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In Libreria con Barbara - 3 domande a Pietro Trabucchi

Leggi l'intervista di Barbara a Pietro Trabucchi, autore del libro "Resisto Dunque Sono".

Leggi l'intervista di Barbara a Pietro Trabucchi, autore del libro "Resisto Dunque Sono".

"Resisto Dunque Sono" di Pietro Trabucchi

Attraverso le pagine di questo libro scopriamo, approfondiamo e impariamo a sviluppare il sentimento della "resilienza", quella meravigliosa capacità dell'essere umano di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà, riuscendo persino a trovarne l'aspetto positivo.

L'autore del libro, che si è occupato, fra l'altro, della preparazione dei membri di spedizioni alpinistiche finalizzate a stabilire record in tutto il mondo, ci riporta tanti esempi emozionanti di persone resilienti e ci fa ben capire di quanto anche la nostra stessa vita possa essere trasformata imparando a conoscere ed accrescere questa eccezionale capacità insita in ognuno di noi.

3 domande all'autore:

Barbara
Nel libro troviamo che la qualità della resilienza non è uguale per tutti, c'è chi dimostra di averne di più e chi meno ma resta comunque il fatto che si può coltivare e quindi aumentare per poter meglio affrontare gli ostacoli e le sfide della vita. Cosa consiglierebbe di fare per iniziare a pensare in modo più resiliente a chi dimostra spesso atteggiamenti da "vittima"?

Pietro Trabucchi
Buongiorno Barbara. Tutti gli organismi viventi, di fronte agli stimoli ambientali, si adattano o muoiono: gli unici che contemplano una terza possibilità, quella di auto-commiserarsi, sono gli esseri umani. Può sembrare una battuta, ma lo è solo in parte.

Di fronte agli eventi sfavorevoli noi umani possiamo essere classificati in base all’utilizzo prevalente di uno o l’altro di due atteggiamenti fondamentali: rimboccarsi le maniche e agire per cambiare le cose; oppure lasciarsi andare all’auto-commiserazione e al vittimismo. Piangersi addosso comporta in realtà dei sottili vantaggi.

Credo che stia nel consentire di evitare la fatica immediata dell’impegno, il peso della responsabilità, la lotta per cambiare le cose. A breve termine un apparente grande vantaggio. Ma sul lungo periodo, una catastrofe. Il problema è che, a lungo andare, il ruolo di "vittima" si tramuta in una trappola: perché non ti permettere di crescere, né di apprendere nuove abilità. Credo che chi ama fare la parte della "vittima" dovrebbe riflettere su tutto questo.

Barbara
La capacità di sapere ristrutturare gli eventi trovando in essi degli elementi positivi sembra affine al valore della Gratitudine. Le persone che conoscono la gratitudine e la vivono quotidianamente nonostante le inevitabili difficoltà, si possono definire resilienti?

Pietro Trabucchi
Essere resilienti comporta la capacità di leggere il mondo in modo positivo. Si badi bene, però, ciò non significa raccontarsi "che va tutto bene" quando la propria vita sta andando a rotoli, né vivere un ottimismo da discount esclusivamente di facciata.

Semplicemente vuol dire leggere il mondo per quello che è, senza aggiungerci elementi persecutori, vittimistici o catastrofici: cioè, in fondo, senza sentirsi in balia di elementi esterni. Questa lettura "costruttiva" della realtà comporta l'atteggiamento della Gratitudine, inteso come soddisfazione profonda di esistere, al di là delle vicissitudini particolari che possono capitarci in un dato momento.

Quindi sì, secondo me le persone che conoscono la gratitudine possono essere definite "resilienti".

Barbara
Nel mondo dello sport o nel mondo del lavoro le persone molto resilienti sono quelle che attribuiscono il successo all'impegno. E che addebitano l'insuccesso alla mancanza di impegno. In questo modo riuscire a raggiungere gli obiettivi non sarà una questione di fortuna o caso ma dipenderà principalmente da sé stessi. Per chi è stato scritto questo libro? Chi lo dovrebbe leggere?

Pietro Trabucchi
Quando l'ho scritto, non avevo in mente un target preciso. È un libro che si occupa dell'allenamento delle risorse interiori delle persone; e che vuol raccontare come gli atteggiamenti possano fare la differenza nella vita perché da loro discendono i comportamenti concreti.

Il successo o l'insuccesso, la soddisfazione o la frustrazione, il raggiungimento degli obiettivi come il superamento degli ostacoli alla fine dipendono solo da questo: dai comportamenti e dalle azioni che mettiamo (o non mettiamo) in campo nella nostra vita quotidiana.

Credo quindi che possa interessare a tante tipologie di persone, non necessariamente atleti o sportivi.

Questo libro ti piacerà se...

Hai capito che, più di ogni altra cosa, è il tuo atteggiamento a fare la differenza nella vita e vuoi imparare a coltivare la capacità di superare e trasformare gli ostacoli.

Buona lettura Amici! ;)

Barbara

Data di Pubblicazione: 20 gennaio 2022

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