SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO

L'Imbroglio della Realtà e l'Inganno della Percezione - Anteprima del libro di David Icke

Le più complete rivelazioni sull'esistenza umana mai scritte prima d’ora

Tu sei Tutto ciò che è

Cominciamo a esplorare alcuni di questi “misteri” che la “scienza” convenzionale trova sconcertanti e spiazzanti e che continuerà a ritenere tali, visto come ristagna e sonnecchia nel suo vicolo cieco fatto di dogmi e rigidità. Ma quando si osservano le cose dalla prospettiva che sto descrivendo, di misterioso e tantomeno sconcertante non rimane più nulla.

Inizio da un tema a cui ho già accennato; com’è possibile che gli atomi, privi di solidità, siano i “mattoni” su cui si fonda il mondo solido? Beh, chiaramente non è possibile, perché il mondo non è solido. Gli atomi fanno semplicemente parte di un processo in cui le informazioni in forma d’onda vengono decodificate nei rispettivi stati elettrico, digitale e olografico. Ecco un altro apparente mistero: come mai gli scienziati hanno scoperto che qualcosa può esistere sotto forma di onda e particella allo stesso tempo? Osservate gli ologrammi e avrete la risposta. La proiezione olografica di un oggetto, apparentemente tridimensionale, è, per l’appunto, solo una proiezione. Esiste unicamente perché il laser legge le informazioni in forma d’onda codificate nello schermo di interferenza sulla lastra fotografica. Eliminate le informazioni in forma d’onda e cancellerete anche l’ologramma che viene proiettato. In altre parole, la forma d’onda e l’ologramma non solo esistono nello stesso momento, ma è proprio così che dev’essere, altrimenti non ci sarebbe né ologramma né “particella” o proiezione. L’ologramma e le informazioni in forma d’onda da cui esso viene proiettato sono espressioni differenti della stessa informazione. Uno è anche l’altro, proprio come la forma d’onda e la particella sono due stati dello stesso campo informazionale. Com’è possibile che due particelle riescano a comunicare tra loro istantaneamente a miliardi di chilometri di distanza (un fatto che ha sconcertato la “scienza” convenzionale)? Non esistono “particelle” così come le percepiamo noi, né miliardi di chilometri, perché lo “spazio” non esiste. Tempo e spazio sono illusioni del processo di decodificazione, come spiegherò più avanti. Un altro “mistero”: cosa sono le esperienze di premorte e i viaggi astrali che molte persone riferiscono di aver sperimentato, nelle quali si ritrovano a contatto con una realtà più vasta e assai diversa, al di fuori dei confini del loro corpo? In questi casi è la Coscienza che si ritira dal proprio veicolo esterno nonché dalle limitazioni e dal senso della realtà che ne derivano. “Morte” e “pre-morte” sono soltanto punti di attenzione trasferiti dalle “lenti” del corpo, concentrate sulla minuscola banda di frequenza chiamata luce visibile, a una ben più ampia realtà. Ecco perché coloro che hanno un’esperienza di pre-morte e “muoiono” per poi ritornare e raccontare l’accaduto dicono di aver sperimentato molteplici realtà nello stesso istante e un senso della realtà in cui "passato”, “presente” e “futuro” sono riuniti in un unico, infinito ORA; è uno stato in cui il computer Corpo-Mente non limita (focalizza) più il senso della realtà e il punto di attenzione come normalmente avviene. I termini “non-tempo” e “non-spazio” stanno semplicemente a significare che oltre la realtà che attualmente viviamo “tempo” e “spazio” non esistono. Quelli che ho citato sono soltanto alcuni dei “misteri” che si dissolvono non appena le persone aprono la propria mente alla realtà come realmente essa è, e la smettono di credere a ciò che dice questa “scienza” da età della pietra. Molti altri “misteri” verranno svelati man mano che procederete nella lettura.

