Guida per armonizzare i centri energetici

I Chakra sono i ricevitori, i trasformatori e i conduttori dell'energia, i punti di raccolta e di intercettazione della forza vitale, l'energia biomagnetica, contenuta nell'atmosfera (Prana). Essi rappresentano le porte di accesso per la corrente energetica e vitale nel nostro corpo psichico. Ogni Chakra, che si presenta come vortici e mulinelli presenti nei corpi energetici. Sono in comunione con determinati organi e determinate zone del nostro corpo e forniscono la forza necessaria per il loro funzionamento.

Primo Chakra - Terra "Radice"

Il primo chakra ci collega al mondo fisico. Trasmettendo le stesse energie cosmiche a livello fisico e terreno, consente a queste energie terrestri di raggiungere la nostra struttura sottile. E qui che noi entriamo in contatto con "Lo spirito della Madre Terra” e siamo in grado di sentire tutta la sua forza primordiale, il suo amore e la sua pazienza. Rientrano nella sfera di influenza del primo chakra i bisogni primari, sia individuali che generali, della vita dell’individuo e per la sua sopravvivenza su questo pianeta. Coloro che riusciranno ad aprire il primo chakra accetteranno la loro vita sulla terra nella sua totalità, diranno “si” alla loro esistenza fisica e saranno disponibili a vivere ed agire in armonia con le forze della natura da cui trarranno insegnamenti utili. Poiché al primo chakra è abbinato l’elemento terra, il suo colore sarà il rosso, il rosso dell’energia e dell’attività che scaturisce dal recesso più interno del nostro pianeta. Questa energia ci fornisce la stabilità materiale ed il “terreno solido” sul quale possiamo costruire le nostre vite. Nello stesso tempo ci procura l’energia necessaria per una certa espressione auto-creativa. Inoltre ci dà la capacità di essere costruttivi e di conseguire risultati positivi. La capacità di crearsi una propria esistenza, di procurarsi sicurezze materiali e di assicurare la sopravvivenza della specie attraverso la formazione di una famiglia, come pure l’attività sessuale, intesa come funzione fisica e mezzo per procreare figli, sono tutte cose che appartengono alla sfera di influenza del primo chakra.

Il primo chakra costituisce il fondamento vitale di tutti i chakra superiori ed è la fonte della forza vitale. Qui entriamo in contatto con l’inesauribile riserva dell’energia kundalini. Anche sushumna, ida e pingala, i tre principali canali energetici del corpo umano, originano da questo chakra. Come il cuore per il corpo, cosi il primo chakra costituisce il centro dei cicli dal quale inizia il nostro sistema di energie sottili. È proprio attraverso questo chakra che la conoscenza immagazzinata nell’inconscio collettivo può diventare accessibile. Per poter conservare il suo equilibrio interiore, il primo chakra dovrebbe sempre funzionare in armonia con il settimo chakra.

Seconda Chakra - Acqua "Sacrale"

Il secondo chakra è il centro della creatività, delle energie sessuali e delle emozioni primordiali allo stato puro. E collegato all’elemento acqua che è l’origine di ogni forma di vita esistente e che, sul piano astrologico, corrisponde alla sfera emotiva. L’acqua fertilizza e produce continuamente nuova vita.

Tramite il chakra sacrale, siamo partecipi del processo di fertilizzazione e riceviamo quelle energie che permeano la totalità della natura. Quindi possiamo vedere noi stessi come parte di un incessante processo creativo che si manifesta in noi attraverso emozioni e creatività. Il chakra sacrale viene spesso considerato come la sede effettiva di Shakti, l’aspetto “femminile” di Dio in forma di energia creatrice. Rientrano nella sua sfera di pertinenza sia gli organi riproduttivi maschili, che possiedono al loro interno la capacità di generare una nuova vita, sia gli organi femminili, dove l’essere che cresce viene nutrito, protetto e rifornito di tutto quanto è necessario al suo sviluppo. Inoltre l’elemento acqua pulisce, purifica, elimina e dissolve tutti i blocchi che ostacolano il flusso vitale. Sul piano fisico tutto questo viene evidenziato dalle funzioni depurative sia dei reni che della vescica, mentre sul piano spirituale si manifesta sotto forma di sentimenti espressi, in forma immediata e libera, che ci consentono di guardare alla vita come a un qualcosa di sempre nuovo e primordiale.

Le nostre relazioni interpersonali, specialmente quelle con il sesso opposto, vengono influenzate decisamente dal secondo chakra. Le molteplici espressioni dell’Eros appartengono alla sua sfera d’influenza, come pure il desiderio di abbandonare le limitazioni dell’ego e provare nell’unione sessuale un maggior senso di completezza.

Terzo Chakra - Fuoco "Plesso Solare"

Il terzo chakra viene definito in vari modi, per cui esistono opinioni discordanti circa la sua precisa collocazione. In effetti stiamo parlando di un chakra principale collegato a numerosi chakra secondari, i quali sono così strettamente collegati nel loro funzionamento che possono essere considerati, a loro volta, quasi come un altro chakra principale. I compiti di questo chakra sono quindi straordinariamente complessi. Gli è stato attribuito l’elemento fuoco che rappresenta luce, calore, energia e attività, mentre sul piano spirituale significa purificazione.

Il plesso solare rappresenta il nostro sole, il nostro centro di energia. Da qui assorbiamo l’energia solare che, nutrendo il nostro corpo eterico, mantiene e vitalizza il nostro corpo fisico. Tramite il terzo chakra entriamo in contatto con le altre persone e con il mondo materiale. Questa è la parte del nostro corpo da cui vengono irradiate le nostre energie emotive. È sempre questo centro a controllare per la massima parte i nostri rapporti con gli altri, le nostre antipatie e simpatie, e la capacità a stabilire un’amicizia duratura. Per le persone comuni il terzo chakra rappresenta le fondamenta della propria personalità. Qui noi troviamo la nostra identità sociale che cerchiamo di rafforzare o con affermazione personale quali la volontà di riuscire, la lotta per il successo o con l’adeguarci alle convenzioni sociali.

