratteristica umana, un aspetto della natura umana che incarniamo in ogni momento. Ricordate che in questo “Corpo grafico” tutti abbiamo tutto. Io, per esempio, ho il Centro G aperto, non definito ma ho un Centro G, ho un fegato, ho un Monopolo Magnetico, non c’è nulla che mi manchi; questo è semplicemente il modo in cui questo Monopolo Magnetico, questo fegato, funziona: non è fisso nel mio Disegno, è vulnerabile e opera in base a ciò che ricevo dall’esterno. Ma c’è una definizione in me che mi consente di definire tutto ciò che ricevo, cosa mi sembra di processare bene e cosa no. È un processo di apprendimento.

Impariamo attraverso l’essere aperti, impariamo attraverso le nostre vulnerabilità perché è lì che sentiamo il dolore.

Quindi, queste forze vitali non hanno bisogno di fare nulla per essere quello che sono: semplicemente lo fanno in automatico. Osserviamo i tre Canali che vanno dal Centro della Radice al Centro della Milza: è sufficiente avvicinarsi a questi Proiettori per sentire la loro tensione nell'adesso. Rivolgersi a loro dicendo qualcosa di banale, tanto per parlare, è il mezzo più sicuro per essere ignorati e non ottenere risposta. Le tue futilità vengono smascherate immediatamente senza che abbiano bisogno di dire una sola parola: il silenzio non risuona con le banalità. Se, al contrario, ti avvicini con verità ottieni una reazione spontanea da questi tre modi differenti di essere Proiettori: può essere mi piace o non mi piace, può essere l’intuizione del lottatore per lottare o non lottare con la tua verità; può essere il riconoscimento istintivo della trasformazione che è possibile o che non è possibile comunicando con te.

 

proiettore

 

Si svolge tutto nella presenza

Osho era un Proiettore Splenico. Lui era proprio il “Signor non fare”. Ero solito scherzare su quanto lui non facesse nulla. Tutti i suoi studenti si chiedevano cosa facesse a casa, perché non uscisse mai, perché non andasse mai da nessuna parte e lui rispondeva: “Non sto facendo niente, sono seduto nella mia vasca idromassaggio, sto guardando il fiume della coscienza passare attraverso di me”. La sua era una vita di contemplazione, era un mistico, non solo un Proiettore Splenico.

In questa circostanza mi piace presentare questi Canali non come parte della loro Corrente, né come parte del loro Circuito ma come se fossero l’unico Canale definito, come se questa fosse l’unica forza vitale su cui poter contare. Del resto, ci sono Proiettori che hanno solo un Canale e rappresentano esempi viventi di come queste forze vitali possono essere portatrici di Consapevolezza.

La Consapevolezza è olistica, riguarda noi stessi, riguarda i due Cristalli di Disegno e Personalità che si muovono nello spazio attraverso la Forma, allineati dal Monopolo Magnetico. Questi Canali sono relativi alla Consapevolezza del corpo riguardo allo stress, hanno a che fare con lo stress della paura, le paure profonde, così profonde da scatenare potenti reazioni fisiche, reazioni che possono arrivare ad essere violente.

La paura alimenta lo sviluppo della Consapevolezza o le reazioni dell’ignoranza. Quindi, ogni Proiettore - se questa è la sua forza vitale - deve acquisire familiarità con le proprie paure, sia che si tratti della paura dell’autorità, che della paura della morte o della paura di fallire. Sono paure che hanno una carica adrenalinica che può portare ad avere paura di perdere tutto. Se non affrontate, queste paure, non sarà mai consentito di godere pienamente di ciò che si possiede. Questo è ciò che questi tre Canali, questi tre Proiettori - non importa quale dei tre - hanno in comune: devono imparare a padroneggiare l’adrenalina, sapere quando rischiare tutto per riformare e sapere quando, invece, conservare tutto.

C’è solo un modo salutare di gestire la paura: ricondurla nel presente e comprendere che la riforma è già lì, sta accadendo. Solo nell’adesso puoi vedere come la Paura sana è l’allarme che c’è un pericolo e rappresenta ciò di cui si ha bisogno per proteggersi. Se non c’è pericolo, la paura è un tabù nascosto, sono dogmi, credenze, è la paura di qualcun altro che ha messo radici profonde e continua a risuonare in una Mente spaventata.

Data di Pubblicazione: 25 giugno 2021

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