La realtà è uno stato di Consapevolezza

Presupposto fondamentale: tutto è coscienza, indipendentemente da cosa sia, poiché tutto è espressione di Consapevolezza infinita. Questo è il concetto di base da cui scaturisce ogni altra considerazione. Ciononostante, non tutto si trova allo stesso livello di consapevolezza. George Bush, per esempio, rispetto al quale resto sempre della mia opinione. Ciò dipende dalla portata e dalla profondità del nostro punto di attenzione. La vostra attenzione si basa principalmente sui cinque sensi? Allora il vostro livello di consapevolezza sarà drasticamente limitato. O va oltre i cinque sensi e ha la comprensione del fatto che siete Coscienza infinita che sta facendo infinite esperienze attraverso infiniti punti di attenzione? In questo caso la vostra gamma di consapevolezza sarà assai più ampia, e la maggior parte di coloro che vivono in questa realtà probabilmente vi definirà pazzi. Se così fosse, mi congratulo con voi. Quindi, ogni cosa è espressione di Consapevolezza infinita, ma non ogni cosa è infinitamente consapevole. Infatti, la non-consapevolezza la fa da padrona, perlomeno in questa nostra realtà, ed è proprio da qui che deriva la marea di insensatezze che ci ritroviamo ad affrontare quotidianamente. L’esempio dell’acqua è una classica conferma del fatto che ogni cosa possiede una coscienza. Tuttavia, anche in questo caso la “scienza” ha ridicolizzato e archiviato quanto suggerito persino da studiosi del filone convenzionale, ovvero che l’acqua possiede una memoria e può conservare le informazioni. Ma siccome stanno ormai emergendo sempre più prove sulla veridicità di questo fatto, la mentalità alla “Dogma Dawkins” finirà davvero per fare una magra figura. L’Istituto di termodinamica spaziale dell’Università di Stoccarda, in Germania, ha elaborato una tecnica che permette di fotografare le informazioni contenute nell’acqua; da qui si è avuta la conferma che l’acqua conserva davvero tali informazioni e che l’universo ha una struttura olografica. I ricercatori hanno messo un fiore dentro un contenitore con dell’acqua; una volta tolto il fiore hanno esaminato alcune gocce di quell'acqua utilizzando le tecniche elaborate dell'istituto.

Hanno così scoperto che tutte le gocce contenevano l’immagine del fiore (per vedere un video digitate su YouTube le parole Water has a memory [L’acqua possiede una memoria; N.d.T.]). In un altro esperimento è stato chiesto ad alcuni volontari provenienti dalla comunità locale di prelevare quattro gocce d’acqua da una stessa brocca e di metterle in contenitori separati, contrassegnati dal nome di ciascun partecipante. Ogni serie di quattro gocce era diversa dalle altre, ma ciascuna goccia era esattamente uguale alle altre gocce della sua stessa serie. Durante il semplice trasferimento di una goccia dalla brocca al singolo contenitore, l’acqua aveva conservato il campo informazionale unico e specifico della persona coinvolta. Ora provate a immaginare le informazioni (memoria) contenute negli oceani, nei laghi e nei fiumi, e pensate anche a come queste vengono distorte dalle cattive informazioni che chiamiamo inquinamento, causate da disastri come la fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico o la catastrofe nucleare di Fukushima (né Luna né l’altra sono stati degli incidenti, secondo me; di Fukushima parleremo più avanti). L’acqua costituisce il 60-70% del corpo umano e il 90% delle nostre molecole. Lo stesso principio si applica all’acqua contenuta nel corpo, ma non solo. E cosa provocano al campo informazionale del computer Corpo-Mente queste cattive informazioni che ingeriamo, beviamo e respiriamo tramite l’inquinamento, le sostanze chimiche contenute nei cibi, gli additivi nelle bevande e l’atmosfera? La risposta è ovvia.

La mentalità alla “Dogma Dawkins” 

La mentalità alla “Dogma Dawkins” e la sua arroganza intellettuale accantonano con sdegno il sistema di cura noto come omeopatia, considerata una fesseria poiché, affermano costoro, le sostanze dei preparati omeopatici vengono talmente diluite che alla fine non ne rimane alcunché. Per l’allegra brigata del “mondo solido” si tratta solo di un’escursione nel Paese delle fiabe, meritevole di derisione e nient’altro. Quando un ministro della salute britannico si è espresso a favore dell’omeopatia, i mass media leccapiedi del cartello farmaceutico hanno immediatamente messo in discussione la sua competenza e hanno paragonato gli omeopati a ciarlatani propinatori di intrugli miracolosi. Sono molte le ragioni per cui il tizio in questione non avrebbe dovuto ricoprire quell’incarico, ma di certo non la sua fiducia nell’omeopatia. La rivista «New Scientist» lo ha etichettato come “il nuovo ministro della magia”. Totalmente ignari della realtà, questi individui non sanno che mentre la sostanza (espressione olografica delle informazioni in forma d’onda) viene diluita al massimo, le informazioni stesse si mantengono inalterate e guariscono il livello in forma d’onda del corpo. Oggi ci sono molti metodi di cura alternativi, noti collettivamente come “medicina vibrazionale”, che agiscono nello stesso modo. Ricordate l’esperimento dell’Istituto di termodinamica tedesco in cui il fiore veniva tolto dall’acqua e ogni goccia seguitava a contenere il campo informazionale del fiore stesso. L’omeopatia si basa esattamente su questo principio ma, pensate, persino la maggior parte degli omeopati sembra non rendersene conto. Molti dicono di non sapere come e perché questo metodo funzioni; funziona e basta. Oggi l’omeopatia è ben lungi dall’essere un sistema di cura all’avanguardia poiché esistono nuovi metodi di guarigione assai più efficaci, ma il principio su cui si basa ci aiuta tuttora a comprendere la vera natura della realtà. La memoria umana è conservata nell’acqua biologica che costituisce il corpo, nell’intera struttura genetica e nel campo energetico che chiamiamo aura. Ed è proprio così che dev’essere, dato che il corpo è un ologramma. La “scienza” convenzionale cerca di scoprire da dove abbia origine la memoria quando non esiste un’unica fonte in forma olografica compenetrata dal campo aurico che io definisco “Mente”. Se nel piede e nell’orecchio vengono riscontrate espressioni del cuore e del fegato, allora, grazie al principio olografico, anche per la memoria deve valere la stessa cosa.

