Scopri di più sui Signori della Terra e il loro messaggio per noi leggendo l'anteprima del libro di Diego Giaimi.
«Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell'avere nuovi occhi».
(Marcel Proust)
Stiamo procedendo con lo sguardo ampio e osservando i bisogni dell’uomo e dell’Io Superiore processati da alcuni centri di Focus 27 sotto coordinamento del Centro Direzionale. Tutto ciò, come abbiamo detto, tiene conto dei bisogni della Terra, anch’essa monitorata poiché fondamentale per una cooperazione su più livelli in omeostasi reciproca. Ora che abbiamo chiari diversi punti chiave possiamo approfondire alcuni aspetti riguardanti Gaia.
Quando torno al Centro di Coordinamento, stimolato dai dialoghi precedenti, fremo dalla voglia di conoscere altri dettagli, ho una tale quantità di domande e di dubbi che è difficile scegliere da dove partire. Dopo un po’ di pausa e di ambientamento arriva la domanda: «Qual è il piano, il progetto per la Terra?». «Il grande piano, il disegno per la Terra - mi dicono le voci dell’Assemblea come se la risposta venisse da un solo membro e contemporaneamente da tutti - è l’innalzamento della vibrazione umana fino a poter abitare la Terra a livello non fisico. Si deve alzare e cambiare la vibrazione del Pianeta e dell’uomo. Non sarà più necessaria la presenza del corpo per l’esperienza sulla Terra, per l’uomo, per Focus 27 e per l’Io Superiore. Sarà adeguato e possibile abitarvi senza il corpo in una cooperazione con il pianeta diversa dai mondi non fisici e dall’attuale tipo di esistenza terrena; per i residenti sulla Terra è possibile giungere a un altro modo di esistere, possiamo chiamarlo un altro stato di coscienza. Questo non avverrà nel breve tempo terrestre ma il seme vibratorio può condurre in quella direzione». Sono molto colpito da questa risposta, penso “è così strana che non può essere frutto della mia fantasia” per convincermi che quello ho sentito ha un senso; allo stesso tempo riaffiorano letture e immagini che danno una credibilità a questo racconto molto strano. In realtà non so esattamente a cosa si riferiscano, un mix di ricordi e di percezioni si fanno strada in me e immagino un mondo settato su un altro livello di coscienza; forse solo su questo tema avrei potuto fare mille domande che sono sorte successivamente: che tipo di funzione avrebbe avuto il corpo fisico e con quali eventuali differenze? Sarebbero cambiati i dettagli di incarnazione e i rapporti tra i sistemi che ho descritto nei capitoli precedenti? E molte altre. Sul momento sono soddisfatto della spiegazione pregna di significati seppur non esaustiva; ogni tema avrebbe potuto attirare la mia curiosità umana ma mi sono limitato a stare nel flusso degli insegnamenti.
Centro della Terra
Il prossimo passo è avere maggiori informazioni sul centro della Terra. Quando arrivo vedo un cristallo che è quello con cui ci si interfaccia da Focus 27 per mandare segnali che verranno poi emessi dal centro della Terra verso la superficie, quello di cui abbiamo parlato più nel dettaglio nel capitolo precedente descrivendo la rigenerazione della Terra. È attraverso questo cristallo che dai mondi non fisici arrivano le energie di guarigione o qualsiasi tipo di informazione che si voglia mandare alla Terra fisica ma che deve passare da un’interfaccia energetica; abbiamo descritto questo processo delle intuizioni nel paragrafo “Omeostasi su più livelli” del capitolo 8. Non so se questo cristallo sia effettivamente solido e presente nella nostra realtà tridimensionale ma è sempre stato presente nelle mie esplorazioni e oggetto di insegnamenti. Se il cristallo fosse solo presente su un piano vibratorio avrebbe comunque delle funzioni importanti per la Terra fisica; abbiamo fatto un ragionamento simile per quanto riguarda la Terra cava nel capitolo 4. Anche per l’uomo si evince che alcune sue controparti energetiche, apparentemente invisibili alla vista usuale, sono fondamentali per la sua struttura generale: studiandone l’anatomia energetica si comprende che il corpo fisico è l’ultima parte, la più densa di un processo vibrazionale molto complesso ed elaborato che contribuisce alla trasformazione di particelle energetiche per far sì che possano venire assorbite dal corpo fisico in un costante scambio di informazioni fisico-non fisico.
