IL GIARDINO DEL BENE   |   Tempo di Lettura: 4 min

I prodigiosi benefici di un abbraccio

I prodigiosi benefici di un abbraccio

Il Giardino del Bene - Cronache Gentili dal Mondo

 

L'ospite della puntata di oggi non è un persona ma un gesto. Un gesto un po' "fuorilegge" in questi tempi di distanziamenti e limitazioni :-) ma un gesto che, come altri simili, è importante riabilitare. Il gesto è l'abbraccio. E oggi ne vorrei ricordare bellezza e benefici.

Il potere di un abbraccio

Tempo di lettura: 4 minuti

Luogo: ovunque
Parole: affetto, condivisione, empatia

Letture consigliate: Angeli, zanzare e castelli

La durata media di un abbraccio tra due persone è di 3 secondi.
Una ricerca scientifica, anni fa, rilevò che quando la sua durata si protrae fino a circa 20 secondi, accade un piccolo miracolo. Durante un abbraccio sincero di tale durata i nostri corpi producono un ormone chiamato “ossitocina”, noto anche come l’ormone dell’amore. In realtà ogni abbraccio, o qualsiasi altro sincero gesto di contatto con gli altri, produce un potente mix di sostanze che comprende, oltre l’ossitocina, anche endorfine, seretonina e dopamina. Tutte sostanze che hanno effetti benefici sulla nostra salute fisica, mentale e psichica.

Un abbraccio ci rende più distesi, sereni, gioiosi. In sostanza abbiamo a portata di mano un potente tranquillante naturale. Che noi adulti non usiamo. O usiamo di rado. O usiamo in maniera frettolosa, meccanica, non partecipe, rinunciando così ai suoi benefici. Non credo che occorra armarsi di cronometro e verificare puntigliosamente il trascorrere dei venti secondi; sono convinto che ne siano sufficienti anche pochissimi purché in quei pochissimi l'abbraccio scorra sincero, partecipe, carico di intenzione e sentimento. Ma noi adulti raramente ci abbracciamo così. 

Forse dovremmo prendere ispirazione dai bambini e dalla loro connaturata propensione all’abbraccio, quale manifestazione spontanea di affetto per l’altro, di condivisione, gratitudine.
Osservate l’intensità con cui i bambini si - e ci - abbracciano; sono completamente riversi in quel gesto, e osservate la tenacia con cui protraggono quell’abbraccio, quasi a non voler più mollare la presa, quasi fosse percepibile in loro il piacere che traggono, e al tempo stesso procurano, da e con quel gesto. E di conseguenza anche lo strenuo desiderio di gustarselo a fondo.

Anche Fedor, il bambino russo protagonista del libro "Angeli, Zanzare e Castelli" che più volte cito nei miei scritti, adora gli abbracci. Per lui abbracciare è un impulso vitale a cui non può rinunciare.

Un giorno mi chiamò e mi disse: 

“Ho un problema che non mi fa fare i compiti”.

E io: “Dimmi”. 

Lui: “Ti vorrei abbracciare”.

Io: “Fai pure”.

E lui: “Sì ma io ti vorrei abbracciare infinitamente. Capisci?”.

Fedor ama gli abbracci in tutte le sue forme. E senza preclusione sui destinatari.
Un giorno mentre stringeva il suo peluche prediletto mi disse:
Io credo che quando uno abbraccia forte un peluche e lo abbraccia sentendo amore gli trasferisce quell’amore, sul serio. E poi lui lo ridà indietro, in un modo o nell’altro”.

 

L'esercizio

Usiamo questa giornata che è appena iniziata per riaccostarci e riavviarci alla pratica dell’abbraccio. Con una nuova consapevolezza verso quel gesto e verso ciò che alimenta (magari, ispirandoci proprio ai bambini).
Sì, sfidiamo ogni genere di resistenza, e impegniamoci ad abbracciare qualcuno, caricando di affetto e intensità quel gesto, rimanendo presenti a quell’istante e attenti a tutto ciò che si genera, e muove, in noi e nell’altro. E invitiamo almeno un altro a fare altrettanto, alimentando una piccola luminosa catena amorevole tra le persone che si estenda il più lontano possibile. Almeno per oggi. 

p.s. se l’abbraccio risulta troppo estremo va bene anche un qualsiasi altro tipo di contatto fisico (come una stretta di mano) e se proprio il contatto fisico risulti ancora difficile o trasgressivo (visto i tempi), può essere sostituito anche da uno sguardo o una frase gentile (anche queste, in fondo, sono forme di “abbracci” nei confronti dell’altro). E anche queste sortiscono effetti prodigiosi.

Prima di salutarvi vi ricordo la mia mail: riccardo@lospiritoinfantile.it Se vi va, scrivetemi, per raccontarmi una vostra storia sul "bene", qualcosa di voi o semplicemente per un saluto. Grazie di cuore per aver fatto visita a "Il Giardino del Bene", vi aspetto giovedì prossimo con una nuova storia.

Riccardo Geminiani

 

(l'immagine in copertina è di C. Schloe)

 

Approfitto per segnalarvi che è arrivata in tutte le librerie la nuova edizione del libro  Il Codice del Cuore (libro scritto insieme a Salvatore
Brizzi 
e con la collaborazione di Gregg Braden).

 

 

Data di Pubblicazione: 13 maggio 2021

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