Il compito più importante del terzo chakra consiste nell’affinare gli impulsi e i desideri dei chakra inferiori controllando e utilizzando in modo consapevole le loro energie creative e infine consentendo alla ricchezza spirituale dei chakra superiori di manifestarsi nel mondo materiale per ottenere un appagamento più ampio possibile, e a tutti i livelli, dell’essere. Il terzo chakra è collegato direttamente al corpo astrale il quale, oltre ad essere conosciuto come il centro dei nostri impulsi e desideri, è anche il mezzo per esprimere le nostre emozioni. È qui che i desideri vitali, gli impulsi e i sentimenti dei chakra inferiori vengono assimilati in senso traslato e trasformati in strutture energetiche più elevate che, in connessione con le energie dei chakra superiori, plasmano il nostro essere.

A livello fisico, una funzione analoga è svolta dal fegato. Di concerto con il sistema digestivo, il fegato svolge il compito di analizzare il cibo che è stato ingerito, separando le sostanze utili da quelle inutili, e trasformando quelle utili in sostanze assimilabili prima di distribuirle alle varie parti del corpo. L’accettazione integrale dei nostri sentimenti, desideri ed esperienze, aiuta il terzo chakra a rilassarsi e ad aprirsi aumentando, quindi, la nostra luce interiore e rischiarando la nostra situazione personale.

Lo stato generale del nostro umore dipende, per larghissima parte, dalla quantità di luce che consentiamo di far risplendere all’interno di noi stessi. Quando il terzo chakra è aperto, ci sentiamo illuminati, traboccanti di gioia e di ricchezza interiore. Se invece è bloccato o disturbato, allora ci sentiremo depressi e alquanto turbati. Contemporaneamente, dato che proiettiamo queste stesse sensazioni sul mondo che ci circonda, l'esistenza potrà sembrarci a volte meravigliosa, a volte tragica. La lucidità del nostro modo di vedere e la qualità di ciò che riusciamo a recepire dipendono dalla quantità di luce che proviene dal nostro interno. Accentuando il processo di armonizzazione e di sviluppo interiore, il terzo chakra trasforma la luce gialla della comprensione intellettuale in una luce dorata di saggezza e di benessere. Tramite il plesso solare percepiamo direttamente anche le vibrazioni delle altre persone e reagiamo di conseguenza. Se ci sentiamo assaliti da vibrazioni negative, la repentina contrazione del terzo chakra ci avviserà del pericolo imminente. Questa è una misura protettiva temporanea, che diventerà superflua quando la nostra luce interiore sarà talmente forte da avvolgere il nostro corpo come una armatura protettiva.

Quarto Chakra - Aria "Cuore"

Il chakra del cuore è il centro dell’intero sistema dei chakra. Collega i tre centri inferiori, fisici ed emotivi, ai tre centri superiori, mentali e spirituali. L’esagono, che è il suo simbolo, evidenzia chiaramente come le energie dei tre chakra inferiori e dei tre superiori si compenetrano scambievolmente a vicenda. Sono abbinati al quarto chakra sia l’elemento aria che il senso del tatto. Questo rivela la flessibilità del cuore, la capacità di stabilire relazioni, la sua predisposizione alla commozione e, allo stesso tempo, la capacità di entrare in risonanza con ogni cosa.

Da questo scaturisce la nostra abilità ad entrare in empatia e di simpatizzare con gli altri, di sintonizzarci e di entrare in comunione con le vibrazioni cosmiche. Sempre tramite questo centro energetico riusciamo a cogliere la bellezza della natura come pure quel senso di armonia che esiste nella musica, nelle arti visive e nella poesia. È nel quarto chakra che immagini, suoni e parole si trasformano in sentimenti. Il fine del quarto chakra è il conseguimento di una perfetta unione attraverso l’amore. Ogni ricerca di relazioni profonde e intime, di unità, armonia ed amore vengono espresse dal chakra del cuore, anche quando tali sentimenti ci pervengono sotto forma di sofferenza, di pena, di paura del distacco o della perdita di affetto.

Il quarto chakra, quando si trova nella sua condizione naturale, cioè completamente aperto, è il centro dell’amore vero e incondizionato: amore che trovando in se stesso la sua ragione di esistere, non potrà essere quindi né posseduto, né perduto. Quando questo amore è collegato con i centri superiori si trasforma nel Bhackti, l’Amore Divino, che ci rende consapevoli della presenza Suprema in tutto il creato e che, mediante il cuore, ci conduce all’unione con tutte le parti dell’Universo. Nel corso del suo sviluppo, al fine di raggiungere questa finalità, il nostro cuore dovrà imparare ad amare, a capire e ad accettare la nostra stessa personalità: accettazione che è il prerequisito per dire “sì” agli altri e alla vita in generale.

Non appena avremo riconosciuto che tutte le nostre esperienze, desideri ed emozioni hanno un senso profondo e che il loro fine è di ricondurci, attraverso livelli differenti di apprendimento, verso un ordine che tutto comprenda, troveremo allora nel quarto chakra una accettazione amorevole del fatto che tutti i sentimenti e le espressioni della vita derivano dall’anelito all’amore e all’unione con la vita, e che, in ultima analisi, anch’esse altro non sono che una manifestazione d’amore.

Ad ogni rifiuto e ad ogni negazione noi ricreiamo un distacco e una negatività, mentre un’accettazione positiva ed amorevole, un “sì” consapevole producono vibrazioni in cui espressioni e sentimenti negativi non possono sopravvivere. Forse vi è già capitato di notare che una intensa sensazione di dolore, di rabbia o di disperazione possono essere neutralizzate se rivolgete a queste tutto il vostro amore, la vostra totale attenzione: se non ci credete, provate una volta.

