SALUTE E BENESSERE

Esperienze di Luce con i Cristalli

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Come avvicinarsi al mondo dei cristalli? Lasciati ispirare dalle esperienze di Liliana Cozza, leggendo l'anteprima del libro "Il Potere Magico dei Cristalli".

Esperienze di Luce con i Cristalli

Un incontro fortunato

Ero un'insegnante di lettere ancora ignara del mondo dell’energia sottile e di cosa significasse un percorso di crescita spirituale.

Ero vicina ai 50 anni e il momento del mio risveglio era ormai arrivato. Con un'amica stavo facendo una passeggiata per Trastevere, in attesa che iniziasse il film che avevamo scelto di vedere.

Ci fermammo ad osservare un piccolo negozio con una vetrina per me insolita: bandierine tibetane, incensi, libri con titoli inconsueti, oggetti raffiguranti il sole e la luna, animali come l’elefante e l’aquila in legno o in metallo.

Entrando per scoprire gli argomenti trattati nei libri ben in vista su alcuni ripiani, tra gli oggetti più svariati un cestino che mandava bagliori di luce attirò la mia attenzione.

Avvicinandomi, potei osservare con stupore tante piccole pietre lucide e brillanti, e istintivamente ne presi una striata dai colori cangianti marrone scuro e giallo dorato.

Mentre mi dicevano che era un occhio di Tigre, una sensazione calda mi corse subito lungo il braccio, e decisi all’istante di acquistarla.

Arrivata la sera, misi questa pietra sul comodino: il mio solito dolore allo stomaco si faceva sentire come sempre, ma, mentre cercavo di addormentarmi, istintivamente presi la pietra per mettermela sul petto. Al mattino provai una strana sensazione di benessere e non sentii più quel malessere che mi accompagnava da tempo.

Un attimo dopo mi tornò in mente la pietra: mi ricordo ancora bene quanto rimasi sorpresa quando mi resi conto che era come incollata nel punto preciso dove sentivo il dolore.

La pietra era lì e il dolore non c'era più.

 

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L'inizio di un percorso di scoperta, guarigione, crescita spirituale

Rientrata da scuola nel pomeriggio andai in libreria per acquistare un libro sui cristalli.

Su uno scaffale vidi un libro che attirò la mia attenzione, sulla copertina era raffigurata l'immagine di due mani da cui emanavano raggi luminosi di diverso colore, lo sfogliai e tra i vari argomenti trattati trovai un capitolo sui cristalli.

Gli argomenti principali del libro erano il Reiki, di cui non sapevo allora nulla, e i fiori di Bach, altri perfetti sconosciuti. Uscita dalla libreria vidi di fronte un'erboristeria con un grande cartello dove era scritto “Si preparano i Fiori di Bach”.

Entrai subito nel negozio per poi uscirne poco dopo con la mia prima boccetta di fiori.

Il mio percorso di risveglio era iniziato: un mondo nuovo, incredibilmente sorprendente.

Le sincronicità mi indicavano la strada e io le seguivo con determinazione, senza alcuna consapevolezza cosciente.

Chi avrebbe mai pensato quel giorno che dopo qualche tempo, in quella stessa erboristeria, avrei misurato l'energia dei chakra di persone sconosciute, scegliendo per loro un cristallo con un pendolo di quarzo ialino...

La mia postazione era in vetrina, per così dire, ad occhi chiusi, mentre alcuni passanti si fermavano a guardare incuriositi dall’esterno: alcune donne entravano, acquistavano erbe o creme per il corpo, a volte chiedevano se era possibile essere inserite quel giorno per ricevere un cristallo... di tanto in tanto un pensiero attraversava la mia mente: “E se passa la preside o qualche collega?”

E gia! Soltanto l’anno prima ero una rispettabile insegnante di lettere.

Tenevo le pietre suddivise in scomparti, a seconda dei chakra su cui operavano. Quando andavo a scegliere la pietra adatta per ognuno, c’era quasi sempre un luccichio che brillava intenso da una di loro: era la pietra che sceglieva la persona, la magia del mondo dei cristalli mi sorprendeva costantemente.

 

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Il potere magico delle sincronicità

In quell’erboristeria venne un giorno una ragazza che mi chiese di fare delle sedute di cristalloterapia, proprio quando avevo appena concluso il secondo livello del corso di cristalloterapia e il giorno prima avevo preparato una stanza per eventuali sessioni individuali.

L'Universo mi guidava con la sincronicità in modo oserei dire scientifico!

La ragazza venne poi per un lungo periodo da me, e questo rafforzò la mia fiducia nel potere dei cristalli. Mi disse che si curava da tempo solo con le pietre: guariva da mal di gola con acqua marina e con la giada rilassava il ventre durante il ciclo mestruale.

