ALIMENTAZIONE   |   Tempo di Lettura: 9 min

I Primi 1000 Giorni - Anteprima del libro di Luciano Proietti e Sabina Bietolini

Nutrizione per il concepimento e la gravidanza

Nutrizione per il concepimento e la gravidanza

«Fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo»
Ippocrate (460-370 a.C).

Indicazioni generali di alimentazione funzionale alla salute dei futuri genitori e della donna in gravidanza, in ordine di importanza nutrizionale qualitativa:

  • germogli: alfalfa(erba medica), crescione, ravanello, senape, girasole, mung, lenticchie, piselli, fieno greco, grano ecc.;
  • verdura cruda, scottata, a vapore, fermentata di sragione e di coltivazione locale e da agricoltura biologica (per quanto è possibile):
  • alghe: nori, dulse, kombu, wakame, kelp, agar agar (vedi “Alghe, piccole quantità, grandi contenuti”);
  • semi oleosi, frutta a guscio: canapa, mandorle, nocciole, noci, pistacchi, noci del brasile lino, sesamo, zucca, girasole, cacao;
  • erbe aromatiche: timo, rosmarino, salvia, basilico, origano, alloro, prezzemolo, menta, peperoncino;
  • spezie: curcuma, zenzero, cardamomo;
  • legumi: lenticchie, ceci, fagioli, piselli, azuki, soia, lupini;
  • cereali: riso, miglio, grano saraceno, mais, quinoa (senza glutine); orzo, segale, farro, grano, khorasan (con glutine);
  • frutta fresca di stagione, di coltivazione locale e da agricoltura biologica, alla quale si aggiungono capperi e olive;
  • frutta disidratata (senza solfìti/anidride solforosa, né zucchero aggiunto): uvetta, albicocche, prugne, fichi, datteri, mirtilli;
  • olio di oliva extravergine, olio di semi di canapa e semi di lino;
  • sale marino integrale miscelato a erbe aromatiche;
  • bevande: estratti vegetali, acqua oligominerale, birra artigianale, vino senza solfiti da agricoltura biologica o biodinamica, tisane, orzo, tè (bancha, verde).

In questo elenco non sono citati cibi di origine animale (pesce, carne, uova, latticini).

Come detto in precedenza, gli alimenti di origine animale hanno un elevato potere acidificante, con l’eccezione del pesce che ne ha in minor misura e che potrebbe essere assunto con vantaggio per la presenza di vitamina B12, taurina e acidi grassi poiinsaturi a catena lunga, presenti peraltro anche nelle alghe di cui i pesci si cibano.

Ferme restando le motivazioni etiche ed ecologiche relative all’uccisione degli animali, questi vantaggi sono vanificati dal fatto che non esiste un’area marina esente da inquinamento chimico, per cui non esiste pesce che sia esente da metalli pesanti e altri inquinanti ambientali, tossici e interferenti endocrini.

Tali sostanze hanno la caratteristica, se ingerite con gli alimenti o con l’acqua, di avere un particolare tropismo per i grassi, che li inglobano nelle loro molecole.

Il tessuto che contiene percentualmente più grasso è il tessuto nervoso, vale a dire il Sistema Nervoso Centrale (SNC), cervello e midollo allungato e il Sistema Nervoso Autonomo (SNA) con i nervi periferici.

Possiamo solo immaginare, non avendo dati certi, il danno che tali sostanze, sempre tossiche a qualsiasi concentrazione, possono produrre nella formazione del sistema nervoso del feto e del neonato nei primi 1000 giorni di vita.

Sono fortemente sospettate possibili connessioni causali con importanti patologie socialmente devastanti e a veloce incremento, quali l’AUTISMO, passato da una prevalenza di 1 caso su 5000 bambini negli anni Ottanta, a 1 caso su 60 (!!), attualmente, con previsione di ulteriore aumento di frequenza (!!!).

Altre patologie sospette di connessione con l’inquinamento da metalli pesanti, diossina, pesticidi, diserbanti, farmaci, presenti nel cibo e nell’acqua, sono l’ADHD, disturbo del comportamento e dell’attenzione, i tumori cerebrali infantili, le leucemie, i linfomi, tutte patologie in forte incremento soprattutto nelle aree industrializzate.

In questo quadro ambientale, purtroppo poco conosciuto, volutamente trascurato dai governi, su cui siamo poco e male informati e con poche o nulle possibilità individuali di cambiamento, l’unica salvaguardia praticabile nell’immediato è quella di ridurre il più possibile l’assunzione di tali sostanze nutrendosi con cibo autoprodotto oppure di coltivazione biologica, che, se anche non garantito in assoluto, riduce il rischio quantitativo.

Viene qui proposto un esempio di menu quotidiano, valido sia nel periodo preconcepimento per entrambi i genitori, che durante la gravidanza, in particolare nel primo trimestre, periodo fondamentale per la formazione degli organi del nascituro.

