SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO

L'Oracolo dell'Apocalisse - Il mazzo di 32 Carte

L'Oracolo dell'Apocalisse - Il mazzo di 32 Carte

Scopri come svolgere la preparazione delle carte attraverso il rito della purificazione del mazzo leggendo l'anteprima del manuale di Francesca Romana Valente.

L'Apocalisse: storia, tradizione e fede

L'Apocalisse può considerarsi lo scritto più “oscuro” della cristianità, proprio a causa del suo carattere fortemente criptico e pervaso da un misticismo fatto di allegorie, simboli e attesa escatologica. Situata in chiusura del Nuovo Testamento, l’Apocalisse incontrò molte difficoltà nel suo cammino verso il riconoscimento: il testo fu infatti incluso nel canone neotestamentario, cioè l’elenco ufficiale degli scritti considerati autentici dalla Chiesa, soltanto nel V secolo.

All’ammissione nel canone si opposero alcuni padri della Chiesa, come Dionigi, discepolo di Origene, patriarca di Alessandria d’Egitto, e si pensi che ancora oggi la Chiesa ortodossa non inserisce mai l’Apocalisse nella liturgia. Quest’opera ha posto da sempre numerosi problemi agli studiosi, a partire da elementi basilari, essenziali per la contestualizzazione dell’opera e quindi per la sua comprensione, quali la questione dell’autore, del contesto storico e dei rapporti con la cultura giudaica o con il Nuovo Testamento, in particolare con gli altri scritti attribuiti a Giovanni.

Ma che cos'è l'Apocalisse?

L’Apocalisse si offre al lettore come una lettera di contenuto profetico, inviata da Gesù alle sette chiese d’Asia Minore attraverso il tramite del suo discepolo-profeta Giovanni.

La lettera, composta da ventidue brevi capitoli, vuole essere una consolazione, un lume di speranza nell’ora della prova estrema, una persecuzione probabilmente.

Composta intorno al 94 d.C., l’Apocalisse è uno dei non molti scritti del Nuovo Testamento che reca il nome del suo autore, Giovanni, come egli stesso afferma più volte nel testo. La tradizione cristiana l’ha identificato con il discepolo amato da Gesù, presunto autore dell’ultimo vangelo e di tre lettere. Giovanni avrebbe scritto l’opera mentre scontava il suo esilio per aver testimoniato Cristo, sull’isola di Patmos, dove sorge ora il monastero di San Giovanni Teologo. Eusebio (IV sec.) ci informa però che il presbitero romano Gaio (inizi III sec.) e il vescovo di Alessandria Dionigi (metà III sec.) non lo attribuivano a Giovanni: Gaio infatti lo attribuiva a un eretico, Cerinto, fondatore della setta degli Ebioniti, i poveri di Cristo. Dionigi insiste invece sull’esistenza a Efeso in età post-apostolica di un altro Giovanni, lasciando intendere che potesse essere lui l’autore dell’Apocalisse.

Attualmente la critica tende ad attribuire, contrariamente all’orientamento di qualche tempo fa, l’Apocalisse a Giovanni, figlio di Zebedeo, apostolo e redattore del Vangelo e delle lettere.

Al di là delle varie ipotesi sull’identità dell’autore, una cosa però è certa: Giovanni, chiunque egli sia stato, è forse l’ultimo profeta, che si serve di una particolare e originale scrittura ispirata ai profeti del Vecchio Testamento per trasmettere l’annuncio di un messaggio che egli, in linea con la tradizione profetica veterotestamentaria, doveva percepire come urgente, ovvero la prossima venuta del Figlio dell’Uomo Gesù Cristo per il Giudizio e la fine dei Tempi, e l’inizio di un mondo nuovo.

Oracolo dell'Apocalissse - Carte dei Cavalieri

L'Oracolo dell'Apocalisse

La preparazione del mazzo

Prima di iniziare a utilizzare il mazzo, è importante procedere a due rituali, quello della purificazione e quello della consacrazione.

Attraverso il rituale di purificazione si possono rimuovere energie negative di ogni tipo, per rendere il mazzo pronto per la fase successiva, ossia la consacrazione.

