Afferra a piene mani il tuo destino e diventa artefice del tuo domani grazie ai poteri del meccanismo karmico, leggendo l'anteprima del nuovo libro di Sadhguru.

Il karma: L’eterno enigma

Sutra #1

Il karma consiste nel diventare fonte della propria creazione. Solo addossandosi la responsabilità che si attribuisce al Cielo, si diventa il vero artefice del proprio destino.

Al posto di guida

È successo.

Una volta il papa si recò negli Stati Uniti. La sua agenda era molto fitta, con impegni in varie città. Un giorno, gli capitò di trovarsi in Louisiana in una limousine con autista, un veicolo che dimostra la quintessenza della capacità americana di allungare una limousine fino al suo limite massimo.

Il papa era su di giri. Non aveva mai guidato un’auto come quella e così disse all’autista: "Mi piacerebbe provare a guidarla".

Come poteva l’autista dire di no al papa? Così rispose: "Certo, Santo Padre".

Così l’autista si portò sul sedile posteriore e il papa si mise al volante. Una volta in strada, cominciò a prenderci gusto e a calcare il piede sul pedale dell’acceleratore. Arrivò a centocinquanta, poi a centosessanta chilometri l’ora. Non si rese conto della velocità a cui stava andando.

Ora, è noto quanto la polizia della Louisiana sia puntigliosa, circa le infrazioni di eccesso di velocità, e infatti entrò subito in azione. Quando il papa, che sfrecciava nella limousine, vide il lampeggiante dietro di lui, accostò.

Il poliziotto scese e, con cautela, la mano sulla pistola, si avvicinò lentamente all’auto. Guardò dentro. Alla guida c’era il papa in persona! Poi, sbirciando nel sedile posteriore, vide anche l’altro uomo.

"Aspetti", disse.

Tornò alla sua macchina, afferrò la radio e chiamò il capo della polizia. Disse: "Capitano, ho un pesce davvero grosso".

"Oh, andiamo. Chi è? Bonnie e Clyde?"

"No, molto più grosso."

"Santo Cielo, hai Al Capone?"

"Oh no, qualcuno di molto, molto più grosso."

"Cos'è, non avrai mica il presidente degli Stati Uniti d’America..."

"No, molto più grosso di quello!"

"Andiamo, chi diavolo può essere più grande del presidente degli Stati Uniti? Cos'è che hai per le mani?".

Il poliziotto rispose: "Non lo so, ma ha il papa che gli fa da autista, veda lei!"

E questo ci porta dritti al nocciolo della questione: la maggior parte della gente non ha la minima idea di chi stia al volante della propria auto!

Guardati intorno. Chiediti quanti, di coloro che conosci, vivono con una reale comprensione della folle locomotiva chiamata vita. Nella corsa, la maggior parte delle persone sono passeggeri passivi. Non sanno come funziona la macchina, come si alimenta, come manovrare lo sterzo o gestire la velocità e — soprattutto — non sanno nemmeno chi stia guidando.

Parlano di libero arbitrio, libertà, indipendenza. Ma hanno poco o nessun controllo sulla loro vita. Si creano un destino senza averne alcuna consapevolezza.

Benvenuto nel karma, una dimensione che ti rimette nel posto a cui appartieni, nel posto a cui sei sempre stato destinato ad appartenere: al posto di guida.

Demistificare il karma

Con ciò arriviamo alla domanda centrale di questo libro: che cosa è il karma?

Letteralmente, la parola significa azione.

Purtroppo, la maggior parte delle persone intende l’azione in termini di atti buoni e cattivi. Vede il karma come un bilancio di meriti e demeriti, peccati e virtù. Una specie di revisione contabile della vita. Come fosse una sorta di libro mastro tenuto da un qualche ragioniere divino che assegna alcune persone alla beatitudine celeste e ne consegna altre al mondo degli inferi o le getta nelle fauci di qualche macchina di riciclaggio che le risputa in questo mondo per soffrire ancora un po’.

Questo non solo è falso e assurdo. È tragico.

Questa nozione ha creato intere generazioni di esseri umani disorientati e timorosi, che usano il termine a casaccio, senza la minima idea di cosa significhi. Ha generato un marchio di fatalismo che ha paralizzato vasti segmenti della popolazione ed è altresì stato utilizzato per avallare ingiustizie sociali e tirannie politiche di vario tipo.

Ha anche portato a molto filosofare spurio, a vuoti dibattiti accademici e, nemmeno a dirlo, ha fatto la fortuna dei cartomanti!

Cominciamo con lo sfatare il primo mito.

In realtà, il karma non ha niente a che fare con ricompense e punizioni. Non ha niente a che fare con un dispotico revisore delle nostre vite che, su nel cielo, lavora con mezzi primitivi, come il bastone e la carota. Non ha niente a che fare nemmeno con un dio benigno che sta in alto nel cielo.

