Un tempo sta finendo, ma una nuova era è alle porte per la Terra: la noosfera. Scopri di più su José Arguelles, leggendo il libro di Stephanie South.
Il Risveglio all’Ordine Sincronico
Un tempo sta finendo, ma un altro è agli albori, un'era completamente nuova nella storia della Terra: la noosfera. Questo è il messaggio di José Arguelles. Stiamo lasciando il mondo della pura materia sensoriale per entrare in un mondo di mente e di telepatia. In questo nuovo mondo della noosfera, il tempo non è ciò che viene misurato da un orologio, ma è un fattore di sincronicità e sincronizzazione delle nostre menti in una coscienza in continua espansione.
Jung introdusse per primo l’idea di sincronicità al pensiero moderno nel 1952, con la sua famosa esposizione, “Sincronicità: Un Principio di Connessione non Causale”. Era lo stesso anno della scoperta della tomba del grande Pacal in Chiapas, Messico. Questa tomba - l'enigma dell’uomo il cui corpo fu sepolto lì sarebbe diventato un aspetto centrale della vita di José, in riferimento alla sua indagine sul calendario e sulla cultura Maya. Dopo anni di studio e sperimentazione, José scoprì che la sincronicità si basa su un ordine matematico implicito, simile alla matematica implicita del calendario Maya, anche se queste informazioni sono universali e non strettamente “Maya”.
Egli lo definì “ordine sincronico”, il principio di ordinamento cosmico della sincronicità. José scoprì che l’ordine sincronico è una matrice dell’intelligenza vivente, è un ordine di quarta dimensione della realtà basato sulla Legge del Tempo. Quindi la Legge del Tempo è la scienza della sincronicità. In “Time and the Tecnosphere” (2002), egli afferma che il futuro dell’evoluzione umana è diventare un mezzo della coscienza cosmica che ritorna verso le stelle solo grazie alla conoscenza superiore delle effettive leggi del tempo. José credeva che questo fosse ciò che i Maya avevano previsto.
La Visione e la Sincronicità
Il suo percorso verso questa scoperta non fu ordinario, fu il cammino di un visionario. Nella società aborigena la visione è considerata uno dei valori più alti da coltivare. Nella cultura occidentale invece la visione è generalmente liquidata come non reale.
I visionari sono coloro che hanno avuto visioni e sono in grado di presentarle alla società in modo che le persone possano rinnovarsi. Il visionario vede attraverso e oltre la realtà ordinaria. La prima visione di José avvenne nel 1953 in cima alla Piramide del Sole a Teotihuacàn, in Messico. Quella visione plasmò la sua vita e il suo destino. In seguito si rese conto di essere stato guidato da lontano per dissotterrare tutta la profezia e la conoscenza, come gli fu mostrato nella sua visione a Teotihuacàn. In un'intervista su Magical Blend Magazine (2002), José descrive l’inizio della sua missione con la visione a Teotihuacàn:
...nei dintorni di Città del Messico, in cima alla Piramide del Sole, ho avuto questa esperienza, come una visione o una conoscenza interiore, e mi sono reso conto che la mia missione di vita era apprendere o ricordare di nuovo la conoscenza cosmica che fu usata inizialmente per costruire Teotihuacàn. Ciò fu la mia missione di vita ed il mio viaggio di vita: da quel momento, nel 1953, avevo quattordici anni, la mia vita divenne sempre più dedita alla decodifica della matematica dei maya e delle loro profezie.
In cima alla piramide egli fece voto di trovare la conoscenza dei maestri che avevano costruito e progettato Teotihuacàn e di riportarla in questo mondo moderno. Quell’intelligenza era ampiamente diversa dall’intelligenza che creò Sears e Roebuck o Wal-Mart in fondo alla strada.
José sapeva che il come della conoscenza che costruì Teotihuacàn era diverso dal come si fanno le cose adesso. Da quel punto in poi, il suo percorso fu guidato dalla visione risvegliata in lui in quel momento.
Jung formulò la teoria della sincronicità come mezzo per comprendere eventi a-causali in una cornice ordinata che avrebbe offerto un quadro più completo del mondo fenomenico. Esistono diversi tipi di sincronicità.
Una forma di sincronicità è simile a sogni e visioni premonitori, cosa che implica la preconoscenza degli eventi e, secondo Jung, può assumere la forma di uno stato psicologico interiore come se fosse un sogno. José sperimentò per la prima volta quel tipo di sincronicità poco dopo la visione a Teotihuacaàn, quando fece un sogno che raccontò in “2012: Biography of a Time Traveler”:
...Durante il viaggio di ritorno a casa da Città del Messico, Joe (José) sognò di essere tornato in Minnesota e di andare a casa del suo amico Walt McDonald. Walt abitava a due isolati da Joe sulla Settima Strada. Nel suo sogno, Joe bussò alla porta e il padre di Walt aprì. Indossava dei pantaloncini e aveva della crema da barba sul viso e disse a Joe che Walt non era in casa. Quando Joe tornò in Minnesota andò veramente a casa del suo amico Walt e bussò alla porta. Il padre di Walt aprì, indossando dei pantaloncini e con la crema da barba sul viso. Disse a Joe che Walt non era in casa.
