SALUTE E BENESSERE

Il Potere del Rilassamento - Anteprima del libro di Yogi Ashokananda

Allineare il corpo, la mente e la vita grazie alla meditazione

Il potere che è in voi

Questo capitolo esamina ciò che si intende per vero rilassamento - uno stato che ci rende più sani, più felici e produttivi. Saper sfruttare l’energia del corpo sottile e acquisire una miglior conoscenza di sé sono passaggi fondamentali per arrivare a rilassarsi nel proprio sé e comprendere il proprio potere interiore. In questo capitolo troverete inoltre un’analisi delle credenze yogiche tradizionali che sono alla base delle tecniche descritte nel libro. Gli esercizi alla fine del capitolo VI consentiranno di cominciare il vostro viaggio alla scoperta del sé incoraggiando l’introspezione, la consapevolezza del vostro essere e la capacità di accettarvi per come siete.

Siamo diventati più razionali ma abbiamo perso la nostra saggezza interiore e il nostro cuore. Abbiamo perso la consapevolezza. Quel che guadagniamo, lo guadagniamo a prezzo della nostra anima.

Perché rilassarsi?

Per scienza s’intende in genere qualcosa di tangibile, frutto di ricerche e perciò degno di fiducia. Il vero rilassamento è una scienza, sperimentata e descritta da molti yogi, santi e saggi antichi e moderni. Non si tratta solo di essere capaci di riposare (cosa che si fa quando si dorme) né di mettersi seduti davanti alla Tv con un drink in mano dopo una faticosa giornata di lavoro. Il rilassamento viene spesso associato alla meditazione, ma esistono anche altre pratiche utili a rilassare la mente e il sistema hervoso. Il rilassamento profondo richiede la partecipazione di corpo e mente e l’interazione fra l’uno e l’altra. Vi libera da pensieri molesti e frammentari, ricordi ed emozioni, così che la mente possa essere limpida, vigile, integra e completa. Il rilassamento può essere una vera e propria terapia che, se praticata regolarmente, vi mantiene in buona salute, consentendovi di ritrovare la calma, il silenzio interiore, il vostro vero sé e il vostro potere creativo.

Molti di noi sono oberati di lavoro, tesi e iperstimolati. Il mondo esterno reca in sé un gran numero di rischi e pericoli - reali o immaginari - che sono fonte continua di stress. Siamo sempre aggiornati sulle ultime notizie e costantemente sotto pressione per via dei moderni mezzi di comunicazione. Abbiamo la tendenza a credere di doverci continuamente porre degli obiettivi e andare in cerca di nuove ed eccitanti esperienze. Diventiamo competitivi e ipercritici, facciamo confronti tra noi e gli altri e ci imponiamo standard troppo elevati. I mass media incoraggiano questa tendenza e la gente è portata a divulgare ogni singolo evento, conquista, successo (e talvolta insuccesso) della propria vita pur di attirare l’attenzione altrui.

Magari riempiamo le nostre ore libere di svaghi di ogni tipo, ma di rado troviamo il tempo per il vero rilassamento. Qualcuno potrebbe persino chiedersi se la pace interiore sia qualcosa per cui valga davvero la pena impegnarsi dato che, vista da fuori, dà l’impressione di non conseguire alcun risultato. Siamo convinti di agire nell’interesse dei nostri figli trasmettendo loro lo stesso genere di vita indaffarata e caotica che conduciamo noi, senza permettergli di annoiarsi ed esplorare il mondo da soli. Ne soffochiamo il potenziale nascosto anticipando ogni loro desiderio, saziandoli ancor prima che avvertano lo stimolo della fame. Creiamo figli a nostra immagine e somiglianza invece di concedere loro lo spazio necessario per essere individui a sé.

