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I Segreti della Finanza Criminale

Finanza Criminale - Joseph P. Farrell - Speciale

Chi sono i Banchieri Criminali? Quali sono i segreti di questa élite finanziaria? Scoprilo, leggendo l'anteprima del nuovo libro di Joseph P. Farrell.

I Segreti della Finanza Criminale

Misurarsi con la Bestia

"Il denaro a corso legale moderno e il sistema di riserva bancaria sono una manifestazione di trasmutazione dal “niente” degna della Pietra Filosofale, giacché dalla creazione di credito dal nulla viene prodotto dell’oro.

Nel nazionalizzare l'emissione del denaro, creando istituzioni a credito, mettendo queste nelle mani dello Stato e utilizzando queste istituzioni e denaro per finanziare la fisica alchemica, questa pratica incominciò a svilupparsi come la fonte di energia definitiva e come la forza motrice finale per una distruzione in scala apocalittica. Così facendo i nazisti ci fanno intuire come essi avessero pienamente compreso la natura della Pietra Filosofale.

Essi avevano intravisto per primi, e pienamente appreso, la connessione che intercorre fra la fisica alchemica e l'alchimia finanziaria.

E furono disposti a utilizzare questi mezzi per scopi malvagi. Questa connessione però fra la fisica alchemica e l'alchimia finanziaria è una relazione che necessita di un testo a parte. L'epilogo è il prologo...".

Si concludeva così il mio libro "The Philophers Stone: Alchemy and the Secret Research for Exotic Matter" (La Pietra Filosofale: Alchimia e la ricerca segreta per la materia esotica”).

Il lettore avrà intuito da questa citazione che vi era molto di più da raccontare di questa storia di quello che fu dato a vedere — sia dal punto di vista della fisica e della finanza, che da quello storico — e che occorreva un’altra ricerca e un altro libro per approfondirla nel dettaglio.

E se il lettore avesse ipotizzato che ce ne fosse bisogno, egli si sarebbe trovato ad avere ragione su entrambi i punti: vi è molto di più da raccontare riguardo al legame oscuro e la relazione che intercorre tra la fisica e la finanza.

 

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La tesi di questo libro è allo stesso tempo facile da spiegare e difficile da comprendere. Ed è la seguente: sin dai tempi antichi e con una costanza praticamente ininterrotta nel corso della storia è esistito un potere finanziario, un'élite economica e una classe di Banchieri Criminali, che auspica e ambisce — attraverso una varietà di mezzi a sua disposizione, fra cui la frode, l'inganno, l'omicidio e la guerra — a usurpare il vero valore del denaro e il potere degli Stati sovrani di stamparlo e controllarne il flusso per poterne assumere il controllo loro stessi, occultando la profonda connessione che esiste fra il potere di creare il denaro e la conoscenza della fisica alternativa che questo potere implica.

Non intendo approfondire tale tesi in questa sede, dato che ciò richiederebbe semmai un'intera ed estesa serie di libri sul tema: ogni volume dovrebbe a sua volta focalizzarsi su un particolare periodo storico, e ciò porterebbe solo il povero lettore a essere sepolto da una valanga di note e nozioni, al punto da offuscare lo stesso tema in discussione.

Ciò che intendo fare, piuttosto, è di trattare questa tesi come un fatto e un paradigma interpretativo assodato e analizzare attraverso questa interpretazione certi dati inoppugnabili ed eventi compiuti.

Così facendo, la questione verrà sì analizzata, ma in forma sinottica anziché onnicomprensiva. Spero, così facendo, di tenere focalizzata l’attenzione del lettore sulla profonda e significativa connessione che vi è fra il mondo della fisica e quello dell’alta finanza e dimostrare come certe potenze finanziarie, gruppi di interessi economici internazionali privati, abbiano da sempre cercato nella storia di sopprimere non solo certe politiche finanziarie, ma anche alcune scoperte nel campo della fisica, poiché entrambe le cose traggono origine dalla stessa radice concettuale.

