SALUTE E BENESSERE   |   Tempo di Lettura: 4 min

Il Metodo Ornish per Curare le Malattie Cardiache - Capitolo 1

il-metodo-ornish-malattie-cardiache-speciale

Il Metodo Ornish per Curare le Malattie Cardiache - Capitolo 1 - Il meglio che la medicina moderna può offrire - Acquistalo online su ilGiardinodeiLibri.it

Capitolo 1 - PERCHÉ NON FAI QUALCOSA DI PIÙ CONVENZIONALE?

Quaranta milioni di persone negli USA soffrono di malattie cardiovascolari dichiarate; un numero ancora maggiore non sa di avere problemi a livello cardiaco. Sessanta milioni di persone soffrono di pressione alta. Ottanta milioni hanno alti livelli di colesterolo. Oltre 1,5 milioni di cittadini statunitensi hanno un infarto ogni anno. E per quasi un terzo di essi l’infarto è il primo segnale di problemi cardiaci. Certamente non il modo migliore per venirne a conoscenza!

Anche se i fattori connessi allo stile di vita svolgono un ruolo principale in queste patologie, come medico sono stato formato per curare l’ipertensione, gli alti livelli di colesterolo e le malattie delle coronarie primariamente prescrivendo farmaci. Eppure, crescenti prove indicano che i farmaci per abbassare la pressione e il colesterolo prevengono o fanno regredire le malattie cardiovascolari solo in una piccola percentuale di persone. Questi farmaci a volte non fanno che peggiorare le cose. E per la maggior parte delle persone, cambiamenti alimentari moderati non sono sufficienti a invertire il decorso della malattia.

Di fronte a queste nuove informazioni, molte persone stanno cominciando a chiedersi: “Beh, perché darsi pena? Non c’è molto che io possa fare per cambiare le cose. Datemi una porzione di uova e prosciutto!

Fortunatamente, io e miei colleghi abbiamo scoperto che il programma di cambiamento di stile di vita globale descritto in questo libro può abbassare il colesterolo e la pressione del sangue più di quanto sia mai stato riferito, senza far ricorso a farmaci, e può addirittura, in molte persone, portare alla regressione di gravi malattie cardiache senza utilizzare farmaci per la riduzione del colesterolo o interventi chirurgici. Naturalmente nessuno di noi è destinato a vivere in eterno; è ugualmente certo, però, che non è necessario soffrirA quel tempo anche di morte prematura, di disabilità e dei costi derivanti dalle malattie cardiache.

Cominciai a interessarmi di ricerca sulle malattie cardiovascolari nel 1975 quando ero ancora studente al Baylor College of Medicine di Houston. Nel 1977 ebbi il privilegio di studiare col dottor Michael DeBakey, assistendolo in sala operatoria negli interventi di bypass coronarico. La sua abilità di chirurgo era stupefacente, l’apparato tecnologico impressionante e le circostanze drammatiche. Dopo un certo periodo di tempo, però, fui preso dallo sconforto perché mi resi conto dei limiti dell’approccio tecnologico che letteralmente e metaforicamente bypassava le cause di fondo del problema. Mi colpiva la differenza tra il ritardare il progresso della malattia e la guarigione.

Gli interventi chirurgici di bypass divennero per me una metafora dell’inadeguatezza del trattamento medico, che consisteva nel trattare la patologia senza voler rimuovere le sue cause. Operavamo i pazienti, i dolori al torace di solito sparivano e veniva loro detto che erano guariti. La maggior parte andava a casa e continuava a fare le stesse cose che avevano causato il problema. Fumavano, mangiavano cibi ad alto contenuto di grassi e colesterolo, non riuscivano a controllare lo stress e conducevano una vita sedentaria.

A quel tempo anche all’interno degli ospedali c’erano diversi distributori di sigarette e gli unici cibi in pratica disponibili nel bar dell’ospedale erano cheeseburger, pesce fritto e patatine. In molti ospedali la situazione è pressoché invariata. Alcuni addirittura hanno all’interno ristoranti affiliati a McDonald’s o Burger King (oggi, però, al Baylor c’è anche un ristorante che serve piatti a basso contenuto di grassi). Diversi anni fa il dottor Robert Wissler, eminente patologo della University of Chicago, somministrò a babbuini l’alimentazione fornita ai pazienti del suo ospedale. I babbuini svilupparono il blocco delle arterie.

Cominciai a chiedermi: che cosa succederebbe se, invece di bypassare il problema, i pazienti cominciassero a cambiare ciò che sembrano essere le cause di fondo delle loro malattie cardiovascolari?

Cominciai a frequentare la biblioteca medica e a leggere di tutto. C’erano molti studi e ricerche che provavano che le diete ricche di grassi e colesterolo causano l’aumento dei livelli di colesterolo e della pressione, mentre le diete a basso contenuto di grassi e di colesterolo fanno abbassare sia il livello di colesterolo che la pressione. Gli studi epidemiologici hanno dimostrato che alti livelli di colesterolo nel sangue aumentano il rischio di malattie coronariche in praticamente tutti i Paesi del mondo. 

Continua a leggere...

Data di Pubblicazione: 24 settembre 2017

Ti è piaciuto questo articolo? Rimani in contatto con noi!

Procedendo con l'invio dei dati:

Lascia un commento su questo articolo

Caricamento in Corso...