Il rilassamento, tuttavia, è di vitale importanza a svariati livelli, giacché non solo favorisce il benessere fisico, mentale ed emotivo, ma vi riconnette anche con il centro del vostro essere, un luogo silenzioso e tranquillo dove potete vivere in pace e felicità. Una mente troppo affollata finisce con l’essere inefficace, frustrata e stressata. Accumulare idee e informazioni è un’ottima cosa, ma una mente silenziosa può essere il vostro strumento più potente per ottenere successo nel mondo. Non appena rallentate e scoprite questo luogo di calma, vi rendete conto di quali sono i vostri punti di forza così come delle vostre debolezze e li accettate. Se avete il coraggio di essere chi siete, riuscite più facilmente ad accedere alla vostra creatività e a realizzare il vostro potenziale.

Il potere dell’autorealizzazione

Molte sono le interpretazioni filosofiche sulla natura del vero sé, ma in genere lo si identifica con la parte più pura di noi stessi, un luogo in cui ci sentiamo accettati, sicuri, privi di dubbi e calmi, indisturbati dalla confusione e dalle richieste pressanti del nostro sé quotidiano (l’ego). Il vero sé è la sede della nostra saggezza, della nostra compassione e del nostro potere, un posto in cui i pensieri negativi e le tensioni della vita di ogni giorno non ci possono urtare né ferire. Secondo l’induismo, per raggiungere la liberazione o salvezza, bisogna prima acquisire la conoscenza di sé (atma jnana), ossia comprendere che il vero sé (atman) coincide con il sé trascendente o realtà ultima (Brahman). La Bhagavad Gita dà un’immagine molto vivida dell’anima, che descrive come un essere onnipotente, indistruttibile ed eterno: «Le armi non la tagliano, il fuoco non la brucia, l’acqua non la bagna né il vento la dissecca». Spesso, nei momenti di crisi o di svolte esistenziali, quando dobbiamo prendere decisioni importanti, ci capita di scorgere qualche barlume del nostro vero sé. Questi sogni e visioni sono altresì un modo in cui il nostro sé superiore tenta di raggiungerci, ma se non siamo ben radicati, queste immagini possono trasformarsi in mere distrazioni o in fantasticherie che ci distolgono dal qui e ora, dal chi e che cosa siamo e dal nostro vero scopo nella vita. Se siamo in grado di sviluppare una qualità dell’autoconsapevolezza in ogni istante e di abbracciare il nostro vero sé, scopriremo una fonte di potere dal valore inestimabile - una meravigliosa opportunità per vivere pienamente la nostra vita, pervasi da una sensazione di forza, resilienza, ottimismo, energia, concentrazione, determinazione, compassione e creatività.

Per percepire un senso di serenità e sperimentare gli effetti positivi del rilassamento profondo sul vostro sistema nervoso, dovete essere padroni dei vostri pensieri. Il che non significa controllare (o non controllare) i pensieri e il vostro stato mentale, ma essere coscienti e consapevoli dei vostri pensieri e dell’interconnessione fra mente e corpo. Ogni pensiero produce nel vostro corpo una reazione, a livello fisico ed energetico, e tale reazione dipende da quanto siete centrati. Anche le vostre azioni riflettono il vostro pensiero. Se riuscite a padroneggiare il vostro pensiero e le vostre azioni, la vostra vita automaticamente cambierà.

È importante anche ‘arrendersi’, ossia lasciar andare illusioni e preoccupazioni e riconoscere di essere tutti parte del flusso universale. In altre parole, rinunciare al sé individuale in favore di una coscienza impersonale e universale. E il rilassamento e l’abbandono completo sono possibili solo quando la mente trascende i meccanismi quotidiani del pensiero e accede a uno stato di pura e beata consapevolezza.

I primi cenni alla pratica meditativa, spesso indicata con il termine generico di ‘yoga’, si trovano nelle Upanishad (vedi p. 27). La parola ‘yoga’ deriva dal sanscrito yuj, che significa ‘giogo’: lo yoga si propone infatti di unire o ‘aggiogare’ il sé (atman) con la realtà universale (Brahman). In Occidente Io yoga viene principalmente utilizzato per il benessere e il rilassamento, ed è associato alle posizioni fisiche (asana), al controllo del respiro (pranayama), ai gesti (mudra) e alla meditazione. Lo stile di yoga che insegno io è una pratica olistica che utilizza, oltre alle tecniche suddette, rituali di purificazione per regolare il flusso energetico (prana) e allineare l’energia presente nella colonna vertebrale con il cervello (kundalini). Queste pratiche sono in grado anche di equilibrare elementi ed energie opposti — per esempio, acqua e fuoco, caldo e freddo, maschile e femminile, positivo e negativo, coscienza (purusha) e materia (prakriti) - al fine di raggiungere una consapevolezza superiore (samadhi).

