Scopri i cinque punti, - fisici, psichici e concettuali, - per dischiudere gli Arcani della Natura leggendo l'anteprima del libro di Frédéric Dufourg.
Varcare l’entrata aperta al Palazzo chiuso
L'opera che sta per iniziare non ha alcuna pretesa “alchimica”, perlomeno nel senso dato a questo termine dai Fulcanelli o dai Kremmerz del secolo scorso. Non è neppure “spagirica”, e non s’arresta ai primi due Regni della Natura: l’Alchimia è Scienza totale e totalizzante, e varca i confini dell’atmosfera terrestre senza tema di sembrar teurgica (pur non avendo nulla a che fare coi pretesi “magismi” di cui si beano certe correnti e scuole pretese “ermetiche”).
Siamo invero sommamente divertiti dai “burocrati dell'esoterismo” che credono di “far dell’Alchimia” comodamente sprofondati in una poltrona del loro elegante appartamento metropolitano, o che cianciano sui misteri della Dama durante un aperitivo in centro, dichiarando d esser “Figli della Natura”, ma che non appena si trovano dinanzi un po’ di sterco di gallina o un cane festoso si ritraggono spauriti.
No, la Scienza non è per costoro!
Per poter varcare l’entrata aperta al Palazzo chiuso, per vincere il drago posto a guardia del Giardino, sarà necessario soddisfar preventivamente e scrupolosamente questi cinque punti, - fisici, psichici e concettuali, - senza i quali sarebbe impossibile ottenere alcunché dalle istruzioni del Signor Dufourg:
- I. Prima di dare inizio alla sperimentazione, si viva per intero almeno un ciclo di stagioni in aperta campagna, scrutando e indagando con occhio vigile tutti i cangiamenti della Terra, dell’Acqua e dell’Aria, assieme alle loro creature.
- II. Il vero Laboratorio è la Natura, e non la cripta tenebrosa dell’immaginario occultista, piena d’alambicchi, storte e athanor. Il Figlio della Natura opera nel grembo della Dama, adorandola dolcemente nella contemplazione e nell’amorevole cura della sua Bellezza. Si facciano perciò lunghe passeggiate, osservando e ascoltando; ammirando le aurore e i crepuscoli; indagando le correnti migratorie degli uccelli, i loro canti e il loro piumaggio. Si seguano i ritmi della Natura andando a letto presto e svegliandosi avanti l’alba. S’amino gli animali, i fiori, le piante e la terra con tutto il proprio cuore. S’allevino specie diverse, soprattutto se rare e in pericolo d’estinzione.
- III. Non ci si curi troppo di sé, ma si doni parte delle proprie attenzioni agli abitanti degli altri Regni.
- IV. S’accompagni il Lavoro con musica sana, letture edificanti, evitando inutili parole.
- V. Si ricordi che l’Alchimia (e l’alchimista) aiuta la Natura, non la rettifica.
i Figli della Natura.
Avvertimento al lettore
Solitamente gli autori inseriscono in testa ai loro libri un Avvertimento al lettore, un’Introduzione o una Prefazione, che Gaston Bonnier mi chiese di redigere nel 1916, per predisporre il corpo docente a leggere il presente trattato: “Le Forze dell’Universo”, del quale conosceva soltanto i tratti principali.
Bonnier è morto prima di veder realizzato il suo desiderio.
Rispettoso della sua volontà, accordo alla sua memoria il soddisfacimento che non gli avrei negato se fosse stato ancora vivo. Ecco perché, - per giustificare lo spirito di progresso e la modestia di questo scienziato ufficiale, che si riconosceva un empirico ignorante la vera e pura Scienza, e per permettergli di contribuire alla diffusione dell’opera di cui già presentiva la portata, - ho deciso di riprodurre, a mo’ di Prefazione, la sua risposta ad una lettera che gli indirizzai nei primi mesi della guerra europea.