Se il dolore causato da una malattia vi fa soffrire, potrete accelerare enormemente il processo di guarigione dedicando all’organo, o a quella parte del vostro corpo colpito dalla malattia, tutta la vostra amorevole attenzione. Tramite il nostro chakra del cuore noi, quindi, abbiamo un notevole potenziale per trasformare e per guarire sia gli altri che noi stessi. Se con tutto il nostro cuore impariamo ad amare e ad accettare interamente tutte le componenti della nostra personalità, allora potremo trasformarci e guarire completamente. Questo amore è un requisito indispensabile perché si possa giungere ad un amore appagante verso gli altri, perché nascono in noi la pietà, la comprensione, ed una gioia travolgente che abbracci ogni forma di vita.

L’energia che scaturisce dal chakra del cuore ha una forza enorme, ed un chakra aperto può sprigionare quel flusso spontaneo che consente di trasformare e sanare gli altri. Tuttavia, affinché si possano verificare guarigioni consapevoli e volontarie, è necessario che prenda parte al processo anche il chakra dell’occhio interno.

Il chakra del cuore si manifesta con i colori del verde, del rosa, e talvolta dell’oro. Il verde è il colore della guarigione, della simpatia e deH’armonia. Se una persona illuminata (vale a dire una persona in grado di leggere l’aura) percepisce, nel chakra del cuore di una persona, una tonalità verde chiaro, ciò significa che questa persona possiede capacità curative ben sviluppate; mentre un’aura dorata con sfumature rosa sta ad indicare una persona che vive nel più completo e disinteressato amore verso il Divino. Il chakra del cuore è stato spesso considerato come la sede naturale dei nostri più intimi e profondi sentimenti di amore. Attraverso questo centro energetico possiamo stabilire un contatto con la parte universale della nostra anima, quella scintilla del Divino che è dentro ciascuno di noi.

Il quarto chakra svolge un ruolo decisivo nell’affinare le percezioni che accompagnano l’apertura del Terzo Occhio, o chakra della fronte; è proprio la devozione del cuore che ci rende ricettivi agli aspetti meno percettibili della Creazione.

Infatti le più elevate capacità del chakra della fronte si sviluppano simultaneamente con l’aprirsi del chakra del cuore. Per questo motivo molte scuole o dottrine, sia in Occidente che in Oriente, mirano essenzialmente all’apertura del chakra del cuore.

Quinto Chakra - Etere "Gola"

Il quinto chakra è il centro della capacità umana di esprimersi, comunicare ed ispirarsi. Questo chakra è collegato ad un chakra minore e secondario che si apre sulla parte posteriore del collo. Questi due centri energetici vengono molto spesso considerati come uno solo. Il chakra del collo è così strettamente collegato nelle sue funzioni a quello della gola, che l’abbiamo inserito nella trattazione del quinto chakra. Il quinto chakra, inoltre, costituisce una connessione importante tra i chakra inferiori e il chakra della corona; inoltre, non solo funge da mezzo di collegamento tra i nostri sentimenti e i nostri pensieri, tra i nostri impulsi e le nostre reazioni, ma, nello stesso tempo, manifesta al mondo esterno il contenuto di tutti i chakra. E attraverso il chakra della gola, infatti, che esprimiamo tutto ciò che è vivo in noi: il nostro ridere e il nostro piangere, i nostri sentimenti di amore, e di felicità, di ansia o di aggressività, le nostre intenzioni e i nostri desideri, le nostre idee, la nostra conoscenza e la percezione dei nostri livelli interiori.

L’etere è l’elemento abbinato al chakra della gola. Secondo la dottrina Yoga, esso viene considerato come l’elemento basilare che forma i chakra inferiori: terra, acqua, fuoco, e aria. L’etere è anche il medium del suono, della parola parlata, in generale, come pure della parola Divina che è la Creazione. Esso è, in pratica, il mezzo di comunicazione e lo strumento di informazione a tutti i livelli dell’essere. La manifestazione della nostra vita interiore avviene principalmente tramite la parola, ma anche attraverso gesti e forme creative di espressione, quali la musica, la danza, le arti visive o la recitazione ecc. Nel chakra della gola, la creatività del chakra sacrale si unisce alle energie degli altri chakra mentre l’etere plasma queste energie nella forma più atta ad essere espressa al mondo esterno. Tuttavia, possiamo esprimere solamente ciò che abbiamo in noi stessi e una delle finalità del quinto chakra è proprio quella di consentirci un certo spazio interiore che ci permetta di riflettere sui nostri pensieri e comportamenti. Quanto più sviluppiamo il chakra della gola tanto più diventiamo consapevoli del nostro corpo mentale, e siamo in grado di distinguere tra le funzioni di quest’ultimo e quelle dei corpi emotivo, eterico e fisico. Conseguentemente i nostri pensieri non saranno più dominati dalle emozioni o dalle sensazioni fisiche, il che rende possibile, quindi, una conoscenza oggettiva.

