Scopri come Simona De Robertis è riuscita a rinascere e a diventare consapevole grazie anche alla malattia leggendo l'anteprima del libro Tutto è Meraviglia.
Chi sei?
Sai, è proprio una gran bella domanda questa. Sì. È la domanda delle domande.
Quante volte la poniamo a noi stessi? E quante volte - soprattutto - veniamo subito dopo ingurgitati dalla Vita, archiviandola a un dopo che non arriverà mai?
lo l'ho fatto. Prima dell'arrivo del Cancro, però. Sì, perché il Cancro l'ha poi resa una domanda urgente. Scottante, quasi. L'ha resa una domanda a cui dovevo necessariamente rispondere. Senza rimandare più a un dopo che non sapevo se ci sarebbe stato.
Quante volte diamo per scontato quel dopo, vero? Osservando le Persone che mi circondano, mi accorgo che tutti lo fanno. Persino quando una Malattia seria arriva a tentare di risvegliarci. Persino quando viviamo accanto a una Persona che sta abbandonando il suo involucro fisico e che, dunque, ci mette di fronte alla Morte quale unico e certo Destino dell'Uomo. Destino che ci accomuna tutti. Nessuno escluso. Ma è un po' come se, per l'Uomo, il suo personale Tempo di Vita non dovesse esaurirsi mai. È come se la Morte riguardasse sempre gli Altri, no?
Così rimanda, rimanda, rimanda. Rimanda sempre. Rimanda, ad esempio, scelte da compiere subito in nome di una Felicità che non dovrebbe essere spostata di un solo secondo più avanti. Perché poi il Destino comunque si compie. Ed è il quando, salvo rarissime eccezioni, che non ci è dato di sapere.
lo la mia Felicità l'ho sempre rimandata, sai? Era come se sentissi di non meritarla. E poi in testa avevo questo martellante "prima il dovere e poi il piacere" che non mollava mai. Così c'era sempre qualcosa di pratico da risolvere e a cui pensare. Qualcosa di esterno a me che mi proiettava fuori dal mio Essere. E resistevo dentro a una relazione sbagliata, per tentare di salvare una Famiglia che desideravo con tutto il Cuore e che era il mio immenso Valore di Vita. E ho giustificato cose che, a guardarle oggi, paiono inspiegabili. Sino a quando il Corpo non ha più retto e l'Anima ha cominciato a gridare disperatamente. Attraverso il Cancro, appunto.
A tale proposito, mi viene in mente un incontro bellissimo, che è stato uno dei miei primi contatti di medianità. Incontro a cui mi aveva portata un carissimo Amico che oggi non è più Qui. Il mio Amico si chiamava Roberto e godeva di ottima salute. Già. È stato vittima di un incidente stradale nell'Ottobre 2016. E ricordo che, la mattina in cui me l'hanno comunicato, ho fatto fatica a crederci e ho avvertito subito l'assurdità di quanto accaduto. Con lo stomaco che si aggrovigliava tutto e le lacrime che spingevano prepotentemente negli occhi. Perché Roberto stava bene e aveva da poco trovato la sua Anima Gemella e, da poco, aveva anche pubblicato il suo primo libro e allineato la sua Vita a quanto desiderava fare.
Beh, quella mattina ho gridato rabbiosamente: «Perché Lui e non io? Aveva ancora così tanto da vivere e da dare a tutti! lo dovevo andarmene, non Lui!». Ma subito ho sentito la voce di Roberto che, nel suo inconfondibile accento romanesco, mi rispondeva: «E perché no? Chi sei tu per stabilire Chi abbia terminato il suo compito Qui e Chi no?».
