SELF-HELP E PSICOLOGIA   |   Tempo di Lettura: 6 min

Imparare a trasformare la realtà

Imparare a trasformare la realtà

Scopri come la vibrazione delle onde sonore portano a uno sviluppo di una forma nel mondo fisico leggendo l'anteprima del libro di Josè Scafarelli.

I pensieri sono cose

Per imparare a trasformare la realtà, bisogna conoscere molto bene la natura della realtà. Perché finché rimaniamo convinti che la materia sia solida e che i pensieri siano “eterici”, allora non potremo trasformare mai niente. Puoi usare tutte le formule magiche che vuoi, puoi applicare tutte le tecniche che hai letto nei libri sulla Legge di Attrazione, ma gli effetti saranno sempre flebili.

È facile leggere che “i pensieri influiscono sulla materia” e accettare mentalmente la cosa... ma la realtà è che finché non ci lavori energeticamente sulle credenze che hai riguardo la materia, i programmi sulla natura “solida” della materia rimangono radicatissimi. E qual è l’effetto? Che i tuoi pensieri saranno deboli, nel modificare la realtà. Quindi leggi con estrema attenzione questo capitolo, perché è importantissimo che la tua mente apra i cancelli e consenta alle informazioni di entrare. E la mente apre i cancelli soltanto se accetta le informazioni nuove. Le informazioni che seguono sono tutte correlate dalle relative fonti scientifiche, quindi sarà diffìcile per la tua mente continuare a credere che la materia sia più “solida” dei tuoi pensieri. Iniziamo.

Le figure di Ernst Chladni

Ernst Chladni era un fìsico e un musicista del ‘700. Notò che cospargendo di polveri sottili una membrana vibrante, queste assumevano delle strane forme, a seconda della vibrazione che si dava alla membrana. La polvere tendeva a disporsi e ad accumularsi laddove la vibrazione era nulla. Se la vibrazione era stazionaria, queste polveri si disponevano lungo delle linee precise, che furono battezzate “Linee nodali del modo di vibrazione”. Quindi, cambiando la vibrazione, cambiava la disposizione delle polveri.

Anche Galileo Galilei aveva fatto degli studi in tal senso.

Chladni li perfezionò e grazie a un archetto da violino con cui produceva le vibrazioni con cui sollecitava le membrane che supportavano le polveri, riuscì a ottenere quelle che oggi conosciamo come “figure di Chladni”, che sono quelle che vedi nella figura 1.

Ama e Arricchisci te Stesso - Fig. 1

Incominciamo così a comprendere come ci sia una relazione tra suono e materia e passiamo a vedere i risvolti degli studi di Chladni.

Hans Jenny e la Cimatica

Un altro studioso riprese gli studi di Chladni e di Galilei: Hans Jenny. Anche questo ricercatore svizzero dimostrò che le onde sonore avevano un effetto morfogenetico, cioè che portavano allo sviluppo di una forma nel mondo fisico. In altre parole, dimostrò che al variare delle onde sonoro-vibrazionali, la materia mutava di forma! Diede ai suoi studi il nome di Cimatica, termine che deriva dal greco e il cui significato etimologico è “studio sulle onde”.

Hans Jenny, quindi, sottoponeva dei diversi materiali a diverse vibrazioni e osservò che tra le vibrazioni e la disposizione fìsica del materiale sottoposto all’esperimento c’era una relazione precisa. Jenny sosteneva l’esistenza di un sottile potere attraverso il quale il suono struttura la materia. Faceva uso di un oscillatore con un piatto metallico che produceva un ampio spettro di frequenze, su cui poneva sabbia, polvere e fluidi. Queste sostanze si organizzavano in diversi schemi con forme geometriche tipiche della frequenza della vibrazione emessa dall’oscillatore. Secondo Jenny queste strutture,

«sono la manifestazione fìsica di un campo vibrazionale [...] ed ogni forma contiene le informazioni sulle vibrazioni che l’hanno generata».

Hans Jenny notò che pronunciando Tom (Aum) (il suono primordiale, quello tipico che si pronuncia durante alcune meditazioni) la polvere di licopodio rispondeva alle vibrazioni sonore generando una figura circolare con un punto centrale, simbolo con il quale antiche popolazioni indiane rappresentavano lo stesso mantra om (Aum).

«La particolarità è che all’aumentare della frequenza vibratoria, queste immagini diventano sempre più belle e sempre più complesse».

Per riassumere tutto quanto detto in questi ultimi due capitoli, potremmo dire semplicemente che esiste una relazione tra suono e forma, e la Cimatica ci dimostra proprio questo. La relazione tra suono e forma, come abbiamo visto con le figure di Chladni, è una relazione precisa e prevedibile: a ogni frequenza, corrisponde uno schema.

A ogni frequenza corrisponde uno schema

Sempre lo stesso schema, se c’è la stessa vibrazione, come aveva già intuito Pitagora.

«La geometria delle forme è musica solidificata».

Nel capitolo che segue, ti presento un nuovo amico, colui che mi fece conoscere per la prima volta gli studi di Jenny, uno dei mentori che sono stati fondamentali nel mio percorso.

Gregg Braden: lo scienziato che ha unito spiritualità e scienza

Gregg Braden è uno scienziato che ha collaborato anche con la nasa. Computer Geologist presso la Phillips Petroleum e Senior Computer System Designer per la Martin Marietta Aerospace. Nel 1991 divenne il primo Technical Operation Manager per l’innovazione della rete Cisco Sistems, dove curò lo sviluppo del team di supporto globale che assicurò l’affidabilità dell’odierno Internet. Quando lo andai a intervistare, Braden era appena stato convocato dall’ONU, come consulente per risolvere tematiche come il riscaldamento globale.

Quell’intervista fu il coronamento di un sogno... un lungo sogno, iniziato negli anni Novanta, quando mia madre organizzava riunioni in casa per guardare con i suoi amici le videocassette con i suoi seminari registrati.

In particolare ce n’era uno - Risvegliarsi al Punto Zero - in cui Braden fa riferimento proprio agli studi di Hans Jenny per dimostrare ancora una volta che «per ogni suono c’è uno schema ripetibile, prevedibile, invariato». Come cambiare uno schema? Cambiando suono!

Se si ripete il suono, si ripete lo schema, così come abbiamo visto con gli esperimenti di Jenny. Cambiare la vibrazione per cambiare lo schema, osserva Braden:

«Cosa spinge le nostre galassie? Cosa guida il nostro Sistema Solare? Cosa guida la rotazione terrestre, prima di tutto? La risposta a una vibrazione».

È tutta una questione di suono! È il suono che permea tutta la materia! Il suono si sintonizza con la materia anche a livelli invisibili e inudibili. A livello microscopico e a livello macroscopico. La cosa interessante è che anche le sensazioni, i pensieri, le emozioni, sono una vibrazione! Molto, molto, molto sottile, ma sono una vibrazione.

Voglio che tu comprenda che quando ti parlo di “schemi”, ti sto parlando anche degli schemi mentali, ossia quei “programmi” di cui ti ho già fatto accenno nei primi capitoli. Anche questo tipo di schemi mentali sono una vibrazione, e spesso sono frutto di una vibrazione di paura. Anche se non sembra, moltissime emozioni che apparentemente non hanno nulla a che fare con la paura, sono legati a questa vibrazione: rabbia, odio, aggressività, fastidio, attaccamento, gelosia, senso di colpa, senso di indegnità, giudizio, etc.

Data di Pubblicazione: 6 dicembre 2019

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