Intervista di Barbara a Giorgio Boccaccio, autore del libro "Frequenze".
"Frequenze" di Giorgio Boccaccio ed Elisabetta Lagna
Il libro, scritto in coppia da seri studiosi del benessere personale e autentici esperti in energia delle parole, mostra in modo chiaro e splendidamente sintetico come la realtà che viviamo non sia altro che la rappresentazione di quanto emaniamo con le nostre stesse frequenze.
Frequenze che, beninteso, è possibile cambiare diventando più attenti e consapevoli alle parole che diciamo, a cosa siamo abituati a pensare e a tutto ciò di cui siamo soliti circondarci. Da leggere, comprendere profondamente e mettere subito in pratica.
3 domande all'autore:
Barbara
"Le parole che ci diciamo influenzano il nostro umore, la nostra visione della vita per l'energia che contengono e, allo stesso tempo, condizionano e si riflettono sul mondo esterno. Non possiamo permetterci di usarle con leggerezza". Questo concetto, vale anche per le parole che leggiamo e scriviamo e non solo per le parole che ripetiamo o ascoltiamo a voce alta?Giorgio Boccaccio
Tutto quello che vediamo, osserviamo, annusiamo, mangiamo, respiriamo e leggiamo ci nutre. Quello che bisogna comprendere è che siamo noi a generare la nostra realtà. Tutto è energia e quindi vibra a una certa frequenza.
"A quale livello di frequenza si vuole vivere? Con che cosa vogliamo essere nutriti?". Questo è stato un argomento di cui ho parlato al Salone del Libro di Torino in maggio quando ho presentato la mia opera. Credo che ognuno di noi voglia stare bene e voglia tendere alla felicità.
Il cibo, le persone, le parole che ci diciamo e diciamo agli altri, i film che vediamo, e via dicendo, agiscono sui nostri stati d'animo e anche sugli stati d'animo degli altri.
In realtà il linguaggio che noi usiamo e con cui ci parliamo, e quindi il linguaggio che usiamo per parlare con altre persone, lo abbiamo generato noi. Leggere argomenti negativi a bassa frequenza o scrivere usando termini a bassa frequenza (parole negative, situazioni brutte ecc…) non può far altro che peggiorare la nostra qualità della vita.
La parola non ha solo un significato, ma ha anche un significante e quindi un'energia interna alla parola che agisce sulla nostra vita in maniera molto sottile e gli antichi lo sapevano molto bene. In 40 anni che tengo anche corsi sull'argomento ho visto che quando le persone comprendono che devono cambiare il loro linguaggio, la loro vita migliora notevolmente.
Barbara
Mettiamo che arriva una multa, perdiamo qualcosa a cui diamo molto valore, litighiamo con qualcuno e ci troviamo con le frequenze più basse del solito, come possiamo fare per alzare al più presto le nostre frequenze prima di continuare a "collezionare" dispiaceri?Giorgio Boccaccio
La domanda che mi fa è divisa a più livelli. Essendo noi dei generatori di energia e quindi di frequenze, noi diventiamo calamite che attirano gli eventi e la realtà che abbiamo partorito.
La multa arriva se in qualche modo l'abbiamo attratta, litigare con qualcuno è un problema di differenza di frequenze dei due interlocutori e voglia di comandare da parte di uno dei due, che sicuramente ha un conflitto non risolto con sé stesso.
Non si litiga mai con qualcuno che ha la pace nel cuore e se non c'è competizione. Ogni volta che si litiga con qualcuno è perché uno dei due vuole comandare l'altro.
È ovvio che litigare ci fa abbassare le frequenze e quindi le nostre energie, ecco perché consiglio a tutti di non litigare mai con nessuno, ma lasciar scorrere e pensare a cose belle.
Del resto se qualcuno vuole litigare con noi, il problema è suo non è nostro, anche se lo abbiamo attirato noi! Discutere sì, ma non litigare perché è nocivo. Alzare le frequenze sicuramente ci porta a vivere meglio le situazioni della vita, anche quelli che lei chiama dispiaceri.
Barbara
Nel libro troviamo scritto che gli antichi egizi proibivano al popolo di parlare di malattie, semplicemente perché conoscevano l'effetto dell'energia delle parole negative sul nostro corpo e sulle nostre emozioni. Come ci si può proteggere da tanti attacchi di parole e notizie negative condivise sui social con tanta leggerezza (molte delle quali anche fake)?Giorgio Boccaccio
Beh, lei deve comprendere che i social - e si chiamano così perché sono dei media sociali - danno spazio a chiunque. A chi non sa cosa fare, a chi non ha competenza in nulla, a chi cerca un modo per avere delle amicizie che ovviamente nella maggior parte dei casi sono virtuali, a chi sta trovando la sua fetta di paradiso mettendo dei post e ricevendo dei like con cui si sente appagato.
È un canale di comunicazione e intrattenimento, esattamente come poteva essere il telefono negli anni Settanta/Ottanta. Ogni tanto si chiamava qualcuno per fare due chiacchere. Inoltre c'è un aspetto interessante nei social. Ed è quello che in maniera scritta è sempre molto difficile spiegare in due parole concetti complicati.
Le fake news sono sempre esistite, tutti hanno diritto di dire la loro opinione. Non bisogna dare molta importanza a ciò che viene postato e avere comunque la consapevolezza che non a tutti piace ciò che diciamo e quindi lasciare cadere la cosa e non reagire mai, quindi non creare contraddittorio se qualcuno non è d'accordo con noi.
Questo libro ti piacerà se...
Barbara
Data di Pubblicazione: 29 maggio 2024