SALUTE E BENESSERE   |   Tempo di Lettura: 8 min

La bellezza dello xiu yang

La bellezza dello xiu yang

Ricordati della tua capacità di provare un vero senso di equilibrio e benessere leggendo l'anteprima del libro di Mimi Kuo-Deemer.

Un io che sia intero e completo

Ho lavorato per anni in Cina, dove ero una fotoreporter stanca, asmatica e stressata. Viaggiavo troppo, fumavo troppo e, in generale, non ero una compagnia piacevole. Tanto per cominciare, mi ammalavo spesso. Quando le mie condizioni di salute si sono aggravate seriamente, mi sono resa conto che qualcosa doveva cambiare. All’inizio ho dato per scontato, come fanno in molti, che guarire significasse rimettermi in sesto e intraprendere un percorso di automiglioramento. Nel tempo ho imparato che, anziché vedere se stessi come danneggiati o imperfetti, si può ricordare che sotto gli strati coriacei della tensione, della stanchezza e dell’ansia esiste già un io intero e completo.

Donna Fahri, una delle mie principali insegnanti di yoga, è tra le persone che mi hanno aiutata a capirlo. Nel libro Yoga Mind, Body and Spirit spiega come lo yoga sia una pratica capace di abbattere le barriere che ci impediscono di vivere il nostro io autentico. “Il tentativo di cambiare e migliorare se stessi implica il rischio di un impercettibile autolesionismo che produce soltanto altra infelicità. Non possiamo sforzarci di essere qualcosa che siamo già” scrive.

L’obiettivo più importante dello xiu yang è rammentarci non i nostri difetti, bensì la nostra capacità di provare un vero senso di equilibrio e benessere. Quando sentiamo risvegliarsi questo potenziale, la nostra vita acquista automaticamente un significato e un valore più profondi. Per me, la scoperta di questi concetti è diventata una strada verso il recupero della salute, obiettivo che fino a quindici anni fa non avrei mai creduto possibile.

La bellezza dello xiu yang è racchiusa nel suo approccio intrinsecamente semplice e naturale. Come un pesce sa uscire dall’uovo e cominciare a nuotare, o un seme sa crescere e fiorire, gli esseri umani hanno un’analoga capacità di vivere bene e provare una felicità e una pace durature. Abbiamo anche la capacità di sentirci vasti e spaziosi, che è l’opposto di sentirsi limitati, contratti, piccoli o separati. Tuttavia, poiché essere umani è un compito complesso, il corpo, la mente e il cuore dimenticano facilmente di essere sconfinati e si contraggono e si frammentano ogni giorno, lasciandoci talvolta ansiosi, tristi e confusi.

Gli antichi cinesi erano consapevoli che la nostra capacità di vivere liberamente è spesso compromessa ed è per questo che miravano a riscoprire nel mondo un senso di equilibrio, armonia e appartenenza. Consigliavano determinati approcci all’esercizio fisico, alla dieta e all’alimentazione, al sonno, alla respirazione, alla meditazione e al sesso. Propugnavano anche virtù come la gentilezza, la generosità e la compassione. Adottando questi metodi, le persone potevano riallinearsi con gli schemi e i cicli naturali dell’universo. Alimentare e coltivare buone abitudini e scelte di vita era come preparare un campo perché producesse i raccolti più sani e più sostenibili.

I principi fondamentali alla base dello xiu yang ci insegnano che non possiamo essere in armonia con il mondo se non siamo in armonia con noi stessi. A prescindere dall’età, dallo stato di salute o dalle circostanze, tutti abbiamo l’opportunità e la capacità di scoprire il nostro equilibrio interiore, che si manifesta sotto forma di radiosità esteriore. Queste antiche idee si sono tramandate per secoli e continuano a influenzare il modo in cui molti cinesi - soprattutto quelli che seguono tradizioni come il confucianesimo, il taoismo o il buddismo - affrontano la vita. Questo è anche il messaggio che spero di trasmettere con il mio libro, passando in rassegna da una prospettiva contemporanea pratiche applicabili e accessibili che possiate sperimentare oggi.

Una pratica per il cuore

Xiu yang è l’abbreviazione di xiu xin yang xin In cinese, xiu significa “coltivare”, yang “educare” e xin “cuore”. Lo xiu yang è dunque più della semplice coltivazione di sé; è la pratica di coltivare e educare il proprio cuore. Quest’ultimo è un luogo ricco e vasto. In molte tradizioni spirituali, dal taoismo al buddismo fino allo yoga, rappresenta lo spazio infinito, la sede della coscienza, la dimora dell’eterno e il sovrano supremo. Nel buddismo tibetano ospita una gemma. Al suo risveglio, il cuore irradia la luce della compassione in tutte le direzioni. Quando iniziamo a coltivare e educare il cuore, abbiamo la possibilità di attingere dalla sua naturale capacità di essere aperto, limpido, forte, compassionevole e amorevole.

