Un tuffo alla scoperta del potere dei cristalli e delle pietre preziose per utilizzarne le energie, leggendo l'anteprima del nuovo libro di Giuditta Dembech.
L'Intelligenza Nascosta dei Cristalli
Spirito e materia
Per essere in sintonia con tutto quanto ci circonda, è necessario lasciare da parte alcune radicate convinzioni cosiddette "scientifiche".
L’uomo è inserito in un contesto di creature viventi di cui non è né il più evoluto, né quello con maggior diritto all’esistenza.
Per ‘‘Creature viventi” dobbiamo intendere tutto quanto è stato creato in tutti e quattro i regni; minerale, vegetale, animale, umano; ed occorrerebbe lasciare aperta una porta su un quinto regno superumano, invisibile, ma reale quanto i precedenti.
Si dovrebbe partire dal presupposto che, ad ogni parte sia pur minima di materia visibile, corrisponde una controparte di materia sottile e quindi invisibile. Le due cose sono inscindibili.
La parte sottile, corrisponde ad una sorta di ‘‘intelligenza”, quella che è stata chiamata con nomi diversi a seconda delle filosofie o del grado di evoluzione dei vari popoli.
C'è chi dà a questa parte il nome di ‘‘spirito’’, chi di ‘‘anima”’, gli orientali la definiscono, abbastanza vicini alla realtà “deva’’, cioè essere di luce. Esistono Deva archetipi delle forme complesse, Come ad esempio deva di alberi, montagne, animali e piccoli deva che controllano le funzioni più infinitesimali, come il deva che controlla lo scorrere della linfa, il ricambio cellulare delle foglie, della corteccia, lo scambio d’ossigeno...
Altrettanto vale per il corpo umano. C’è un’intelligenza totale che è il risultato, la somma di tutte le piccole intelligenze dei singoli organi.
Ma per tentare di capire, dovremo scendere ancora più in profondità, addentrarci fino all’infinitamente piccolo. Qui vedremo che non esiste un vero e proprio punto di partenza, poiché ad un certo punto si passa dal visibile all’invisibile, dalla materia fisica alla controparte eterica che la vivifica.
Lo spirito dunque, fine a sé stesso non esiste, non è altro che pura astrazione. Privato della particella seppur infinitesimale di materia a cui aggregarsi, non ha praticamente modo di estrinsecarsi e quindi rendersi manifesto; gli manca un “SE”: minerale, vegetale, gassoso o liquido che sia.
Ripetiamo, semplificandolo, il concetto che forse può apparire macchinoso: "La materia non può esistere senza la controparte spirituale e viceversa lo spirito non può rendersi manifesto senza una particella di materia".
I misteri del creato
Non tutto quello che troverete fra queste pagine ha fondamento dal punto di vista della scienza. Non importa. Gli orizzonti degli scienziati cambiano da un giorno all’altro. Cose che fino a pochi mesi fa parevano impossibili, diventano abbordabili man mano che la ricerca viene approfondita.
La scienza conosce soltanto alcune cose, quelle che gradualmente vengono portate alla comprensione umana di alcune menti illuminate.
La natura non ha ancora aperto il cuore dei suoi segreti all'uomo. E né potrebbe farlo se non proporzionalmente alla sua possibilità di comprensione e realizzazione.
Scoprire l’energia elettrica, sarebbe stato impensabile per l’uomo della caverna. Eppure l’energia elettrica, assieme ad altre energie, scorreva a fiumi tutto attorno, sopra e sotto di lui.
La possibilità di scoprirla esisteva, ma la sua capacità di comprensione non era ancora sufficientemente sviluppata, la sua tecnologia era ancora troppo rudimentale. Praticamente, non era ancora tempo.
Allo stesso modo, la scienza attuale può scoprire soltanto le cose che comprende; quelle che riesce a vedere e toccare attraverso i limiti pur sempre ristretti della propria tecnologia.
Eppure, ogni secolo si sente tronfio e all’avanguardia rispetto al secolo precedente. La velocità con cui la scienza attualmente progredisce, fa invecchiare e rende antiquate le scoperte del mese precedente.
Agli inizi degli anni ’60 la Olivetti presentava il suo capolavoro, vanto ed orgoglio della tecnologia italiana applicata al calcolo: una macchina mastodontica, circa 50 cm per trenta di lato, pesava un paio di chili ed era in grado di svolgere elettricamente ben tre operazioni; era la ‘‘Multisumma.”
Qualche anno dopo fu superata da un’altra meraviglia: la ‘‘divisumma’’ che finalmente faceva anche le divisioni.
Dieci anni dopo iniziarono ad essere prodotte calcolatrici meccaniche sempre più piccole, poi l’industria ebbe un sussulto: erano arrivati i cristalli liquidi!
