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Introduzione all'Arte della Potatura

Potatura Facile - Matteo Cereda - Pietro Isolan - Speciale

Perché potare? Come eseguire una buona potatura per avere più frutta di qualità? Scoprilo, leggendo l'anteprima del libro di Matteo Cereda e Pietro Isolan.

L'Arte della Potatura

La potatura è uno dei momenti più importanti nella cura degli alberi da frutto. Consiste in un insieme di operazioni, prevalentemente interventi di taglio dei rami, che hanno lo scopo di condizionare lo sviluppo della pianta a nostro vantaggio.

Non conviene soffermarsi troppo su una definizione sintetica, perché che cos'è esattamente la potatura lo capiremo man mano nel corso del libro. Iniziamo col chiederci come mai bisogna potare e quali sono gli obiettivi del nostro lavoro.

 

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Perché potare?

Prima di cominciare a potare è importante avere chiari gli obiettivi: cosa vogliamo ottenere con il nostro intervento? La risposta più scontata è “un maggior raccolto”: lo scopo principale, infatti, è stimolare la pianta alla produzione di più frutti.

Ma la quantità non basta: quello che vogliamo è anche (e soprattutto!) qualità. Tutti desiderano frutti grandi, dolci e succosi. Quindi potiamo non solo per un maggior raccolto, ma anche per un miglior raccolto.

Con la potatura possiamo ottenere anche questo, se sapremo indirizzare la pianta verso uno sviluppo armonioso, bilanciando le sue risorse in modo che possa concentrarle al meglio sui frutti.

Abbiamo bisogno, inoltre, di un raccolto costante nel tempo: molte piante da frutto alternano annate di ottimi raccolti ad annate scarse. Questo fenomeno si chiama alternanza di produzione e mal si adatta alle esigenze di un frutteto famigliare (o di un'azienda).

Un altro obiettivo del nostro lavoro sarà quindi riequilibrare la fruttificazione, limitando questa alternanza e portando una produzione regolare. Dobbiamo preoccuparci anche di dare alla pianta una forma e una dimensione che siano adeguate al contesto in cui si trova.

 

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Non è detto che si abbia a disposizione spazio sufficiente per far crescere gli alberi a dismisura; quindi, ci troviamo a potare per contenere e ridimensionare. Teniamo conto poi che è comodo avere la frutta sui rami bassi: quando le piante fruttificano troppo in alto diventa problematico arrivare a raccogliere.

Ci occorre che la pianta si mantenga sana: con una buona potatura possiamo salvaguardare la sua salute, eliminando parti secche o danneggiate, favorendo il circolo di luce e aria all’interno della chioma. In questo modo possiamo prevenire buona parte delle patologie.

Infine, vogliamo alberi che vivano a lungo: tagliando andiamo anche a rinnovare i rami, in modo da ringiovanire la pianta, perché abbia una vita produttiva longeva. Riassumendo, gli obiettivi del nostro lavoro sono 5.

  • Regolare la produzione (quantità, qualità, pezzatura).
  • Avere un raccolto costante negli anni.
  • Contenere forma e altezza dell’albero.
  • Far arrivare aria e luce in tutte le parti della chioma.
  • Prolungare la vita produttiva della pianta.

 

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Ma potare è davvero necessario?

Questa non è una domanda banale, visto che in natura le piante vivono e fruttificano senza alcun intervento da parte dell’uomo.

La risposta è che potare non è obbligatorio, possiamo anche scegliere di non farlo. Questo approccio richiede, però, che le piante non vengano mai potate: idealmente bisognerebbe lasciare che si sviluppino in autonomia fin dall’inizio.

Le piante non potate risultano molto resistenti e crescono rigogliose, lo svantaggio è che sono loro a decidere lo spazio che andranno a occupare. Alberi come melo o ciliegio, se non vengono gestiti, possono raggiungere dimensioni imponenti.

Se decidiamo di non potare, dobbiamo esserne consapevoli e accettarlo. Sarebbe sbagliato, invece, potare sporadicamente e poi lasciare che la pianta si sviluppi in autonomia. I tagli di potatura provocano reazioni da parte dell’organismo vegetale e condizionano la pianta.

Se decidiamo di prenderci cura di una pianta tramite la potatura, sarà un lavoro che accompagnerà tutta la vita dell’albero, con costanza.

 

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Tipi di potatura

Nell’arco della vita di una pianta ci troviamo a effettuare diversi tipi di potatura, classificabili sia in base alle diverse stagioni dell’anno in cui si interviene che in base all’età dell’albero.

La prima distinzione importante è tra potatura secca (invernale) e potatura verde (primaverile-estiva). Vediamole più nel dettaglio.

  • Potatura secca. Si effettua sulle piante caducifoglie, quando sono in riposo vegetativo (quindi in inverno). È il momento in cui la pianta soffre meno le ferite, per cui possiamo operare tagli su legno vecchio, raccorciamenti, eliminazione di rami. In questa stagione si possono fare interventi anche di grande portata.
  • Potatura verde. Comprende tutti gli interventi che vengono fatti sulla pianta in piena vegetazione, in genere durante la primavera-estate. In questo periodo potiamo per evitare che la pianta sprechi risorse, sviluppando parti non produttive. Quindi togliamo soprattutto rami molto giovani, anche germogli. Ad esempio, nella vite eliminiamo i polloni, in altre situazioni andiamo a spuntare o a togliere germogli basali, che altrimenti crescendo assorbirebbero energie. In potatura verde si evitano tagli a legno consistenti, limitandosi generalmente a piccoli interventi di sfoltitura che riguardano rami non completamente lignificati (da cui appunto il termine potatura “verde”).

 

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Possiamo distinguere diversi tipi di potatura anche in base all’età della pianta, e di conseguenza allo scopo del nostro lavoro.

  • Potatura di allevamento. Si effettua nei primi anni di vita dell’albero, in cui dobbiamg impostare la forma che avrà. In fase di allevamento bastano pochi tagli, ma sono tagli molto importanti, perché decideranno il futuro della pianta. Oltre al taglio andremo ad applicare varie tecniche per condizionare i rami (piegature, incisioni).
  • Potatura di produzione. Si tratta della classica potatura annuale su piante adulte, con cui andiamo a regolare la produzione. Oltre a stimolare i rami produttivi, si interviene per disciplinare la chioma (in modo che circoli aria al suo interno) e per mantenere l’albero dimensionato ed equilibrato.
  • Potatura di riforma. Si effettua per cambiare forma di allevamento a una pianta adulta, per cui richiede interventi drastici. Bisogna valutare se è il caso di effettuarla ed eventualmente suddividere in due o tre anni i cambiamenti. In genere è meglio evitare operazioni di questo tipo su piante in età avanzata, si possono fare nella prima metà della vita di una pianta.
  • Potatura di ringiovanimento o risanamento. Si effettua quando abbiamo avuto un problema che ha danneggiato una parte di pianta in modo rilevante (gelata, malattia) oppure quando ci sono parti della pianta senescenti. Si ha l’esigenza di stimolare nuovi getti che ricreino una parte di chioma, rimpiazzando la zona danneggiata o il legno vecchio.

Data di Pubblicazione: 2 febbraio 2024

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