L’etere viene anche definito come Akasha, la luce astrale dove tutti gli eventi, le azioni, i pensieri e i sentimenti, che sono avvenuti fin dall’inizio dei tempi, sono stati registrati. Se diventassimo aperti e illuminati, come lo sono il cielo infinito e lo spazio sconfinato, allora avremmo accesso ai più profondi livelli della conoscenza e della saggezza. L’azzurro chiaro del cielo è anche il colore del chakra della gola. Il modo migliore per conseguire questa conoscenza profonda è quello di restare sereni e di ascoltare i nostri spazi interiori ed esteriori. La funzione sensoria dell’udito è stata attribuita al quinto chakra. E qui che aprendo le nostre orecchie possiamo percepire la voce manifesta e nascosta della Creazione. Ed è proprio così che ascoltando la nostra voce interiore ed entrando in contatto con il nostro spirito, riceveremo i suoi suggerimenti. Svilupperemo, inoltre, una fiducia incontrollabile in una guida interiore di ordine superiore. Diventeremo allora, consapevoli del compito reale che siamo stati chiamati a svolgere nella vita: il nostro Dharma. Scopriremo che i nostri mondi interiori e i livelli sottili dell’essere sono tanto reali quanto il mondo materiale, saremo, così, in grado di assorbire e di trasmettere le informazioni che si irradiano dalle sfere più sottili e dai livelli più elevati della realtà. Questa ispirazione divina diventa l’elemento base della nostra auto-espressione. Attraverso il quinto chakra noi troviamo la nostra individuale espressione di perfezione a tutti i livelli dell’essere.

Sesto Chakra - Conoscenza dell'essere "Terzo Occhio"

La percezione consapevole dell’essere avviene tramite il sesto chakra. Questo è la sede delle più elevate facoltà mentali, delle capacità intellettuali di discernimento, nonché della memoria e della volontà. Sul piano fisico è il principale centro di coordinamento del sistema nervoso centrale. Il suo vero colore è l’azzurro-indaco chiaro, colore nel quale, tuttavia, è possibile trovare qualche sfumatura di giallo e di viola. Queste sfumature indicano differenti funzioni relative ai vari livelli di consapevolezza. Il ragionamento razionale o intellettuale può provocare radiazioni gialle, mentre un brillante azzurro scuro rivela l’intuizione e la conoscenza distica. Le percezioni extrasensoriali sono evidenziate da sfumatura viola.

Tutte le realizzazioni nelle nostre esistenze sono precedute da pensieri e da immagini proiettate che, a loro volta, vengono alimentate sia da schemi emozionali inconsci che dalla conoscenza della realtà. Con il potere della mente siamo collegati al processo delle manifestazioni, attraverso il terzo occhio. Tutta la conoscenza presente nella Creazione è presente già nell’Essere puro, allo stesso modo che un seme possiede tutte le istruzioni necessarie per potersi trasformare in pianta completa. La fisica quantistica parla di questo fenomeno come “il campo standardizzato” o l’“area in cui l’influsso della materia è trascurabile”.

Il processo creativo inizia quando l’Essere, riposando in se stesso, diventa consapevole della propria esistenza. Inizia, così, a formarsi una relazione tra soggetto e oggetto che darà poi origine al sorgere di una dualità. L’Essere, nella sua indeterminatezza, manifesta la prima frequenza vibratoria sulla base della prima frequenza originaria, ogni ulteriore progresso nello sviluppo della consapevolezza crea un nuovo e differente schema vibratorio. Perciò tutti gli stadi della Creazione, da quello dell’Essere puro ed eterico a quello più denso della materia, non solo sono presenti nella esistenza umana, ma sono presenti, con i loro differenti livelli vibratori, anche nei chakra. Quindi il processo della manifestazione avviene sia dentro che attraverso di noi. Poiché il terzo occhio è la sede del conseguimento della consapevolezza, è qui che possediamo la capacità di materializzare o smaterializzare la materia. Acquisiamo, quindi, la capacità di creare sul piano fisico nuove realtà eliminando quelle vecchie.

Di regola, tuttavia, tale processo si verifica automaticamente e senza sforzi consci da parte nostra. Molti dei pensieri decisivi nelle nostre vite sono determinati da conflitti emotivi irrisolti, influenzati dalle nostre opinioni o dai pregiudizi, compresi quelli degli altri. La nostra mente non è, per questo, padrona, ma spesso schiava di pensieri appesantiti dall’emotività, pensieri che talvolta finiscono poi con il dominarci. Questi pensieri si manifestano anche nelle nostre esistenze in quanto quello che percepiamo e sperimentiamo all’esterno, altro non è che una espressione della nostra realtà soggettiva.

Sviluppando la nostra consapevolezza ed aprendo sempre di più il terzo occhio, saremo in grado di controllare questo processo con maggiore consapevolezza. La nostra immaginazione potrà produrre l’energia necessaria per realizzare i nostri desideri. Quando il chakra del cuore è aperto e in congiunzione con quello del terzo occhio, possiamo trasmettere le nostre energie guaritrici sia da vicino che da lontano.

Nello stesso tempo possiamo avere accesso a tutti i livelli della creazione, livelli che vanno anche al di là della realtà fisica. Una conoscenza di questo tipo ci perviene sotto forma di intuizioni, di chiaroveggenza e di ipersensibilità nell’udire e nel percepire. Cose, che prima avevamo sospettato solo vagamente, ci appaiono ora chiaramente.

Settimo Chakra - Purezza assoluta "Corona"

Il chakra della corona, sede della più elevata perfezione umana, spesso è raffigurato come torreggiarne sopra la testa. Esso risplende di tutti i colori dell’arcobaleno, ma il colore predominante è il viola. Il fiore esterno di questo chakra è formato da 960 petali. All’interno troviamo un secondo fiore con 12 petali risplendente di luce bianca frammista a luminescenze dorate.

