Scopri il modo di liberare e riattivare la tua vera mente leggendo l'anteprima del libro di Marco Baston.
Il suggeritore
C'è un motivo molto semplice per cui risulta così difficile raggiungere il vero silenzio interiore: la maggior parte dei tuoi pensieri non sono affatto tuoi... Ne consegue che non puoi fermare una mente che non ti appartiene, puoi fare una sola cosa: smettere di ascoltarla.
Nella pratica significa che è perfettamente inutile usare il dialogo interno per lottare contro il dialogo interno stesso.
I toltechi - non per mezzo di deduzioni intellettuali ma grazie alla loro percezione estremamente raffinata - si resero conto dell'esistenza di esseri che ci tengono in scacco. Questi esseri non sono né demoni né alieni: essi riflettono semplicemente la natura predatoria dell'universo in cui viviamo; vale a dire che si tratta di predatori intelligenti, organizzati e che noi siamo le loro prede, o meglio, quelle più facilmente disponibili.
La nostra disponibilità alla predazione si fonda sulla patologica concentrazione su noi stessi, da cui siamo afflitti come specie. Siamo così concentrati sulla nostra immagine da non vedere niente altro, da non accorgerci assolutamente di ciò che ci accade e che accade realmente nel mondo.
Carlos Castaneda parla di questi esseri, di questi predatori, chiamandoli voladores e li descrive molto bene in Il lato attivo dell'infinito, nel capitolo «Ombre di fango». Lo stesso argomento viene ripreso da Armando Torres in Incontri con il Nagual nel capitolo «Depredatori di coscienza».
Nel mio lignaggio questi esseri sono invece conosciuti come i suggeritori. Questo termine sta a indicare ciò che essi fanno continuamente con noi: suggerirci cosa pensare e cosa provare, letteralmente.
In senso ironico il termine ci ricorda inoltre che ci troviamo nel Teatro della Socialità e che questa tragi-commedia obbedisce a una regìa che non risiede nelle nostre mani, a meno che non ci si accordi con il padrone del teatro e di tutto il resto, che è ovviamente l'intento.
Il tema del suggeritore è uno degli aspetti più spinosi di tutto il Nagualismo, ma è una questione centrale per decidere della conduzione della nostra esistenza, non soltanto per i guerrieri, ma anche per le persone comuni. In effetti, tutta la nostra civiltà è il risultato dei «suggerimenti» di questo tipo speciale di esseri inorganici.
Liberare la nostra vera mente
I toltechi scoprirono però anche come riscattarsi dall'installazione estranea del suggeritore e in che modo liberare e riattivare la nostra vera mente.
La questione del suggeritore o volador costituisce un punto centrale, perché attorno all'influenza di questo essere ruota tutta la serie degli ostacoli che ci impediscono di esistere con tutte le nostre potenzialità dispiegate. Connessi direttamente al suggeritore vi sono infatti alcuni elementi chiave, quali la concentrazione su sé stessi, le abitudini, l'indulgere.
Queste caratteristiche, comunque, non sono totalmente frutto della mente installata. Il suggeritore vi si appoggia per avere buon gioco, avvalendosi soprattutto della nostra condiscendenza, della nostra pigrizia, del nostro indulgere, della nostra riluttanza ad accettare la responsabilità di essere vivi.
Tradotto in termini energetici tutto questo è l'abitudine a lasciare che il punto di unione venga messo in movimento o fermato in una posizione da forze o circostanze che non hanno nulla a che fare con la nostra personale volontà, tanto meno con l'applicazione di disciplina e forza interiore.
Per aprire la parte più pratica di questo libro ho deciso di usare alcuni brani estratti da Il lato attivo dell'infinito. La mia intenzione è interpretare le parole di Castaneda e mettere in luce alcuni punti chiave e aspetti molto pratici che di solito, ho notato, sfuggono alla lettura normale.
Spesso mi sento dire che nei libri di Castaneda mancano gli aspetti pratici, cioè «come fare le cose». In realtà in quei libri c'è tutto, il problema è che per coglierne il lato attivo, la relazione con l'intento e quindi l'azione collegata che noi possiamo usare pragmaticamente, è necessario usare un altro stato di consapevolezza.
All'inizio del capitolo c'è una parte che sembra non avere a che fare con il nostro argomento, invece, come vedremo è proprio lì che si cela la nostra possibilità di riscatto: nell'aspetto vibratorio dell'energia e nel richiamo che questo esercita sul corpo energetico quando lo usiamo consapevolmente.
Data di Pubblicazione: 13 gennaio 2020