SELF-HELP E PSICOLOGIA   |   Tempo di Lettura: 8 min

Il Libro delle Risposte nei Nostri Sogni - Anteprima del libro di Trish e Rob MacGregor

Questo libro risponde a moltissime domande

Sogniamo per circa il 20% del tempo dedicato al sonno, e nella durata di una vita media si vivono oltre centomila sogni. Eppure, solo di recente la scienza ha iniziato a studiare e capire cosa accade durante il sonno, e come e perché sogniamo.

Quando sogniamo, brandelli di dati provenienti dall’inconscio possono superare i filtri della coscienza perché abbiamo abbassato la guardia. A mano a mano che procedono le scoperte sui sogni, diventa sempre più evidente quanto questa parte del sonno sia importante per la psiche e per le esperienze durante lo stato di veglia.

La nostra mente

Dato che sognare richiede una complessa interazione tra i vari stadi delle facoltà mentali, è importante comprenderne ogni livello. La mente conscia è la più familiare: è la consapevolezza attiva dello stato mentale e fisico, con la capacità di modificare questi stati. Rappresenta l’impegno immediato nei confronti del presente e comprende tutte le funzioni sensoriali: vista, udito, tatto, gusto e olfatto richiedono attenzione ed evocano reazioni che siamo in grado di gestire secondo la nostra volontà. Il lato conscio comporta informazioni e sfide. Associare, riconoscere, analizzare e paragonare sono tutte funzioni di questo livello.

L'inconscio è comunemente chiamato subconscio, indicando ciò che si trova sotto o dietro la coscienza. Si tratta di un regno a cui psicologia e religione hanno rivolto grande attenzione, e per validi motivi: l’inconscio conserva tutto ciò che la coscienza relega in secondo piano durante lo stato di veglia. l'inconscio possiede anche ricordi, simboli, sentimenti e pensieri che non sono necessariamente pertinenti alle necessità dell’immediato. I sogni sono una manifestazione spontanea del suo potere. l'inconscio fornisce attività e informazioni in base alla propria agenda, che è sicuramente la nostra agenda, ma non con lo stesso significato che le affidiamo durante lo stato cosciente. Quando sogniamo, siamo soggetti alle correnti della mente inconscia, e imparare ad attingere a questo potere può portare a percezioni che potremmo non avere nello stato di veglia.

Un livello superiore

Ogni cultura vede il superconscio in vari modi e lo chiama con nomi differenti, ma la premessa è la stessa: il superconscio è la natura intangibile, spirituale dell’esistenza umana. È l’Io nella psicologia junghiana, l’anima nel cristianesimo, il corpo divino nelle tradizioni mistiche, Yatman nella filosofia yoga, la natura del Buddha nel buddismo. Ma questo potenziale è accessibile anche alla gente comune? In base alle tradizioni laiche e religiose di meditazione, ciò è il risultato inevitabile della pratica coerente ed eseguita con scrupolosità. Nello studio sul sonno sono state svolte delle ricerche per esplorare la connessione con gli elementi del superconscio durante il riposo notturno.

I ritmi del cervello

Prima di affrontare in modo più approfondito quello che accade quando si sogna, è necessario comprendere il processo del sonno e come questo è collegato con i ritmi del cervello. Vi sono infatti ritmi autonomi e spontanei all’interno del corpo umano, e la loro attività durante il sonno ha un ruolo fondamentale nel processo del sogno. Gli impulsi elettrici (onde) tra le cellule nervose producono tutta l’attività cerebrale; si misurano in hertz. I ricercatori hanno collegato gli stati specifici della veglia con i valori di tali impulsi, classificandoli in quattro categorie: beta, alfa, theta e delta. Tuttavia, la ricerca attuale sta affinando queste categorie a mano a mano che aumentano le conoscenze scientifiche.

Lo stato beta

Si tratta dello stato più attivo della mente: consiste di onde tra dodici e sedici hertz ed è associato alla mente impegnata. Parlare, relazionarsi con gli altri, apprendere nuove abilità: tutte queste attività rientrano nello stato beta. Lo stato «high beta», con onde comprese tra sedici e trentadue hertz, denota forti emozioni, come paura o eccitazione: la mente è concentrata su elementi specifici, situazioni che potrebbero risultare desiderabili o minacciose. Lo stato detto «super-high beta», con onde da trentacinque a centocinquanta hertz, è stato scoperto solo di recente.