Così come tutti i colori dello spettro si fondono in una luce incolore, allo stesso modo, il chakra supremo accomuna in sé tutte le energie dei centri inferiori. Questo chakra, infatti, è l’origine e il punto di partenza per la manifestazione delle energie di tutti gli altri chakra. Qui siamo collegati con la sfera dell’Essere che racchiude tutte le forme e le caratteristiche non manifestate. Questo è il posto dove ci sentiamo a casa. Da questo luogo un tempo abbiamo iniziato il nostro viaggio verso la vita e sempre qui ritorneremo al termine della nostra evoluzione. E qui che viviamo e proviamo l’unità con il principio originario Divino del quale tutti noi facciamo parte ed è qui che il nostro campo personale di energia diventa un tutt’uno con l’universo. Tutto quello, che abbiamo intuitivamente e successivamente compreso a livello intellettuale, si trasforma ora nella comprensione più totale. La consapevolezza, che ci viene dal settimo chakra, va di gran lunga al di là della conoscenza che ci deriva dal chakra del terzo occhio. Infatti, ora non siamo più separati dall’oggetto della nostra percezione, ma viviamo le più differenti espressioni della Creazione, così ad esempio viviamo i nostri propri corpi come una commedia della consapevolezza divina di cui noi siamo gli attori.

Il cammino verso lo sviluppo del settimo chakra viene indicato dal colore viola. Viola è il colore della meditazione e della devozione. Mentre siamo in grado di influenzare intenzionalmente l’attivazione dei sei centri energetici inferiori, nel caso del settimo centro, tutto quello che possiamo fare è di aprire noi stessi e lasciare che le cose accadano attraverso di noi.

Quando il settimo chakra si attiva, qualsiasi blocco ancora presente negli altri sei chakra finisce col dissolversi consentendo alle energie di questi di ritornare a vibrare alle più alte frequenze possibili. Ciascun chakra funziona, al proprio particolare livello, come specchio dell’Essere Divino, ed esprime il più elevato potenziale di cui è capace. Non appena il chakra della corona si è completamente risvegliato, esso cessa di assorbire le energie cosmiche ed inizia ad irradiare l’energia spontaneamente. In altre parole è un fiore di loto che sboccia per formare, sulla testa, una corona di pura luce.

Come possono verificarsi i blocchi dei Chakra

Chakra bloccati

La nostra reale natura è la stessa dell’energia che si manifesta in un numero infinito di vibrazioni e di leggi, di colori e di forme, di profumi e di suoni presenti nell’intera creazione. Non esiste nulla da cui noi siamo separati. La parte più intima del nostro essere vive in una inseparabile comunione con l’Esser'e supremo, onnipresente ed immutabile da noi chiamato Dio, il quale dà origine e penetra ogni aspetto dell’esistenza. Proprio per la sua natura questo essere è pura e illimitata beatitudine. Quando l’oceano di quiete dell’Essere Divino che riposa in se stesso dà vita ad un’ondata di gioia, allora inizia la danza della Creazione, di cui noi siamo una delle forme espressive, ed alla quale noi partecipiamo mediante i nostri corpi sottili e il nostro corpo.

La consapevolezza di questa unità venne persa quando noi cominciammo, come individui, a basarci esclusivamente sulle informazioni che ci pervenivano dalla mente razionale e dai nostri sensi materiali ignorando così la nostra origine Divina. Il verificarsi del processo di separazione determinò, come sua conseguenza, un profondo e reale senso di paura. Avendo così smarrito sia il senso di appagamento interiore sia la fiducia nella vita, cominciammo a cercare questo nelle cose che ci circondavano, ma invano perché anche queste non hanno fatto altro che deludere, ancora una volta, le nostre aspettative per un appagamento completo. Tale esperienza ha originato timori e delusioni ulteriori. Nel corso di questo processo abbiamo dimenticato che noi non potremo mai essere distrutti in quanto la morte è soltanto una trasformazione della forma esteriore.

La paura porta inevitabilmente ad un rinchiudersi in se stessi, a contrazioni e tensioni che a loro volta non fanno che aumentare ulteriormente il senso di terrore e di isolamento. In pratica, lo scopo dichiarato di tutte le dottrine spirituali, sia in Oriente che in Occidente, è di interrompere questo circolo vizioso per riconquistare quel senso di unione a suo tempo smarrito.

Nel sistema energetico umano i chakra sono i centri che sono più soggetti al formarsi di blocchi provocati dalle paure. Blocchi ulteriori possono crearsi lungo le mdi. Uno stato di tensione cronica può impedire alle energie vitali di fluire liberamente e quindi non fornire ai nostri vari corpi tutto il necessario per rispecchiare e conservare la consapevolezza di questa unità. Se, a causa delle nostre sensazioni di solitudine, ci sentiamo abbandonati, pervasi da un senso di vuoto interiore e dalla paura della morte, allora saremo spinti a cercare nel mondo materiale quelle cose che soltanto nella parte più nascosta del nostro essere potremmo trovare. Diventeremo, quindi, dipendenti dall’affetto e dall’accettazione degli altri, saremo soggetti ai nostri sensi, al bisogno di successo ed al possesso di beni materiali.

Questi beni, quindi, anziché arricchire le nostre vite diventeranno le necessità con le quali cercheremo di colmare questo vuoto. Nel caso in cui dovessimo perderli, saremo improvvisamente confrontati con il nulla più totale; quella sensazione di paura strisciante, che accompagna ciascuno di noi nel corso della propria esistenza, ci assalirà di nuovo improvvisamente. E, naturalmente, saranno sempre gli altri la causa della mancanza di tutte quelle cose che sono diventate così essenziali al nostro appagamento e alla nostra gratificazione. Dimentichiamo allora che tutti noi abbiamo un’origine comune con l’Essere Divino: ed è per questo motivo che facciamo parte l’uno dell’altro. Invece di amare le persone che ci sono intorno, cominciamo a considerarle come concorrenti o addirittura come dei nemici. Tanto che arriveremo al punto di sentire il bisogno di proteggerci impedendo che certe persone, situazioni o informazioni, ci coinvolgano troppo da vicino. E ritraendo le nostre antenne, al fine di evitare possibili confronti, finiamo, poi, col provocare ulteriori contrazioni nei nostri chakra.