  • Tisana, latte vegetale (riso, mandorla, miglio, avena), estratto di trutta e verdura di stagione
  • Dolcificanti: malto di riso od orzo, succo di agave, stevia
  • Cereali intégrali (fiocchi, gallette, soffiati, muesli)
  • Frutta fresca, a guscio, disidratata e semi oleosi
  • Yogurt di soia
  • Pane integrale multicereali
  • Marmellate senza zucchero
  • Creme di sesamo, canapa, mandorla, nocciola+cacao (senza zucchero), noci, pistacchi
  • Paté salati (olive, pomodori secchi, peperoni ecc.), hummus di legumi (ceci, piselli, fave ecc.)
  • Estratto di frutta e verdura di stagione
  • Tisane
  • Frullati a base di acqua o latte vegetale
  • Gallette di miglio/farro/khorasan/grano saraceno con cioccolata spalmabile (senza latte né zucchero) marmellata senza zucchero/malto-nocciola/malto-cacao
  • Estratto di verdura di stagione
  • Acqua oligominerale
  • Insalata di verdure crude miste di stagione, almeno di tre colori, condimento: sale integrale, limone/aceto di mele, olio evo, olio di semi di lino, germe di grano, semi di canapa decorticati
  • Cereali integrali (pasta, cous cous, polenta, chicchi, pizza, pane, gallette)
  • Legumi (interi, decorticati, hummus, farinate, vellutate, falafel, pasta)
  • Verdure cotte a vapore, scottate in padella, al forno
  • Estratto di verdura di stagione
  • Tisane
  • Frutta fresca, disidratata
  • Lupini
  • Semi oleosi (zucca, girasole, canapa), anche come croccanti
  • Estratto di verdura di stagione
  • Acqua oligominerale
  • Insalata di verdure crude miste di stagione, almeno a 3 colori e condimenti come a pranzo
  • Verdure cotte a vapore, scottate in padella, al forno (come a pranzo, variando il tipo)
  • Pane integrale multicereali
  • Legumi (come a pranzo, variando il tipo)
  • Tisana senza zucchero (camomilla, malva, tiglio, salvia, melissa, limone, karkadè, chiodi di garofano, cannella, zenzero, menta, anice, finocchio ecc.)

In questo capitolo si è parlato solo di alimentazione dei futuri genitori e della donna in gravidanza, ma sappiamo che numerosi altri fattori intervengono a programmare il “prodotto finale”: il bambino sano.

Oltre al cibo, determinante sia per qualità che quantità, intervengono anche lo stress, quali pensieri e stimolazioni sensoriali (visive, uditive, tattili, gustative, olfattive), l’attività fisica, regolare e adeguata al periodo di gestazione, nonché l’ambiente, in termini di clima, luce, sole, temperatura, aria pulita.

0-6 mesi: Il latte, primo cibo dei mammiferi

«L’aspetto più deludente della vita attuale è che la Scienza acquisisce conoscenza più velocemente di quanto la Società acquisisca saggezza.»
Isaac Asimov (1920-1992), biochimico e scrittore russo

L'allattamento è un evento biologico naturale, che tutti i mammiferi svolgono in modo istintivo, quindi, essendo un istinto, in modo automatico e obbligato.

Solamente la femmina del mammifero Homo sapiens, non essendo vincolata agli istinti, ha potuto permettersi, in tempi recenti, di “liberarsi” da questo “obbligo”, scegliendo di allattare o non allattare il proprio cucciolo.

Nel corso del tempo la scelta di allattare o meno è dipesa da fattori sociali, ambientali o culturali e le variabili sono state diverse: affidare il figlio a una balia, abbandonarlo in un convento, somministrare altri alimenti o latte di altri mammiferi (capra, asina, mucca).

Ma quando si pensa al latte e aH’allattamento, la prima cosa che viene in mente è la sua funzione nutritiva.

Indubbiamente questa è molto importante e permette alla specie Homo sapiens di partorire neonati non ancora completamente sviluppati, soprattutto per quanto riguarda il sistema nervoso. È utile osservare come i mammiferi siano le specie animali il cui sviluppo cerebrale si verifica per la maggior parte dopo la nascita e per lungo tempo (nell’Homo sapiens circa 21 anni).

Nel latte però vi sono anche contenuti enzimi, ormoni e sostanze ormono-simili che regolano lo sviluppo del sistema digestivo del giovane animale e ne regolano gli equilibri ormonali.

Tuttavia tra il latte delle diverse specie vi sono differenze rilevanti di composizione ( Tabella 2). Si va dal latte di focena che contiene solo il 40% di acqua, al latte di cavalla che ne contiene il 90%; mentre il latte di cavalla ha soltanto l'1,5% di grassi, il latte di focena ne contiene il 40%; la cavalla produce un latte più ricco in zuccheri (lattosio), che sono invece scarsissimi nei cetacei; inoltre, il coniglio produce un latte che è il più ricco di tutti in proteine e sali minerali, e così via.

Qual è il significato di queste differenze di composizione? Attualmente si tende a inquadrare il latte dei mammiferi in uno schema nel quale sono caratteristici due “poli”. A un estremo vengono collocati i primati (scimmie e scimpanzè) e l’uomo, nei quali il neonato rimane in continuo contatto con la madre e dalla madre stessa è seguito continuamente con attenzione. Il latte di queste specie (come quello degli equini) è relativamente “acquoso” e scarso di grassi e di proteine. Infatti il cucciolo sempre strettamente vicino alla madre, poppa molto frequentemente, talvolta ogni poche decine di minuti, senza fretta, e ingerisce ogni volta piccole quantità di latte. Avendo una alimentazione continua, il piccolo non ha bisogno di “riserve”. 

Questo testo è estratto dal libro "I Primi 1000 Giorni".

Data di Pubblicazione: 3 ottobre 2017

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