Esplora il percorso sciamanico e muovi i primi passi in questo mondo mistico, leggendo l'anteprima del libro del curandero peruviano Hachumak.
Il sentiero verso il sentiero
Prima di cominciare, una nota. In questo capitolo, permettetemi di introdurre la mia storia personale, prima di inoltrarci nelle descrizioni più dettagliate sull’Arte di una persona medicina. In questo modo posso presentarvi sia me stesso che i concetti fondamentali dello sciamanesimo che verranno spiegati in questo libro.
Leggendo del mio percorso per diventare un curandero, spero che possiate capire più facilmente come le piante medicina e l'Arte della cura tradizionale contribuiscano alla guarigione profonda e duratura.
Botole e false promesse
Non mi sono mai ritenuto, neanche per un momento, una guardia del corpo. Avevo 21 anni, era la fine degli anni ’80 e il Perù si trovava in emergenza sotto gli attacchi omicidi dell’organizzazione terroristica rivoluzionaria Sendero Luminoso.
Diversi anni dopo, il loro leader, l’ex professore di filosofia Abimael Guzman, fu catturato e condannato al carcere a vita. Ma a quel tempo, lui e i suoi seguaci facevano strage di nemici e migliaia di innocenti rimasero vittime di omicidi e attentati terroristici. Arrivarono persino a lapidare a morte delle persone in piazza; la violenza e il pericolo erano presenti a ogni livello della società peruviana.
Tutta questa brutalità fece di Lima, la capitale, un luogo estremamente pericoloso in cui vivere. Così, quando le mie amiche Martina e Chaska mi chiesero se volessi accompagnarle per far loro da scorta — ovvero come una guardia del corpo — in un pericoloso distretto alla periferia della città, fui preso alla sprovvista.
Durante gli anni ’80, parti di questa zona erano rischiose già di giorno ma diventavano impraticabili di notte. A quel tempo passavo nove ore al giorno ad allenarmi alle arti marziali — ne riparlerò più avanti — ma non avevo mai pensato di utilizzare le mie capacità di combattimento per proteggere delle persone.
Fui ancora più sorpreso quando Martina mi disse che voleva far visita a una bruja locale, una strega anziana, che viveva in quella zona degradata e che era ritenuta una potente miracle worker, un’operatrice di “miracoli” in grado di aiutare le persone a risolvere qualunque problema: che fosse di denaro, di cuore oppure, persino, di guarire dal cancro.
Martina e Chaska sapevano che mi allenavo con le arti marziali e che, più di una volta, avevo dovuto combattere per le strade di Lima in quel periodo burrascoso. Avevano bisogno di protezione perché erano preoccupate di attraversare quel quartiere da sole. Le avrei accompagnate?
Quando gli spiriti sono liberi di girovagare
Era notte fonda e l'oscurità faceva sembrare la casa particolarmente malandata e sinistra. Uno degli assistenti della bruja aveva detto a Martina al telefono che lei riceveva i clienti solo dopo la mezzanotte, “quando gli spiriti sono liberi di girovagare”.
A entrambe, Martina e Chaska, era stato chiesto di spedire, prima dell’incontro, uno scritto in cui inserire i loro nomi e la descrizione del problema. Martina era profondamente depressa per ragioni sconosciute e pensava di essere vittima di un malocchio.
Chaska aveva perduto gran parte dei suoi risparmi in una truffa finanziaria e cercava un aiuto magico per rimettere le cose a posto. Fu detto loro che ci sarebbero state altre persone al consulto. Il prezzo era esageratamente alto, costringendo i clienti poveri ad attingere ai soldi che avrebbero potuto usare per mettere qualcosa in tavola.
Tenni questa considerazione per me mentre parcheggiavamo l’auto davanti alla casa della bruja e bussammo alla porta. Ci aprì un ragazzo ben vestito, con i capelli pettinati all’indietro e un sorriso accattivante. Gli spiegai che ero lì come guardia del corpo delle mie amiche e che non avrei partecipato alla cerimonia notturna.
Annuì senza smettere di sorridere e ci condusse attraverso un lungo corridoio dove dieci o dodici persone quasi sull’attenti ci fissarono con uno sguardo tra il timoroso e l’impaziente.
Il giovane sparì per un minuto, poi tornò con un piatto pieno di buste vuote. A turno, ognuno prese una mazzetta di contanti, ne riempì una busta dove scrisse il proprio nome e la consegnò al ragazzo. Alcuni di loro lo fecero come per abitudine, dunque pensai fossero frequentatori assidui della casa.
Completato il rituale di pagamento, aspettammo diversi minuti in silenzio fino a che si aprì una porta alla fine del corridoio e ne uscì un'anziana donna mestiza. Ci fece cenno di seguirla in un’altra stanza e ci fece tutti sedere davanti a un grande tavolo circolare.
Era robusta, più grossa che grassa, con molte perline colorate intorno al collo, orecchini d’argento pesante che le pendevano dai lobi e anelli di metallo su ogni dito. Era probabilmente sulla sessantina, una combinazione, pensai, di spagnola, africana e nativa peruviana.
Il suo viso era abbondantemente truccato, pieno di rughe e inespressivo, con grandi occhi neri che muoveva costantemente pur senza guardare specificamente qualcuno. Profumava di diverse forti essenze commerciali, inclusa Agua de Florida.
Un pugnale, un set di sonagli, quello che sembrava un femore umano e diversi altri oggetti stregoneschi erano stati messi sul tavolo davanti a lei.
Quando ci fummo seduti, da uno stereo risuonò una popolare musica di strada e la bruja iniziò a leggere i nostri nomi da una lista, chiedendo di alzare la mano quando chiamati. Mentre leggeva, un uomo anziano che era seduto su una panca in fondo alla stanza, si alzò e cominciò a girare in cerchio attorno al tavolo con una bottiglia di liquido e a spruzzarne alcune gocce su ogni cliente.
Il liquido aveva lo stesso odore forte da prodotto commerciale che aveva addosso la bruja. Questo già mi mise in allarme. Anche se a quel tempo non avevo familiarità con le pratiche sciamaniche, sapevo dalla conoscenza tradizionale peruviana comune che, se utilizzi fragranze floreali in un contesto rituale, le devi creare da te.
Di certo non compri profumi confezionati scadenti in un supermercato. Guardai gli altri clienti per vederne le reazioni ma se molti sembravano nervosi o intimoriti, nessuno aveva l’aria lontanamente scettica. Ero stupito dalla loro fede e ancora di più da quella che mi sembrava la loro creduloneria.
L'appello finì e la nostra ospite ci guardò tutti diverse volte con un colpo d’occhio e chiese di non accavallare le gambe o le braccia. Questo, ci disse, perché avrebbe bloccato il fluire dell’energia di guarigione. Poi recitò alcune preghiere, invocando una litania di santi e spiriti.
Il pubblico rimase in rispettoso silenzio, chiaramente intimidito dalla donna e dal potere che si diceva che avesse.
Improvvisamente, le luci si spensero e la stanza fu avvolta nell'oscurità.
Data di Pubblicazione: 14 febbraio 2024