Non ha niente a che vedere con le punizioni divine. Niente a che vedere con la virtù e il peccato, il bene e il male, Dio e il signor Lucifero.

Karma significa semplicemente essere artefici del progetto della nostra vita. Significa che siamo noi gli artefici del nostro destino. Quando diciamo "Questo è il mio karma", in realtà stiamo dicendo "Sono io il responsabile della mia vita".

Il karma consiste nel diventare la fonte della propria creazione. Spostando la responsabilità dal Cielo a sé stessi, si diventa i veri artefici del proprio destino.

Il karma è la base naturale di tutta l’esistenza. Non è una legge imposta dall’alto. Non ci permette di esternalizzare la nostra responsabilità altrove; non ci consente di dare la colpa ai nostri genitori, ai nostri insegnanti, ai nostri paesi, ai nostri politici, ai nostri dei o alla nostra sorte. Rende ognuno di noi pienamente responsabile del proprio destino e, soprattutto, della natura della propria esperienza di vita.

Quindi l’unica domanda che conta qui è: sei pronto per il karma?

Sei pronto a sentir parlare di una dimensione che ti dà così tanto potere da dirti che sei pienamente in grado di prendere in mano le redini della tua vita?

Se non lo sei, smetti di leggere.

Se sei curioso e disposto a scoprire di più su come funziona il meccanismo, questo libro potrebbe essere la tua chiave. Tutto quello che dovrai fare, poi, sarà accendere il motore e partire per il viaggio della tua nuova vita. Una volta al volante, la tua esperienza del viaggio non sarà mai più la stessa.

È importante tenere a mente una cosa, però. Il karma non è una dottrina. Non si ottengono punti a sottoscriverla. Non si ottengono note di demerito a non crederci. Il karma non è un credo, una sacra scrittura, un’ideologia, una filosofia o una teoria. E semplicemente il modo in cui stanno le cose.

È un meccanismo esistenziale. Come il sole: funziona che tu gli dia o meno la tua attenzione, che tu gli renda omaggio o lo ignori. Non ha bisogno di sostenitori.

Semplicemente, ti trasforma da passeggero terrorizzato sul sedile posteriore, in un guidatore sicuro di sé, responsabile del volante, che naviga con gioia lungo la rotta del proprio destino.

Il ciclo karmico

Per trasformarsi da passeggero in guidatore, però, bisogna iniziare col conoscere alcune regole di base sul funzionamento del meccanismo karmico.

Cominciamo con il chiarire un malinteso fondamentale. Anche se karma significa azione, non si riferisce necessariamente ad azioni fisiche. Non riguarda per forza ciò che fai nel mondo esterno, che si tratti di atti di carità o di cattiveria.

Il karma è azione su tre livelli: corpo, mente ed energia. Qualsiasi cosa tu faccia su questi tre livelli ti lascerà un certo residuo, un’impronta.

E questo, che cosa significa?

E abbastanza semplice. I tuoi cinque sensi raccolgono dati dal mondo esterno in ogni singolo attimo della tua vita. Sei letteralmente bombardato da stimoli, in ogni istante. Col tempo, questo enorme volume di impressioni sensoriali comincia ad assumere un certo schema distintivo dentro di te, uno schema che pian piano si trasforma in una serie di tendenze comportamentali.

Una parte di queste tendenze si consolida poi, nel tempo, in ciò che definisci la tua personalità, o in ciò che sostieni essere la tua vera natura.

Funziona anche al contrario, ossia la tua mente modella il modo in cui si sperimenta il mondo intorno. Questo diventa il tuo karma: un orientamento verso la vita, che hai creato per te stesso, senza una particolare consapevolezza. Non sei consapevole di come queste tendenze si sviluppino.

Ma quello che tu consideri "io" non è che un accumulo di abitudini, predisposizioni e tendenze acquisite nel corso della vita senza alcuna consapevolezza del processo.

Proviamo a fare un esempio. Ci sono persone che da bambini spensierati a un certo punto si trasformano in adulti infelici.

Probabilmente, la causa di questa infelicità è da ritrovare in qualche evento particolare, ma sono pochi i casi in cui si ha idea di come e quando si sia entrati nel nuovo personaggio. Se fossero state consapevoli nel forgiare la propria personalità, si sarebbero forgiate in modo molto diverso.

Ma da qualche parte lungo la strada, seguendo i diktat di reazioni e tendenze di cui non hanno cercato le ragioni, sono diventate preda di infelicità cronica.

In altre parole, il karma è come un vecchio software che hai scritto tu per te stesso, consapevolmente.

E, com'è naturale, lo aggiorni quotidianamente!

Ciò che scrivi nel tuo software dipende dalle tue azioni, fisiche, mentali ed energetiche. Una volta che il software è scritto, tutto il tuo sistema funziona di conseguenza. Basandosi sulle informazioni del passato, certi schemi di memoria continuano a ripetersi. Così la vita diventa abitudinaria, ripetitiva, ciclica e, col tempo, rimani intrappolato nei tuoi schemi.

