La felicità è adesso
La felicità è adesso
Uno dei benefici della meditazione è il rafforzamento della concentrazione. Rimuginare sul passato, oppure accumulare paure sul futuro, è uno spreco di energie mentali, emotive e spirituali.
Questo sperpero di energia mi fa pensare a una tipica riunione d’affari: le persone si sentono messe alla prova dai compiti e dalle scadenze serrate previste da un progetto, eppure non riescono a pensare ad altro che a ulteriori difficoltà elencando tutte le cose da fare in futuro.
Il pessimista del gruppo abbozza scenari terribili: “Non c’è speranza! Non ce la faremo mai... è troppo!”.
Poi, di solito salta fuori una voce mossa da un pensiero lucido che dice: “Be’, dobbiamo trovare un modo per gestire tutto questo. Cominciamo dalle cose che devono essere fatte assolutamente e subito, e poi passeremo al resto.”
Dopodiché la discussione tende a diventare più produttiva, perché quando riusciamo a focalizzare i pensieri sulla volontà di cambiare il presente, il risultato, il più delle volte, è positivo.
Vedere ciò che ci sta di fronte
Vorrei raccontarti un aneddoto. Una volta stavo insegnando a una paziente come meditare. All’inizio di una delle nostre sedute, lei osservò: “Ho appena visto un albero bellissimo!”.
Incuriosito chiesi: “Oh! Dove l’ha visto?”.
“Davanti a casa mia”, rispose. Era sempre stato lì, ma la meditazione le aveva aperto gli occhi sulla bellezza che ogni giorno aveva a portata di mano, ma che fino a quel momento non aveva colto. Questo per dire che quando impariamo a calmare la mente, vediamo cose meravigliose.
Ciò che è accaduto a questa paziente, e a molti altri, mi ha insegnato una fondamentale verità: il passato ci aiuta a imparare dalle sue lezioni e il futuro serve per pianificare, ma noi viviamo nel presente, proprio qui, ora. Ed è qui che possiamo interagire, sia nel mondo esteriore che in quello interiore, dove siamo in grado di innescare il cambiamento. La nostra crescita spirituale, e la felicità, si trovano sempre nel presente, che è anche il luogo a cui sono ancorate le nostre azioni.
Ecco un’altra storia a sostegno del mio punto di vista. Armando, un mio paziente, non aveva gravi problemi psicologici o fisici; tuttavia credeva fermamente nel proprio percorso di ricerca verso l’evoluzione spirituale e desiderava con tutto se stesso provare l’esperienza della regressione alle vite passate.
La personalità di Armando era al limite del disturbo ossessivo-compulsivo. Aveva difficoltà a rilassarsi e preferiva trascorrere il tempo libero da solo o con la moglie piuttosto che con altre persone. Malgrado fosse sempre gentile e rispettoso, non era particolarmente generoso o caritatevole verso gli altri.
Nel corso della nostra seconda seduta, lo ipnotizzai profondamente. Sperimentò una condizione estatica piena di pace e amore. Vide anche colori vividi, soprattutto il porpora, colore divino e regale di solito associato alla spiritualità. Ma nonostante tutto il suo impegno, non riusciva a recuperare nessun ricordo dalle vite passate.
Gli consegnai un nastro con un esercizio di rilassamento guidato dalla mia voce. Anche sua moglie, che non avevo mai incontrato, ascoltò la registrazione e a differenza di Armando riuscì ad avere vivide visualizzazioni di parecchie scene delle sue precedenti esistenze, che raccontò al marito invidioso. Armando, invece, continuava a non vedere nulla.
Nella registrazione chiedo all’ascoltatore di cercare di incontrare un saggio, una guida, o un aiutante. Poi gli dico di fare una domanda o due a quella persona e di prestare attenzione alla risposta. Durante l’ascolto, Armando visualizzò ancora la luce porpora da cui si materializzò la sua guida. Si chiamava Michael, aveva diciannove anni, lunghi capelli biondi e indossava un paio di jeans con una camicia di flanella scozzese. Sorridendo, Michael mise un braccio attorno ad Armando e gli disse: “Tirati su, rilassati e non essere così serio.”
