ARTICOLI VARI

Il terremoto che cambierà il mondo

Metapolitica - Daniel Estulin - Speciale

Scopri come il mondo si trasformerà attraverso un piano ben prestabilito da chi detiene il potere, leggendo l'anteprima del nuovo libro di Daniel Estulin.

Il terremoto che cambierà il mondo

31 dicembre 2019. La notte prima del nuovo anno. Momento di grandi aspettative, di grandi cambiamenti e grandi incertezze. Pochi potevano sospettare che fossimo di fronte al cambiamento più grande degli ultimi 350 anni. A metà marzo 2020 è stato chiaro come fossimo dinanzi ad un momento chiave per la storia del mondo.

Con la pandemia di Covid-19 la diplomazia terminò, la realtà ed i rischi di una crisi sistemica mondiale si posero immediatamente ed inevitabilmente al centro dell'attenzione di un mondo che ha scelto, per la maggior parte, di non rendersi conto di quale sia la posta in gioco.

Per ora questa guerra non si combatterà con pallottole e bombe.

È una guerra economica, una guerra di risorse umane, una guerra tra le Nazioni ed i loro succedanei, una guerra tra le società segrete e l'umanità. Noi contro loro. Quasi otto miliardi di persone contro una manciata di individui, i più potenti e spietati del mondo.

Nel frattempo la nostra civiltà ha raggiunto il punto di non ritorno.

Attraversando così questa soglia, la pandemia di Covid-19, unita al collasso politico, economico e sociale, si è originata la tempesta perfetta i cui danni sono ben visibili in ogni angolo del pianeta. Quello che stiamo vedendo negli Stati Uniti e tutto ciò che stiamo osservando anche in ogni altro angolo del pianeta Terra non è però la fine di una fase delirante e non ne è neppure il principio.

È piuttosto l'anticamera del principio. Il mondo è entrato in una recessione di proporzioni inimmaginabili da marzo 2020, e molti dei diciotto milioni di statunitensi che hanno perso il lavoro in conseguenza al Covid-19, non lo recupereranno mai.

Quello che abbiamo visto nelle grandi città degli Stati Uniti (incendi, danni) presto si moltiplicherà trasformandosi in terra bruciata allorché le persone non avranno più da mangiare e di che vivere.

Zero entrate vuol dire miseria, disagio e, col tempo, milioni di persone che potrebbero morire per l'abuso di droghe, alcool, suicidi e depressione. Quando cadde l'Unione Sovietica venticinque milioni di cittadini morirono proprio per le cause dette sopra.

Secondo l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) milleseicento milioni di posti di lavoro sono a rischio nell'economia globale. Si tratta della metà della forza lavoro globale composta da tremilatrecento milioni di individui.

In sostanza non abbiamo né un sistema di orientamento per il futuro né un piano d'azione per creare un nuovo mondo. Se pensiamo di poter tornare alla globalizzazione ed al mondo di prima, nei prossimi mesi, vi posso assicurare che quel mondo non tornerà mai più.

 

metapolitica-daniel-estulin

 

La fine del mondo come lo conosciamo

La globalizzazione è la libera circolazione di persone, prodotti, finanza e servizi. Però, oggi, non esiste già più. Il mondo senza frontiere è morto. Il collasso vuol dire perdita di ricchezza, proprietà, denaro, azioni, titoli, qualsiasi tipo di investimento.

Per la prima volta in più di tre secoli, dal XVII secolo, non abbiamo un sistema di coordinate per rimpiazzare il nostro sistema economico che, oggi, giace nel suo letto di morte.

Il capitalismo è finito, malgrado necessiti di un'espansione perpetua. Nel mondo capitalista il costo dell'innovazione è incluso in quello del prodotto. In altre parole il consumatore di oggi deve pagare per l'innovazione che si creerà e si venderà in futuro. Per questa ragione il capitalismo ha bisogno dell'espansione dei mercati. Mercati che però finiti. Oggigiorno siamo arrivati al limite della crescita.

Non possiamo più espanderci.

Quindi eccoci alla fine del 2020 con debiti, passività nemmeno ben definite e derivati da circa due a tre quadrilioni di dollari. Una somma impossibile anche solo da immaginare, ma se consideriamo che è quasi cinquanta volte il PIL mondiale abbiamo un'idea approssimativa di quello che il mondo e le banche centrali dovranno affrontare nei prossimi anni.

