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I benefici della meditazione sulla salute
A partire dagli anni Sessanta, le riviste scientifiche hanno pubblicato migliaia di articoli riguardo agli effetti della meditazione sulla salute e sul benessere. Tali effetti comprendono la riduzione dell’ansia, delle reazioni allergiche cutanee, dell’angina e delle aritmie cardiache, sollievo dalla tosse e dall’asma bronchiale, minori problemi di costipazione e di ulcere duodenali, attenuazione di vertigini e stanchezza, abbassamento della pressione sanguigna nei soggetti ipertesi, sollievo dal dolore, riduzione dell’insonnia, aumento della fertilità, miglioramento nei casi di depressione lieve o moderata.
Nelle sperimentazioni effettuate presso scuole e università, la meditazione ha prodotto notevoli effetti positivi sulle capacità sociali e sul benessere di allievi e studenti. Persino il Corpo dei Marines statunitensi ha sperimentato un programma di addestramento chiamato mindfulness mind-fitness training per migliorare le prestazioni delle truppe. Un giornalista in visita a un campo militare della Virginia ha descritto i momenti di silenzio assoluto che intervallavano le rigorose procedure di addestramento: «Gli uomini stanno seduti nella posizione del loto, con le uniformi da campo e i fucili dietro la schiena».
Il programma era mirato a ridurre lo stress, aumentare le prestazioni mentali in un contesto di guerra e migliorare la capacità di empatia. Questo esempio mostra chiaramente fino a che punto la meditazione mindfulness secolarizzata si sia allontanata dalle sue radici buddhiste. È difficile immaginare come si possa conciliare il potenziamento delle prestazioni militari con la gentilezza amorevole verso i nemici.
La meditazione si è dimostrata utile anche per i veterani di guerra statunitensi. Durante uno studio si è rilevata un’impressionante riduzione dei sintomi da depressione e stress post-traumatico, e nel 2015 sono stati offerti programmi di meditazione in quindici centri di assistenza ai veterani.
Numerosi studi hanno dimostrato che la meditazione mindfulness ha un’efficacia almeno pari, se non superiore, agli antidepressivi nei casi di depressione lieve o moderata. Inoltre, è meno costosa e priva degli effetti collaterali tipici dei farmaci.
Ciò non vuol dire che la meditazione sia del tutto esente da rischi. Fra le tante persone che l’hanno sperimentata, un’esigua minoranza ha riscontrato reazioni avverse. Secondo le linee guida ufficiali degli Istituti Nazionali di Sanità degli Stati Uniti, «la meditazione è da considerarsi sicura per i soggetti sani. In casi rari, è emerso che la meditazione potrebbe causare l’insorgenza o l’aggravamento di sintomi in soggetti affetti da determinati problemi psichiatrici».
Non si tratta di una nuova scoperta. Già da tempo la maggior parte delle tradizioni spirituali ha riconosciuto la possibilità di imbattersi in un momento difficile lungo il percorso spirituale, quello che il mistico cristiano del Cinquecento San Giovanni della Croce ha definito «la notte oscura dell’anima».
Questo è uno dei motivi per cui le tradizioni religiose sottolineano l’importanza di essere guidati da un maestro competente. Nei contesti laici la meditazione è spesso presentata come pratica di miglioramento personale, utile per ridurre lo stress e aumentare la produttività; per favorirne la rapida diffusione, viene insegnata solitamente tramite libri e corsi online, e l’assistenza personale di insegnanti esperti risulta meno accessibile. Nonostante ciò, per milioni di persone meditare apporta benefici sia soggettivi che oggettivamente misurabili, e nel mondo occidentale moderno la misura più persuasiva è il denaro.
Un recente studio su larga scala ha messo a confronto migliaia di soggetti addestrati in un “programma di resilienza basato sulla risposta di rilassamento” che includeva la meditazione, con migliaia di altri soggetti analoghi non addestrati, prendendo in considerazione l’ammontare delle loro spese mediche. Su un periodo medio di 4,2 anni, coloro che erano stati addestrati nel programma avevano speso ogni anno il quarantatré per cento in meno per motivi sanitari - cifra molto significativa dal punto di vista statistico - e avevano effettuato la metà delle visite al pronto soccorso. La meditazione può far risparmiare miliardi di dollari all’anno.
Due pratiche meditative
Meditazione
Se pratichi già la meditazione, non ho altri suggerimenti. Se avevi iniziato a meditare, ma poi hai smesso, ti consiglio di ricominciare e di renderla un’abitudine quotidiana.
Se non hai mai meditato, puoi provare a seguire le istruzioni per la risposta di rilassamento o i metodi descritti nei numerosi manuali disponibili. Oppure puoi cercare un insegnante che ti appaia degno di rispetto, e preferibilmente in linea con il tuo orientamento spirituale e religioso.
Se sei ateo, puoi seguire gli insegnamenti di Sam Harris o Ruby Wax o di altri insegnanti laici di meditazione. Se sei religioso, probabilmente ti sentirai più a tuo agio seguendo un percorso meditativo nell’ambito del tuo credo.
Ci sono insegnanti di meditazione all'interno di tutte le principali tradizioni religiose: ebraica, cristiana, musulmana, e naturalmente induista e buddhista. Ma soprattutto, prendi un impegno con te stesso e pratica ogni giorno con regolarità. Se non lo fai, la tua pratica meditativa verrà facilmente sommersa da tutti gli impegni della vita quotidiana.
Se mediterai con costanza, inizierai un percorso che potrà portarti molto oltre le tue attuali credenze e limitazioni, oltre a renderti più sano e più felice.
Silenzio
Il mondo di oggi riempie continuamente il silenzio con rumori e distrazioni. Siamo abituati a essere impegnati, con la testa piena di pensieri; in più, quasi tutti siamo sempre accompagnati da quell’inesauribile fonte di distrazioni che è il telefono cellulare. La meditazione è un modo per stare in silenzio, ma ne esistono anche altri. Per esempio, durante una passeggiata in campagna, se sto chiacchierando con qualcuno mi guarderò intorno molto meno che camminando in silenzio. Se mi trovo in un giardino e sto facendo conversazione, riuscirò a malapena a vedere le piante e sentire gli uccellini. Se mentre visito una galleria d’arte mi metto a parlare con altre persone, resterò imbrigliato nelle parole e non vedrò i quadri con la stessa profondità. Il silenzio ci rende più aperti a percepire le immagini, i suoni e gli odori del mondo intorno a noi.
Gli yogi induisti e i saggi tibetani meditano per tradizione dentro grotte remote, in cima alle montagne. Gesù saliva sulle colline per pregare; i profeti ebrei si ritiravano nella natura selvaggia. Gli eremiti e i monaci cristiani vivevano spesso in luoghi isolati, lontano da paesi e città; per alcuni è ancora così. I luoghi selvaggi e silenziosi sono sempre esistiti ed esistono tuttora, specialmente di notte. Anche in città, molte chiese anglicane o cattoliche sono aperte durante il giorno, al di fuori delle funzioni religiose, e offrono vere e proprie oasi di quiete. Per quanto le strade circostanti possano essere caotiche e rumorose, all’interno di questi edifici sacri si gode spesso di una pace e di una tranquillità straordinarie.
Trovare luoghi e momenti in cui stare in silenzio è uno dei modi più semplici per espandere la nostra consapevolezza sensoriale e spirituale.
Data di Pubblicazione: 10 dicembre 2019