Come esercitare tutto il nostro potere personale? Cos'è la resilienza e l'Intelligenza emotiva? Scoprilo leggendo l'anteprima del nuovo libro di Giovanni Vota.
Intelligenza emotiva e resilienza
La resilienza
Quando assumevo le persone (e ne ho assunte tante, per vari ruoli in varie aziende) il mio metodo era abbastanza semplice. Se per esempio cercavo un project manager, valutavo le sue competenze professionali. Non ho mai valutato molto i titoli di studio per cui ho assunto persone con percorsi di studio più diversi, o anche senza titoli di studio: quello che contava per me era che competenze avessero.
Ciò detto, la mia domanda al colloquio era sempre e solo una: “Mi parli di lei”. La persona poteva raccontarmi ciò che voleva perché quello che facevo era collegarmi empaticamente con lei e guardavo il mondo con i suoi occhi: se era in risonanza con me l’assumevo.
Questo mi è valso anche due premi quando ero in Sun Microsystems:
- “Scott McNealy Recruiting Excellence Award”
- “Retention Program”
come riconoscimenti per le assunzioni fatte, e i risultati con le persone, oltre ad aver così sempre collaborato con persone eccezionalmente brave.
Quello che cercavo nelle persone oltre alla loro competenza professionale era il loro lato umano, la loro capacità relazionale, e se avevano una impronta quanto meno umanistica — per non dire Spirituale — molto meglio.
Oggi tutto queste caratteristiche vengono chiamate “soft skill” e sono sempre più considerate fondamentali. Sì perché servono persone centrate, equilibrate, orientate all’altro e che sanno affrontare le difficoltà. È noto oramai che, tra due curriculum vitae quasi identici, sono i “soft skill” che fanno la differenza, anzi personalmente ritengo che una competenza tecnica se hai soft skills la puoi creare velocemente perché sai come arrivarci.
E tra queste competenze interpersonali e relazionali sono considerate assolutamente essenziali per le assunzioni, così come...
- Fiducia in sé stessi
- Intelligenza emozionale
- Intelligenza sociale
- Resilienza
- Empatia
- Capacità di comunicazione
- Capacità di creare team
Fiducia in sé stessi fa parte del lavoro interiore, sulle proprie capacità e competenze, che non sono affatto scontate. Richiedono ascolto e lavoro sulle proprie credenze e convinzioni. Eppure queste competenze stanno diventando fondamentali per essere scelti sia dalle società di ricerca personale che dai manager che vogliono rafforzare il loro team.
Perché? Perché è stato dimostrato che queste qualità personali sono estremamente positive per il team e quindi per l’azienda.
I cambiamenti sociali improvvisi degli ultimi anni hanno poi fortemente colpito il mondo del lavoro, mettendo in discussione i processi, i luoghi, le abitudini lavorative, coinvolgendo il telelavoro, i figli a casa, riduzione dell’orario di lavoro, esuberi, ristrutturazioni fino alla chiusura di aziende. Tutto questo genera molto stress e ansia, con le persone piene di preoccupazioni e domande.
Questo vale sì per i dipendenti, ma ancora di più sono “conditio sine qua non” per liberi professionisti, imprenditori e investitori per poter riuscire, in quanto tutto parte da te, dalle tue capacità personali di relazione. Tutto questo colpisce non solo il benessere sul lavoro ma a casa e in generale in tutti gli aspetti della vita.
Questi stress riguardano tutti indistintamente, ognuno si è visto stravolgere la vita in varia misura, e ogni persona ha gestito le nuove realtà in modo diverso, a seconda della propria situazione. Traendo insegnamento dalla crisi, una qualità ha fatto le differenze: la RESILIENZA.
Che cos'è la resilienza?
- In fisica, la resilienza si riferisce alla capacità di un corpo di resistere a uno shock.
- In psicologia, è la capacità di un individuo di far fronte a una situazione difficile o stressante.