Volevo anch’io contribuire alla vittoria, grazie ad un metodo che già nel 1913 i pontefici degli uffici ministeriali avevano rifiutato di adottare a titolo sperimentale, e finanche di controllarne gli esperimenti che avrei condotto a mie spese. Si trattava di aumentare il rendimento delle proprietà agricole tramite rigenerazione dei semi, prevenendo in tal modo le restrizioni alle quali la Francia sarebbe stata soggetta durante la guerra.
Ecco perché indirizzai, utilizzando un linguaggio energico, - dovuto in parte alla pedantesca ignoranza burocratica ministeriale, e in parte alla conoscenza approfondita delle Forze della Natura, che utilizzavo metodicamente per realizzar dei prodigi che sarebbero stati creduti miracoli nei tempi in cui questo termine era solito indicare il meraviglioso e il mistero, - indirizzai, dicevo, al Bonnier la seguente lettera:
La lettera di Frédéric Dufourg a Gaston Bonnier
"Tolosa, 25 marzo 1915.
Signor Gaston Bonnier,
Voi siete membro dell'Istituto e professore alla Sorbona.
Siete autore di svariate opere classiche, raccomandate dal Ministero dell’Istruzione pubblica, e ufficiale della Legion d’Onore.
Avete visto alcune vostre opere premiate dall’Accademia delle Scienze e dalla Società Nazionale dell’Agricoltura di Francia.
Siete perciò una cima della Scienza, e non vi è possibile aspirare a maggior gloria ufficiale.
Ora, che direste di un uomo che vi parlasse con cotesto linguaggio?
Voi dite che è impossibile definire cosa sia la vita, e ne ignorate la causa.
Ignorate perciò i principi elementari della scienza che professate. Da questa ignoranza confessata derivano gli errori che imponete con l’autorità che si confà al vostro nome, poiché sguazzate in labirintiche dottrine senza uscita. Siete dunque nel caos, e col pretesto di far della scienza, gittate nelle tenebre la gioventù che siete stato incaricato d’istruire. Detto fra noi, Signor Bonnier, non stanno forse così le cose?
Un uomo che ha studiato la Fisica generale parallelamente a quanto insegna la Scienza mercenaria, sa bene cosa sia la vita, e ne conosce la causa.
Precisamente, poiché quest’uomo sa cosa sia la vita e ne conosce la causa, può sviluppare la radice di ogni seme a suo piacimento. Allorquando la radice raggiunge la lunghezza prestabilita, quest’uomo ne fa sviluppare il fusto, oppure ne blocca la germinazione, dando alla radichetta vita indipendente e autonoma.
Egli può dar prova di come due energie principali assicurino la vita al vegetale: l’una agendo sulla radice, - che affonda irresistibilmente verso il centro della Terra, - l’altra sul fusto, - attirato invece nella direzione opposta.
I mali di cui soffre l’agricoltura provengono dall’anemia delle semenze, che quello stesso uomo previene ancor prima di affidarle al terreno, ottenendo un rendimento e qualità maggiori dai loro prodotti; e questo senza concimi, fertilizzanti, né tanto meno prodotti chimici: il grano così ottenuto pesa 5 kg in più per hl.
Quest’uomo di scienza combatte con profitto tutte le malattie del vegetale, distrugge le crittogame, tutti gli insetti nocivi, e innesca la fioritura senza l’apporto dei veleni violenti e dei prodotti chimici di cui fa uso l’agricoltura; inoltre rigenera il terreno, stimolandone le energie che vi sonnecchiano.
Grazie all’irrorazione del vegetale con dell’acqua specialmente fluidificata, egli sa come accrescere notevolmente il profumo dei fiori, condensandolo successivamente per ritardarne l’appassimento e impedirne la putrefazione. Questo esperimento (tuttora in corso) proseguirà sino a fine aprile presso il Signor François Gayral, presidente della Società Cooperativa dei Produttori della Violetta di Tolosa, a Lalande, nei pressi della città.