Quel sogno precognitivo era la punta dell’iceberg di ciò che stava per arrivare. Quella fu anche la sua prima esperienza cosciente di ciò che avrebbe chiamato lo zuvuya, un termine Maya che egli percepì come il filo interdimensionale che collega il futuro al passato e il passato al futuro. Lo zuvuya, come scriverà in seguito, è il grande circuito della memoria o linea diretta che funziona sia individualmente che collettivamente.
In seguito José scoprì che l’ingresso consapevole allo Zuvuya avviene attraverso i numeri. Fin dai 14 anni, era stato affascinato dalla matematica dei Maya, che opera con il sistema vigesimale (20) anziché con quello decimale (10). Quello fu il suo primo indizio sul fatto che il numero fosse il fondamento implicito della sincronicità.
Anche Jung aveva avanzato l’ipotesi che i numeri fossero alla base della sincronicità. José confermò quella percezione con la scoperta della Legge del Tempo (1989). Dopo aver vissuto per un certo periodo diversi cicli contemporaneamente, José fece una scoperta che gli cambiò la vita durante la visita al Museo del Tempo a Ginevra, in Svizzera, con sua moglie Lloydine.
La Legge del Tempo
La Legge del Tempo distingue tra tempo artificiale o meccanico e tempo naturale.
José scoprì che la Legge del Tempo, come la legge di gravità, non è una legge umana, ma una legge naturale. Così come la legge di gravità non può essere vista, nemmeno la Legge del Tempo può essere vista, ma entrambe sono principi invisibili fondamentali per l’universo.
Egli si rese conto che il tempo è una frequenza che i Maya avevano compreso che esso è la frequenza di sincronizzazione che governa tutta la natura. José vide che ciò è universalmente vero, fatta eccezione per la civiltà umana moderna. Questa scoperta avvalorò la visione originaria che ebbe in cima alla Piramide del Sole a Teotihuacan.
La Legge del Tempo afferma che la galassia e tutto ciò in essa contenuto vengono tenuti insieme da una frequenza temporale comune, una proporzione costante 13:20, che mantiene tutto in una condizione unificata tramite sincronizzazione. Al contrario, la civiltà moderna opera in base ad una frequenza di tempo artificiale, irregolare e meccanicistica o proporzione 12:60 (calendario di 12 mesi, orologio di 60 minuti).
José si rese conto che questa frequenza artificiale è un vero è proprio paradigma o sistema di credenze in cui vive la razza umana. Questo sistema di credenze sostiene che il tempo è denaro, e nessuno ha mai abbastanza tempo e si è sempre alla ricerca di più soldi e tempo libero. Egli sintetizza la natura di questo sistema di credenze in The Galactic Culture Master Plan (1996):
Nel paradigma gregoriano/meccanico c'è un sistema di credenze che ti fa pagare per nascere, poi vai a scuola dove vieni fondamentalmente preparato per entrare a far parte della forza economica, ti viene chiesto di laurearti, andare al college o trovare un buon lavoro, avere una famiglia, magari prendere una casa per le vacanze, una barca a vela o una casa nei boschi e poi anticipare la pensione in modo da poter avere più tempo libero.
Questa struttura sostiene il sistema di credenze secondo cui lo scopo della vita è quello di ottenere un buon lavoro, lavorare duramente, fare molti soldi in modo da poter godere di una qualche forma di svago o ricreazione durante quello che viene chiamato il fine settimana o il fuori orario.
Questo modello di realtà è tenuto insieme dal macro-programma del calendario Gregoriano ed è rafforzato ad ogni livello da tutte le diverse forme di comunicazione pubblica, dai media e dal sistema di istruzione.
La Matrice Armonica del Calendario delle 13 Lune
José stabilì che l’unico modo per porre rimedio a questa situazione fosse tornare a vivere secondo la frequenza del tempo naturale. Dai suoi esperimenti, scoprì come questo potesse essere ottenuto per mezzo dell’uso della matrice armonica del calendario delle 13 Lune di 28 giorni.
Esso era l’unico calendario utilizzato dagli esseri umani che tenesse conto dell’unità del tempo planetario con quello galattico.