La maggior parte dei miei libri, come ben sanno i miei lettori, si colloca in un ambiente di ricerca assai oscuro ed enigmatico, un mondo dove la fisica alternativa si interfaccia con la storia occulta, per rivelare le vere cause e le motivazioni segrete dietro quest'ultima.

 

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Questo libro non fa eccezione, salvo per il fatto che introdurremo due nuovi elementi all’intreccio: la finanza e l'economia.

Lungo il nostro cammino incontreremo anche altri protagonisti, oltre a quelli che i miei lettori hanno già incontrato in passato: l'alchimia, l'astrologia, l'astronomia, la fisica della torsione, l’Antico Egitto, Babilonia, i nazisti, i testi antichi e quelli moderni dei moderni guru della matematica e della finanza, scritti nell’arcana lingua della statistica.

Infatti, in una di quelle curiose sincronicità che sembrano aumentare di numero nella vita odierna, fu proprio mentre portavo avanti le ricerche per questo libro che decenni, se non centinaia, di anni di corruzione etica e morale nel settore finanziario e bancario scoppiarono con il collasso della bolla immobiliare statunitense e dei derivati finanziari nel 2008.

Alcuni dei responsabili per questo crollo finanziario globale si presentarono dinnanzi la Camera dei Deputati del Congresso degli Stati Uniti, a mani congiunte... ma non per chiedere perdono. Al contrario, chiesero un salvataggio, un lasciapassare per le loro malefatte e le loro irresponsabilità a spese dei contribuenti americani, ovviamente.

Nel chiedere questo - e ottenerlo — non furono soggetti ad alcun tipo di controllo o supervisione da parte delle autorità che li avevano appena salvati — quasi come se queste ultime fossero state praticamente obbligate a farlo, a torto collo, da una mano nascosta — una mano misteriosa che le stava minacciando con la paura: la paura che una qualsiasi supervisione potesse far venire a galla certi fatti che dovevano rimanere sepolti.

 

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Ma perché ciò che è successo fu definito in termini di irresponsabilità e non venne chiamato con il suo vero nome: criminalità?

Nel rispondere a questa domanda mi sono imbattuto in una storia, una storia nella quale, fra l’altro, non avevo alcuna intenzione di addentrarmi quando iniziai a concepire l’idea di fondo per questa serie di libri, ormai molti anni fa. Certo non avrei mai immaginato che essa mi avrebbe portato alla stesura di questo saggio.

Ma i recenti e tragici eventi finanziari di cui siamo stati tutti testimoni mi hanno costretto a raccontarla e a inserirla in un contesto differente. Come risulterà ovvio al lettore, durante la lettura di questo testo, sono fermamente convinto che questi siano stati degli atti deliberatamente criminali e che ci troviamo dinnanzi a una cospirazione così intricata e antica che si perde nei meandri della storia e che abbia a che fare con la complessa relazione che intercorre fra la fisica e la finanza nel corso di questa.

Paradossalmente, come vedremo, più indietro volgeremo il nostro sguardo nel tentare di comprendere questa relazione e più strettamente connesso diverrà questo legame fra la fisica, la finanza e tutti quegli altri temi enunciati prima... fino a rendere sempre più palese l’esistenza di una gigantesca cospirazione, ad ampissimo raggio, che si perde nella notte dei tempi.

Questo collasso finanziario è contemporaneamente una faccenda riguardante una cospirazione globale e uno sfoggio di stupidità colossale. Di colossale irresponsabilità intellettuale, politica ed economica da parte dei suoi attori politici. Una storia con profonde connessioni al filone principale della nostra storia, ove affonda le proprie radici e dalla quale partiremo.

Inizieremo dunque la nostra discussione analizzando i due unici attori, in tempi moderni, che hanno osato sfidare apertamente lo status quo monetario e il sistema finanziario egemone e vigente. Questi attori sono la Cina comunista e la Germania nazista.

 

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Il denaro della Cina

C'è un aspetto poco conosciuto riguardante la vertiginosa espansione economica della Cina, un aspetto che gli economisti occidentali e tanto meno i suoi media non sono disposti a — o forse hanno il terrore di — discutere. E questo aspetto riguarda il fatto che il denaro, in Cina, è creato dalla Cina stessa, vale a dire dal suo Governo centrale, e che quindi è creato o preso in prestito da banche private.