Quando arrivo al centro della Terra incontro i Signori della Terra, le Intelligenze che cooperano per sostenere Gaia nel suo percorso, con i quali ero già entrato in contatto un anno prima dedicando loro il capitolo finale di "Vite parallele". Come spiegato nel libro precedente, al nostro primo incontro arrivavo da moltissime esplorazioni e, avendo già ricevuto una gran mole di informazioni sono molto stanco e impossibilitato ad approfondire le loro mansioni e ascoltare i loro messaggi ma ci salutiamo con la promessa di rivederci e riprendere da dove eravamo rimasti. Rispetto al primo incontro in cui le loro sembianze mi ricordavano certi giganti di roccia visti nei film fantasy o nei fumetti questa volta, forse perché già ben settato sulla frequenza necessaria al nostro dialogo, ne percepisco la presenza senza troppi rimodellamenti visivi. Arrivato al loro cospetto con grande piacere riascolto la loro voce baritonale dal lento eloquio. Dopo un saluto interiore mi apro a un dialogo e i Signori della Terra mi dicono: «È importante per te capire che noi non siamo la parte fisica della Terra ma l’energia che vi risiede. Può sembrare inseparabile come l’anima dall’uomo mentre in realtà noi siamo un’energia molto più ampia che fa parte di “altro”». Questo incipit mi è stato utile per capire che anche la Terra fisica, come i corpi degli esseri umani, è un involucro materiale vivificato da un’energia con cui s’instaura un rapporto molto intimo ma temporaneo, poiché con la morte del fisico permarrà la scintilla vivificatrice, la controparte non fisica. Questo è importante per poter capire come il corpo o la Terra fungano da interfaccia fisica per qualcosa di ben più ampio.
Dopo una breve pausa i Signori della Terra continuano: «Glaciazioni, guerre, surriscaldamento, inquinamento sono esperienze anche per noi. Non dovete giudicarle negative ma comprendere che nel loro superamento, nella loro risoluzione, come nei traumi umani, ci sia sempre qualcosa da apprendere. Anche se si propongono determinati eventi che voi giudicate negativi c’è un’altra faccia della medaglia da considerare. Passando da queste prove, da queste difficoltà, anche la Terra acquisisce esperienze e saggezza. Bisogna fare un passo indietro nei giudizi. In un’ottica cosmica ciò che accade è sempre giusto. È la vostra ottica individuale ristretta che vi fa percepire alcuni avvenimenti sbagliati, tristi, ingiusti. Per esempio l’energia del regno animale solitamente è raccolta in gruppi, in specie, un’anima comune possiamo dire; si tratta sempre di una focalizzazione della coscienza e possiamo immaginare gli animali come in condivisione di uno stesso canale radio per gruppi o per specie. Esistono comunque delle individualizzazioni animiche di alcune specie e soprattutto negli animali a contatto con l’uomo che stimolano una certa struttura dei loro corpi energetici. Indipendentemente da questo anche se, per esempio, si estinguessero le foche non sarebbe un problema, è un’energia che si ritira ma ne potranno arrivare di nuove o potranno modificarsi quelle esistenti. C’è questa voglia di preservare dell’uomo ma il meccanismo è molto più vasto e non controllabile a livello umano. Nell’arco dei secoli si sono estinte e ricreate centinaia di specie ognuna con le sue caratteristiche specifiche. E se vogliamo ampliare lo sguardo ci sono varie esperienze anche per i pianeti: chi di fuoco, chi piccolo, chi con gli anelli... E poi ogni tanto qualcuno esplode ed è fisiologico e giusto così. Con il vostro sguardo umano limitato voi vorreste limitare l’estinzione delle specie ma sarebbe come programmare a livello galattico che non esplodano i pianeti e le stelle per preservarne la loro interezza. Questo è impossibile su tutti e due i piani. Vi vogliamo bene anche se alcune esperienze da noi ricercate e per voi difficili da comprendere o da realizzare richiedono uomini per ottenerle e conseguenze per il popolo umano. Vi ringraziamo perché cooperate alle nostre esperienze come noi della Terra cooperiamo alle vostre. Come hai capito le esperienze sono sincrone sui tre livelli anche se spesso potrebbe sembrare prevalente il beneficio su uno dei livelli». Inizio a entrare nel ragionamento, si può accedere a un’ottica di profonda accettazione da non confondere con l’indifferenza e il disinteresse; per chiarire questo punto in altre esplorazioni ho chiesto: «Potete dirmi qualcosa sul clima e sull’inquinamento? Ciò che dite vuol dire che dobbiamo rimanere immobili ad assistere a quello che a noi sembra un disastro ambientale?». Con la loro calma e voce inconfondibile mi rispondono: «Non vogliamo passare il messaggio che l’inquinamento faccia bene alla Terra come non vogliamo che passi il messaggio che un’educazione violenta faccia bene ai bambini. Ma se vi allontanate dal giudizio e guardate le conseguenze e le variabili in