Nella vita quotidiana è molto facile sentirsi stressati, e gli effetti dello stress sugli organi interni, sul sistema immunitario e sulla salute mentale ed emotiva sono ben documentati.

Per fortuna, la meditazione può rappresentare un ottimo rimedio per calmare il corpo e la mente.

Statua di Shiva - l’Adiyogi (inventore dello yoga) - dal tempio di Airavateswara, XII secolo, Darasuram, Tamil Nadu.

Ricerca scientifica e meditazione

Nei prossimi paragrafi troverete un riassunto dei principali studi che, in tempi recenti, hanno dimostrato l’influsso dei diversi tipi di meditazione sul cervello e sulla salute psicofisica. Se invece volete sapere qualcosa di più sugli effetti che le pratiche proposte hanno avuto sui miei allievi, date un’occhiata alle pp. 153-55.

Mindfulness

La mindfulness, ossia la ‘consapevolezza’, è il fulcro del programma di rilassamento e riduzione dello stress che J. Kabat-Zinn ideò nel 1979 al Medicai Center dell’Università del Massachusetts - e che divenne noto in tutto il mondo col nome di MindfulnesS'Based Stress Reduction (MBSR), ‘Riduzione dello stress attraverso la mindfulness’. Le ricerche condotte dal 1995 al 1999 nel Regno Unito e in Canada da Segai, Teasdale e Williams, e di nuovo, nel 2004, da Teasdale e Ma, hanno dimostrato che, in pazienti che avevano già avuto almeno tre episodi di depressione, il ricorso alla Mindfulness-Based Cognitive Therapy (MBCT), la ‘Terapia cognitiva basata sulla mindfulness’, riduceva di quasi il cinquanta percento le probabilità di ricadute. Giacché, negli ultimi anni, si sono avute sempre più prove dell’efficacia delle pratiche di mindfulness, le Linee Guida pubblicate nel 2010 dal National Institute for Health and Clinical Excellence - l’organismo che fa capo al ministero della Salute del Regno Unito e si occupa dell’analisi della letteratura in campo medico - citavano l’MBCT fra i trattamenti utili in caso di depressione. Nel 2013, un gruppo di ricercatori dell’Università del Wisconsin-Madison e dell’Istituto di Ricerca Biomedica di Barcellona ha scoperto che le tecniche meditative ispirate alla mindfulness possono modificare l’espressione genica. L’analisi molecolare eseguita sui partecipanti all’esperimento - sottoposti a un test sullo stress e invitati a eseguire di fronte a un uditorio un discorso a braccio o dei calcoli a mente - ha evidenziato, in chi meditava con regolarità, una riduzione dei geni pro-infiammatori e un più rapido abbassamento dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress.

Altre forme di meditazione

Nel 2012, una rassegna di 163 studi pubblicati dall’American Psychological Association, l’associazione di categoria che rappresenta gli psicologi negli Stati Uniti, ha concluso che la meditazione trascendentale1 riduce i livelli di stress e ansia in chi la pratica. Anche gli studi pubblicati nel 2012 dall’American Heart Association Journal hanno evidenziato i benefici fisiologici di questo tipo di meditazione: abbassamento della pressione sanguigna, riduzione dei rischi di attacco cardiaco, ictus e morte dovuta ad altri fattori. Le ricerche pubblicate negli Archives of Internai Medicine del 2006 hanno addirittura rilevato che la meditazione trascendentale può favorire il riequilibrio dei livelli di glucosio e insulina nel sangue ed è quindi utile nella cura del diabete.