E allora ho tentato di darmi pace. Sì, perché mi sentivo illegittimamente sopravvissuta al posto suo. Esattamente come accade tutte le volte in cui una Sorella muore e io resto. E ormai ne ho perse così tante che ci ho fatto persino l'abitudine. Anche se, adesso che mi sono impossessata di uno sguardo differente, l'agonia del non poterle più vivere concretamente cede subito il passo alla Felicità del saperle finalmente nella Luce, libere da sofferenze e paure. E, se nel corso del nostro Viaggio insieme sono riuscita quantomeno a non farle sentire sole e a sostenerle, allora penso che tutta la sofferenza che sto vivendo non sia vana. E non è vana neppure quando scopro che il mio raccontare e riflettere OnLine aiuta anche i "sani" ad apportare cambiamenti di Vita capaci di renderli più felici nel loro esistere.
Giusto questa mattina ho letto nella Chat di Facebook uno dei tanti messaggi che spesso ricevo: «Ciao Simona. Volevo dirti che leggo sempre i tuoi Post e voglio ringraziarti per tutto quello che scrivi. Mi stai insegnando tante cose e, se riuscirò a migliorare il mio approccio alla Vita, sarà anche grazie alle cose che tu comunichi e che sono di grande insegnamento per me e per tutte le persone che ti leggono».
Sai, è proprio quando ricevo messaggi come questo che mi appare chiaro il Disegno. E allora riesco a perdonarmi per ogni scelta tardiva e per ogni errore e fortifico il Senso del mio essere Qui finché è Destino che resti.
4 Luglio 2014 - Insegui la Felicità. Non sprecare il Tuo Sacro Tempo di Vita!
Quanto starò ancora qui? Non lo so.
Quanto ci starai tu? Non lo sai.
E allora perché devi sprecare i giorni? Perché ti ostini a vivere come se fosse tutto contro, scontato, irritante, eterno o impossibile da raggiungere? Perché non provi a BUTTAR FUORI IL NASO DA TE e a capire che ogni singolo istante può essere reso un Dono?
Non trascinare i tuoi passi. Ascoltati. Decidi in quale direzione debbano andare i piedi, lasciando le impronte che desideri davvero.
Polverizza i rapporti che non funzionano, quelli che ti procurano dolore e lacrime. Ogni sentimento che non attiva il positivo-dentro, è un segno che l'Universo ti manda. Un segno che ti dice: "Non stai guardando nella direzione giusta! Svegliati!" Poi, PER-DONA. E apprezza te stesso e lAltro perché, anche quando non sa accoglierti, ti sta donando un messaggio prezioso su chi sei e sulla direzione che devi intraprendere.
Viaggiando a briglie sciolte, la Vita ci conduce esattamente dove dobbiamo essere, se impariamo ad ascoltarci. E il solo segno da cogliere è quello della FELICITÀ.
Non sto parlando di perfezione. No. Nessuna Vita è perfetta. Sto parlando della sensazione di un vivere in cui tutto collima con i nostri bisogni più profondi. Ecco. Lì devi arrivare. Quello è l'obiettivo. ESSERE AUTENTICO CON TE STESSO. E poi, da lì tutto origina.
Beh, l'incontro di medianità di cui ti stavo parlando è avvenuto con Bruno Pepe; un radioestesista dal talento inequivocabile che ha letto tutte le dinamiche della mia Vita come se le stesse osservando attraverso una vera e propria radiografia dell'Anima. Bruno ha visto tutte le mie difficoltà relazionali, ha collegato alcune delle mie figure familiari a vite precedenti e ha ovviamente visto anche la mia Malattia, fornendomi persino una descrizione tecnica accurata del tipo di Tumore e dell'intervento che è stato eseguito. Ma fra tutte, la frase che mi è rimasta letteralmente scolpita nella mente è stata: «Cara Simona, sei una delle poche persone che ho conosciuto in Terra che avrà l'opportunità di vivere due Vite in una. Già, perché così stai usando la tua Malattia. Per rinascere e diventare consapevole come pochi altri riescono a fare in una stessa esistenza».
Allora non avevo gli strumenti interiori dì oggi e non ho compreso per bene il senso di quella sua affermazione. Ne ho capito solo di recente il significato.