Questo sta a significare, de facto, che il denaro della Cina è privo di qualsiasi tipo di interesse. Non è a debito. In parole povere, la Cina comunista ha fatto ciò che, precedentemente, era stabilito dalla Costituzione Federale degli Stati Uniti, e cioè che il potere di creare moneta corrente spettasse solo al Congresso e dunque allo Stato.

Come brillantemente osservato da Ellen Hodgson Brown nel suo libro "Weé of Debt" (“La Rete del debito”), riguardo al problema dell’emissione della moneta da parte di banche centrali in mano a monopoli privati, la differenza fondamentale fra il sistema cinese e quello in vigore praticamente nella maggior parte delle altre nazioni è...

"il suo sistema bancario statalizzato. La Cina ha una valuta pubblica istituita dal governo e un sistema di banche nazionali che sono effettivamente una proprietà della nazione e dunque nelle mani dello Stato.

Secondo Wikipedia, la Banca Popolare Cinese è “insolita nel suo ruolo di banca nazionale, poiché concentra i suoi sforzi e politiche economiche sul paese stesso e non sul valore della sua moneta”. La nozione di una “banca nazionale”, contrapposta a quella di “banca centrale privata”, risale ai tempi di Lincoln, di Carey e dei nazionalisti americani.

L’economista Henry C. K. Liu distingue questi due sistemi in questo modo: una banca nazionale serve gli interessi della nazione e del suo popolo. Una banca centrale serve gli interessi degli investitori privati della finanza internazionale che la possiedono."

 

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Anche se la valuta cinese, lo Yuan, è dipendente dal dollaro americano in termini di tasso di cambio, il sistema bancario della Cina è prova che il suo governo ha capito ciò che certi politici americani e una gran parte dei suoi cittadini avevano già compreso molto tempo addietro, e cioè che una banca privata, nell’atto stesso di creare denaro, lo carica di interesse e a debito.

Quando invece questo processo è nelle mani di uno Stato, esso crea moneta priva di interesse e con la facoltà di espanderne la circolazione a seconda della domanda e dei requisiti di credito della nazione.

In breve, quando il denaro di una nazione è soggetto a interesse sullo stesso capitale creato, si crea del debito, poiché non vi sarà mai abbastanza denaro in circolazione sufficiente a rimborsare gli interessi creati sul debito e quindi ne consegue che il debito pubblico non potrà mai essere rimborsato — anzi, potrà solo crescere.

Al contrario invece, quando il denaro di una nazione non è che una ricevuta per dei beni acquisiti e servizi resi, esente da interessi poiché emesso dallo Stato stesso, tale Stato si ritroverà con un tasso di disoccupazione pressoché nullo e libero dalla morsa del debito pubblico e dell’austerità che sono intrinsechi nel sistema delle banche private.

Sono proprio questi due sistemi — quello in cui il denaro viene messo in circolazione in misura molto limitata da monopoli privati, e che rappresenta il debito di uno Stato con il consecutivo tasso di interesse che ne deriva, e quello in cui il denaro viene creato dallo Stato stesso come ricevuta per beni e servizi e privo di interesse — che si sono contrapposti e combattuti l’un l’altro nel corso di tutta la storia dell'umanità.

Nel primo caso la moneta in circolazione viene immessa in un circuito chiuso e quindi non vi sarà mai abbastanza denaro in circolazione per far fronte al debito, quindi l'insufficienza sistematica di valuta corrente è insita nel sistema stesso: la disponibilità limitata di moneta in circolazione porterà infatti alla competizione sistematica per l’accaparramento dei beni, anch'essi limitati, come per le risorse e l'energia.

Nel secondo caso, invece, il circuito monetario è un sistema aperto e può dunque espandersi quanto è necessario all'economia per acquistare beni e servizi — ove il denaro non rappresenta che una ricevuta d'acquisto per questi.

 

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Data di Pubblicazione: 18 gennaio 2023

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