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Dalla ribellione mentale all'immaginazione motivazionale
«Lasciati un accesso alla quiete oltre il caos, dove troverai la pace che non credevi possibile e vedrai ciò che brilla nella tempesta.» John O'Donohue, poeta irlandese
Immagina che la sveglia suoni un mattino presto di gennaio. Ti alzi e guardi fuori. Piove e fa freddo. Anche se finora hai rispettato il tuo impegno interiore e hai tutte le intenzioni di mantenerti in salute, decidi di non andare a correre. Pensi: “Domani il tempo sarà migliore”.
Torni nel letto ancora caldo e sonnecchi per un'altra mezz'ora. Alla fine, ti svegli con un senso di colpa che mina la tua determinazione e la speranza di iniziare l'anno in maniera più sana.
A disagio, decidi di fare un'abbondante colazione per tirarti su il morale. Poi ti rendi conto che la stessa cosa è successa ieri e l'altro ieri. Dici a te stesso: “Forse ci riproverò a febbraio”.
Questo è il punto di scelta: correre o non correre? Ecco la domanda.
La verità è che ogni giorno ci chiediamo se “fare” o “non fare” qualcosa, e poi prendiamo decisioni importanti che influiscono sul nostro comportamento futuro.
Come si presentano i punti di scelta
In genere, i punti di scelta si presentano quando ci troviamo ad affrontare una sfida. Compaiono mentre stiamo facendo (o subito prima di non fare) un'infinita varietà di cose: eseguire un lavoro d'ufficio, scrivere una tesi, preparare un esame, correre su per una collina, nuotare per l'ultimo miglio o cercare di risolvere una dinamica impegnativa in una relazione.
Per ciascuno di noi, la decisione che prendiamo in questi momenti ha il potere di definire chi siamo: un corridore/non corridore, un accademico/non accademico, una persona sana/non sana.
Di solito, quando arrivi a un punto di scelta hai già investito una notevole quantità di energia, emozioni e attenzione, e compiuto molti sacrifici personali che ti hanno lasciato esausto o demotivato. Quando ci si sente svuotati, i pensieri negativi si scatenano in un'aperta ribellione, e le difficoltà possono sembrare insormontabili.
Questo è il momento in cui devi prendere una decisione critica che rivelerà alcuni aspetti del tuo carattere, ovvero il tuo livello di tenacia e grinta mentali. Ogni giorno sperimentiamo da seimila a sessantamila pensieri.
Comprendere che sei libero di scegliere quali di essi mettere in pratica può cambiare la tua vita e ha il potenziale di plasmare il tuo destino.
Tuttavia, le nostre decisioni sono spesso condizionate dalla questione della forza di volontà, perché in quel cruciale punto di scelta dimentichiamo di chiedere a noi stessi il motivo per cui vogliamo compiere una certa azione e cosa significa per il nostro futuro.
Il punto di scelta è un momento che ci offre due opzioni: la rivolta mentale o il controllo cognitivo. Mentre la prima minaccia di farci sentire frustrati, il secondo produce l'effetto contrario, facendoci perseguire con tenacia obiettivi, valori e significato a lungo termine.
In un giorno, anche se i punti di scelta costituiscono appena lo 0,1 per cento dei tuoi sessantamila pensieri, questa percentuale rappresenta sessanta importanti opportunità di decidere tra sì o no, restare o andare, smettere o continuare.
Tale scelta non è inconsapevole, ma implica un pensiero cosciente. Pertanto, hai la capacità di gestire quei pensieri nel momento in cui entrano nella tua coscienza, anziché impegnarti in un braccio di ferro con la forza di volontà che potresti perdere a causa di stanchezza mentale.
Tuttavia, abbiamo scoperto che insegnando ai nostri clienti e ai partecipanti alla nostra ricerca a gestire l'attenzione in specifici momenti della giornata, percependo gli ostacoli e pianificando le fasi successive per mezzo dell'immaginazione, essi rivelano una forza di volontà e un senso di libero arbitrio maggiori, il che aumenta in loro fiducia e livello delle prestazioni.
Come scegliere secondo i propri valori e non in base agli impulsi
Nella nostra opera di ricerca, abbiamo scoperto che i valori di base vengono spesso trascurati o minacciati a causa dei continui cambiamenti nelle circostanze personali, come quelli riguardanti il lavoro o gli impegni familiari.
Con il mutare di queste priorità, la gestione del proprio punto di scelta da parte dell'individuo diventa sempre più importante. Quando chiediamo alle persone di valutare il loro valore principale, nel 99 per cento dei casi pongono la salute al di sopra di ogni altra cosa.
Sì, al di sopra della famiglia, dei rapporti personali, della felicità e della pace nel mondo. Tutti sappiamo che per mantenerci sani dobbiamo fare esercizio, mangiare le giuste sostanze nutritive e restare idratati.
Nondimeno, nel 2021 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che 2,8 milioni di decessi sono direttamente collegati all'obesità. Molte di queste morti avrebbero potuto essere evitate. Le persone sanno che devono mangiare in modo sano, idratarsi e svolgere attività fisica, eppure decidono di non farlo oggi perché c'è sempre un domani.
Ma le azioni di oggi spesso ci portano ad avere lo stesso pensiero, le stesse scuse e la stessa mancanza di progresso domani.
Se attribuiamo tanta importanza alla salute, perché troviamo difficile applicare decisioni per noi chiaramente benefiche? E da questa curiosa domanda che inizia la nostra ricerca: perché alcune persone scelgono di metterle in pratica e altre no? La risposta è nel livello di attenzione e immaginazione, come ha dimostrato in maniera inequivocabile lo studio più importante sulla perdita di peso mai intrapreso senza uso di farmaci.
Data di Pubblicazione: 14 agosto 2024