Lo zucchero e Dolcificanti
Lo zucchero
L’assunzione di zucchero e di carboidrati raffinati favorisce lo sviluppo della candida patogena a livello intestinale. Lo zucchero bianco è tossico per la flora intestinale e favorisce invece lo sviluppo di miceti come la famigerata candida albicans. La candida è un’ospite abituale dell’intestino umano (dove favorisce il metabolismo de carboidrati), sotto forma di lievito innocuo. Se ci alimentiamo con zuccheri e carboidrati raffinati, oppure se assumiamo antibiotici, la candida prolifera a dismisura, passando dalla forma innocua di lievito a quella di muffa, parassita patogena.
La forma di muffa assume la forma di un vermicello con alle estremità delle radichette (vedi figura) che si aggrappano alla mucosa dell’intestino e la perforano, creando il presupposto per l’ingresso nell’organismo di numerose tossine da lei stessa prodotte e dell’instaurarsi di intolleranze alimentari. Eliminare o ridurre drasticamente zuccheri e carboidrati raffinati dalla dieta è perciò un passo essenziale per la guarigione dalla candida e dalle intolleranze alimentari.
Volete sapere come viene prodotto lo zucchero bianco? Eccovi accontentati.
Il succo zuccherino proveniente dalla prima fase della lavorazione della barbabietola e della canna da zucchero viene sottoposto a complesse lavorazioni industriali: prima viene depurato con latte di calce che provoca la perdita e la distruzione di sostanze organiche, proteine, enzimi e sali di calcio; poi, per eliminare la calce rimasta in eccesso, viene trattato con anidride carbonica. Il prodotto quindi subisce ancora un trattamento con acido solforoso per eliminare il colore scuro, successivamente viene sottoposto a cottura, raffreddamento. Poi si passa alla successiva fase della lavorazione: lo zucchero viene filtrato e decolorato con carbone animale e poi, per eliminare gli ultimi riflessi giallognoli, viene colorato con il colorante blu oltremare. Il prodotto finale è lo zucchero bianco che conosciamo, una sostanza bianca cristallina che non ha più nulla a che fare con il prodotto di partenza. Per poter essere assimilato e digerito, lo zucchero bianco ruba al nostro corpo vitamine e sali minerali (in particolare Calcio e Cromo) con conseguenze come perdita di Calcio nei denti e nelle ossa. Ciò favorisce la comparsa della carie e di malattie come artrite, artrosi e osteoporosi. A livello intestinale lo zucchero provoca processi fermentativi con produzione di gas e tensione addominale e alterazione della flora intestinale con tutte le sue conseguenze (coliti, stipsi, diarrea, formazione e assorbimento di sostanze tossiche ecc.). Se credete che i danni dello zucchero siano finiti vi sbagliate. A livello del sistema nervoso e del metabolismo infatti crea dapprima una stimolazione, successivamente una depressione con conseguenti stati di irritabilità, falsa euforia, bisogno di assumere altro zucchero ecc. si crea una vera e propria forma di dipendenza come avviene con le droghe. Ciò è provocato dal rapido e violento assorbimento dello zucchero nel sangue che fa salire la glicemia, come risposta il pancreas produce e immette insulina nel sangue e ciò produce una brusca discesa del tasso glicemico, detta “crisi ipoglicemica”, caratterizzata da uno stato di malessere, sudorazione, irritabilità, aggressività, debolezza, bisogno di mangiare per sentirsi di nuovo su. Un’altra conseguenza di questa caduta degli zuccheri è l’immissione in circolo di altri ormoni deputati a far risalire la glicemia, tra cui l’adrenalina che rappresenta l’ormone dell’aggressività, della difesa e della tensione. A lungo andare viene colpito anche il sistema immunitario (del resto i vari sistemi sono tutti collegati tra loro) con relativo esaurimento delle energie e tendenza ad ammalarsi.
Quando consumiamo 50g di zucchero bianco, la capacità fagocitaria dei globuli bianchi si riduce del 76% e questa diminuzione delle difese persiste per circa sette ore.