Il bisogno che proviamo di essere accettati dalle persone con cui veniamo in contatto, o dal gruppo sociale di appartenenza, è così forte da farci cambiare non solo le nostre vite, pur di venire incontro alle aspettative di coloro che ci stanno a cuore e rientrare nel quadro di regole sociali generalmente accettate, ma anche reprimere i nostri sentimenti spontanei se questi non dovessero coincidere con lo schema convenzionale socialmente accettato. Per ottenere questo controllo l'unico sistema è quello di contrarre contemporaneamente i nostri chakra ad un livello tale che nessuna emozione incontrollata potrà più superare tale barriera. Ciò significa che l’energia dei chakra è stata bloccata. E poiché le energie non possono essere più irradiate secondo la loro originale modalità, queste, anche se con difficoltà, riusciranno comunque a passare attraverso la barriera delle contrazioni, ma in modo distorto, spesso manifestandosi o in forma di forti emozioni negative o in un eccessivo bisogno di attività. Questo corrisponde ad una predominante reazione al blocco di tipo Yang. Poiché si tratta comunque di una emissione di energia, allora diventa possibile il flusso di energie nuove che verranno disperse poi, nuovamente, in maniera impropria.

La reazione tipicamente Yin al blocco dei chakra si manifesta come una paralisi quasi totale dell’energia. Nella maggior parte dei casi tale inconveniente può provocare un arresto pressoché totale del flusso energetico in quanto non vi è spazio disponibile perché le nuove energie possano affluire. Il risultato sarà una insufficiente quantità di energia vitale e il relativo indebolimento del chakra colpito.

Le vostre reazioni individuali possono anche essere diverse dagli esempi qui riportati, dato che queste sono state provocate dalle esperienze personali che originariamente hanno determinato il blocco e che adesso sono conservate nel corpo astrale e per una piccola parte nel corpo mentale. Queste esperienze che ci portiamo appresso, non scompaiono con la morte fisica. Esse ci accompagnano da una reincarnazione all’altra fino a che noi non saremo riusciti a risolverle nel corso del nostro sviluppo interiore. Nella maggior parte dei casi, esse determinano le condizioni in cui noi nasceremo e le esperienze che, tramite il corpo astrale, noi inconsapevolmente ci procureremo nel corso della nostra nuova esistenza.

Tuttavia, durante il periodo dell’infanzia, è stata data a ciascuno di noi la possibilità di liberarci molto facilmente di tali comportamenti emotivi. In ogni persona, infatti, l’intero sistema energetico è completamente aperto e modificabile. Ciò significa che, in linea di principio, ad ogni anima che rinasce è stata concessa l’opportunità di vivere in maniera appagante. Significa anche, però, che questa anima è aperta ad ogni esperienza e vibrazione e, conseguentemente, a qualsiasi tipo di influenza.

Un essere umano, appena nato, non è in grado di forgiare consapevolmente la propria esistenza né di comunicare le proprie esperienze. Per questo motivo dipenderà completamente dalla buona volontà e dall’affetto degli adulti. il che comporta allo stesso tempo, per i genitori, una grossissima opportunità e una pesante responsabilità.

Al momento presente ci sono parecchie anime altamente evolute in attesa di una giusta coppia di genitori dai quali rinascere senza incorrere in inutili blocchi; blocchi che potrebbero ostacolare la realizzazione del loro compito sulla terra. Molte altre anime vorrebbero poter rinascere proprio in questo periodo di cambiamento, in quanto un’occasione simile per poter apprendere ed evolversi difficilmente si ripresenterà di nuovo. Gli insegnamenti che vi stiamo per dare possono aiutare i futuri genitori ad offrire la migliore base di partenza possibile all’anima che si prepara a diventare il loro bambino. Essi possono, inoltre, aiutare ciascuno di noi a capire meglio la “storia dei propri blocchi” e quindi a superarli con maggiore facilità.

Poiché il feto percepisce e conosce il proprio mondo esclusivamente attraverso la propria madre, l’origine dei blocchi nel sistema energetico può iniziare nel grembo materno, quando Tesserino che li cresce si sente rifiutato, o quando la madre vive in permanente stato di tensione. Un’attenzione amorevole verso questa piccola vita che si sta sviluppando nel grembo materno, assicurerà al suo sistema energetico quelle vibrazioni giuste, che lo faranno sentire felice e sicuro. Quella madre che vivrà i mesi della propria gravidanza come un periodo felice e gratificante, riuscirà a dare al proprio bambino le migliori condizioni possibili perché la sua vita sia ricca e creativa.

Il momento della nascita rappresenta una pietra miliare nella vita di ogni individuo e questa esperienza può lasciare una impressione che durerà l’intera vita: è proprio questo il momento in cui il mondo può essere percepito come un luogo piacevole ed accogliente o come un posto freddo, sgradevole e senza affetto. Con la nascita il bambino abbandona la perfetta sicurezza fisica che gli ha dato nutrimento e protezione durante il periodo felice dei suoi primi nove mesi di esistenza sulla terra, periodo in cui non esisteva né tempo né peso. Tuttavia questo piccolo essere non solo è preparato alla nascita, ma è anche curioso di conoscere il mondo. Per questi motivi il parto naturale, situazione in cui né madre né figlio sono stati indeboliti dai medicinali, pur comportando uno sforzo, un impegno ed una fatica notevoli, non provoca alcun trauma per il nascituro. Quello a cui il bambino non è per nulla preparato è l’immediata separazione dalla madre che avviene al momento della nascita. Fin tanto che egli riesce a percepire le vibrazioni energetiche dell’aura e del corpo materno, a lui ben note ed a cui è abituato, sarà forte per lui il desiderio di recepire esperienze nuove con un senso di fiducia.

