Affronta un esame approfondito dei Canali intesi come espressione quantistica delle Porte leggendo l'anteprima del libro di Ra Uru Hu.
Lezione 1: dalla Pressione alla Concettualizzazione
Salve. Benvenuti a tutti voi.
Ho già menzionato il fatto che l’ultima volta che effettivamente ho tenuto un corso specifico riguardante il tema dei Canali è stata verso la metà degli anni Novanta, forse proprio nel 1995; a questo punto della mia carriera trovo quindi interessante tornare qui.
I Canali sono un argomento che non è stato affrontato in modo approfondito.
C'è così tanta informazione disponibile che, quando si guarda a un Disegno, l’interesse si focalizza su ciò che si sta cercando o ciò che si vuole vedere, cosicché le cose semplici di Human Design sono spesso lasciate indietro; questo è un grande rischio poiché, nonostante la sua profondità, si tratta in effetti di una conoscenza molto semplice. E una conoscenza in cui i grandi segreti sono in realtà davvero evidenti e in superficie. Non vi è nulla di esoterico. Human Design non è esoterismo. E un sistema logico. E poiché si tratta di un sistema logico che affonda le sue radici in uno specifico insieme di modelli e regole, non c’è bisogno di essere uno scienziato missilistico per giungere alla comprensione delle sue verità essenziali.
Sono queste verità di base, fondamentali ed evidenti, la struttura sulla quale costruire il proprio processo personale.
Nell’insegnamento a qualunque livello di base per principianti, il mio interesse è incentrato sull’individuo. Ogni Essere unico, ognuno di voi lo è in questo senso, è in grado di vedere tutto ciò nel ritorno alla semplicità. So che molti di voi sono coinvolti in programmi di Disegno molto complicati, ebbene, questo è, oserei dire, la guarigione. E molto salutare tornare alla semplicità, probabilmente si tratta del modo migliore, poiché è così che gettiamo le vere fondamenta di ciò che significa essere noi stessi, ciò che significa riscoprire la natura, e niente è più profondo del Canale stesso.
Il Disegno delle Forme
Quando mi è stata data la conoscenza, non mi è stato fornito specificamente il Disegno Umano. Mi è stato mostrato il disegno delle forme e il Disegno Umano è una di queste forme. E' iniziato con l’inanimato. Quando si guarda all’inanimato, per quanto riguarda il Disegno, per quanto riguarda il modo in cui è illustrato, il Centro G è l’unico centro e l’unica potenziale attivazione è la 25° Porta. In altre parole, l’inanimato è semplicemente il potenziale di una semplice porta; niente di più, niente di meno.
Ma nel momento in cui si fa il passo successivo nel principio della forma, quello è il momento in cui si passa dal semplice potenziale di una Porta di attivazione al potenziale del Canale. Questo è ciò che si ottiene quando si guarda al disegno della singola cellula. Si può vedere questa transizione tra l’animato e l’inanimato; questo straordinario movimento che riguarda il disegno è così meravigliosamente e ovviamente illustrato. È il Canale. Il momento è sempre un’espressione di un Quantum, un Tutto che è maggiore della somma delle singole parti, un tutto che trascende le sue stesse parti che lo costituiscono. Nel linguaggio del Disegno si potrebbe definire giustapposizione di “questo e quello”. E da questa giustapposizione, da quest’accostamento, deriva il fenomeno di ciò che conosciamo e chiamiamo forza vitale.
I Canali
Una delle cose più interessanti, guardando alla mia carriera nell’insegnamento di Human Design, e forse l’area che è stata più scarsamente motivata, indagata, espressa o insegnata, riguarda proprio i Canali.
I Canali sono stati sempre affrontati attraverso l’interpretazione dei valori delle Porte e di come tali valori possono essere riuniti.
Ma in effetti il Canale non è realmente questo.
La cosa davvero interessante del Canale è che è molto più della somma delle sue parti poiché la somma delle sue parti è molto, ma molto specifica. E ancora, il Canale stesso è una forza molto più ampia.