L'aumento dei livelli di zucchero nel sangue è stato studiato dal Dr. Antonio Convit, psichiatra della New York University. Egli ha esaminato 30 soggetti sani fra i 53 e gli 86 anni di età. Gli esami riguardavano una risonanza magnetica del cervello dei soggetti, una serie di test cognitivi e un esame per verificare la loro capacità di rimuovere il glucosio dal sangue. I soggetti con livelli di zucchero particolarmente elevati erano quelli con le peggiori prestazioni nel test di memoria, e il loro ippocampo era più piccolo. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista "Proceedings of the National Academy of Sciences" (PNAS).
A sorpresa, sarebbe anche la causa principale delle odiate rughe, sono i vari effetti della “glicazione” questo è il nome scientifico del fenomeno.
Sembra infatti che si depositi nelle proteine della pelle diminuendone l’elasticità (attacca le fibre di collagene e l’elastina, irrigidendole) e aumentando la formazione di rughe, il rilassamento cutaneo ed i danni da photoaging e questi sono i principali e primi malanni fino ad ora riconosciuti dalla medicina ufficiale dei danni dello zucchero raffinato.
Da non ultimo, lo zucchero forma nel corpo umano acetaldeide, sostanza cancerogena, e alcool.
Dolcificanti
I dolcificanti artificiali sono acidificanti. A questa categoria appartengono:
- Aspartame
- Saccarina
- Neotame
- Sucralosio
- Acesulfame K
Tutti questi dolcificanti sono dannosi per il nostro organismo. Ad esempio, quando ingeriamo l’aspartame, l’alcool metilico, uno dei suoi ingredienti, si trasforma in formaldeide, neurotossina notoriamente cancerogena. Successivamente viene convertita in acido formico, altra sostanza velenosa. Questi dolcificanti artificiali possono causare sintomi come:
- Cefalea
- Emicrania
- Capogiri
- Vertigine
- Convulsioni
- Depressione
- Stanchezza
- Irritabilità
- Aumento del ritmo cardiaco
- Palpitazioni al cuore
- Insonnia
- Problemi visivi
- Problemi di udito
- Ronzio alle orecchie
- Aumento di peso
- Intorpidimento
- Spasmi muscolari
- Dolori articolari
- Difficoltà di respirazione
- Attacchi di ansia
- Difficoltà nel parlare
- Perdita del gusto
Lo zucchero di canna, quello integrale, è sicuramente meno tossico dello zucchero bianco. Per quanto riguarda il fruttosio, lo zucchero contenuto nella frutta e utilizzato come dolcificante, non causa iperglicemia ma, se in eccesso, provoca un aumento dei livelli ematici di trigliceridi e questo potrebbe ridurre la sensibilità delle cellule all'azione dell'insulina, causando resistenza insulinica (diabete di tipo 2), inducendo il pancreas a secernere pili insulina.
È molto più dolce del glucosio e del saccarosio, ma è sconsigliabile mangiarlo come tale, perché alte concentrazioni di fruttosio nel sangue sono nocive e favoriscono lo sviluppo di obesità. Il fruttosio, infatti, ostacola l’azione della leptina, l’ormone prodotto dal tessuto adiposo che segnala al cervello di ridurre l’appetito quando si è accumulato troppo grasso. Aumentando, infatti, i livelli di trigliceridi nel sangue, viene impedito alla Leptina di arrivare al cervello, impedendo allo stesso di inviare il segnale di smettere di mangiare. Risultato: si ritarda lo spegnersi dello stimolo della fame e, di conseguenza, si ingrassa di più e si creano ie condizioni per favorire l’obesità.
Dolcificanti naturali migliori sono sicuramente lo stevia e la radice di cicoria. Tuttavia, anche questi dolcificanti sono acidi e pertanto è meglio non abusare.
Questo testo è estratto dal libro "Il Codice della Nutrizione".
Data di Pubblicazione: 1 ottobre 2017