SELF-HELP E PSICOLOGIA   |   Tempo di Lettura: 5 min

Vuoi Imparare a Capire i Gesti Altrui? Puoi farlo con lo Studio del Linguaggio del Corpo

corpo-ramon-testa

Anteprima del libro "La Voce Invisibile" di Ramon Testa

A cosa mi serve imparare a leggere il linguaggio del corpo?

«Non esistono parole più chiare del linguaggio del corpo, una volta che si è imparato a leggerlo».
Alexander Lowen

Per prima cosa il linguaggio del corpo ti permette di capire meglio ciò che ti viene detto. Imparare a leggere i segnali che i nostri interlocutori ci inviano ci permette di avere una comunicazione più piena e di conseguenza anche più profonda. Ti sarà sicuramente capitato di incontrare nel tuo percorso scolastico alcuni insegnanti più bravi di altri. In questo caso ti sarà capitato anche di ricordare e di capire meglio i concetti da loro espressi. Al tempo stesso sarai incappato in insegnanti non tanto bravi nel loro lavoro che si limitavano a proiettare sterili slides piene di parole e, voltando le spalle alla classe, leggevano meramente ciò che c’era scritto. In questo caso il tuo interesse nei confronti della lezione era sotto zero e, in più, ti ricordi poco o addirittura niente di ciò che hai sentito in quelle lezioni. Questo fenomeno è dovuto al fatto che la comunicazione è fatta soprattutto dalla componente non verbale e un oratore che si rispetti deve tenere conto di questo. Arriviamo così anche al secondo motivo per cui è importante conoscere la comunicazione non verbale: spiegarci meglio.

Noi non ascoltiamo solamente. Siamo soliti comunicare a nostra volta. Pertanto se vogliamo essere più efficaci nella nostra esposizione, imparare come esprimerci al meglio, anche da un punto di vista fisico, è fondamentale. Riuscire ad accompagnare le nostre parole con un linguaggio del corpo congruente e allineato farà recepire il messaggio più profondamente e sarà più facile essere percepiti positivamente.

Il terzo motivo che rende importante la lettura del linguaggio del corpo è la nostra sicurezza. In qualche notiziario, in televisione o in rete, avrai sicuramente sentito di qualcuno che, a causa di un raptus, ha aggredito un povero malcapitato. Escludendo i rari casi patologici di squilibrio mentale, i raptus di cui sentiamo parlare non sono affidati al caso. Quasi sicuramente è accaduto che l’aggressore abbia “scelto la propria preda” valutando istintivamente la sua postura e interpretandola come facile da sopraffare. Immagina questa scena: stai camminando in una strada poco illuminata di periferia e ti capita di incontrare un brutto ceffo. Se il tuo linguaggio del corpo rivela timore e insicurezza (sguardo basso, spalle chiuse e camminata morbida) è facile che il brutto ceffo scelga di sfogare la sua frustrazione verso di te. Diversamente invece, se il tuo portamento è fiero e sicuro (testa alta, spalle aperte e camminata stabile e decisa) l’aggressore cercherà altre prede “più facili”.

Il quarto motivo per cui è importante imparare a leggere il linguaggio del corpo è scoprire le bugie. Immaginiamo per un attimo che le parole che diciamo e i gesti che facciamo abbiano delle direzioni. Se ciò che dico va in un senso e i miei gesti sono orientati allo stesso modo, significa che sono sincero. Se ciò che dico va in senso contrario da quello che rappresento con i miei gesti, è molto probabile che io stia mentendo o che stia effettuando una dissimulazione (di cui parleremo nel prossimo capitolo).

Gli errori più comuni

«Un esperto è uno che ha fatto tutti gli errori possibili nel suo campo».
Niels Bohr

E assolutamente lecito chiedersi: come mai gli errori si trovano già all’inizio del libro? La risposta è abbastanza semplice. Se ti spiego prima gli errori e poi le tecniche ci evitiamo un sacco di grattacapi che invece mi sono dovuto sorbire io quando ho iniziato questo fantastico viaggio nella lettura del linguaggio del corpo.

Fantastico il viaggio lo è diventato nell’ultima parte, perché il primo approccio che ho avuto con la materia non è stato dei migliori. Ho mosso i primi passi in questo campo, non per scelta ma per necessità. Purtroppo fin da giovane ho avuto a che fare con persone che, per un motivo o per l’altro, non avevano tutta questa propensione a dire la verità. La cosa mi ha fatto molto male, soprattutto i primissimi tempi, quando ero più piccolo. Di contro, mi ha permesso di sviluppare i giusti anticorpi per riconoscere in modo naturale le bugie. Solo più tardi, circa una quindicina di anni fa, ho cominciato a studiare la materia in modo didattico, giusto per dare un senso logico a ciò che sapevo di fare in modo empirico. Ho studiato i testi di molti esperti del settore come Messinger, Pacori e altri. Quelli che più hanno contribuito alla mia formazione sono stati Paese ed Ekman. Proprio quest’ultimo mi ha dato, indirettamente, lo spunto per dare vita al libro che stai leggendo. In questo testo ho raccolto le mie esperienze personali: sia quelle dirette, maturate formandomi con i più grandi coach italiani come Roberto Re, Max Formisano, Giancarlo “Johnny” Nacinelli, Sergio Borra e Andrea Favaretto, e anche quelle indirette grazie a tutto ciò che ho appreso studiando i più grandi a livello internazionale come Dale Carnegie, Wayne W Dyer e Anthony Robbins.

Ringrazio tutti loro per il contributo che hanno dato alla mia formazione. Il libro che stai per scoprire è l’unione delle esperienze che mi hanno trasmesso loro, insieme alle mie, vissute in questi anni di continue ricerche e deduzioni.

Questo testo è estratto dal libro "La Voce Invisibile".

Data di Pubblicazione: 19 marzo 2018

Ti è piaciuto questo articolo? Rimani in contatto con noi!

Procedendo con l'invio dei dati:

Lascia un commento su questo articolo

Caricamento in Corso...