L’età, lo stile, le caratteristiche e i vestiti della guida
L’età, lo stile, le caratteristiche e i vestiti della guida che Armando aveva richiamato o immaginato non rispondevano certo alle aspettative di una persona rigida come lui. Lo stesso Armando ne fu sorpreso. Eppure, tutte le volte che ascoltava il nastro, Michael emergeva dalla luce porpora e gli parlava. Gli dava consigli spirituali, lo aiutava con pillole di saggezza sulle sue relazioni professionali e personali, e faceva numerose previsioni dettagliate su eventi che di solito si manifestavano a breve giro.
Ma Armando non era ancora soddisfatto, perché voleva disperatamente vivere una regressione alle vite passate. Così sminuì l’importanza e la bellezza degli incontri con Michael, la sua guida.
Durante la nostra terza seduta, lo ipnotizzai a un livello profondo e gli feci incontrare Michael.
“Chiedigli come mai non ricordi le tue vite passate”, lo istruii.
La risposta di Michael fu rapida e concisa: “Ti sarà permesso di ricordare le tue vite come premio, quando lascerai andare le paure correnti. Non c’è niente di cui avere paura. Temi la gente, e non dovresti. Non preoccuparti degli altri, vanno bene così come sono, non aspettarti che siano perfetti. Vai da loro ad aiutarli, anche se cominci con uno per volta.”
Venne fuori che Armando, concentrato com’era sul passato, non aveva bisogno di ricordare le vite precedenti, perché il suo lavoro doveva essere svolto nel qui e ora.
La pratica della meditazione può, e dovrebbe, essere focalizzata sul presente. Da un lato, mettiamo a tacere le voci disturbanti che ci legano al passato. Dall’altro, dobbiamo bloccare le immagini, spesso terrificanti, che creiamo per rappresentare le nostre preoccupazioni sul futuro. Dal momento che sono proprio le nostre paure a generare queste immagini, esse non sono né confortanti né piacevoli e non è detto che esprimano necessariamente il futuro che vivremo, visto che abbiamo a disposizione infiniti futuri possibili.
Molti dei nostri conflitti e tensioni possono essere risolti quando la meditazione ci permette di concentrarci completamente sul presente. È così che sviluppiamo la capacità di focalizzarci su ciò che è importante, smorzando i pensieri estranei. È una pratica che necessita di costanza e tenacia, perché i pensieri negativi possono ritornare spesso, anche solo per la forza dell’abitudine.
Thich Nhat Hanh
Thich Nhat Hanh, monaco buddista vietnamita e filosofo, usa la metafora di una buona tazza di tè per spiegare che cosa sia la consapevolezza. Devi essere completamente sveglio nel presente per assaporare il tè, perché solo con la consapevolezza del presente le tue mani possono percepire il piacevole calore della tazza; solo nel presente puoi gustare l’aroma, assaporare la dolcezza e apprezzare la delicatezza del tè. Se stai rimuginando sul passato o se ti preoccupi del futuro, ti perderai del tutto il piacere della bevanda che hai tra le mani. Ti ritroverai a guardare la tazza e il tè sarà svanito.
Anche la vita è così: se non sei completamente presente nel qui e ora, ti guarderai attorno e sarà sparito tutto. Avrai perso le sensazioni, l’aroma, la delicatezza e la bellezza della vita. Ti sembrerà che ti sia passata rapidamente accanto, sfiorandoti appena.
Il passato è finito. Impara da esso e lascialo andare. Lo stesso vale per il futuro, che non è ancora qui. Naturalmente è giusto fare dei progetti, ma non perdere tempo preoccupandotene. Preoccuparsi è inutile. Quando smetti di focalizzarti su ciò che è già successo e su ciò che potrebbe non accadere mai, allora sei nel presente. Allora inizierai a provare la gioia della vita.
In una delle mie meditazioni, una volta ricevetti un messaggio di grande ispirazione che vorrei condividere con te:
Con l’amore e la comprensione sopraggiunge anche una pazienza infinita. Perché avere fretta? Il tempo non esiste; è solo una tua sensazione. Quando non stai vivendo il presente, quando sei assorbito dal passato o preoccupato per il futuro, causi a te stesso profondo dolore e male al cuore. Il tempo è anche un’illusione. Persino nel mondo tridimensionale, il futuro è solo un sistema di probabilità. Perché ti preoccupa così tanto?
Questo testo è estratto dal libro "In Meditazione verso le Vite Passate".
Data di Pubblicazione: 2 ottobre 2017