Inoltre il contatto corporeo tra madre e figlio subito dopo la nascita, crea un legame molto forte. Un flusso di sentimenti affettuosi e di energie positive scorre automaticamente e senza sforzi consapevoli dalla madre al figlio continuando senza interruzioni per tutto il tempo che il corpo della madre percepisce la presenza del bambino e questo rimane nell’ambito della sua aura emotiva. Questo flusso di amore colma l’anima appena nata di fiducia e di gioia. È interessante notare che i padri, presenti al momento della nascita e a cui è stato consentito di prendere in braccio e accarezzare il bambino, proveranno sentimenti particolarmente profondi e una maggiore capacità intuitiva nei confronti dei loro figli.

Invece, il bambino, allontanato dalla madre subito dopo la nascita, proverà un profondissimo senso di abbandono e di solitudine. Il flusso di energie materne che legano il bambino alla madre non verrà mai a mancare fintanto che la madre consapevolmente riuscirà a trasmettere al piccolo appena nato tutto il suo affetto e la sua attenzione. Quando, invece, la madre viene distratta da altre preoccupazioni, o se questa, a causa di medicinali somministrati, risulta affaticata o emotivamente esausta, questo particolarissimo legame allora si interromperà.

Il bambino appena nato avverte pienamente la sua impotenza nei confronti di un mondo sconosciuto e ostile nel quale senza l’amorevole e protettiva presenza della madre si sente completamente solo. Questa esperienza è così devastante che, generalmente, il sistema energetico del bambino non è più in grado di fronteggiare queste sensazioni terrificanti e il conseguente impatto emotivo provoca un primo blocco energetico.

Questo primo blocco si manifesta principalmente nell’area del chakra delle radici. Come è possibile notare dalle tavole dei chakra, sia il tema base dei primi setti anni sia la caratteristica predominante del primo anno di vita riguardano le energie del primo chakra. Oltre alla padronanza del mondo fisico e materiale, che viene raggiunta alla fine del 1° anno di vita con la conquista della posizione eretta, è di primaria importanza in questo periodo il raggiungimento di un senso di fiducia originaria. Questa fiducia primordiale costituisce la premessa affinché tutto il potenziale di cui dispone l’individuo possa svilupparsi liberamente senza paure. Nello stesso tempo la forza kundalini rifornisce di energia vitale gli altri centri, attraverso il primo chakra. Per questo un blocco nel chakra delle radici coinvolgerà l’intero sistema energetico. Non a caso gli psicologi considerano il primo anno di vita del bambino come il più importante. Durante questo periodo il bambino acquisisce esperienze principalmente attraverso il corpo, il che vuol dire che necessita più di ogni altra cosa il diretto contatto fisico con la madre, poi con il padre e le altre persone fidate.

A questa età il bambino non ha alcuna cognizione del tempo. Se piange è perché si sente o solo o affamato. E poiché non sa quanto a lungo questa situazione possa durare, allora è facile che si abbandoni alla disperazione. Quando invece i suoi bisogni vengono rapidamente soddisfatti, si sviluppa in lui un senso di fiducia nei riguardi di un mondo che fornisce ai suoi figli tutto quanto è necessario al loro nutrimento e alla soddisfazione dei loro bisogni emotivi. Sia sul piano fisico che sul piano sottile il bambino ha la capacità di utilizzare le energie ricche di protezione e di forza tenute in serbo per lui dalla madre terra.

Quasi tutti i popoli che vivono a contatto con la natura possiedono una sorta di conoscenza intuitiva riguardo a questi processi. Anzi essi tengono i loro piccoli costantemente al loro fianco e non se ne separano neanche durante il riposo, nemmeno quando il continuo dondolio li ha fatti addormentare. Quando poi il bambino inizia a camminare carponi, verrà sempre preso in braccio e portato così se è questo che lui vuole. Durante la notte il bambino dorme accanto alla madre e se si sveglia perché ha fame il seno di lei è lì. Gli occhi ridenti e l’espressione soddisfatta di questi piccoli parlano da soli. I bambini di queste popolazioni difficilmente piangono e già, in età giovanissima, sono pronti ad assumersi le loro responsabilità.

Se una madre nella nostra società si dedica alla cura del proprio bambino in questo modo, almeno durante il primo anno di vita, ed è disposta a trascurare le proprie esigenze per questo periodo, allora sarà riuscita a procurare alla sua creatura la migliore base di partenza possibile per il resto della sua vita. Noi riteniamo che questo sia veramente l’investimento più prezioso. Il flusso spontaneo di amore e di gioia, che la madre prova come conseguenza del continuo contatto fisico con il proprio bambino, costituirà di per se stesso una straordinaria ricompensa per le tante piccole cose a cui essa ha dovuto rinunciare durante questo tempo.

Se il bambino durante questo periodo perde questo senso di originaria fiducia, di sicurezza, di protezione e di appagamento, invecchiando finirà con il ricercare sempre più queste cose nel mondo dei beni materiali e tenderà a stabilire rapporti con le cose anziché con le persone. Tale processo inizia con gli animaletti di peluche che prenderanno il posto dell’affetto e del calore umano. Successivamente il bambino pretenderà una sempre maggiore quantità di giocattoli e dolciumi nella sua inconscia ricerca di un qualcosa che possa riempire la sua penosa sensazione di vuoto. Una volta diventato adulto, gli abiti eleganti, l’automobile, i mobili, la casa, una posizione professionale e sociale prestigiosa diventano per lui tutte cose a cui aggrapparsi nel tentativo di riconquistare quel senso di sicurezza e di appagamento perduto nel corso dell’infanzia. La nostra società materialistica basata sul consumismo non potrebbe esistere se la maggior parte dei suoi componenti non si sentisse così insoddisfatta. Tuttavia è in costante aumento il numero delle persone che cominciano a capire come il senso di sicurezza e di benessere interiore non possa essere raggiunto attraverso il possesso di beni materiali. Queste stesse persone si stanno indirizzando verso una ricerca interiore che è, al momento, la loro unica possibilità per ritrovare la chiave di quel paradiso perduto che la maggior parte di noi ha smarrito alla nascita.