Il concetto di resilienza è stato introdotto da Boris Cyrulnik come: “L'arte di saper navigare tra i torrenti”.
Più precisamente la resilienza è:
- un fenomeno psicologico
- che consente a un individuo colpito da un'esperienza traumatica
- di accettare questo evento
- per superare il suo shock
- ricostruirsi
- continuare ad andare avanti.
Quindi:
una persona resiliente è in grado di far fronte
È a una situazione che causa stress,
dolore o shock rimanendo positiva.
Molti eventi possono assomigliare a uno shock:
- lutto
- aggressione
- malattia
- divorzio
- licenziamento
- fallimento...
Questi periodi possono essere vissuti in modi molto diversi da individui che non hanno tutti la stessa personalità, le stesse esperienze, la stessa vita, e questo è intimamente legata alla salute psicologica di una persona.
Un individuo resiliente sarà in grado di accettare la situazione più facilmente, di adattarsi più rapidamente alla sua nuova realtà e di far fronte meglio a shock ripetuti e il suo equilibrio psicologico sarà meno turbato.
La resilienza è una capacità che fa la differenza in ogni ambito della propria vita, nel mondo del lavoro, famigliare, delle amicizie, delle crisi.
Nel mondo del lavoro, una persona può essere soggetta a tanti shock come:
- esuberi
- cambio dirigente
- partenza di un collega
- ristrutturazioni
- tagli di budget
- trasformazione digitale
- crisi economica...
Quindi la resilienza è una capacità estremamente rilevante nel mondo del lavoro e consente alle persone di riprendersi dagli shock, continuando a svolgere i propri compiti con ottimismo, avendo anche un effetto positivo sul morale del team e sulla produttività aziendale.
Chi è resiliente inoltre ha le capacità di:
- gestione dello stress
- ottimismo
- motivazione
- flessibilità
- adattabilità
- creatività
- adattabilità...
Che cos'è l'adattabilità?
È la capacità di un individuo di essere in grado di cambiare senza essere condizionato o influenzato in base al contesto, agli eventi o ai bisogni, sapendo ristrutturare le proprie convinzioni, i propri modi di funzionare e pensare e i propri automatismi abituali.
Se consideriamo che la resilienza è un'abilità che include:
- adattabilità
- gestione dello stress
- motivazione
- adattabilità
- capacità di superare uno shock dal punto di vista emotivo
- capacità di superare uno shock senza compromettere la propria sicurezza psicologica...
... allora diventa estremamente preziosa in tempi di crisi!
La resilienza gioca un ruolo decisivo nella motivazione dei colleghi, riduce e minimizza la sofferenza sul lavoro e rafforza il sentimento di appartenenza a un gruppo, perché, quando si superano insieme sfide difficili, la coesione del gruppo si rafforza.
I manager spesso si affidano a persone resilienti per dare una spinta agli altri membri del team, per cui è importante anche la capacità contagiosa di resilienza verso gli altri colleghi.
Se i manager cercano persone resilienti, occorre che i manager stessi siano resilienti, e che chi governa l’azienda lo sia ancora di più.
Purtroppo questo non accade spesso, perché i sistemi gerarchici non guardano questi aspetti.
In azienda personalmente distinguevo i people manager dagli altri, tenendo separato il livello aziendale dal ruolo.
Per esempio, molti li portavo alla dirigenza, ma ben pochi anche people manager. Bravissimi tecnici, meritavano la dirigenza, ma sarebbe stato non efficace, per le persone stesse e l'azienda, che gestissero persone. Non solo, essere people manager non era uno status ma una competenza, e una persona poteva gestire persone per un periodo e poi non più e poi magari ritornare a farlo.
Gestire persone è il lavoro più difficile e idealmente servono persone che lavorano molto su sé stesse, introspettive, molto empatiche: in definitiva devono avere una resilienza la più alta possibile.