Ciò che poche persone capiscono, inclusi i cosiddetti esperti, è che non ci sarà assolutamente alcuna ripresa né alcuna ripartenza economica a lungo o medio termine. Un declino estremamente rapido dell'economia su scala mondiale è appena iniziato e sarà devastante nei prossimi sei, dodici mesi.

Le bolle speculative possono solo terminare in uno dei due modi seguenti: implosione o esplosione. Qual è lo scenario più probabile? Un'esplosione violenta. Le principali bolle di cui parliamo sono quelle del sistema finanziario, il mercato azionario, dei titoli e degli immobili.

Il rischio di una fine esplosiva è molto elevato. La cosa più probabile è che questo comporti rilevanti problemi al sistema bancario tanto da poterne decretare un grave fallimento, come per esempio quello di Deutsche Bank.

 

metapolitica-libro-daniel-estulin

 

Questo si estenderebbe, come un incendio, all'intero sistema bancario nel suo complesso ed ovviamente finirebbe per influenzare anche la bolla dei derivati che ammontano complessivamente ad oltre 1,5 trilioni di dollari. Il tutto si svilupperebbe con un processo talmente vorticoso che le banche centrali non potrebbero battere moneta in modo sufficientemente rapido da arrestarlo.

In qualsiasi caso l’intero mondo finanziario in quel momento saprebbe che qualsiasi moneta appena stampata avrebbe un valore zero e quindi un effetto zero.

Un'esplosione della bolla sarebbe chiaramente un cataclisma per il mondo. Condurrebbe ad una depressione deflazionaria globale di proporzioni mai viste prima. Porterebbe la vita ad un livello di devastazione e privazione oggi inimmaginabile. Qual è allora il problema?

  • Alle banche centrali non restano strumenti per salvare il sistema. Li usarono tutti per far fronte alla crisi del 2008. I tassi sono già a zero e renderli negativi significherebbe che dovrebbero pagare per prestare denaro a un mutuatario fallito.
  • Le imprese, grandi e piccole, sono fallite o sul punto di fallire. Stanno affondando migliaia di imprese in ogni settore. Le perdite totali raggiungeranno facilmente trilioni di dollari.
  • Prima della fine del 2021, centinaia di migliaia di imprese, grandi e piccole, chiederanno assicurazione in vista di un eventuale fallimento.
  • I prestiti non riscuotibili aumentano man mano che le imprese e gli individui non possono permettersi di pagare interessi o quote. Si stima che, negli Stati Uniti, non siano stati effettuati pagamenti per più di cento milioni di prestiti.
  • Le tipografie di tutto il mondo lavorano ventiquattr'ore, sette giorni su sette, per salvare il mondo dalla rovina. Dall'inizio della pandemia di Covid-19, lo stimolo fiscale e monetario totale, fino ad ora, è stato di 22 trilioni di dollari, cifra che equivale al 26,46% del PIL mondiale.

 

metapolitica-estulin-libro

 

Qual è la funzione della pandemia in tutto questo

Ma dov'è il coronavirus in questo discorso? Il Covid-19 è una scusa perfetta ma non è la causa dei problemi attuali. La pandemia è stata un catalizzatore ma la vera crisi è iniziata tra agosto e settembre 2019 con il panico della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea.

Che cos'è il Covid-19 e da dove viene? Non so da dove venga, gli unici che potrebbero saperlo sono le agenzie di intelligence ed i principali governi mondiali. Di fatto per tracciare un quadro del futuro e capire la direzione della crisi, non serve sapere da dove venga il Covid-19. Applichiamo l'intelligenza concettuale per navigare attraverso gli eventi.

Il Covid-19 è un elemento vitale in un cambiamento tra un paradigma tecnologico e l'altro. Uno degli elementi chiave per capire il coronavirus è comprendere le forze che se ne servono e le ragioni per cui ha stravolto il mondo.

Una di queste ragioni ha a che fare col cambiamento da un paradigma tecnologico all’altro. Siamo passati dal quarto modello (l'economia industriale) al quinto modello (l’economia post-industriale, la tecnologia dei servizi finanziari, informatica, telecomunicazioni, intrattenimento).

Col passaggio dal quarto al quinto paradigma gli ingegneri e gli architetti sono stati rimpiazzati da operatori finanziari col colletto bianco, banchieri e speculatori.

Ora, tra il 2024 ed il 2030, arriverà il sesto paradigma tecnologico: l'economia transindustriale, che vede la compresenza di robotica, intelligenza artificiale, realtà virtuale e tecnologie additive tridimensionali. Entro il 2040-2050 arriverà poi il settimo paradigma tecnologico, caratterizzato dall’NBIC (nanotecnologie, biotecnologie, informatica e scienze cognitive) oltre che dalla convergenza di vari elementi, dall’affermazione del transumanesimo alla fusione a freddo fino alle basi sulla luna.