atto, anche osservando la storia, vedrete che spesso dalla bassa vibrazione di un evento è possibile creare molto più facilmente un’alta vibrazione di risposta. Questo non è scontato né è l’unico modo possibile ma se paragoniamo la vita umana a una fionda e l’evoluzione al sasso lanciato, secondo le leggi della vostra fisica, per il sasso è più facile andare lontano se s’immettono delle variabili e delle difficoltà che aumentano la tensione dell’elastico. Queste tensioni contribuiscono a un suo rilascio altrettanto potente. In futuro forse, grazie a miliardi di evoluzioni umane, attraverso la modalità fionda-difficoltà, l’essere umano potrà beneficiare di altre tipologie di esistenza dove il sasso magari non ha bisogno dell’elastico. Forse il sasso, l’uomo, potrà volare di per sé sfruttando i molti elastici del passato o chissà quali altri modi. Per ora vogliamo farvi notare che, ad esempio per l’argomento inquinamento, l’elastico è tirato sia per la Terra sia per l’uomo e sta alla popolazione e al pianeta stesso sfruttarlo e vederne il ritorno energetico potenziale». Ritorna l’insegnamento dell’osservazione senza giudizio in cui noi umani cadiamo spesso perché sfuggiamo all’attimo presente perdendoci in congetture e film mentali a volte irrealistici. Se si potessero vedere i problemi e agire senza giudizio anche le azioni sarebbero mosse da un’energia diversa, senza rancore verso coloro che hanno portato alle condizioni attuali. Da questa prospettiva quindi, e con questo paragrafo, potrei sembrare una voce fuori dal coro: le guerre, le stragi, e tutto ciò che giudichiamo sono giuste così come sono. Questo non vuol dire che siano felici e belle e certo possiamo auspicare un mondo senza sofferenza, senza tragedie e agire cambiando il concetto che non si sta costruendo un mondo migliore perché il mondo in cui siamo è il migliore che ci possa essere, perfetto così per noi, per la Terra e per coloro che stanno lassù se solo riuscissimo a vedere le cose in un’ottica ampia, ben oltre la tristezza del singolo individuo.
Un ulteriore momento dei nostri dialoghi ha rimarcato il fatto che l’azione è necessaria: «Questo quindi non significa che se si nota qualche cosa di migliorabile sulla Terra non si debba fare nulla. Proprio nel vedere e analizzare una condizione mondiale o anche personale e traumatica e nel ricercare un migliore adattamento vi è il processo evolutivo, sia per la Terra sia per l’uomo sia per i meccanismi superiori di Focus 27 e oltre. La cooperazione si muove sempre verso un’omeostasi particolare dei tre sistemi. L’azione mossa dalla quiete però è molto più potente di quella mossa da risentimento o da altre emozioni con bassa vibrazione».
Compiti ed esperienze per la Terra
In un altro viaggio in cui ho potuto parlare a lungo con i Signori della Terra, profondamente grato per la loro disponibilità a ricevermi chiedo loro: «Cosa fate esattamente, quali compiti svolgete?». La spiegazione è giunta attraverso un file di informazioni molto ampio alternato a un dialogo: «Nel complesso noi abbiamo due compiti essenziali: il primo, per riassumere, è un aspetto più chimico-fisico di mantenimento della Terra che tu non hai le conoscenze per comprendere e tradurre adeguatamente, ma in qualche modo è simile alla gestione del corpo umano: c’è un bilanciamento omeostatico che si deve mantenere; non si parla di organi ma ci sono degli aspetti che devono restare in equilibrio nel lungo periodo». Forse questo aspetto è quello citato da Lovelock quando parla dell’automantenimento di moltissime variabili (gas nell’atmosfera, salinità delle acque etc.) grazie a una fine cooperazione tra tutti gli esseri che abitano la Terra e la Terra stessa. Mi dicono anche: «Questo primo aspetto veniva curato già prima dell’esistenza di Focus 27. Attraverso un nostro meccanismo indipendente ci autoregolavamo e anche quella era un’esperienza che sarebbe potuta bastare come basta ad altri pianeti che semplicemente si autoregolano. Molto tempo fa ci siamo aperti a un tipo diverso di esperienza e qui subentra il secondo compito: ci siamo aperti a un tipo di cooperazione più ampia con altre forme di esistenza oltre Focus 27 dalle quali volendo potevamo rimanere slegati. Questa cooperazione ha creato la formazione di Focus 27 e ha portato gradualmente al passaggio del genere umano sulla Terra. Focus 27 veniva e viene usato come base di comunicazione degli obiettivi della Terra e di tutti i regni animici dell’uomo e dei fini superiori. Questa cooperazione ha creato quindi esperienze nuove per la Terra, per l’uomo e per un livello superiore. Il secondo compito è quindi meno di omeostasi fisica, ma più di omeostasi energetica. Vi è una continua comunicazione con Focus 27 e oltre e quindi contemporaneamente con l’uomo per bilanciare le esigenze, le esperienze e le risposte di adattamento di tutti».