Quando aveva mal di testa toccava all’ametista intervenire. Le insegnai tutto ciò che sapevo, poi si sposò e si trasferì in Toscana.

Mi piace immaginarla adesso come una potente operatrice olistica.

 

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Una misteriosa sparizione

Ma torniamo indietro nel tempo, alla pietra occhio di tigre.

Lessi su quel libro che la sua vibrazione dava forza al terzo chakra e che sosteneva nelle prove difficili, aiutando a sbloccare la paura di non farcela. Decisi di portarla con me quando andavo a fare equitazione: i cavalli erano la mia passione, galoppare mi dava una sensazione indescrivibile di libertà, ma quando facevo i salti sugli ostacoli anche se bassi provavo paura.

Una paura che non si appoggiava a una ragione razionale, ma che arrivava a paralizzare il mio corpo. Così misi la mia pietra nel taschino della camicia, chiusa da una pattina con un bottone, esattamente all’altezza del polmone sinistro: la situazione migliorò, il mio respiro si ampliava, facendomi sentire una maggiore decisione mentre andavo verso gli ostacoli.

E un giorno riuscii a fare un salto più alto del solito e felice toccai la pietra che stava tranquilla nel taschino ringraziandola, quasi per a rassicurarmi che fosse lì e tornai a casa.

Quando però aprii il taschino per prenderla e purificarla sotto l'acqua la pietra non c'era più.

Il dispiacere fu tanto, la notte ero ormai solita metterla sullo stomaco per alleviare la gastrite. Mi sentii persa per un momento, poi decisi che sarei tornata nel negozio dove l’avevo acquistata per comprarne un'altra, arrivai e vidi la saracinesca annerita e abbassata: su un cartello una comunicazione, “chiuso per incendio”!

Cominciai a cercare un altro negozio che vendesse le pietre, ma in quel periodo erano davvero pochissimi, ne trovai uno in una traversa di via del Corso, dove le vetrine traboccavano di cristalli luminosi e vidi una donna che con il pendolo sceglieva la pietra per i clienti.

Ebbi così il mio secondo cristallo, una corniola con un intenso colore arancio che posizionai in un sacchetto di cotone all’altezza dell’ombelico con una spilla da balia che lo chiudeva ermeticamente.

Non avevo nessuna intenzione di perderla.

Nel frattempo avevo continuato a cercare l’occhio di tigre a casa, in macchina, al maneggio, ovunque... niente, era sparito.

Fino a quando un giorno mia figlia mi chiama e mi dice che c'era una pietra nel salone in un angolo vicino alla porta di casa: era l’occhio di tigre.

Emozionata e perplessa, non sapevo cosa potesse essere successo.

Avevo cercato in casa ogni giorno e di certo davanti alla porta di casa non avrei potuto non vederla! Andai a chiedere all’esperta di cristalli da cui mi fornivo che mi disse che poteva accadere che le pietre si smaterializzassero per riapparire in tempi e luoghi diversi.

Questo episodio, come altri che condividerò nel libro, non li ho mai raccontati ad anima viva neanche nei gruppi di risveglio che cominciai a frequentare all’epoca, sicura che mi avrebbero preso per una pazza visionaria.

Io stessa a volte pensavo di avere avuto delle allucinazioni ma, intanto la corniola mi dava una sensazione di gioia e l’entusiasmo di quando ero una bambina felice.

 

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I cristalli come preziosi alleati per guarire le ferite emotive

I cristalli all’inizio del mio percorso mi hanno portato nel loro mondo magico più volte, per risvegliare le memorie di altre vite dimenticate ma presenti dentro di me.

Una delle mie "attitudini mentali" era quella di pensare e ripensare a tutto quello che mi era accaduto durante la giornata: la sera a letto rimuginavo senza sosta, non riuscivo a dormire serena e così una sera presi una piccola tormalina rosa-verde e la misi sotto il cuscino.

La mattina al risveglio, era domenica, la cercai invano: sparita anche lei! Andai a sedermi sul divano, sentivo la mente svuotata e leggera, ma mi chiedevo dove potesse essere, istintivamente misi le mani tra i capelli ma niente, mentre stavo ancora lì seduta ad un tratto sentii come un tintinnio, un suono leggerissimo e la pietra mi scivolò sul collo.

Non cercai allora di comprendere cosa fosse successo, a distanza di tempo diventata più consapevole della frequenza delle vibrazioni e che tutto ciò che noi vediamo solido in realtà è energia in movimento che può creare un suono.