HeartMath Institute, il centro di ricerca scientifico americano che si occupa di coherence, ovvero della connessione cuore-cervello, definisce la resilienza come: “La capacità di prepararsi, riprendersi e adattarsi di fronte a stress, avversità, traumi o tragedie”.
La resilienza la si sviluppa, e dipende dal livello di intelligenza emozionale e intelligenza sociale, le quali a loro volta si sviluppa no, per cui chiunque può aumentarla.
La capacità di resilienza
La capacità di resilienza è la quantità di energia di resilienza che ognuno ha dentro di sé, e maggiore è questa energia e maggiore sarà la capacità di autoregolare le risposte allo stress, di fare scelte più chiare, essere meglio preparati e avendo spesso anche la capacità di evitare molte situazioni e sfide che sarebbero troppo pesanti per l'individuo stesso.
Maggiore è la capacità di autoregolarsi e accrescere la propria resilienza, maggiore è la capacità di mantenere la calma e di rimanere responsabili delle proprie reazioni, sapendole gestire.
La resilienza permette anche di avere ancora energie dopo situazioni pesanti, dopo giornate di lavoro impegnative.
Sempre HerthMath ha ancora definito la resilienza come la capacità di prepararci per lo stress; recuperare da situazioni di stress; sapersi adattare di fronte allo stress o avversità o situazioni sfidanti.
Chi è resiliente recupera più facilmente e velocemente da situazioni difficili e ha anche maggior capacità di evitare di finire in queste situazioni difficili, il che vuol dire essere più efficienti nella gestione delle proprie energie, mantenendosi il più possibile energicamente carichi; sa rimanere calmo e pensare più chiaramente, ed essere nel controllo della propria mente ed emozioni.
Ci sono quattro aree primarie di resilienza:
- Fisica
- Mentale
- Emozionale
- Spirituale.
Noi continuamente variamo l'energia in ognuna di queste aree ogni giorno, e, se abbiamo poca energia in una di queste aree, si possono influenzare anche le altre.
È nell’area emozionale che la maggior parte delle persone scarica le sue energie interiori. Accrescendo la propria resilienza, si aumentano le proprie energie per quando ne avremo bisogno, e aiutano a mantenere la calma e la capacità di essere focalizzati quando si hanno troppe cose da fare o le informazioni arrivano troppo velocemente.
In definitiva, maggiore è la resilienza, maggiore è la capacità di mantenere la calma e saper gestire le proprie emozioni e azioni, ovvero il proprio auto-controllo.
Gli studi di HeartMath hanno dimostrato che c'è una correlazione diretta tra ciò he fa il cuore e la capacità di auto-controllo. Il ritmo cardiaco di una persona in salute e resiliente cambia a ogni battito del cuore: questo è chiamato Variabilità del Battito Cardiaco o HRV (Heart Rate Variability).
HRV è influenzato dalle nostre emozioni e si può misurare se si stanno ricaricando le energie o si stanno consumando dalla forma dell’HRV, il ritmo del cuore.
Emozioni come la frustrazione, l’impazienza, l’ansia esauriscono le nostre riserve di energia e si vedono sul monitor di un computer come una forma d’onda irregolare, che misura una forma di HRV irregolare e disordinata.
Gli scienziati chiamano questo tipo di forma di ritmo cardiaco incoerente ed è indice che il cervello e il sistema nervoso sono fuori sincronia.
Dall'altra parte, emozioni come l’apprezzamento, il coraggio, l’amore, la gratitudine, la compassione, creano un HRV cardiaco più armonioso e ordinato, caratteristiche che indicano che il cervello e il sistema nervoso sono più in sincronia. Gli scienziati chiamano questo un ritmo cardiaco coerente.
Quando sei in uno stato coerente, stai accrescendo la tua resilienza e la tua capacità di gestire te stessa e questo aumenta la tua energia interiore.
Data di Pubblicazione: 10 febbraio 2023