Lo Xiu Yang nella Cina di Oggi

Chiedete ai cinesi cosa sia lo xiu yang, quasi tutti risponderanno che non è tanto un metodo quanto una qualità. Una persona che possiede questa dote, vi diranno, è buona, etica e virtuosa. Essendo figlia di immigrati cinesi negli Stati Uniti, lo credevo anch’io. Benché lo xiu yang possa riflettere il carattere dell’individuo, tuttavia, per gran parte della storia cinese è stato inteso come coltivazione di un rapporto più intimo con il mondo naturale attraverso pratiche spirituali e fisiche.

La maggioranza di queste pratiche è stata dimenticata da coloro che vivono in Cina oggi. Ciò dipende in parte dal fatto che, fino a poco tempo fa, i cinesi continentali consideravano il taoismo e il confucianesimo - i sistemi filosofici da cui è nato lo xiu yang - impalcature ideologiche deboli che erano sfociate nel crollo del dominio imperiale cinese.

Negli ultimi centocinquant’anni, l’impatto del colonialismo, della modernizzazione e del comunismo ha spinto molti intellettuali cinesi, e il pubblico in generale, a rifiutare le pratiche spirituali e religiose come parte di un passato feudale che aveva precluso alla Cina il progresso scientifico occidentale. I miei genitori erano tra coloro che vedevano la meditazione, il qi gong e altri approcci tradizionali alla coltivazione di sé come arretrati e superstiziosi.

Nell’ultimo decennio, tuttavia, si è assistito a un’inversione di tendenza. Il numero di templi taoisti di nuova costruzione è schizzato alle stelle. I centri di meditazione e i ritiri buddisti prosperano come non mai.

In tutta la Cina continentale, le persone iniziano a ricollegare l’idea dello xiu yang con il suo scopo originario, cioè donare una migliore salute fisica, un cuore più felice e più equilibrato, la limpidezza morale e, ai massimi livelli, il risveglio spirituale. Mentre questa marea comincia a salire in Oriente, la mia speranza è che aiuti anche noi occidentali a nuotare nelle ricche acque della saggezza.

La coltivazione di sé nello yoga e nel buddismo

I cinesi non sono stati gli unici ad abbracciare l’idea che possiamo coltivare le qualità positive. Molte forme di meditazione e pratiche buddiste, volte a insegnare la compassione, la gentilezza e la gioia, prendono il nome di bhavana, ossia “coltivazione”, “sviluppo” o “generazione”. Si crede che quando coltiviamo le buone qualità, esse ci siano d’aiuto lungo il cammino verso l’intuizione, la saggezza e il risveglio.

Anche gli yogin di tutte le epoche hanno sposato il bhavana come metodo per coltivare tratti caratteriali salutari. Benché storicamente ci siano state pratiche yoga molto drastiche - come astenersi volontariamente dal cibo, trattenere il respiro o tenere un braccio alzato verso il cielo per decenni, ci sono state anche persone che hanno scelto un percorso più dolce: quello del bhavana. Esaminando lo xiu yang, analizzeremo anche questi approcci yogici e buddisti più delicati come strumenti per vivere meglio.

Una tradizione antica e accogliente

Chi può praticare lo xiu yang? Chiunque. Nella storia cinese hanno adottato questo metodo sacerdoti taoisti, monache buddiste, studiosi confuciani e funzionari governativi. Com’è possibile? A differenza dei burrascosi rapporti tra cristianesimo e islamismo, la tradizione religiosa cinese ha permesso a molte credenze di convivere pacificamente per secoli. Anche se oggi questa realtà è meno diffusa nella Cina continentale, se andate nelle chinatown di Londra o New York, a Hong Kong o in Malesia, nei templi non è raro vedere persone che si inchinano davanti a una statua di Confucio, rivolgono una preghiera a Tian Hou - l’imperatrice taoista del cielo - e infine fanno un’offerta alla Guan Yin buddista, il bodhisattva della compassione.

Nella storia cinese è accaduto di rado che una tradizione dovesse dimostrare di essere migliore di un’altra. Questo è un esempio particolarmente importante da ricordare nel mondo di oggi, dove una forte identificazione con certe tradizioni e l’attaccamento a determinate usanze spirituali finiscono spesso col separare i praticanti e metterli l’uno contro l’altro.

Questo fa sì che lo xiu yang sia una pratica aperta a tutti. Per adottarlo non dovete avere un background o un’affiliazione particolare; vi basterà ricordare che fate parte del mondo naturale e che avete la capacità di coltivare ciò che nella vostra vita ha un significato e un valore più profondo.

Data di Pubblicazione: 2 marzo 2020

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