Posso pensare che ancor più questo possa succedere per i cristalli e che la tormalina avesse condiviso con me il suono della sua vibrazione, ma di preciso non so, la mente non può sapere o comprendere tutto.

Da quando ho scoperto la connessione magica con i cristalli che un'astrologa mi ha confermato esistere da altre vite, per lungo tempo sono stata inseparabile da loro: ne avevo sempre uno con me, nella borsa o nella tasca o nei sacchetti di seta che mia madre mi confezionava accuratamente.

Quando ancora insegnavo e non avevo alcuna cognizione sui cristalli, in un periodo della mia vita in cui ero provata emotivamente sentivo spesso un nodo alla gola, senza sapere perché indossavo ogni mattina prima di andare a scuola una collana di pietre blu, senza quella collana sentivo che mi mancava qualcosa.

Dopo mesi un giorno si spezzò in classe mentre spiegavo. Ricordo ancora con tenerezza i ragazzi che si misero a cercare le piccole sfere sotto i banchi perlustrando tutta l’aula, e i loro gridolini di gioia quando ne scovavano una. Ora so che la collana era di sodalite, una pietra che sostiene la capacità di comunicare.

L'istinto ci guida anche quando siamo inconsapevoli e se indossiamo una pietra, che sia un anello un ciondolo o altro, la pietra emana le sue vibrazioni donandoci benessere.

Forse la collana si spezzò perché non ne avevo più bisogno o perché aveva assorbito tutte le mie emozioni dandomi la forza di continuare a parlare ai ragazzi anche se avevo un nodo alla gola... oggi è ancora nel cassetto dove ripongo gli oggetti più preziosi.

 

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La fluorite e la rodocrosite

Tempo dopo, quando già usavo i cristalli con maggiore consapevolezza, decisi di indossare una piccola piramide di fluorite verde trasparente sul petto, nel punto dove sentivo un peso costante, opprimente se ci facevo attenzione.

Sapevo che la fluorite riequilibra le emozioni.

Ricordo ancora che ero in gita a S. Gimignano e avevo avuto una forte discussione con mia madre il giorno prima. La mattina avevo messo la fluorite in un piccolo sacchetto appuntato sotto il maglione, quando ad un tratto sentii che il mio respiro divenne più profondo e provai per mia madre una sensazione amorevole: la vibrazione della pietra aveva già avviato il processo di guarigione e sul cuore la pressione si era alleggerita.

Tempo dopo su un testo di cristalloterapia lessi come la fluorite verde sia proprio una grande guaritrice del rapporto con la madre. Un'altra pietra che magicamente mi ha sostenuto nel periodo in cui mi stavo separando da mio marito è stata la rodocrosite, che appuntavo con una piccola spilla sul chakra del cuore per ricevere forza interiore in quelle giornate difficili.

Era un ciondolo spesso, rosa e bianco, quando lo indossavo la ferita al cuore si attenuava, ogni sera accuratamente lo purificavo e lo ricaricavo. Una sera mentre aprivo la spilla da balia scorsi qualcosa che scivolava veloce, cadendo con forza a terra per poi balzare sul pavimento.

Mi chinai per capire cosa era e vidi la pietra spaccata in due parti speculari per terra. Rimasi senza parole, dispiaciuta per avere perso la pietra.

 

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Il supporto delle pietre nelle relazioni d'amore

Al mattino, al risveglio, mi sentii leggerissima: avevo messo i due pezzi della pietra in una ciotola nell’argilla, chiedendo col pendolo cosa potevo fare... Voleva tornare nella terra: aveva adempiuto alla sua missione.

Quindi nel pomeriggio la sotterrai vicino ad un albero, ringraziandola per il sostegno che mi aveva donato. Giorni dopo, mentre sfogliavo in libreria l’ennesimo testo sui cristalli, lessi: “rodocrosite, questa pietra può spezzarsi in due quando il legame con la persona che desiderate dimenticare si è sciolto”.

Il legame con il mio ex marito in effetti era finito, e io sentii in quel momento un grande sollievo e una forte determinazione nel procedere con i passi concreti da fare.

Anche in una seconda esperienza sentimentale che si stava esaurendo ho chiesto aiuto a una piccola rodocrosite, questa volta con consapevolezza. Ha funzionato nello stesso modo: si è spezzata nelle mie mani.

La rodocrosite è una pietra magica, riattiva l'energia vitale di tutti i chakra quando sono scombinati e non sempre ci aiuta a spezzare le relazioni: se la nostra intenzione è quella di riattivare l'energia con il partner ci sostiene in quella direzione.

Sta sempre a noi la scelta.

Data di Pubblicazione: 27 ottobre 2022

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