Se ci si pensa, cosa rappresenta il Canale?
Non c'è alcun posto in Human Design, nessun luogo dove andare senza tale forza, o nella totale mancanza di essa, nel caso di minoranza del Riflettore.
La realtà è che quando si guarda al disegno di qualcuno, è il Canale stesso che stabilisce il tutto o la mancanza totale.
Stabilisce la vera natura del modo in cui un essere umano può operare correttamente.
E dalla definizione che troviamo il Tipo e l’Autorità.
Il Circuito
Ma è molto più di questo.
Ricordo le mie prime letture personali. Vorrei descrivere il processo di Definizione. Fondamentalmente, mi riferisco al fatto che sia tutto profondamente radicato poiché, non mi stancherò mai di ripeterlo, se si guarda al Corpo Grafico per come viene rappresentato, è davvero come un Circuito. È molto importante vederlo in questo modo. E' un Circuito.
E quando lo si guarda come un Circuito, allora si può iniziare a osservare il modo in cui l’energia scorre al suo interno. Dopotutto, è un Circuito.
La prima cosa che si vede nel Circuito, è costituita da un insieme di aree che sono collegate permanentemente tra di loro.
Questa è l’essenza stessa della Definizione.
C’è un’attivazione a un’estremità del Canale e una all’altra estremità, il risultato è che l’intero Canale si colora (sopra in blu), i Centri sono attivati e abbiamo un costante, fisso movimento di energia.
Questa è la forza vitale, un fisso, costante movimento di energia.
Una delle cose da capire a proposito della Definizione è che viene vista raramente, nel senso che si guarda alla superficie e si vede tale definizione, ma ciò che in realtà non si riesce a vedere è quanto sottile sia questa linea, quanto stretto sia tale fissaggio.
E da questo fissaggio che deriva la specificità del modo in cui ogni Essere è definito: quelle specifiche linee, la maniera in cui interagiscono specificamente tra loro, il modo in cui sono fissate insieme.
Il che significa che tutte le altre possibilità, e ce ne sono migliaia per ogni attivazione, non sono parte di questa assoluta forza vitale.
Tutto è Binario
Tutto è binario. Tutto è “questo” e “quello”.
Questo è ciò che siamo. Ancora una volta, con l’eccezione del Riflettore. Ciò che siamo è “questo” e “quello”, e lo si vede così evidente nel nostro disegno. Di questo si tratta, ciò che è definito e ciò che non è definito.
Nel Riflettore si tratta semplicemente di ciò che è attivato e ciò che non lo è. E' un altro tipo di “questo” e “quello”.
Ma per la maggior parte dell’umanità è questo stesso binario che stabilisce quale sarà la loro natura, “questo” e “quello”.
Tutto quello che riguarda ciò che è fisso, è incredibilmente ristretto, limitato, ridotto. Dopotutto stiamo guardando al fondamento di ciò che è la nostra differenziazione. E dev’essere incredibilmente ristretto. È limitato, indipendentemente dal numero di attivazioni presenti, il più delle volte semplicemente una per ogni estremità. E scende al di sotto della linea del Colore, del Tono, della Base verso qualcosa che è molto, molto, molto specifico. Questo è davvero fisso e stretto.
Ora, non solo si tratta di qualcosa che è profondamente fisso e stretto, ma è anche l’unica cosa, nel disegno, che è sempre, sempre funzionante. La cosa più incredibile delle attivazioni e delle definizioni è capire che sono ciò che sono. E saranno sempre così.
E' l’unica cosa che dovrete affrontare in questa vita che sia veramente costante e coerente. L’unica cosa. Non c’è nient’altro. È costante durante ogni singolo respiro, dall’inizio alla fine. Crea la grande ironia di ciò che significa vivere il Non-Sé, quando siamo così lontani dalla nostra forza vitale che ci perdiamo in ciò che non siamo e finiamo per sparire all’interno di ciò che non siamo.
Data di Pubblicazione: 27 gennaio 2020