La consacrazione del mazzo rappresenta una fase iniziale ma molto importante per entrare in contatto con il mazzo di carte e renderlo uno strumento divinatorio unico e personalissimo. Con questo rituale, il cartomante stabilisce una relazione profonda con il proprio mazzo e lo attiva, caricandolo delle proprie energie psichiche e divinatorie, rendendolo così pronto alla divinazione.

La purificazione del mazzo

Prima di procedere alla consacrazione vera e propria, è necessario svolgere un piccolo ma importante rituale per purificare il mazzo. Anche se il mazzo è nuovo, essendo uno strumento estremamente ricettivo sarà bene, come prima cosa, purificarlo per rimuovere ogni possibile energia negativa ambientale che possa aver acquisito durante il processo di stampa, la permanenza in libreria, il contatto con varie persone, l’inquinamento, l’esposizione a campi magnetici ecc.

E consigliabile inoltre ripetere il procedimento regolarmente per liberare il mazzo dalle energie negative acquisite durante le varie letture e anche a causa del contatto con i diversi consultanti.

Ingredienti necessari:

  • sale grosso
  • incenso (possibilmente mirra, facilmente reperibile in negozi di articoli religiosi)
  • una candela bianca
  • una foglia di salvia
  • un telo quadrato o rettangolare (va bene anche un foulard o una tovaglietta). Sull’importanza della scelta del colore si dirà più avanti.

Facoltativi:

Chi è più pratico o lavora con i cristalli e vuole potenziare il rituale con l’aggiunta di particolari elementi, potrà servirsi di questa breve lista di ulteriori ingredienti da cui scegliere:

  • un cristallo di rocca
  • un frammento di tormalina nera
  • un quarzo citrino

Il telo

Molta importanza riveste la scelta del telo, poiché esso diverrà il telo che utilizzerete per avvolgere e riporre le vostre carte e fungerà anche da tappeto ogni volta che vorrete procedere a una stesa divinatoria. Per quanto riguarda la forma del telo, io mi trovo particolarmente bene con teli di forma quadrata di almeno 50 cm per lato, poiché si prestano bene a contenere le carte disposte secondo diversi metodi.

Per quanto riguarda il tessuto, consiglierei un tipo di stoffa come il raso, il taffetà o la seta, che sono lisci al tatto, lasciano scorrere le energie, non trattengono le impurità e riflettono la luce. Ognuno dovrà comunque scegliere secondo il suo gusto, ma l’importante è che non ci siano disegni o stampe sul tessuto.

Il colore

Benché molti manuali su Tarocchi e oracoli raccomandino spesso il colore bianco, io credo che la scelta del colore debba assolutamente riflettere la personalità del cartomante, le sue qualità e le sue aspettative: il colore dovrà perciò rispecchiare l’anima del proprietario del mazzo. Le carte verranno infatti avvolte nel telo e saranno così ancora più personalizzate. Qui sotto il cartomante troverà una piccola guida alla scelta del colore, con i significati associati a ognuno dei colori principali:

  • Bianco
    Il colore bianco viene tradizionalmente associato alla purezza (si pensi all’abito delle spose e alla neve), alla speranza nel futuro, ma anche alla spiritualità e alla sacralità. E' particolarmente adatto a chi cerca la tranquillità, ma non è spaventato dal cambiamento, a chi ricerca la chiarezza mentale e il contatto con il Divino. Questo colore è molto adatto ai segni d’Aria (Acquario, Gemelli, Bilancia).
  • Azzurro
    Questo colore rappresenta l’armonia, la creatività, la capacità di comunicare e stringere legami profondi con gli altri. L’azzurro favorisce la meditazione e lo sviluppo di capacità psichiche e artistiche, la riflessione profonda. Risulta particolarmente utile a chi desidera incrementare le proprie doti intuitive e stimolare la concentrazione. Molto adatto per i segni d Acqua (Pesci, Cancro, Scorpione).
  • Verde
    Il colore verde evoca immediatamente la natura. Esso ne rappresenta infatti il contatto, la capacità di raggiungere livelli di conoscenza superiore, la tenacia e la volontà di perseguire la giustizia, la forza d’animo e il coraggio. Inoltre, questo colore aiuta a raggiungere un profondo rilassamento, utile alle pratiche meditative. Sceglierà il verde chi vorrà servirsi dell’oracolo come strumento di conoscenza per elevarsi e porre questa conoscenza al servizio degli altri. Molto adatto ai segni di Terra (Vergine, Toro, Capricorno)
  • Giallo
    Il colore giallo è il colore del sole, della luce, dell’energia vitale, dell’allegria e della novità. Questo colore aiuta lo sviluppo dell’immaginazione, dona anche una certa dose di ottimismo e di fiducia nei cambiamenti. Consiglio questo colore a chi desidera accogliere con fiducia le risposte dell’oracolo e donarle agli altri per aiutarli a guardare al futuro con ottimismo. Molto adatto ai segni di Fuoco (Ariete, Leone, Sagittario).
  • Rosa
    Il rosa è il colore femminile per eccellenza, il colore del romanticismo, dell’infanzia e della tenerezza. E il colore dell’amore totale verso l’altro, dell’apertura e del dono di sé. Particolarmente adatto alle donne, sceglierà il rosa chi vede la divinazione come un dono d’amore da fare agli altri e un’occasione per aiutare le persone. Molto adatto specialmente se si utilizzeranno le carte per domande su questioni sentimentali e affettive.
  • Viola
    Il viola è il colore della regalità, della magia e della spiritualità, della passione per l’esoterismo e per l’occulto, delle facoltà psichiche unite però a un senso estremo del bello e a una profonda empatia. Particolarmente adatto per chi vuole creare un legame molto profondo con le energie invisibili e con il proprio mazzo, oltre che con le persone che richiederanno le sue divinazioni. Una volta che vi sarete procurati tutto il materiale e avrete scelto il colore che vi rispecchia di più, sarete pronti per iniziare i rituali che vi permetteranno di purificare il mazzo, consacrarlo e legarlo indissolubilmente a voi.

Procedimento di purificazione del mazzo

Il rituale di purificazione può essere effettuato in qualsiasi momento, ma ritengo consigliabile farlo all’imbrunire, possibilmente in giorni di Luna piena. Il rituale di consacrazione può essere effettuato subito dopo la purificazione. L’importante è che esso sia compiuto in un ambiente calmo e sereno, dove non si venga disturbati da rumori, telefonate o altre persone.

E fondamentale anche il proprio stato d’animo, che dovrà essere sereno e tranquillo. Consiglio quindi di prendersi un momento tutto per sé, rilassandosi qualche minuto prima di procedere con il rituale, magari ascoltando qualche brano di musica classica a luci soffuse, chiudendo gli occhi per un po’ o sorseggiando un buon tè e lasciando andare lo stress e le tensioni della giornata.

Quando vi sentirete pronti, potrete iniziare.

Scegliete un piano d’appoggio comodo, come un tavolo piuttosto ampio, pulitene accuratamente la superfìcie e stendetevi sopra il telo del colore da voi scelto.

Prendete il sale e disegnate sul telo un cerchio abbastanza ampio, del diametro di una ventina di centimetri, anche di più se avete spazio. Non importa che il cerchio sia perfettamente circolare, l’importante è che la linea risulti chiusa.

Posizionate al centro del cerchio la vostra candela bianca e l’incenso, preparando a portata di mano la salvia.

Posate il mazzo all’esterno del cerchio, accendete candela e incenso e disponetevi a iniziare.

Prendete la prima carta dal mazzo, pronunciatene il nome e passatela tre volte sul fumo dell’incenso, dichiarando a voce alta che il vostro intento è di purificarla.

Quando avete fatto, adagiate la carta sul cerchio di sale, con il dorso a contatto con il sale.

Ripetete lo stesso procedimento per ogni carta, procedendo a disporre le carte sul cerchio in senso orario.

Quando avrete adagiato sul cerchio di sale tutte le carte, prendete la foglia di salvia e passatela delicatamente sulle carte.

A questo punto, gettate il sale lontano da casa, avvolgete le carte nel telo e riponetele in un sacchetto di stoffa, in cui potrete mettere la foglia di salvia e, se volete, qualche pietra e qualche foglia di alloro, la pianta sacra ad Apollo, che favorisce l’ispirazione.

Successivamente, esponete il vostro astuccio alla luce della Luna piena per tutta la notte.

Consiglio di ripetere questo rituale ogni volta che ne sentite l’esigenza e di esporre frequentemente le carte alla luce della Luna piena.

Siamo adesso pronti per passare alla fase della consacrazione.

Data di Pubblicazione: 26 novembre 2018

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