Barbara Frederikson, docente di psicologia all’Università del North Carolina, ha analizzato gli effetti della meditazione di Metta o della gentilezza amorevole, una pratica buddhista incentrata sui sentimenti di compassione e magnanimità. I suoi studi, pubblicati nel 2008 e 2013, dimostrano che questo tipo di meditazione favorisce un incremento delle emozioni positive, rende più consapevoli dei propri legami sociali, riduce la depressione e migliora le condizioni di salute in genere.

Nuovi campi di ricerca

Uno studio condotto nel 2011 dall’Università di Yale e guidato da J. A. Brewer, ricercatore in psichiatria, ha utilizzato la risonanza magnetica funzionale, una tecnica che consente di misurare l’attività cerebrale. Dallo studio è emerso che chi pratica regolarmente meditazione è capace di ‘spegnere’ le aree del cervellc associate non solo alla ruminazione mentale e all’ansia, ma anche al disturbo dt deficit di attenzione e ad altre patologie psichiatriche. Inoltre, nei meditatori il default mode network, ossia la rete cerebrale che si attiva quando non si fanne sforzi cognitivi e si lascia la mente libera di vagare, è centrato sul moment: presente, non su pensieri sgradevoli. E i livelli di felicità sono più alti.

Una ricerca pubblicata nel 2013 dall’Università di San Francisco ha illustrati gli effetti anti-invecchiamento della meditazione, appurando che l’enzima cb regola l’invecchiamento (telomerasi) aumenta del quaranta percento in eh medita. La stessa ricerca ha anche trovato, negli stessi soggetti, le prove genetich dell’aumento dei livelli di benessere e della riduzione dei livelli di stress.

Il ruolo del Tantra

Il Tantra è un insieme di insegnamenti e tradizioni originario dell’India, che concerne tutte le pratiche, i rituali, le meditazioni e gli aspetti della vita. Le tecniche tantriche sono importanti per le pratiche che insegno perché, coinvolgendo non solo la mente ma anche il corpo, rendono più facile il raggiungimento di uno stato di meditazione profonda.

Il più antico testo tantrico, Shiva Sutra, è una sorta di dialogo tra il dio Shiva e la dea Shakti che comprende descrizioni dei chakra, della pratica yoga e della meditazione. L’asserzione tantrica secondo cui l’energia sessuale può essere incanalata per raggiungere l’unità col divino ha fatto sì che in Occidente il Tantra venisse associato al sesso, ma si tratta di qualcosa di ben più vasto e complesso.

Il Tantra è un potente simbolo dell’unità di maschile e femminile, negativo e positivo, yin e yang, sole e luna, natura e spirito, mente e corpo, tangibile e intangibile. La società occidentale è portata a distinguere, separare, classificare, etichettare. Il corpo è visto come un oggetto anziché come la sede della nostra esistenza. Quando non siete sincronizzati con certi aspetti di voi stessi, il vostro corpo tende a trattenere le tensioni. In tal senso, il Tantra ha un ruolo fondamentale, perché vi permette di sentirvi a vostro agio con i diversi aspetti della vostra natura - materiale e spirituale, maschile e femminile - e di unificarli. Scopo del Tantra è rendervi più consapevoli dei vostri schemi comportamentali e fondere tra loro i diversi lati del vostro essere. Il Tantra vi aiuta ad avere maggior autoconsapevolezza e a vivere in armonia con voi stessi e la realtà che vi circonda.

Spesso la gente medita a livello mentale, ma le forme di meditazione che propongo partono dal corpo, non dalla testa. Per scoprire il vostro vero sé, dovete essere stabili e integri, ed equilibrare i tre chakra inferiori, che coincidono con radicamento, sessualità e autostima (vedi p. 31), con i tre chakra superiori, che rappresentano comunicazione, creatività e intuito (vedi p. 32), nel loro punto d’incontro - il chakra del cuore, sede delle emozioni.

Questo testo è estratto dal libro "Il Potere del Rilassamento".

Data di Pubblicazione: 2 ottobre 2017

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