Sai, nella mia Vita sono accadute cose molto particolari. Sempre le stesse. Cose che però non sapevo decodificare e alle quali prestavo scarsissima attenzione. Ad esempio, mi recavo al Supermercato e, una volta giunta alla cassa, mi ritrovavo con la Cassiera che, mentre passava la spesa sul lettore magnetico, cominciava a raccontarmi i suoi fatti personali. All'improvviso. «Ieri mio Marito è andato via di casa. Non so proprio come farò ad andare avanti e a superare anche questo dolore», ha esordito un giorno una Cassiera del supermercato in cui facevo abitualmente la spesa. Poi si è fermata con fare stupito e imbarazzato, con quella frase sospesa fra noi che aleggiava nell'aria. Interrogandosi su come potesse esserle sfuggita un'affermazione del genere nei confronti di una perfetta estranea. Nel frattempo io le avevo risposto: «Nella Vita resta tutto ciò che deve restare e va tutto ciò che ha esaurito il suo Compito. Capire questo serve ad affrontare ogni difficoltà nel modo giusto. Spesso ce ne accorgiamo dopo, però. Ovvero quando riusciamo a osservare tutto con la giusta distanza emotiva. Dobbiamo imparare a dare totale fiducia alla Vita. Penso sia questo il segreto».
Credimi, non so chi delle due fosse poi la più stupita. Perché anch'io non capivo minimamente da dove provenissero quelle mie risposte. Spesso ero io stessa ad ascoltarle mentre affioravano dalle mie labbra.
Questo genere di situazioni capita anche con Persone che mi contattano dai Call-Center o quando partecipo ai Corsi. Come al Seminario sul Destino a Piacenza. Sono sparita per un'ora perché una Signora mi ha fermata per raccontarmi tutti i problemi che stava affrontando in quel frangente. E, di nuovo, ho lasciato che quel Qualcosa che attraverso me si esprime mi usasse per poterle portare aiuto.
Sorrido sempre quando ripenso alla domanda che Alice mi ha posto un giorno, al rientro da una passeggiata pomeridiana nel sole. Mi sembra che all'epoca avesse 4 anni. Beh, quel giorno è scesa dal passeggino, mi ha guardata dritta dritta negli occhi e mi ha chiesto: «Mamma, ma tu conosci tutte le Persone del Mondo?».
lo sono rimasta di stucco, senza comprendere il senso della sua domanda. Quindi le ho risposto: «Amore, perché mi chiedi questo?». E lei: «Perché, Mamma, tutte le volte che andiamo in giro tu parli con tutti».
Sono scoppiata a ridere e le ho detto: «Caspita, hai ragione! Non ci avevo fatto caso. Beh, io ho un carattere fatto così. Parlo anche con i tombini!». Frase che è poi rimasta fra i nostri ironici modi di descrivermi.
Ed è vero, io sono fatta così. Da sempre, lo amo rendere felici gli Altri e forse gli Altri lo sentono. Così, attraverso il Mondo chiedendomi sempre: "Cosa posso dire o fare per rendere questa Persona più felice? Come posso aiutarla o rendere la sua giornata più bella?". E basta davvero poco. Basta un sorriso, un abbraccio, un complimento sincero, una frase che le faccia comprendere che la vedo e che di lei mi importa sul serio. Perché nessuno mi è estraneo. Perché donare Felicità arricchisce. Perché prendendoci cura degli Altri, ci prendiamo cura anche della nostra Anima, dato che siamo tutti connessi.
Così, ecco che ogni mia giornata si trasforma in meraviglia. Ed ecco che colleziono istanti di incontro che illuminano il mio essere Qui. Sempre. Anche nei momenti più bui. E sarà quindi forse per questo che alle Persone è sempre venuto spontaneo parlare con me e chiedermi consigli. E io sono una dalla "parlantina facile". Quindi tutto accade con grande naturalezza. Anche quando si è estranei.
Data di Pubblicazione: 18 aprile 2019