Come molte persone, probabilmente non sai perché certe situazioni continuano a ripetersi nella tua vita interiore ed esteriore. È perché quegli schemi sono inconsapevoli e così, con il passare del tempo, ti trasformi nel burattino di quanto hai accumulato del tuo passato.

La vita di molte persone, per esempio, è dominata dall’abuso di cibo o di determinate sostanze. La dipendenza chimica gioca certamente un ruolo in questi casi, ma il problema principale è lo schema ricorrente che loro stesse hanno stabilito nella loro vita. Per quanta energia ci mettano nel cercare di uscirne, continuano a ricadere nella trappola.

Se non si riscrive consapevolmente il proprio software karmico, quello schema, così regolare, potrebbe sembrare imposto dall’esterno, piuttosto che avviato dall’interno. Ma questo software non è un destino ineluttabile. Può essere riscritto, abbandonato o allontanato, come vedremo nelle pagine a venire.

Il meccanismo karmico è incessante. Ogni fluttuazione mentale in te crea una reazione chimica, che poi va a provocare una sensazione fisica. Questa sensazione, a sua volta, rafforza la reazione chimica, che poi fortifica la fluttuazione mentale. Nel tempo, la tua stessa chimica è determinata da una serie di reazioni inconsapevoli a stimoli sensoriali e mentali.

Ora, se pensi a qualcosa di eccitante puoi provare certe sensazioni a livello fisico. Ciò è verificabile empiricamente. Adesso sappiamo che l’essere umano è un organismo psicosomatico e che qualsiasi cosa accada nella mente si imprime subito nel corpo, come un processo chimico.

Se pensi alle montagne, per esempio, la tua chimica reagirà in un modo; se pensi a una tigre, reagirà in un altro. Così, a ogni minima fluttuazione mentale, corrisponde un certo tipo di reazione chimica e di sensazione. Potresti anche non esserne consapevole, fino a che non si acutizzano.

Ma tutte queste sensazioni vengono registrate e col tempo diventeranno lo schema della tua mente inconsapevole. Sei quindi un deposito vivente di memoria karmica a livelli di cui non sei consapevole.

Oggi, la ricerca ha dimostrato che i traumi psicologici ed emotivi possono contribuire al rischio di problemi di salute mentale e fisica. Ci è stato detto che il disagio mentale può portare a problemi cardiaci. Niente di nuovo. Si è sempre saputo che se passi attraverso sconvolgimenti psicologici, c’è il rischio che il tuo cuore non reggerà!

Ciò accade perché la chimica del tuo corpo per un periodo si modifica come risultato della persistente instabilità mentale ed emotiva.

È un circolo vizioso. Se tocchi il firmamento della tua mente anche solo una volta si creano increspature che andranno avanti tutta la vita. La mente è un processo che prende slancio senza alcuna assistenza da parte tua. Avrai notato che, se a diciott’anni ti ci voleva un attimo per scrollarti di dosso le difficoltà e proseguire, già a trenta, questa capacità era diminuita.

A quarantacinque, erano parecchie le cose che potevano crearti problemi, e ora che hai sessant'anni, ti risulta quasi impossibile rialzarti, adattarti e andare avanti.

Questa mentalità è diffusa. Basta guardarsi intorno per notarlo. A diciotto anni, le persone sono spesso ansiose per il loro futuro. A settant'anni, quando ormai la maggior parte della vita è alle spalle, sono ancora preoccupate! Sono diventate talmente esperte del meccanismo che si preoccupano senza alcun motivo.

Questo perché il ciclo che dalla fluttuazione mentale porta alla reazione chimica e poi alla sensazione (che poi, a sua volta, produce una reazione chimica che porta di nuovo a una fluttuazione mentale) ha ormai acquisito velocità. Nel tempo, ciò ha un impatto cumulativo sulla memoria cellulare e genetica, così come sul sistema energetico.

La mente inconscia è quindi un'enorme biblioteca di memoria karmica. Le sue informazioni ti sarebbero alquanto utili se le avvicini in modo consapevole. Il problema è che vengono fuori sempre senza il tuo permesso! Il motivo per cui ti senti molto confuso è perché batti sulla tua tastiera psicologica a caso, sempre.

Pensa a un CD su cui è incisa della musica. Il disco è come il tuo corpo, sia esso fisico, mentale o energetico. La musica è come l’impressione registrata su quel corpo. Ora, la musica è solo una piccola traccia su un compact disk. Quando però suoni il CD, non fai esperienza del disco, fai esperienza della musica. Il karma è simile.

Non sperimenti attivamente il tuo corpo energetico, mentale o fisico. Hai a che fare solo con la musica! E non puoi fermarla. Stai sperimentando le tue impressioni e impronte karmiche tutto il tempo. E non puoi arrestarle. 

Data di Pubblicazione: 17 febbraio 2022