Sino ad ora tutti i cambiamenti si erano succeduti in modo naturale, mentre il cambiamento attuale dal quinto al sesto paradigma produrrà un cataclisma sociale. La globalizzazione era adeguata all’interno dei parametri del quinto paradigma tecnologico, ma è totalmente inadatta al mondo che verrà.

Che significa un paradigma tecnologico e che relazione ha con il Covid-19 e la crisi sistemica che stiamo vedendo intorno a noi?

  • 1° Paradigma pre-tecnologico: agricoltura, allevamento, economia agricola.
  • 2° Paradigma tecnologico: industria tessile (300 anni fa). Iniziò approssimativamente nel 1772. Ogni paradigma tecnologico successivo è diventato più efficace e vitale per il progresso e lo sviluppo umano come specie.
  • 3° Paradigma tecnologico: vapore, treni. Approssimativamente nel 1825.
  • 4° Paradigma tecnologico: macchinari pesanti, grandi fabbriche, linee di assemblaggio.
  • 5° Paradigma tecnologico: industriale: petrolio, automobili, produzione di massa.
  • 6° Paradigma tecnologico: post-industriale: elettronica, informatica, telecomunicazioni.

Un paradigma industriale non è un momento in cui si inventa una nuova tecnologia. Parliamo piuttosto di tecnologie dominanti nel momento in cui queste diventano la base del nuovo progresso tecnologico, sociale, politico ed economico. Il cambiamento di paradigma è anche un cambiamento sociale all’interno della società.

Tanto più è avanzato lo sviluppo tecnologico, tanto meno è necessario l'essere umano.

 

libro-metapolitica-daniel-estulin

 

La crisi della democrazia

Come si applica tutto questo a noi? La politica corre sempre dietro allo sviluppo tecnologico. La tecnologia è esponenziale mentre politica ed economia sono lineari. Come società non possiamo risolvere i problemi politici senza risolvere quelli economici e non possiamo risolvere i problemi economici senza prima risolvere quelli sociali.

Inoltre il progresso è impossibile senza la modernizzazione e quest'ultima è impossibile senza una visione chiara del futuro. Il collasso morale di una Nazione ha luogo non a causa di perdite materiali ma per la mancanza di visione di un futuro migliore.

In cosa consiste il sesto paradigma tecnologico? Stiamo parlando di cambiamenti fondamentali nella relazione tra essere umano e automazione su larga scala planetaria. Ad esempio gli elementi-chiave del sesto paradigma sono:

  • Didattica a distanza (smantellamento delle università come spazi fisici).
  • La robotica, l'intelligenza artificiale (AI), le strutture economiche che non dipendono dal lavoro dell’uomo. Nel sesto paradigma la tecnologia gioca un ruolo chiave in ogni aspetto della nostra vita. Non si tratta solo di droni o robot, ma di una nuova filosofia per creare un ambiente che non dipenda dalle persone. Affinché continuiamo ad essere rilevanti come esseri umani, dovremo definire il nostro ruolo all’interno di un mondo robotizzato.
  • Mondo virtuale: mondo della compatibilità. Non sarà necessario spostarsi fisicamente da un punto 1 ad un punto 2 dello spazio (di fatto la chiusura delle frontiere costituisce un esempio del mondo virtuale in azione).
  • Criptovalute controllate dai governi, moneta digitale, scomparsa delle banche come istituzioni finanziarie.

In precedenza ho affermato che il Covid-19 è un elemento chiave nel cambiamento da un paradigma tecnologico all’altro. Cosa vuol dire? Per prima cosa il Covid-19 è un colpo alla classe media. Con la riprogettazione del sistema a livello planetario arriverà anche il cambiamento del sistema politico.

La classe media ha sempre rappresentato una garanzia per la stabilità e per le forme democratiche di governo. Ma con l'avvento del sesto paradigma e col collasso del sistema economico mondiale la classe media diventa superflua. La sua distruzione porterebbe al crollo delle istituzioni governative, in particolar modo in Occidente.

La crisi della democrazia, a partire da ora, potrà condurre ad uno stato permanente di caos.

Data di Pubblicazione: 8 luglio 2022

Ti è piaciuto questo articolo? Rimani in contatto con noi!

Procedendo con l'invio dei dati:

Lascia un commento su questo articolo

Caricamento in Corso...