Nell'arco di pochi anni, come abbiamo visto, si è passati dal marchingegno ingombrante e rumoroso, al minicalcolatore formato biglietto da visita; da prezzi esorbitanti a poche lire.
Attualmente i calcolatori con batterie solari vengono messi in omaggio addirittura nei fustini del detersivo e nelle buste-sorpresa per i bambini, quelle in vendita nelle edicole...
Quindi la scienza, pur superando costantemente sé stessa, è ancora fortemente limitata, non può che vedere soltanto le cose che si trovano nel suo ambito.
La scienza dimenticata
Ma esiste un’altra scienza che è sempre stata osteggiata, derisa e perseguitata. Una scienza che ha spesso dovuto incappare nei roghi di oggetti, libri e persone. E la scienza dello spirito, la scienza che una volta era detenuta da maghi, iniziati e sacerdoti. È una conoscenza a cui si accede a prezzo di indicibili sacrifici, con dedizione assoluta ed in solitudine.
Da Pitagora a Plotino ad Ammonio Sacca, si era già intuita l’esistenza di più universi, l’esistenza di qualcosa di infinitamente piccolo che pervadeva ogni cosa fisica. E più indietro nel tempo si sapeva ancora molto, molto di più...
Ci sono alcuni misteri, di cui si sussurra, talmente noti e inspiegati da essere stati codificati e derisi come appartenessero al mondo delle fiabe. E invece sono misteri, enigmi insolubili per una scienza che vuol sempre l’ultima parola.
Così, con tono annoiato, Umberto Eco ne "Il pendolo di Foucault" fa parlare uno dei suoi personaggi a proposito delle presunte conoscenze sull’elettricità da parte degli egizi.
"Si accontentano dell‘elettricità, come un qualsiasi ingegner Marconi. Sarebbe meno puerile l’ipotesi della radioattività. È un‘interessante congettura che, a differenza dell’ipotesi elettrica, spiegherebbe la conclamata maledizione di Tutankamen. Come hanno fatto gli egizi a sollevare i massi delle piramidi? Si sollevano i macigni con scosse elettriche, si fanno volare con la fissione nucleare?
Gli egizi avevano trovato il sistema di eliminare la forza di gravità e possedevano il segreto della levitazione. Un'altra forma di energia...
Si sa che i sacerdoti Caldei azionavano macchine sacre mediante puri suoni, e che i preti di Karnak e di Tebe potevano far spalancare le porte di un tempio col solo suono della loro voce. E a che altro si riferirebbe allora la leggenda di ‘Sesamo apriti?’
Elettricità, radioattività, energia atomica, il vero iniziato sa che sono solo metafore, coperture superficiali, menzogne convenzionali, al massimo pietosi succedanei di qualche forza più ancestrale e dimenticata, che l’iniziato cerca, e forse un giorno conoscerà..."
Secondo la scienza ufficiale, (che d’ora in poi terremo ben separata dalla scienza dello spirito) la terra ha sei miliardi di anni.
Tutto ciò che noi sappiamo su quanto ci ha preceduto è limitato ai pochi testi sacri che siamo riusciti a rintracciare. Non oltre i seimila anni. Prima c’è la nebbia e il mistero.
Neppure l’antropologia riesce a far luce nella notte dei tempi. Gli studiosi non riescono a mettersi d’accordo se il cranio più antico sia quello rinvenuto nella gola di Olduvai in Tanzania o il siniantropo di Pechino.
Il Siniantropo addirittura potrebbe essere un falso (ma chi è quel burlone così astuto e competente che l’avrebbe falsificato? E perché poi?).
Sull’uomo della Tanzania si è ancora in dubbio se non si tratti invece di una grossa scimmia, talmente intelligente da scheggiare dei ciottoli per trasformarli in rozzi utensili.
Per quanto riguarda la ricostruzione degli animali preistorici, si segue la traccia della logica, inanellando una vertebra dietro l’altra sulla base di ipotesi che potrebbero essere fondate o forse no.
Non è escluso che negli anni a venire gli stessi paleontologi siano costretti a smontare i loro mostri per ricostruirli secondo uno schema completamente diverso.
Questo è già accaduto proprio ai giorni nostri agli astronomi. Armati di gomme da cancellare hanno dovuto rivedere molte cose sul sistema solare.
Nuovi dati giungevano a terra dalle sonde spaziali in esplorazione.
Sarebbe necessaria molta più umiltà da parte della scienza, ed una più grande elasticità mentale da parte dei ricercatori.
Secondo gli archeologi le piramidi egizie sarebbero state costruite al massimo seimila anni fa. Zoser I a Saqquara sperimentò la piramide a gradoni. La perfezione geometrica fu invece raggiunta sull’altipiano di Gizah da Chepren, Cheope e Micerino.
