SELF-HELP E PSICOLOGIA   |   Tempo di Lettura: 9 min

L'importanza delle parole: come comunicare nel modo corretto

L'importanza delle parole: come comunicare nel modo corretto

Scopri le 7 frasi che racchiudono trappole pericolose (e che quindi è meglio non dire) leggendo l'anteprima del libro di Paolo Borzacchiello.

Le parole da dire e le parole che è meglio tacere

Il diavolo, si dice, è nascosto nei dettagli. O nelle piccole cose. Oppure, aggiungo, in quelle cose cui non prestiamo molta attenzione ma che invece di attenzione ne richiederebbero eccome. Considerato quel che abbiamo detto sin qui, ovvero che la felicità altro non è se non una particolare versione di realtà composta da specifici ingredienti chimici (lo so, è una definizione poco romantica, ma la più corretta che tu possa immaginare), quel che noi possiamo fare, quel che tu puoi fare, è imparare a giocare con questi ingredienti, gli ormoni, proprio come se fossimo dei provetti scienziati in camice bianco all'interno del loro laboratorio. O, ancora meglio, chef stellati all'interno della loro cucina.

Immagina di essere lì, davanti al banco da lavoro, con tutti gli ingredienti a tua disposizione, spezie da ogni parte del mondo, una variegata tipologia di pentole e padelle, cucchiai e mestoli, e attrezzi dalle forme strane... insomma, tutto l'occorrente, ma proprio tutto. La cosa più importante, ovviamente, è che tu conosca alla perfezione la funzione e le caratteristiche di ogni ingrediente, per poi poterlo usare in modo appropriato per cucinare il piatto che desideri. Con la padella giusta, il mestolo adeguato e così via. Non puoi cucinare una Carbonara senza le uova e in un pentolino dove faresti bollire l'acqua per il tè, tanto per intenderci.

Questo ci conduce subito a una considerazione: se vogliamo fare un discorso semplice e serio sulla felicità, dobbiamo dire subito che non ci sono ingredienti perfetti sempre e in ogni occasione, così come non ci sono ingredienti buoni o cattivi in senso assoluto. La curcuma è un ingrediente buono o cattivo? Dipende da che piatto stai cucinando, da quali altri ingredienti hai già utilizzato, da quanta ne aggiungi alla pietanza in preparazione: un po' meno del dovuto e la tua pietanza avrà un sapore, un po' più del dovuto e ne avrà un altro.

Questo concetto è abbastanza intuitivo, eppure io ancora sento e leggo persone che dicono o scrivono che per essere felici devi fare questo o quello, servono questi o quegli ormoni e così via, senza fornire ulteriori riflessioni a questo approccio così superficiale. La dopamina, tanto cara ai motivatori da strapazzo che la vendono come panacea di tutti i mali, in realtà non è "buona" o "cattiva": dipende sempre dal contesto. In questo caso da quello che vuoi cucinare.

Durante una vendita, per esempio, inserire nella ricetta la dopamina troppo presto produce un accordo veloce e un cliente poi insoddisfatto, visto che per iniziare bene una vendita servono prima un pizzico di cortisolo, poi due spruzzate di ossitocina... e così via. E per motivare un figlio? Sceglieremo gli ingredienti in base al cocktail chimico presente in lui: quali ormoni ha in corpo? Ha serotonina? Troppo cortisolo? Endorfine ce ne sono?

 

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Gli ingredienti

In questa parte del libro, estremamente pratica e volutamente priva di lunghe digressioni teoriche, ho selezionato per te alcuni ingredienti, spiegandone il potere e gli effetti sul cervello. Poi, ho preparato alcuni elenchi di veloce e rapida consultazione dedicati a quello che probabilmente dici o fai spesso, spiegandoti quale tipo di ormoni producono e quale tipo di effetto fanno, in maniera tale che tu possa iniziare a renderti conto di cosa dici davvero con le tue parole, di cosa succede davvero quando indossi una sneaker rispetto a un paio di scarpe eleganti, di cosa si trasforma nel tuo cervello mentre parli attraverso una videocamera o comodamente seduto in una poltrona morbida... e così via.

Scoprirai che ci sono parole o frasi che, anche se dette in buona fede, sono dannose per il tuo cervello e per l'immagine che fornisci di te, così come ci sono frasi potenti che hanno il potere di stimolare ingredienti/ormoni di altro tipo, che ti faranno stare bene e daranno di te un'immagine eccellente, la quale a sua volta contribuisce a determinare il modo in cui le persone si rivolgeranno a te, e questo ti farà stare bene... e così via, in un meraviglioso circolo virtuoso.

Il concetto fondamentale è che la felicità è costituita anche e soprattutto dalle parole che usi per descrivere la tua vita e dal significato che a esse attribuisci. Cioè, se tu credi che "empatia" significhi una tal cosa, potresti poi commettere qualche atto insensato, come ti ho già spiegato, mentre se della stessa parola ne dai una definizione corretta, la tua vita ne sarà arricchita. Ecco quindi le parole della felicità, per così dire, nella loro accezione più corretta. Forse più cinica, ma di certo più corretta. Fanne buon uso e divulgale, per rendere un po' più contente anche le persone che hai intorno.