Anche il dottor Masaru Emoto, ricercatore e autore giapponese, ha rivelato sorprendenti informazioni sull’acqua; i suoi libri dimostrano come i pensieri e le emozioni (informazioni energetiche) modifichino la struttura dell’acqua e, per definizione, la realtà stessa. Se l’acqua viene modificata dalle informazioni, allora in un universo olografico questo stesso principio deve valere per ogni altra cosa. Ho avuto l’occasione di trascorrere una settimana a Londra con il dottor Emoto e di visitare il suo centro di ricerche a Tokyo; abbiamo anche prodotto un libro (in lingua giapponese) perché i suoi studi sull’acqua e il mio lavoro si completano a vicenda. Il dottor Emoto applica parole, affermazioni e dispositivi tecnologici (ad esempio un telefono cellulare) a barattoli che contengono acqua. Poi rapidamente la congela e fotografa i cristalli ottenuti. La differenza nella struttura dei cristalli in reazione alle frasi o alle tecnologie applicate è incredibile. Beh, incredibile se si proviene dalla scuola di pensiero alla “Dogma Dawkins”.

Principi basilari della nostra realtà

Una volta compresi i principi basilari della nostra realtà, tutto diventa semplice e spiegabile. Qui potete vedere l’enorme differenza tra i cristalli d’acqua esposti a parole di amore e apprezzamento e quelli esposti a frasi del tipo “Mi disgusti, voglio ucciderti”. Osservando l’effetto che un cellulare ha sui cristalli d’acqua potrebbe venirvi voglia di sbarazzarvi del vostro telefonino, se ne avete uno, o di ridurre drasticamente il lasso di tempo in cui lo tenete vicino all'orecchio e al cervello. Guardate l’effetto prodotto sui cristalli da un brano di heavy metal e dalle acque inquinate di un fiume giapponese. Come ho già detto, immaginate quale aspetto possono avere i cristalli delle acque del Golfo del Messico invase dal petrolio (attualmente ancora più inquinate perché le informazioni distorte circolano e si espandono) oppure di quelle che hanno risentito del disastro di Fukushima. Ma, senza andare troppo lontano, come sarebbero i cristalli dell’acqua prelevata dal corpo umano, inquinata da tutte le tossine che la gente mangia, beve e respira? Neppure queste cose accadono per casualità o coincidenza, come rivelerò. Tutto viene causato a livello sistematico per uno scopo ben preciso: controllare gli esseri umani e distruggere il pianeta. Non c’è alcun mistero su come parole e tecnologie modifichino totalmente la struttura dei cristalli d’acqua. E qui torniamo (come ci capiterà molte volte nel corso del libro) alle basi fondamentali dell’universo: la struttura informazionale in forma d’onda o campo unificato... l’“Internet cosmico”. Quando guardiamo un cristallo d’acqua, in realtà stiamo osservando un ologramma, e lo stesso dicasi quando osserviamo tecnologie, sostanze chimiche, inquinamento o le parole scritte che li esprimono. Si tratta sempre di espressioni olografiche decodificate di stati in forma d’onda. Sul contenitore dell’acqua leggiamo parole di amore e apprezzamento o parole di odio, ma al loro stato fondamentale queste parole esistono in forma d’onda, o vibrazionale, come tutto ciò che fa parte di questa realtà. I nostri “occhi” (cervello) vedono (decodificano) soltanto la proiezione olografica. Anche l’acqua nei contenitori nel suo stato fondamentale è una informazione in forma d’onda. Il livello in forma d’onda, o vibrazionale, delle parole e dei dispositivi tecnologici modifica la forma d’onda dell’acqua, e quando noi lo decodifichiamo nel suo stato olografico (“solidità” illusoria), ci sembra che le diverse parole e tecnologie (forme d’onda) abbiano modificato la struttura dei cristalli d’acqua (forme d’onda). Allo stesso modo influenziamo la realtà con ogni nostro pensiero (forma d’onda), emozione (forma d’onda), parola scritta o pronunciata (forma d’onda) e così via, “postando” quell’informazione sull’Internet cosmico (struttura in forma d’onda). Quindi, a nostra volta veniamo influenzati dallo stato in forma d’onda di quella struttura energetica poiché interagiamo costantemente con essa. Attualmente, il campo in cui ci ritroviamo ad agire è inondato di balle che distorcono la forma d’onda a causa delle balle che l’umanità intera e il suo Sistema di controllo postano ventiquattr’ore su ventiquattro, sette giorni su sette.

Questo testo è estratto dal libro "L'Imbroglio della Realtà e l'Inganno della Percezione"

Data di Pubblicazione: 3 ottobre 2017

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