Gli occultisti invece si tramandano un altro tipo di informazione.
Gli scampati di Atlantide si trovarono di fronte le piramidi già bell’e costruite quando presero possesso di quei nuovi territori dopo la catastrofe.
E la Sfinge proverrebbe da un tempo ancora più memorabile, da una civiltà che precedette ancora quelle di Atlantide: quella degli Uomini Rossi.
Se all’intransigenza scientifica aggiungiamo il fanatismo religioso ci renderemmo conto che stiamo veramente tuttora remando in alto mare.
Quando un secolo fa i geologi scoprirono alcuni depositi di animali fossili compresero chiaramente che la Bibbia aveva torto. Stando a quelle scoperte era inammissibile che la terra avesse soltanto seimila anni come veniva dichiarato.
Com'è noto, il più ‘‘giovane’’ dei fossili ha almeno 100.000 anni. I conti non tornavano!
Ebbene eminenti teologi chiusero la bocca agli scienziati affermando seriamente che Dio stesso aveva sotterrato di proposito quei fossili al fine di provare la fede dei credenti.
La piramide può aver resistito a 30.000 anni di incuria e resisterà ancora quando ogni altra costruzione della terra sarà già in rovina.
Dalle epoche più remote, dalle origini di ogni Big Bang Menti Superiori seguono con occhio vigile l'evoluzione di tutto il Cosmo, dalla galassia più lontana al più piccolo asteroide.
A queste creature sconosciute l’uomo ha sempre, e impropriamente dato il nome di DIO.
Ne ritroviamo le tracce in tutte le mitologie, in quegli esseri dai contorni imprecisati cui vengono dati, in un primo tempo, gli attributi della divinità. Poi si trasformano in Semidei e in seguito, poiché videro ‘‘che le figlie degli uomini erano belle” si congiunsero a loro.
Nacquero generazioni di Eroi, Ninfe, Titani sempre meno divini e sempre più sfortunati.
È evidente la continuità dell’esistenza di creature intermedie tra l’uomo e Intelligenze superiori che ben conoscono il piano di evoluzione del pianeta e ne controllano lo svolgimento.
Questi ‘‘infiltrati’’ hanno sempre aiutato l’uomo con ogni mezzo pur continuando a tramandarsi segreti e conoscenze a cui è ben difficile attingere.
La scienza dello spirito narra da sempre ai suoi cultori che le tracce di civiltà remotissime sono da ricercare profondamente sepolte nel cuore della terra.
Gli archeologi moderni grattano a mala pena un palmo sotto la superficie, e ciò nonostante, quando si imbattono in un reperto veramente interessante non sanno riconoscerlo.
Troppo frettolosamente oggetti appartenenti ad una tecnologia diversa dalla nostra vengono schedati come oggetti di culto.
Con quali misteriose ‘‘trombe’’ Giosué fece crollare le mura di Gerico? E con quali "flauti" i Sacerdoti Caldei spostavano i massi?
E se per ipotesi uno di questi strabilianti oggetti finisse nelle mani degli odierni archeologi, come saprebbero riconoscerlo da un qualsiasi strumento musicale?
È il caso del cosiddetto ‘‘Sistro’’ ricorrente in modo ossessivo in tutta l’arte egizia.
Ma che diamine i faraoni, iniziati ai misteri dei grandi Jerofanti si divertivano come idioti a far tintinnare i sonagli?
O forse si tratta di qualche sofisticato apparecchio che ai nostri occhi è del tutto sconosciuto?
Secondo la Conoscenza Occulta le tracce di civiltà che raggiunsero il loro massimo splendore in epoche inenarrabili andrebbero ricercate molto più profondamente, poiché dove oggi c’è un continente, ieri poteva esserci un oceano e viceversa.
In sei miliardi di anni possono essere apparse e scomparse civiltà e razze che poco 0 nulla avevano in comune l’una con l’altra.
Intelligenze profondamente diverse da quella umana hanno popolato il pianeta adattando la loro forma fisica alla diversa situazione ambientale.
Ci fu un tempo in cui la Forma aleggiava sul pianeta incandescente come una nebbia di fuoco.
In un’epoca successiva il corpo fisico cominciò a consolidarsi ma continuava a prevalere la massa eterea dell’era precedente.
Dal momento però che questo breve saggio vuole occuparsi dei cristalli rimandiamo coloro che volessero approfondire questi concetti alla lettura di Steiner e Schuré, In modo particolare per quanto concerne religioni, civiltà e scienze scomparse, alle mille pagine di "Iside svelata" della Blavatsky.
Data di Pubblicazione: 7 luglio 2022