 

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7 frasi che dichiarano che la tua vita potrebbe andare allo sbando

Ci sono frasi che spesso ci scappano letteralmente di bocca, che sembrano innocenti ma che in realtà racchiudono trappole pericolose: ci tolgono motivazione, ci spostano il focus, ci fanno perdere quell'atteggiamento che invece serve per ottenere risultati e, se occorre, per cambiare le cose.

Eccole qui in tutto il loro straordinario splendore (si fa per dire, eh).

1. EH, TANTO ORMAI COSA VUOI CHE SUCCEDA

Frase che esprime rassegnazione più o meno conscia allo stato puro. Ormai cosa? Avere in testa una frase del genere e magari ripetersela quotidianamente equivale a procedere per la strada con il freno a mano tirato. Ti ricordo che se vuoi fare qualcosa o cambiare le carte in tavola, hai bisogno di dopamina e di parole che la producano (ne incontreremo tante, strada facendo), certamente non di frasi che sembrano pronunciate da un moribondo.

2. EH, TANTO ORMAI QUEL CHE È FATTO È FATTO...

Frase che esprime totale assenza di aspettative, e che poi si traduce in assenza di stimoli chimici e quindi in assenza di azioni utili e costruttive. Zero aspettative, zero dopamina, zero azioni. Cosa vuol dire "Eh, tanto ormai quel che è fatto è fatto"? C'è rimedio a tutto, sempre (tranne che alla morte, dicono, alle tasse e, aggiungo, a una nuova edizione del "Grande Fratello"). E c'è sempre modo di cambiare le cose.

3. E ANCHE PER OGGI È ANDATA...

Frase che dichiara più di quel che crediamo, e che equivale a dichiarare di essere un carcerato nella prigione della propria esistenza e di contare i giorni alla fine. Personalmente, una delle frasi più deprimenti che si possano sentire, una di quelle che mi fa letteralmente venire voglia di brandire un'accetta e iniziare ad abbattere strutture di cemento armato. Non so se ho reso l'idea.

4. EH, NON CI SONO PIÙ... DI UNA VOLTA

Frase che testimonia una mentalità arrugginita e un modo di vedere le cose privo di energia e prospettiva. Metti al posto dei puntini le parole che vuoi e otterrai la frase di una mummia mentale che guarda solamente indietro e mai avanti. Non ci sono più i figli di una volta? I clienti? I giovani? Gli anziani? Le stagioni? Fu Socrate, per primo, un bel po' di tempo fa, a dire che "i giovani, indisciplinati, irrispettosi e indolenti non sono più quelli di una volta". Socrate. Da lì in poi, alcune persone non hanno più smesso.

 

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5. VEDIAMO PRIMA COME VANNO LE COSE

Frase da pusillanimi che indica la mancanza di coraggio a voler intraprendere strade in autonomia e la volontà che siano gli altri ad andare avanti. Le cose non vanno da nessuna parte. Mai. Frase che porta alla mummificazione, come quella precedente. Tra l'altro, se ti scopri a dire o pensare una frase del genere, pensa al fatto che mentre la dici o la pensi qualcuno sta per fare qualcosa al posto tuo. Per esempio, soffiarti l'occasione che stavi aspettando.

6. MA SÌ, FA LO STESSO

Frase da rassegnati pronti a scavarsi la fossa con le proprie mani. No. Non fa lo stesso. Mai. Questa frase è subdola, perché si insinua in quasi tutti i contesti, quasi senza che tu ne accorga. "Cosa ti va di mangiare stasera?" Risposta: "Ma sì, fa lo stesso". No, non fa lo stesso. A chi ti risponde così, proponi una doppia porzione di fegato crudo o un quintale di caponata arricchito da cotechino nostrano. Ti dirà subito che "non fa lo stesso". Presta attenzione, perché è importante: nella vita, non c'è il livello "a pari merito" e non è vero, mai, che non hai preferenze. A volte, semplicemente, le nascondi a te e agli altri. La prossima volta riflettici.

7. NO, NON HO MAI LETTO UN LIBRO DI PAOLO BORZACCHIELLO

Frase che semplicemente non dovrebbe nemmeno esistere. Inaccettabile.

Come si possono sostituire frasi di questo tipo? In nessun modo. Vanno semplicemente eliminate dal tuo vocabolario, per evitare che la tua amigdala, presa dallo sconforto, inizi a pensare di farti trascorrere il resto della vita a letto. A volte, non è necessario sostituire parole con altre parole.

A volte, semplicemente è meglio togliere e lasciare spazio, creare un vuoto che poi riempiremo con pensieri più belli, puliti e costruttivi.

Il motivo è semplice. Potresti essere tentato di credere che pronunciare una frase come "Eh, tanto ormai cosa vuoi che succeda" sia un peccato per così dire veniale. Non lo è. Se, nella vita, vuoi ottenere dei risultati (di qualsiasi genere e in qualsiasi contesto), hai bisogno di dopamina (fra le altre cose). La dopamina ti fa andare avanti, perché sollecita il tuo cervello con l'aspettativa di una ricompensa. Dire a te stesso frasi del genere estirpa senza pietà ogni grammo di questa sostanza così preziosa, anche se la pronunci per stanchezza, o noia, o perché hai avuto una giornata storta. Il mio consiglio è: non pronunciarle mai. Nemmeno per scherzo.

Data di Pubblicazione: 31 agosto 2021

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