Nel secondo anno di vita al tema base dei 7 anni del primo chakra va ad aggiungersi un nuovo tema. Con il crescere, poi, il bambino stabilisce un contatto con le energie del secondo chakra. Le carezze tenere e gli abbracci affettuosi assumono, a questo punto, un significato che va al di là del mero contatto fisico. Il bambino comincia a scoprire la sua sensualità, a provare e a manifestare emozioni ad un livello più consapevole. E in questo momento che il retaggio del corpo astrale, proveniente dalle vite precedenti, inizia gradualmente ad apparire.

È durante il suo secondo anno di vita che il bambino vive i primi e principali comportamenti emotivi. Diventa a questo punto veramente importante che i genitori evitino di imporre al bambino taluni comportamenti, perché se lo facessero egli potrebbe reprimere le proprie emozioni ed assumere atteggiamenti rigidi ed artificiosi. Se invece il bambino impara a vivere le proprie emozioni in modo spontaneo, ad accettarne f esistenza e avere con queste un rapporto gioioso, diventa allora capace di superare rapidamente qualunque impatto negativo gli si presenti.

I genitori dovrebbero capire che a questa età il bambino non assume mai atteggiamenti negativi in contrapposizione a loro. Se è arrabbiato, sarà solo perché una sua necessità naturale non è stata soddisfatta. Un pianto violento e il battito delle manine, eliminando il blocco che si è creato, lo libera da questo. Per le numerose persone che non riescono ad esternare le proprie emozioni, riesce poi difficile accettare queste manifestazioni da parte dei propri figli. Esse amano il loro bambino solo se si comporta in un certo modo ed evita di fare alcune cose; anzi, fanno di tutto per farglielo capire dicendogli: “non sei un bravo bambino se non ti comporti così”.

Il bambino adotta i criteri di giudizio espressi dai suoi genitori e, poiché non desidera perdere il loro affetto tenterà, allora, di rinunciare a quei comportamenti che sente non accettati da loro. Tutto questo comporta conseguenze di grandissima importanza sul piano energetico. E se, oltre a questo, viene anche a mancare una stimolazione sensoriale si creerà, allora, nell’area emozionale, un'assenza della fiducia primordiale con il conseguente blocco del chakra sacrale. Da adulto avrà, quindi, difficoltà ad accettare e ad esprimere spontaneamente le sue emozioni e svilupperà, inoltre, la tendenza a considerare gli altri come strumenti per il soddisfacimento dei propri bisogni.

È nel terzo anno di vita che il piccolo essere riuscirà a stabilire un contatto con le energie del chakra del plesso solare. Le manifestazioni emotive diventano sempre più differenziate e quello che già è stato detto riguardo al secondo anno, vale ancora di più per il terzo. Il bambino ora vuole affermare la sua personalità individuale e vuole manifestare la sua influenza dicendo “no” molto spesso per vedere cosa accade.

Se tra genitori e bambino si scatena la lotta per la supremazia, questo capita perché i genitori ritengono che il solo modo per educare un figlio, sia quello di imporgli la propria volontà. Questa battaglia raggiungerà il suo culmine durante il terzo anno di vita del bambino. Se il bambino nel periodo di formazione della sua personalità non si sente amato e accettato, le energie del plesso solare finiranno col bloccarsi. Una volta cresciuto, il bambino non avrà il coraggio né la sicurezza necessari per vivere la propria personalità, per strutturare la vita secondo le proprie idee e trarre insegnamento anche dalle esperienze negative. Al contrario, o cercherà di uniformarsi o tenterà di tenere sotto controllo la realtà che lo circonda. E così, in questo modo, i progressi del piccolo essere umano proseguono attraverso lo sviluppo delle energie dei vari chakra.

Riteniamo che gli esempi forniti siano più che sufficienti. Abbinando poi le tavole con la descrizione dei vari chakra individuali, diventa possibile tracciare da soli il resto del proprio cammino.

Quando leggiamo queste spiegazioni così dettagliate, dovremmo ricordarci sempre che siamo stati proprio noi a scegliere le circostanze della nostra reincarnazione. Noi a decidere di unirci ad una certa coppia di genitori, per avere un corpo mediante il quale acquisire quelle esperienze necessarie alla nostra anima per evolversi verso la perfezione. E molto difficile che qualcuno di noi abbia avuto la fortuna di nascere da genitori dotati di una tale capacità di comprensione e di amore tanto grande che, grazie al loro affetto e alle loro mani esperte, gli ultimi schemi limitativi del corpo astrale siano stati eliminati.

Tutto questo per dire che lo scopo e la principale finalità della nostra vita sono di sviluppare un amore che ci dia la capacità di capire noi stessi, di eliminare i nostri blocchi, di superare quegli aspetti meno amati e meno accettati del nostro animo.

Pur senza saperlo, i nostri genitori sono i nostri primi maestri di vita; essi infatti, con le loro reazioni ai nostri comportamenti, ci rendono dolorosamente consapevoli delle nostre debolezze, fornendoci così la spinta necessaria per recuperare quella sensazione persa di interiore completezza. Più tardi nel corso della nostra vita, altre situazioni ed altre persone, attratte da noi anche se inconsapevolmente, avranno il compito di porci davanti tutti quegli aspetti del nostro animo che noi stessi abbiamo nascosto nelle parti più in ombra della nostra psiche.

Elenco metodi per pulire e attivare i Chakra

Eco alcuni metodi che riescono a sbloccare, pulire, attivare e energizzare i vostri chakra:

Data di Pubblicazione: 3 ottobre 2017

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