Infine, per dimostrare come conosca il principio vitale e come lo utilizzi con metodo e precisione, sempre quest’uomo riporta alla vita i vegetali disseccati, - e soprattutto gli alberi da frutto, - a condizione che gli organi di conducibilità delle energie in causa non abbiano subito alcuna alterazione capitale.
Questi son soltanto alcuni dei suoi risultati, con l’offerta di procedere a certi esperimenti conclusivi, se lo desidererete. La crisi in cui versa l’agricoltura merita che ci si soffermi dinanzi a simili scoperte, che saranno la condanna della Scienza ufficiale.
Se credete che l’interesse comune debba prevalere sull’interesse particolare di chiunque assuma il titolo di scienziato ufficiale, sono a vostra disposizione per procedere agli esperimenti irrevocabilmente decisivi che vi ho proposto.
Perciò, vedete voi se l’autore di queste scoperte rivoluzionarie meriti o meno una risposta. Infatti, non posso credere che la mia franchezza e il linguaggio di un uomo cosciente del proprio valore, deciso a far prevalere la Verità scientifica sull’Empirismo ufficiale, possano offuscarvi, in quanto voi stesso avete confessato la vostra ignoranza riguardo i principi elementari della Fisica, madre di tutta la Scienza.
Inoltre, non posso credere che, col pretesto del subbuglio che seguirebbe il caso della vostra ammissione d’ignoranza e debolezza, possiate fare orecchio da mercante alla mia offerta, schierandovi con coloro che tentano di rallentare il corso della Scienza pur di non dichiararsi sconfitti... poiché costoro lo saranno, malgrado i loro goffi tentativi. E la loro caduta sarà clamorosa.
Comunque sia, per impormi ulteriormente alla vostra attenzione e innalzarmi al di sopra dell’Accademia delle Scienze, vi informo che, per far dell’agricoltura con degli elementi vergini, io produco dell’acqua e della terra per trasmutazione dell’imponderabile, - dunque con il “nulla” del chimico, - e con le energie di cui faccio uso. Infatti, tutta la mia scienza riguarda l’individuazione, la naturalizzazione, la captazione, la condensazione, la trasmutazione delle molteplici energie della Natura e il ritorno della materia universale all’imponderabile: Trasmutazioni permanenti ed eterne.
Qui mi fermo per dirvi: se davvero siete un uomo di scienza, ovvero se siete profondamente sensibile alle meraviglie della Natura, - che riassume tutta la Scienza di cui contemplate l’Opera; - se siete quest’uomo, dicevo, avrete di certo trasalito alla lettura di quanto precede, perché avrete compreso che l’autore di queste scoperte ha penetrato il mistero della Formazione dei Mondi, rimontando dall’origine delle Cose all’origine della loro Causa: Possanza Illimitata, Energia Intelligente avente l’Immensità per laboratorio.
Questa confessione vi farà comprendere l’importanza scientifica dei miei lavori e il credito che avranno presso il pubblico avido di Verità scientifiche e d’orientamento morale, dopo le ostilità che stanno insanguinando l’Europa.
I dinieghi opposti alle mie offerte, anche dal Ministero dell’Agricoltura, dove pontificano dei pretenziosi ignoranti, mi fanno dire crudamente all’Empirismo Ufficiale e ai politici senza scrupoli cosa io pensi di loro. Nondimeno, e poiché, malgrado i vostri errori, vi ritengo uomo dabbene, non posso credere che vorrete ignorare il lavoro dell’ardito innovatore che proclama con autorità, convinzione e umiltà, che la scienza non esiste: voi stesso ne avete convenuto.
Occorre tuttavia che la Verità scientifica trionfi. Lo voglio... e nessun potere umano potrà arrestare il mio cammino lungo il sentiero di quell’ideale di prosperità e ricchezza nazionale, verso il quale tendono i miei invincibili sforzi.
Perciò, secondo il mio nobile costume riguardo coloro che innalzo al mio stesso livello morale, vogliate gradire i miei fraterni saluti."
Frédéric Dufourg, Alchimista.
Data di Pubblicazione: 26 marzo 2019