I dubbi non mancano, accedere ad un’ottica evoluzionistica in chiave energetica non mi risulta semplice, soprattutto perché non è mai stato un tema su cui ho riflettuto a lungo. Per chiarire qualche punto, mentre sono nel centro della Terra, chiedo: «L’uomo e la vita sulla Terra sono iniziati con Focus 27?». Mi rispondono: «Sì, tutta l’evoluzione e le forme di vita sono iniziate lì. Poteva sembrare un processo lungo e lungimirante ma atemporalmente questo non era un problema. C’era un “momento” quindi in cui la Terra esisteva senza le forme di vita come le conoscete ora e come un pianeta diverso da come lo vedremmo ora dall’alto». Non capisco se si riferiscono ai primi milioni di anni della Terra prima del regno vegetale o animale o alla parte ancora precedente in cui era presente l’energia di Gaia ma non la sua controparte fisica come la conosciamo ora. Probabilmente si fa anche riferimento a qualche antico rapporto uomo Terra senza l’uso dei corpi fisici, molto più etereo e animico, forse in civiltà passate con forti collegamenti energetici di cui ogni tanto si sente parlare ma su cui non ho ricercato ulteriori informazioni. Ad ogni modo so che questi ragionamenti temporali rischiano di incastrarmi e procedo oltre chiedendo: «Che esperienze fa la Terra, che esperienze fa Gaia?». «La Terra fa lo stesso tipo di esperienze dell’uomo, ma su una scala un po’ diversa:
• fa esperienza di sussistenza personale collegata al primo tipo di compito che ti abbiamo citato: il mantenimento di equilibri e di omeostasi chimico-fisiche. Come puoi notare anche l’uomo, nonostante disponga di organi diversi, fa questo tipo di esperienza.
• Fa esperienza di creazione: guarda le bellezze del paesaggio, della natura, delle specie che ti circondano. La Terra ha cooperato e coopera in questa creazione continua contribuendo anche alla sussistenza dei vari regni. Naturalmente per questo compito creativo è servito un certo tipo di sinergia con gli altri sistemi di cui abbiamo parlato. Anche l’uomo fa esperienza di creazione nella sua vita: città, invenzioni, arte etc. Un altro livello, ma molto simile.
• In ultimo fa esperienza dei rapporti con la natura, con gli animali e con l’uomo. Soprattutto attraverso la cooperazione con l’uomo, impegnato in un proprio cammino individuale e di gruppo, si creano alcune esperienze molto importanti e tentativi di coesistenza ricercando un equilibrio tra più livelli. Questo livello è altamente condiviso con l’essere umano che nei propri rapporti individuali, familiari, lavorativi, sociali e mondiali fa esperienze che possono impattare più o meno fortemente la Terra».
Sono affascinato da queste spiegazioni che fanno combaciare il microcosmo col macrocosmo nei loro aspetti funzionali generali: nonostante la Terra e l’uomo siano due entità differenti i Signori della Terra mi hanno mostrato che sono accomunati da esperienze molto simili. Le esperienze di Gaia descritte nelle righe precedenti fanno riferimento ai suoi rapporti interni al Sistema Terra, ma vi sono anche rapporti energetici che portano Gaia ad essere parte di sistemi d’esistenza molto più vasti. Ne parliamo nel prossimo capitolo.
Data di Pubblicazione: 22 giugno 2020