Pensò che se un numero sufficiente di persone avesse accettato di uscire dalla struttura 12:60, il collettivo avrebbe potuto esprimere e sperimentare una nuova libertà armonica. Spettava alle persone riprendersi il proprio tempo e restituirlo alla terra. Il fisico quantistico David Bohm, che propose le teorie più complete sulla natura olografica dell'universo nel suo libro del 1980 “Wholeness and the Implicate Order”, credeva nella non-localizzabilità e nella probabilità che il vecchio paradigma storico di causa ed effetto fosse inadeguato per spiegare tutti i fenomeni. Allo stesso modo José scoprì che la filosofia della sincronicità e dell'ordine sincronico non è conforme alla logica della scienza tradizionale, ma piuttosto si basa su una matrice numerica invisibile che segue una precisa serie di codici. Egli era consapevole che i Maya usassero fino a 17 calendari contemporaneamente al culmine della loro civiltà.
Vivendo egli stesso cicli diversi, José comprese che la ragione di ciò aveva assolutamente a che fare con la sincronicità. Dopo anni di studi e di sperimentazioni della matematica e dei cicli che sono alla base del calendario Maya, José si rese conto che:
- una matematica universale informa tutta l’esistenza;
- l’intero mondo fenomenico è creato da un dato numero di schemi;
- questi modelli numerici sono i codici della quarta dimensione che informano la nostra realtà di terza dimensione.
Dreamspell
Egli scoprì che la matematica dei Maya era in realtà la matematica della quarta dimensione, o la matematica del tempo. Si rese conto che tutta la vita nella galassia è sincronizzata secondo diverse proporzioni armoniche del tempo di quarta dimensione. La scoperta della Legge del Tempo fu seguita dal Dreamspell (1991), un sistema matematico interattivo per lavorare con i codici di quarta dimensione della Legge del Tempo.
Il Dreamspell traccia anche un’intera cosmologia psicomitica che ricapitola gli stadi evolutivi degli ultimi 26.000 anni. I codici matematici del Dreamspell sono incorporati nel calendario delle 13 Lune con lo scopo di creare uno strumento pratico che può essere utilizzato quotidianamente per aiutare il salto dal tempo lineare al tempo galattico.
Il calendario delle 13 Lune sincronizza il ciclo solare di 365 giorni con il ciclo galattico di 260 giorni per creare un ciclo di 18.980 giorni o 52 anni, durante i quali nemmeno due giorni si ripetono.
José si riferiva a questo come al ciclo solare-galattico. Attraverso questo sistema di codici ad incastro, che egli chiamò Dreamspell, José scoprì un sistema matematico in cui la sincronicità poteva essere mappata quotidianamente. La parola Dreamspell arrivò in un sogno che José ebbe nel 1990, in cui assistette ad un grande sconvolgimento nel punto in cui il sogno collettivo veniva infranto. A quel punto ebbe inizio l’amnesia. Nessuno riusciva a ricordare cosa fosse successo. All’interno dello sconvolgimento, la parola Dreamspell emerse come un'evocazione pronunciata da un’antica voce. Ricordi frammentati furono sparsi e depositati nei meandri reconditi della mente umana collettiva. Erano le forme-seme di tutto ciò che ora sta culminando nello stato del mondo attuale. I codici matematici erano la chiave per ricordare ed entrare in un nuovo Dreamspell: il Dreamspell del Viaggio della Nave del Tempo Terra 2013.
José elaborò i codici matematici del Dreamspell e del relativo “Libro dei Kin”, mentre si trovava in una fredda e buia abitazione in stile gotico a Dornach, in Svizzera. Quella casa fu progettata nella prima parte del ventesimo secolo dal filosofo esoterico Rudolf Steiner. José sentiva che i codici matematici esistevano come un’intelligenza universale vivente che non apparteneva a nessun gruppo o razza, ma mostrava un messaggio cosmico destinato a tutti i popoli. Egli intuì che quella matrice matematica vivente coordinava il Sole e il suo sistema planetario con un essere o una essenza superiore. Si rese conto che il modo più semplice per accedere a questi codici matematici fosse attraverso la matrice del calendario delle 13 Lune di 28 giorni.
Si riferì a quella matrice 13 x 28 come ad un “sincronometro” o misura di sincronicità, piuttosto che come ad un calendario, che in latino significa calende, ovvero “libro dei conti”. Scoprì che quella è una matrice maestra a cui possono essere collegati altri sistemi calendrici. È uno strumento che, quando applicato, ci collega alla vasta rete della sincronicità.
È stato seguendo gli indizi lasciati dai Maya che José scoprì l'ordine sincronico; una serie sistematica di codici che rivela un modello evolutivo più ampio. Scoprì che la scienza del Tempo Galattico Maya sintetizza tutto ciò che può essere conosciuto, sia su questo pianeta che su altri sistemi di mondi.
Data di Pubblicazione: 14 ottobre 2021