Lo stato alfa

Lo stato alfa (onde di otto-dodici hertz) è quello che si misura in una situazione rilassata di non eccitazione. Pensare disturba lo stato alfa, ma l’attenzione è attiva. A questa categoria vengono associate la riflessione e la contemplazione, ed è pertanto lo status a cui mira la maggior parte degli esercizi di meditazione e biofeedback. A una velocità normale, il cuore umano produce settantadue battiti al minuto. Lo stesso ritmo dovrebbe indurre una situazione di relax nello stato alfa, e se emulato con la musica può risultare ipnotico.

Lo stato theta

Con onde tra quattro e otto hertz, lo stato theta si riscontra in presenza di sonno leggero o meditazione profonda. È uno «stato ponte» tra la tranquillità e la semincoscienza: è lo stato in cui può succedere di sognare a occhi aperti. Può anche capitare di vivere eventi di cui si è consapevoli, ma di cui non si è in grado di ricordare particolari.

Lo stato delta

Lo stato delta (che comporta onde di 0,5-quattro hertz) si trova nel sonno profondo. È il ciclo più basso sinora osservato. In questo stato, la mente non è attenta a nulla di quanto avviene nel mondo circostante.

Cosa accade quando si dorme

Il ciclo del sonno in una notte-tipo comprende quattro stadi distinti, caratterizzati dalla frequenza delle onde cerebrali, dai movimenti degli occhi, dalla tensione muscolare.

Nel primo stadio, i ritmi del cervello passano dalle onde beta - quelle abituali dello stato di veglia - alle alfa. A questo punto, i battiti del cuore e del polso, la pressione sanguigna, la temperatura corporea scendono leggermente, i muscoli iniziano a rilassarsi, si prova la sensazione di scivolare via. È il momento in cui le immagini ipnagogiche — scene surreali che solitamente riguardano gli ultimi pensieri prima di spegnere la luce o alcuni aspetti della vita appena vissuta - possono attraversare la mente. Spesso hanno una connotazione vivida, psichedelica. Pur essendo brevi, le immagini possono essere ricche di significati e illuminanti proprio come i sogni più lunghi nelle fasi più profonde del sonno.

Nel secondo stadio la sensazione di scivolare via aumenta, mentre ci si lascia andare a un sonno leggero. L'andamento si attesta sulle onde theta, caratterizzate da rapidi slanci di attività cerebrale. Queste onde, che in un encefalogramma appaiono come dei fusi, dovrebbero indicare il vero sonno, eppure è interessante notare come chi viene svegliato durante questa fase sostenga che non stava dormendo, ma «pensando».

Nella terza fase l’elettroencefalografia comprende dal 20 al 50% di onde delta; nella quarta fase registra più del 50% di onde delta. Chi viene svegliato in questa fase appare in genere disorientato, con il desiderio di tornare a dormire. I movimenti oculari sono totalmente assenti. E questo il livello in cui si potrebbero verificare episodi di sonnambulismo. Le onde delta possono durare da alcuni secondi a un’ora.

I cicli del sonno

Durante il sonno notturno il corpo attraversa diversi cicli. In un maschio adulto durano solitamente novanta minuti, e poi si ripetono. Ma la seconda volta, quando si raggiunge di nuovo il secondo stadio, la pressione sanguigna aumenta, il battito del polso si fa più rapido, le onde cerebrali sono simili a quelle che si hanno nello stato di veglia. È la cosiddetta «fase REM» (Rapid Eye Movement), caratterizzata da rapidi movimenti oculari sotto le palpebre. È in questa fase che si verifica la maggior parte dei sogni. Tranne che per qualche lieve spasmo nelle dita di mani e piedi, e per il movimento degli occhi, il corpo diventa virtualmente paralizzato: se si viene svegliati, si tende a ricordare la maggior parte di ciò che si stava sognando.

Questa prima fase REM dura da cinque a dieci minuti. A ogni ciclo del sonno, la fase REM dura più a lungo, mentre la fase non-REM è decisamente più corta. L'ultima fase REM può durare anche un’ora.

Pertanto, se dormite sette ore, metà del tempo in cui sognerete si avrà durante le ultime due ore. Se dormite per un’altra ora, questa ottava sarà composta quasi completamente da sogni. Si tratta tuttavia solamente di una media: chi dorme meno di otto ore potrebbe semplicemente farlo in modo più efficiente.

Questo testo è estratto dal libro "Il Libro delle Risposte nei Nostri Sogni".

Data di Pubblicazione: 30 settembre 2017

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